L’Edilizia è in crisi. Il trend nel salernitano è sempre più in discesa

Sempre più grave la crisi dell’Edilizia salernitana. Nel 2013 trend ancora in discesa. Dal 2008 persi 8.000 posti di lavoro.

Lombardi: I dati del Centro Studi ANCE Salerno confermano la grave crisi del comparto. Le prime proiezioni sul consuntivo 2013 evidenziano trend ancora in discesa per produzione, fatturato ed occupazione.

Antonio Lombardi
Antonio Lombardi

SALERNO – Nel corso di un incontro che si è tenuto nella mattinata di ieri 30 settembre 2013 in Commissione Lavoro della Provincia di Salerno, il Presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi, ha anticipato alcuni dati congiunturali del comparto delle costruzioni edili relativi all’anno 2013 che hanno confermato un quadro di sostanziale e grave criticità, manifestando motivi seri di preoccupazione anche alla luce della preoccupante latitanza delle istituzioni.

I dati del Centro Studi ANCE Salerno confermano la grave crisi del comparto. Le prime proiezioni sul consuntivo 2013 evidenziano trend ancora in discesa per produzione, fatturato ed occupazione.

Per il presidente dell’ANCE Salerno, Antonio Lombardi «È assordante ed inquietante il silenzio delle istituzioni, mentre si realizza il fallimento annunciato di centinaia di imprese del comparto delle costruzioni e dell’indotto. Permangono gravi anche i ritardi nell’immissione di liquidità nel sistema, attraverso il pagamento dei crediti vantati dalle aziende».

Questa mattina il presidente di ANCE Salerno Antonio Lombardi – nel corso dell’incontro a Palazzo Sant’Agostino con i componenti della Commissione Provinciale per il Lavoro – renderà nota un’anticipazione dei dati previsionali (analisi qualitativa) sullo scenario del comparto delle costruzioni al 31 dicembre 2013.

«Le elaborazioni del Centro Studi ANCE Salerno presentate nello scorso mese di giugno – ha spiegato Lombarditrovano conferma in un quadro di aggravamento complessivo della situazione che si deduce dalle prime proiezioni sul consuntivo 2013. La compressione dei parametri relativi alla produzione, al fatturato ed all’occupazione si intreccia con il persistere della stretta creditizia che orienta le imprese edili a rilanciare fortemente l’allarme sul rischio-usura».

In particolare, le aziende salernitane iscritte all´ANCE segnalano, oltre ad un costo del denaro sensibilmente più alto rispetto ad altre aree del Paese, che il credit crunch si manifesta principalmente attraverso la richiesta di maggiori garanzie sui prestiti (95% degli intervistati); il rifiuto di nuovi finanziamenti (83,3%); maggiori garanzie su prestiti già concessi (68,4%); richieste di rientro su prestiti già concessi (66,7%).

Il contesto generale in provincia di Salerno mette in luce una dinamica fortemente recessiva deducibile dal seguente quadro di riferimento:

  • giugno 2008/giugno 2013: – 8.000 posti di lavoro (16.000 unità considerando l’indotto);
  • fatturato complessivo su base annua (elaborazione al 30.06.2013): 1.206 milioni di euro (-32% rispetto al 2009 e – 40% rispetto al 2007);
  • operai iscritti alle Casse Edili (dato regionale): – 13,8% rispetto al 2008.

La strategicità del comparto delle costruzioni per l’economia provinciale si evince dal numero delle imprese attive (2647) e dai livelli occupazionali: oltre 40 mila addetti (fonte: Cassa Edile Salerno).

«Nel corso dell’incontro in Provincia ribadiremo – dichiara ancora il presidente Antonio Lombardi che continueremo la nostra azione di tutela delle aziende attraverso il monitoraggio dei pagamenti dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, vigilando sul rispetto degli accordi per le agevolazioni alle imprese siglati a livello nazionale e quasi sempre non attuati in provincia di Salerno. Sono in corso contatti con l’Abi per verificare l’operatività di iniziative concrete, in assenza delle quali, come già anticipato nei giorni scorsi, abbiamo già predisposto azioni legali».

«Abbiamo avuto un proficuo e collaborativo incontro – ha continuato ancora il presidente Lombardi – con il Prefetto di Salerno al fine di verificare l’estensione delle “white list” alle imprese di costruzioni nella nostra provincia e nei territori campani, anche in seguito all’apprezzamento espresso dal Presidente della Regione On. Stefano Caldoro».

«Non si può che esprimere – ha concluso Lombardi – grande preoccupazione per le dinamiche in atto nel settore edile che diventano ancora più evidenti leggendo i parametri nazionali. Gli investimenti sono calati di un altro 5,6%; la produzione di nuove abitazioni si attesta al -14,3% e l’edilizia privata segnala un -8,2%. Per i lavori pubblici siamo al -9,3%. Il valore aggiunto in Campania è calato dal 2007 al 2011 del 24,4%, a fronte di una media italiana del -16%. A fine 2012 si è perso un ulteriore 6,9%. Di fronte a questi numeri diventa davvero inquietante registrare il silenzio assordante della maggior parte delle Istituzioni».

Salerno, 1 ottobre 2013

4 commenti su “L’Edilizia è in crisi. Il trend nel salernitano è sempre più in discesa”

  1. La crisi del comparto è quella maggiormente evidente nel salernitano che fa il paio con il commercio,ma anche gli opifici dismettono,e l’agricoltura,tranne le grandi aziende è impantanata in tasse e concorrenza d’altri paesi del mediterraneo!
    LA INSTABILITÀ POLITICA RISCHI DI DARE IL COLPO DI GRAZIA AD UNA TIMIDISSIMA RIPRESA,ED IL RICORSO AL FONDO SALVA-STATI E’ COME DECRETARE LA FINE DELL’INDIPENDENZA.
    Come i matrimoni affrettati che, specialmente quando sono di interesse, finiscono spesso male.
    Tanto è vero che, tra il PD ed il PDL, finita la luna di miele, volano gli stracci. Il guaio è che a prenderli in faccia sono solo e sempre i cittadini,E SENZA UN GOVERNO FORTE NIENTE LEGGI STRUTTURALI O RIFORME,SOLO ORD.AMM.NE!

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  2. Gli imprenditori hanno bisogno di stabilità,appoggi politico-partitici,e una flessione delle tasse per continuare ad essere IMPRESA,tutto quello che dice sempre il Berlusconi e che per sua colpa rischia di saltare:
    berlusconi sta creando una bad company e una good company, da una parte i falchi in forza italia che cercano di forzare la mano al pd e al pdL e dall’altra i buoni le colombe che cercano di tenere tutto assieme, praticamente il poliziotto buono e quello cattivo, lo scopo è di avere un’alternativa in caso d’elezioni magari facendo la classica pagliacciata di due liste separate forza italia (i falchi) e questo fantomatico gruppo responsabile (colombe), che poi comunque sono controllate da berlusconi, è tutta una messa in scena!
    Alla fine,ma la principale responsabilitá é del popolo che li ha votati. E poi del clown genovese che con le sue intransigenti e irrealistiche pretese ha permesso che si arrivasse a questo stadio.

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  3. Una piccola dritta:
    sapete perchè ora la Grecia e la Spagna sono più produttive dell’italia ed esportano, perchè la loro elevata disoccupazione ha contratto i salari che riducendosi hanno a loro volta consentito di produrre beni a basso costo , competitivi ed esportabili, la morale ,la crisi si risolve attraverso il taglio dei salari, ecco il grande piano Europeo!
    Il termine adatto è il “woorkers-poor” il lavoratore povero perchè descrive una realtà drammatica di un lavoratore giovane ma anche meno giovane obbligato a lavorare con contratti senza più tutele e diritti il cui compenso è una paga base molto misera nonostante siano molto alte le ore di lavoro e i sindacati per anni e anni sono sempre stati a conoscenza di queste tipologie di contratti però hanno preferito starsene zitti e tutelare le loro generazioni (i vecchi) e quelle dei loro figli mica di quelle degli altri figli o nipoti vero?
    La disoccupazione riguarda tutti e non si ferma solo ai 24 anni di età. Questi sono i risultati dovuti al fatto che in italia l’essere umano nel mondo del lavoro non è più rispettato!!!!!

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  4. “GHE PENSI MI”..E DIRE CHE NELL’ULTIMO DECENNIO,GOVERNATO DA UN COSTRUTTORE COME B.,IL COMPARTO E’ AGONIZZANTE.
    LA CRISI DELL’EDILIZIA E’ UNA SCIAGURA,MA RITENGO CHE GLI APPALTI PP,CODIFICATI DA QUALCHE ANNO,DEVONO ESSERE OGGETTO DI TUTELE REALI.
    IN ITALIA CI SONO STATI + PRENDITORI CHE IMPRENDITORI,ABITUATI A FINANZIAMENTI POLITICI FACILI O BANCHE AMICHE X POCHI,E MATRIGNE PER MOLTI,FORSE TROPPI,COME DI PRAMMATICA!
    GIUSTAMENTE I SOLDI DELLE TASSE SPENDIAMOLI IN FINTE MISSIONI DI PACE, IN AEREI MILITARI INSERVIBILI, IN PRIVILEGI IN TUTTI I SETTORI STATALI, IN SPRECHI NEI SETTORI PUBBLICI, IN PENSIONI SOPRA I 10.000 € MENSILI.
    TANTO DEL LAVORO E DEI DIRITTI DI NOI CITTADINI NON GLI FREGA NIENTE. SANNO SOLO CHIEDERE VOTI E PROMESSE DA MARINAIO. ADDIRITTURA CI SONO AZIENDE CHE I DIRIGENTI SONO PIÙ NUMEROSI DEGLI IMPIEGATI E OPERAI. CERTO,CHE NEL POPOLO ITALIANO HANNO DAVVERO TROVATO TERRENO FERTILE..

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