Il Comune di Eboli risponde all’appello della tavola della pace ed espone la bandiera arcobaleno per dire no alla guerra e alla violenza in Siria e nel mondo.
Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda aderisce all’appello di Papa Francesco: “Invito i miei concittadini ad aderire all’iniziativa. Un piccolo gesto simbolico per lanciare un grande messaggio di pace”.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI – “Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito della pace”: è questo l’appello che Papa Francesco ha rivolto al mondo intero per scongiurare una nuova guerra in Medio Oriente, e ai grandi del Mondo in occasione del G20 di Sanpietroburgo. Messaggio di pace e di speranza che tende ad evitare di praticare la strada dell’affermazione della pace con l’imposizione della Guerra, come spesso è accaduto.
Si dia fiato al dialogo e alla diplomazia e si eviti di martoriare un’area che da secoli non riesce a trovare la strada del dialogo e della civile convivenza. Sulla base della risoluzione dell’ultimo incontro dei G2o e del semplice ed accorato messaggio che Papa Francesco ha voluto consegnare agli uomini potenti e al Mondo intero, che per l’occasione, torna a sventolare la bandiera della pace anche al balcone della Residenza Municipale. Un gesto simbolico, carico di significato: l’arcobaleno deve sventolare prima che sia troppo tardi, prima della tempesta.
Il Comune di Eboli risponde all’appello proveniente dal mondo delle associazione che lottano per la pace e – attraverso questo gesto simbolico – dice basta alla guerra: l’uso della violenza non porta mai alla pace, guerra chiama guerra, violenza chiama violenza.
POLITICAdeMENTE è stato tra i primi siti a stare a fianco delle popolazioni siriane e contro il regime che da anni sta massacrando uomini, donne e bambini, e lo ha fatto schierandosi apertamente fino a realizzare un reportage dal Titolo”La Siria fermi il massacro. L’Italia segua la crisi con attenzione” pubblicato il 28 marzo del 2012, realizzato direttamente da Roma, quando sia la stampa che i potenti del Mondo si giravano dall’altra parte per non disturbare il regime di Bashar Al Assad, alle prese con la dura repressione delle proteste del popolo siriano e delle opposizioni interne che reclamano i diritti più elementari.
Una netta condanna dell’uso di armi chimiche, della forza e delle bombe per risolvere la crisi siriana che già ha procurato migliaia e migliaia di morti.
“Il Comune di Eboli risponde all’appello – dichiara il Sindaco di Eboli Martino Melchionda – e se tutti decideranno di esporre la bandiera della pace, all’unisono, con un piccolo gesto, lanceremo un messaggio forte di condanna alla guerra e alla violenza.
Invito, dunque, i miei concittadini ad aderire all’iniziativa, ed esporre la bandiera della pace e dei diritti umani alle proprie finestre.
Alla violenza e alla guerra occorre trovare risposte e soluzioni politiche alternative, che guardano al dialogo e all’integrazione.
Eboli si conferma Città di pace, riaffermando il proprio no a qualunque azione di forza”.
Eboli, 8 settembre 2013
La Guerra Totale è la Società moderna stessa, al suo più alto grado di efficienza.
Georges Bernanos