Fisciano dice no al gioco d’azzardo. Le firme si raccolgono presso l’Ufficio Elettorale, dal lunedì al venerdì, durante l’orario di apertura al pubblico.
Possono firmare i i cittadini italiani, anche non residenti nel Comune, muniti di carta d’identità o di altro valido documento di riconoscimento. La data ultima a disposizione per sottoscrivere l’iniziativa è fissata per il 14 ottobre 2013.
FISCIANO – Presso la casa comunale di Fisciano è in deposito la raccolta firme per il progetto di legge di iniziativa popolare “Disposizione per il divieto del gioco d’azzardo“. Le firme si raccolgono presso l’Ufficio Elettorale, dal lunedì al venerdì, durante l’orario di apertura al pubblico. Possono firmare tutti i cittadini italiani, anche non residenti nel Comune, presentandosi muniti di carta d’identità o di altro valido documento di riconoscimento. La data ultima a disposizione per sottoscrivere l’iniziativa è fissata per il 14 ottobre 2013. Per informazioni specifiche sull’iniziativa collegarsi al sito del Comitato Promotore al seguente indirizzo: http://www.italiadeivalori.it/gioco-dazzardo
“Nell’articolo 14 del testo della Delega fiscale, redatto dal Comitato ristretto della commissione Finanze della Camera, in merito ai giochi d’azzardo si parla dell’identificazione dei giocatori, in un’ottica di contrasto al riciclaggio di denaro. Infatti, se il gestore dell’attività è un soggetto riconducibile alla malavita ha, di fatto, la possibilità di riciclare il denaro a un prezzo bassissimo. Peraltro, sempre in quel testo, si parla anche della limitazione della pubblicità.
Tutto ciò conferma come lo Stato si incarti, a proposito di gioco d’azzardo legalizzato, e tenti di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Vorrebbe, cioè, favorire un prelievo di quasi 100 miliardi all’anno dalle tasche dei poveracci che si rovinano, per applicarvi un miserabile PREU del 10%, e contemporaneamente evitare le pericolose conseguenze rappresentate dall’invadenza della criminalità organizzata, accompagnate dalla proliferazione dell’usura, dei banchi dei pegni o dei compra oro.
Davanti a quella che deve essere considerata la nuova piaga sociale di questi tempi lo Stato si affanna a produrre inutili palliativi pur di fare disumanamente cassa sulla pelle dei poveracci. Per di più, il vano tentativo di ridurre il danno, prospettato anche dalla delega fiscale, richiede, anche per i controlli dei nomi e la prevenzione delle ludopatie, maggiori spese a carico della collettività. Cioè lo Stato mette in essere le condizioni per la malattia, lucrandovi sopra, anche a costo di spendere di più per controlli, cure, prevenzione, danni sociali indotti, eccetera”.
La seguente riflessione è stata esposta da Ignazio Messina e Federico Palomba e riportato nella sezione del sito di Italia dei Valori dedicata alla lotta al gioco d’azzardo.
Fisciano, 25 settembre 2013