Il Funzionario del Settore Patrimonio del Comune di Eboli Giovanni Tarantino spiega la revoca dell’assegnazione dei locali comunali all’Associazione Tufara.
Una lettera irrituale, impropria e inopportuna. Contiene in se valutazioni politiche più che amministrative, estranee al ruolo di funzionario che al contrario parla attraverso gli atti che produce, interloquisce con i suoi superiori e osserva gli indirizzi dell’Amministrazione.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che ci è pervenuta dal Funzionario del Settore Patrimonio del Comune di Eboli Giovanni Tarantino, riguardo alle polemiche che si sono innescate, circa la revoca dell’assegnazione dei locali di proprietà comunale, all’Associazione Tufara, ma anche a chiarimento dell’atto amministrativo di revoca dello stesso, che ha prodotto l’Ufficio e che ha sottoscritto il suo Dirigente.
Pur comprendendo la rabbia e il dispiacere di Giovanni Tarantino, il quale evidentemente ha ritenuto di fare bene il suo lavoro nella incresciosa vicenda che ha riguardato l’Associazione Tufara e tutte le implicazioni del caso, e pur riconoscendogli il diritto, come egli stesso ha rivendicato, di difendersi rispetto alle accuse che gli sono state mosse, va sottolineata l’irritualità del suo intervento, improprio e inopportuno, atteso che da funzionario di un ente egli non deve affatto dialogare pubblicamente e attraverso gli organi di informazione, specie riferendosi alla trattazione di affari per i quali si devono utilizzare altre metodologie ed altri canali, così come per salvaguardare il suo onore deve ricorrere ad altre procedure non escludendo affatto le vie legali.
Va da se che quanto riportato nella lettera, indipendentemente dal contenuto, andava indirizzato più che agli organi di stampa, al suo diretto superiore, così come vuole il Codice comportamentale del pubblico dipendente, e lo stesso a sua volta previo concertazione, avrebbe dovuto fornire tutti i chiarimenti del caso, sempre che gli stessi mirassero al sostegno dell’atto prodotto e alla salvaguardia del buon nome dell’amministrazione. In questo caso si è fatto proprio il contrario, poiché il sottoposto in vece del dirigente ha rappresentato l’Ente all’esterno contravvenendo a tutte le regole. Ma poiché il firmatario del provvedimento è stato il diretto superiore di Tarantino, quest’ultimo a meno che non è stato l’estensore o l’ispiratore, materiale, non avrebbe nessuna responsabilità nella vicenda e quindi nessun titolo nel merito.
La lettera che scrive Tarantino e che si pubblica integralmente, ha più il sapore politico che quello amministrativo, contiene in se valutazioni politiche e valutazioni estranee al ruolo di funzionario, che al contrario parla solo attraverso gli atti che produce, interloquendo con i suoi superiori e osservando gli indirizzi dell’Amministrazione. Nella fattispecie, conoscendo il ruolo che le associazioni svolgono, non è peregrino procedere a valutazioni che attengono più che al giudizio rigoroso del mercato, alla loro simbolicità, e probabilmente l’errore che si è commesso in capo sia alla politica che ai funzionari è ascrivibile solo nella mancanza di un regolamento che disciplina l’accesso al beneficio o ai benefici, escludendo così valutazioni ad usum delphini a favore di alcuni e a sfavore di altri, fermo restando i diritti. Quando poi si vuole intraprendere la strada delle interpretazioni rigide di Leggi e Regolamenti, come nel caso della risoluzione del Contratto di sei anni stipulato nel 2004 con valenza fino al 2010, scaduto appunto da tre anni per il quale il codice civile ne favorisce la tacita rinnovazione, allora si comprende come si possa commettere errori e far generare sospetti che sono ascrivibili solo alla mancata conoscenza del CC.
Ma indipendentemente dalle valutazioni contenute in questa lettera, e sebbene mi coglie un profondo dispiacere per la vicenda in se, conoscendo gli attori ed essendo anche amico di alcuni come nel caso di Giovanni Tarantino, devo dire che si è esagerato e si è andato oltre ogni misura, offrendo l’immagine di un’amministrazione che non riesce a dare indirizzi politici, e di Uffici “impazziti” che operano per proprio conto senza interfacciarsi con nessuno, al punto tale che anche la rappresentanza all’esterno dell’Ente viene attribuita impropriamente a chi non ha nessun titolo e nessuna autorizzazione a farlo.
Ora poiché incombe sull’Ufficio una lettera del Sindaco che lascia intendere che nell’adozione del provvedimento di revoca del locale siano prevalse valutazioni estranee al merito e più rispondenti a “esperienze personali“, per fare un’azione di verità, sarebbe il caso si pubblicasse anche la famosa lettera di revoca del locale. La sua pubblicazione, per le cose che si sono dette fino ad ora sarebbe solo una formalità, ma sarebbe importante perché si possa comprendere il tutto.
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Lettera di Giovanni Tarantino
Funzionario Settore Patrimonio del Comune di Eboli
“ECCOMI, SONO IO IL RESPONSABILE!
“ECCOMI, SONO IO IL RESPONSABILE! Eccomi, sono io il mostro. – Si legge in una lettera che il Funzionario del Settore Patrimonio del Comune di Eboli Giovanni Tarantino ci ha fatto pervenire a commento della incresciosa vicenda che ha interesato l’Associazione Tufara, ma anche a chiarimento dell’atto amministrativo che ha prodotto l’Ufficio. – Sono io che avrei orchestrato tutto per sfrattare l’associazione Tufara! – continua Tarantino e ancora – Sono io che ho osato “sfidare” il potere delle associazioni.
Sono io che ho rifiutato di far continuare a dormire una pratica che era condannata a rimanere nei polverosi archivi del Settore patrimonio. – prosegue ancora il funzionario del Settore patrimonio del Comune di Eboli – Sono stato dipinto come il responsabile di tutti i misfatti che si perpetrano negli uffici comunali, che agisce solo per danneggiare i cittadini e per favorire i propri interessi.
Signori, – Scrive Tarantino, evidentemente con l’intenzione di rivolgersi alla stampa, al web e ai social network, ai quali ha inviato la sua lettera, ritenendosi accusato ingiustamente per l’atto di revoca che ha prodotto a firma del suo Dirigente – mi avete colpito senza potermi difendere.
Ora, però, che sono stato lasciato solo dall’Amministrazione comunale ho deciso che ho il diritto come cittadino di difendere, a viso aperto senza paura, la mia onorabilità, il mio operato e quello dell’ufficio in cui lavoro, perché penso di aver agito in coscienza e nell’interesse del Comune ovvero dei cittadini e della collettività..
Sono io il funzionario diabolico, – dice Tarantino entrando nel merito e offrendo una lettura dei fatti dal suo osservatorio e rivelando per questo atti di ufficio – persecutore dei deboli, animato dagli interessi più biechi che ha osato premere il grilletto contro l’associazione Tufara, per aver proposto e indotto altri a definire una pratica inerente la locazione di locali comunali nel Centro storico, rimasta negli armadi per tre anni dopo la scadenza del contratto di sei anni.
Come se il Comune, – e prosegue nel racconto dei fatti di ufficio – per una sorta di silenzio/assenso, avesse dovuto accogliere la richiesta di continuare a far pagare all’Associazione Tufara 50 euro l’anno per un locale che, secondo la stima del Tecnico del nostro Settore, ne vale almeno 135 al mese e che grazie ad una delibera di Giunta Comunale del 2004, adottata dalla prima Amministrazione Melchionda, può beneficiare di un abbattimento del 50% previsto per le associazioni culturali senza scopo di lucro.
Io e gli altri colleghi dell’Ufficio – insiste Tarantino nell’offrire valutazioni di merito rispetto agli atti prodotti – non abbiamo deciso lo scioglimento dell’associazione Tufara, ma semplicemente applicato le delibere di indirizzo a cui dobbiamo attenerci nell’istruttoria degli atti. Di fronte ad un contratto scaduto da tre anni ed il cui contraente non ha voluto accettare il nuovo importo di 67,00 euro al mese, proponendo a sua volta un canone mensile di 20 euro, pensando, secondo una vecchia mentalità della pubblica amministrazione, che noi funzionari, come se stessimo gestendo casa nostra, avessimo avuto la discrezionalità di non attenerci alle delibere di indirizzo della Giunta Comunale.
Per cui sulla base degli atti, a cui tutti gli interessati possono avere accesso, di concerto con il Capo Settore e con l’allora Assessore al ramo, si è deciso di sciogliere il rapporto locativo, non rinnovando il contratto, e di revocare l’assegnazione del locale all’associazione Tufara.
D’altronde il locale era stato concesso nel 2004 con il canone simbolico di 50 euro all’anno perché doveva essere rifinito a cura e spese dell’associazione Tufara, cosa regolarmente fatta, e perché l’attività delle Associazioni doveva accompagnare la rinascita del Centro Storico con un termine di sei anni e non per sempre.
Come è avvenuto del resto per altre associazioni come Liberart, Eboli Domani e per il Centro Gallotta a Porta Dogana e per Ebart a San Francesco che, – spiega ancora Tarantino – per altro, come tutti ben sanno, non erano le sedi private delle associazioni ma luoghi pubblici di aggregazione socio culturale e per il tempo libero, al servizio del quartiere e dei visitatori che venivano a vedere le foto dell’archivio Gallotta ed anche per coloro che lo tenevano aperto per fare una partita a carte in una sfida a tressette o altre attività!
Abbiamo agito non nell’interesse nostro, come è stato ripetutamente insinuato, ma del Comune che intendeva mettere in vendita i locali della Tufara come quelli di altre associazioni a cui pure è stato revocata l’assegnazione, quali Evoli, la Pro Loco ed il Centro Mangrella ubicato proprio sopra la sede dell’associazione Tufara!
Non sono intervenuto prima sulla vicenda, – precisa Giovanni Tarantino – ritenendo che dovesse farlo l’Amministrazione Comunale a difesa, non dico delle calunnie personali nei miei confronti, ma dell’operato e della credibilità del Settore e dei funzionari.
Ma così non è stato!
Anzi è stato attribuito solo a noi il “merito” della decisione assunta e per questo, dopo la pubblicazione di una missiva interna che ci ha messo alla berlina dell’opinione pubblica, che si è scatenata contro i responsabili del misfatto, e dopo la furiosa aggressione mediatica (spam di e-mail, blog su internet, articoli e dichiarazioni sulla stampa, ecc) ed i veleni sparsi a piene mani su di me personalmente e sulla mia famiglia, ho deciso di intervenire pubblicamente.
Evidentemente il sottoscritto era “buono” solo quando, ricoprendo un importante carica politico/istituzionale, veniva designato “socio onorario” proprio di quell’associazione Tufara contro cui oggi avrebbe ordito le trame più becere. – rivela un fatto datato Tarantino, adombrando tra le righe, di aver interceduto a favore dell’Associazione Tufara riguardo l’utilizzo di locali a prezzi di “favore” – Forse allora ero ritenuto persona meritoria perché gli avevo fatto ottenere in uso un locale a San Biagio ad un prezzo simbolico, poi acquistato proprio dalla presidente della Tufara.
Invece, oggi vengo ferocemente colpito solo perchè ho istruito, come era mio dovere, e sottoposto al Capo Settore che, informato l’allora Assessore al ramo, ha adottato i provvedimenti per definire una volta per tutte la questione dei locali comunali condotti con contratto scaduto dalle Associazioni Tufara, Evoli, Eboli Domani e Liberart nonchè dalla Pro Loco. Contestualmente è avvenuta anche la restituzione delle chiavi del Centro Gallotta per scadenza dei termini contrattuali, anche lì di sei anni.
Ma non per questo qualcuna delle predette Associazioni, malgrado lasciassero a malincuore i locali perché non potevano sopportare il nuovo canone stabilito dal Comune, si è sentita perseguitata o martirizzata invocando “il reato di lesa maestà”, tranne l’associazione Tufara che probabilmente voleva continuare a beneficiare dei “privilegi” economici fin qui goduti.
Comunque, grazie a questa iniziativa e alla campagna diffamatoria ordita contro di me e l’ufficio, l’associazione Tufara, avrà la possibilità, secondo quella nota inviata dal Sindaco all’Ufficio, di ottenere un rinnovo del contratto di fitto per altri sei anni a prezzo “politico” come si faceva una volta e non secondo le regole esistenti oggi. – richiamandosi evidentemente a quel prezzo di favore per il quale a suo tempo Tarantino aveva fatto ottenere al Tufara un locale – Ma, si sa tutti possono cambiare idea, perchè non potrebbe cambiarle anche l’Amministrazione!
Ma è ovvio che se l’Amministrazione darà questi “nuovi indirizzi” credo che ne dovrebbero beneficiare anche tutte le altre Associazioni e non solo la Tufara a meno che non si vogliano creare delle disparità di trattamento.
Io però non ci sarò, – preannuncia Giovanni Tarantino – perchè dopo questa campagna d’odio e di delegittimazione professionale e personale ho già chiesto al Sindaco di trasferirmi ad altro ufficio.
Nel caso la Tufara volesse sottrarsi all’ “umiliazione” di un provvedimento ad hoc in suo favore, – usando del sarcasmo circa le sue infinite proprietà nel Centro Storico – mi dichiaro disponibile sin da ora ad ospitare l’associazione per lo svolgimento delle proprie attività in uno dei miei “mille” locali del Centro Storico.
Ai giustizialisti che si sono avvicendati nell’ingiuria e nella calunnia, facendo a gara a chi la sparava più grossa, voglio solo ricordare di guardare anche nei loro armadi, prima di sputare veleno sugli altri, perchè qualche scheletro lo potranno trovare anche lì.
Infine, – conclude la sua lettera Giovanni Tarantino – quanto alla leggenda metropolitana che è stata messa in giro dai miei detrattori circa l’acquisizione da parte mia di chissà quanti immobili nel centro storico, voglio solo ricordare che la mia famiglia vive nel cuore del Centro Storico da prima dell’Unità d’Italia ed ha sempre lavorato duramente per vivere dignitosamente, così come faccio io che ho rinunciato a fare il “politico” di professione e così come ha fatto mio figlio che con due lauree è dovuto emigrare all’estero per realizzarsi.
Ma di questo sono e sarò sempre fiero!”
Eboli, 29 agosto 2013
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Tarantino il solito Furbone…dopo esser stato cacciato dalle stanze dei bottoni per anni adesso è tornato molto arrabbiato, subito al servizio del grande capo ha iniziato a spodestare e cacciare tutti quelli che remano contro…..! Credo che le associazioni vadano lasciate libere in tutti i sensi di qualsiasi colore politico…. si sta creando un clima di regime KMER che non fa bene a nessuno e che a lungo andare destabilizza tutta la politica cittadina. adesso si è iniziato a cacciare le associazioni del territorio poi cosa dovremmo aspettarci??? Tarantino sei come i gatti hai 7 vite. complimenti!
Naturalmente con tutta serenità rispondo, sperando che anche in questo articolo non si scatenino commenti su commenti lontani dai fatti reali.
Se il signor Giovanni Tarantino è un uomo d’onore quale egli afferma deve dire come sono iniziati i fatti. E giuro davanti a Dio che è la verità. Qualche anno fa quando stava all’ufficio cultura mi mandò a chiamare tramite un “allora” amico in comune perché “ti vuole parlare” mi disse l’amico in comune. Pensando che si trattasse di cultura mi recai anche perché in quel periodo tutti si animavano per il centro antico… Arrivata nel suo ufficio, parlammo di problemi vari strutturali sempre legati al degrado e poi la sparò. Mi chiese se volevo lasciargli il locale “IC2” dove attualmente opero perché lì gli sarebbe piaciuto aprire un’attività commerciale. Io gli chiesi come avrei fatto con i soci e lui mi rispose “E’pensiero mio fartene avere un altro!”. Io ne parlai pure, ma i soci che stavano con me erano innamorate della terrazza perché senza di essa non avremmo potuto fare niente visto che dentro è di solo 18 metri quadrati. Così lasciai cadere la cosa nel dimenticatoio.
C’è da dire che tenevamo sotto questo locale a titolo gratuito un altro locale dove poggiavamo tavoli, sedie, pentole, costumi antichi…. perchè se vuoi fare una manifestazione il materiale ci vuole! E il direttore Giuseppe Barra protocollò una domanda per averlo in fitto come “Centro Culturale Studi Storici” visto che collaboriamo da 10 anni senza MAI LITIGARE come fanno altre associazioni che hanno chiesto in tre i locali e oggi non si guardano neanche in faccia.. Dalla data di protocollo si può evincere che fu comprato subito dopo, dall’attuale scrivente dell’articolo. In seguito sempre il Centro Culturale Studi Storici fece domanda per un altro locale a Porta Dogana che dopo un po’ guarda caso chiese in gestione sempre lo scrivente dell’articolo che detiene a tutt’oggi senza scrivere quanto paga e perché è attaccato alla corrente pubblica e non ha messo un contatore Enel come me. Le coincidenze non finiscono qui. E’ vero che io ho un locale a Via Vacca, preso da un privato, una bravissima persona dal quale lo tenevo in fitto da 10 anni e che sta a Milano al quale avevo detto che il giorno che l’avesse voluto vendere se era possibile dirlo prima a me. Guarda caso l’anno scorso si presentò in redazione proprio lo scrivente di quest’articolo il signor Giovanni T. dicendo che su mandato del proprietario aveva avuto incarico di venderlo a 18.000 euro. (GREZZO). Prezzo che non valeva assolutamente. Così mise davanti al locale il cartello vendesi con il suo numero di telefono per circa un anno e a detta del proprietario NESSUNO ha risposto a questo prezzo gonfiato ed infatti dopo un anno me lo ha venduto al prezzo di quanto vale, cioè 12.000 euro, senza togliere o mettere niente in più. Non si capisce questi seimila euro in più chi glieli aveva consigliati visto che il proprietario sta a Milano. E stia sicuro lo scrivente che adesso che lo metto a posto quando metterò un’altra cosina di soldi da parte, non chiederò lo scomputo al Comune per i lavori che ci farò dentro. Io non posso farlo. A me tutto questo pandemonio dà solo fastidio. Avrei preferito che il Comune mi mandasse via perché doveva venderlo , ma non dicendo che io ero “morosa”.
Ho richiesto al Comune la relazione stilata dall’impiegato che scrive questo articolo che ancora a tutt’oggi non so perché abbia passato gli anni a cercare di togliermi i locali ai quali miravo per meglio operare. Eppure anche lui presidente di associazione si metteva in piazza a fare zeppole e frittelle come me e penso che sappia che ci vogliono spazi e materiali. Però mentre io il giorno dopo io continuavo a stare in quella sede a fare corsi per anziani e bimbi, ed offrivo almeno una cena a chi mi aveva aiutato durante le feste, e compravo attrezzature per i miei corsi, altre associazioni il giorno dopo con l’incasso che facevano? Tutto l’anno finito Eburum che facevano? E’ vero che il Comune mi aveva mandato a dire che dovevo pagare 800 euro ( più l’Enel sarei andata a finire a 1000,00 euro), ma venite ebolitani a veder il locale e mi dite se vale quella cifra. Venite tutti. E poi c’ è stato detto di fare una controproposta e noi abbiamo proposto 250,00 euro che con l’Enel e l’ASIS saremmo finiti ad una spesa di 500 euro annuale. Così tutti i corsi potevano continuare ad essere gratuiti. Invece mentre aspettavo la risposta del Comune alla quale democraticamente avrei potuto dire si o no, arriva la sua determina di sfratto per i motivi che leggerete quando potrò AVERE LA SUA RELAZIONE.
Spero che si spengano presto i riflettori su questa storia, se prima avevo dubbi se lasciare o meno il locale, adesso non è ho più. Sabato ci sarà la festa conclusiva del corso di pasta di casa per bambini e faremo le pizzette. Chiunque vorrà venire a mangiarne una (gratis) sarà il benvenuto. Amici e nemici. Anche a te Giovanni, perché io non ti ho fatto niente. In qualsiasi momento tu vorrai io sono disposta a stringerti la mano e metterci una pietra sopra, perché tu sai a chi sono figlia e mio padre ha lavorato con te… ma consentimi una domanda. Se avete aumentato il fitto a me… perché non anche a te che comunque detieni i locali del Comune o ad altri? Se il Comune aveva bisogno di soldi… per onestà si convocavano tutti quelli che detengono i locali del Comune, ci si sedeva a tavolino, quelli che pagano come me e quelli che non pagano, quelli che hanno il contatore della corrente e quelli che sono attaccati alla pubblica e si diceva:
“UAGLIO’ qua il Comune ha bisogno di soldi… c’è un aumento, o lo lasciate o lo tenete”. In quel caso ognuno tirava le somme e decideva. Ma io ero l’unica a cui si è chiesto il fitto ed io Giovanni so da anni che tu lo volevi e se sei un uomo onesto lo devi ammettere. Però con questo ti dico “Per me il tutto può finire con una stretta di mano e basta, tanto ho capito che in questo paese il periodo dell’associazionismo come lo intendo io, è finito!”.
Mi spiace per le persone che insegnavano qualcosa perché si sentivano ancora parte attiva di questa società, invece di stare a casa luogo in cui ti relega l’essere in pensione. Tenendo presente che persone che hanno imparato il TOnbolo nella mia associazione GRATIS adesso lo fanno altrove a pagamento.
Spero con questa mia lettera che tutto finisca qui, perché non è mia intenzione pubblicare altri atti e andare avanti. Venite sabato a mangiarvi una pizzetta che non credo ci saranno altre occasioni per me su quella terrazza.
Buona giornata a tutti.
Amici e nemici.
Vitina Paesano
Giovanni non arrabiarti sono cose che accadono… ti volevo chiedere : se vedi mimì, cocò e ….. gli dici che li cerco. Sto apsettando una risposta da loro!
Gentile signor Massimo rispondo anche alla sua richiesta di pubblicare la lettera di revoca del locale cosa che avrei già fatto mi creda se alla mia richiesta protocollata del documento della relazione che l’ha determinata, avessi avuto immediata risposta. Ne ho fatta richiesta il 19 luglio e ad oggi anche se ci vuole solo un clic sul mouse del PC la lettera non è arrivata all’ufficio URP (ufficio relazioni con il pubblico, a proposito utile per il cittadino in difficoltà e pieno di persone gentili e che si mettono a disposizione per qualsiasi informazione lecita).
Anzi le dirò che stamattina sono andata per chiedere se posso averlo prima dei 15 giorni previsti visto che lunedì torno al lavoro ed ho problemi a chieder permessi. Mi è stato risposto “Passate più tardi” e ripasserò. Anche se non le nascondo che mi sono sentita profondamente in imbarazzo, perché oggi che è ricevimento per il pubblico, nessuno mi ha detto “Sedetevi, e diteci qual è o qual è stato il problema… ma al contrario chi doveva ascoltarmi si è alzato. Si è messo a camminare, ed è andato in un ufficio insieme allo scrivente di quest’articolo, dove il cittadino non può seguirlo. Io vorrei dire al capo settore che giustamente mi ha fatto notare camminando camminando che i giornali li potevo lasciare fuori,
1° che sui giornali non vi ho messi io.
2° perché ha firmato una determina di sfratto in corso di trattativa con chi l’ha preceduto tramite protocollo, che lui poteva non conoscere, ma chi sta nel suo ufficio si.
3°Perché invece di scrivere che il Comune voleva il locale perché andava messo in vendita per necessità collettiva, mi ha dato lo sfratto per morosità.
4°Perché ancora tut’oggi non arriva risposta al fatto che chi ha comprato con regolare bando un locale grezzo, può dopo anni averne lo scomputo per impianto elettrico, ecc. ecc.
5°Perché io ho dovuto pagarmi le spese del contatore Enel, Asis, e registrare il contratto a spese mie datomi dall’ufficio patrimonio se da contratto era al 50%.? Posso avere anche io lo scomputo ?
5°Perché se la prende con me,(giustamente è una mia valutazione) facendomi capire che l’incontro è finito appena iniziato alzandosi e andandosene da quell’ufficio mentre parla con me in un altra stanza dove il cittadino non può entrare, anche se oggi è giornata di ricevimento del pubblico, visto che dal primo momento ho detto che lui essendo di Salerno non c’entra nulla?
Vede dott. Del Mese tutta questa storia può sembrare con tante verità e tante bugie. Sabato sera concludo la stagione estiva dei corsi con i bambini e poi saluterò tutti perché mi creda non ne vale più la pena. Dalle parole di chi scrive l’articolo sembra che io abbia avuto agevolazioni dal primo cittadino. Anzi a sto punto mi spiace proprio per il Sindaco perché questa vicenda è stata usata per attaccare l’amministrazione. E mi spiace perché associativamente parlando, l’amministrazione ha sempre cercato di dialogare con noi lì dove era possibile. Ma non per questo siamo schiavi dell’amministrazione perché se una cosa non ci garba noi protestiamo come abbiamo fatto per il parcheggio interrato di Piazza Borgo, e meno male!!! Io sono sciolta da ogni linea politica anche se in tempo di elezioni tanti mi hanno avvicinato e ringrazio Iddio che quella sera prima delle presentazioni delle liste quando lo staff di un ex sindaco stette fino a tarda sera in redazione per cercare di convincermi a candidarmi, io dissi no. Altrimenti oggi i cittadini che leggono il suo blog direbbero: “Ma comm prima stivv tazz e cucchiar int a stessa lista e mò v sciarrate?” . Traduco : “Ma come prima stavate insieme nella stessa lista ed ora litigate?”. Meno male che non lo feci, ma soprattutto perché per andare in politica bisogna essere all’altezza, conoscere le leggi, essere preparati , ed avere il fegato grosso per incassare. Io non ho nessuna di queste doti.
E concludo dicendo un’ultima cosa a chi dice che 800 euro all’anno sono pochi. Dott. Del Mese se avessi accettato quel contratto tra fitto corrente e acqua sarei arrivato a 1000,00 euro all’anno cioè avrei dovuto trovare 100 soci che pagavano 10,00 euro all’anno perché io non sono il Rotary, questa è la mia quota.
Ammesso e concesso che l’avessi accettato avrei dovuto affaticarmi tutto l’anno solo per pagare un fitto e non avrei mai potuto comprare materiale per l’associazione (venite in sede e vedere tutto quello che abbiamo comprato per i bambini) e che scopo sociale ha un’associazione se scarica tutte le spese sui suoi associati? Neanche i corsi regionale e quelli europei si pagano, mò vuoi vedere che i miei dovevano diventare a pagamento? Sarebbe morto il fine perché siamo nati, il motivo per il quale abbiamo avuto quella sede, il motivo per il quale avemmo una delibera di patrocinio permanente. E tengo a precisare ancora una volta che lo avemmo a quel prezzo perché dovevamo fare noi i lavori da contratto (senza possibilità di scomputo) e quindi il prezzo era agevolato.
Ci siamo resi conto che 50,00 era poco dopo la prima missiva, tant’è vero che nella controproposta al capo settore dell’ufficio patrimonio avevamo proposto 250,00 euro che con Enel e Asis diventava circa 500,00. Adesso chiedo a chi conosce quel locale. Per un’associazioone priva di fini di lucro, e tutt’oggi non credo che si possa dimostrare il contrario, e per un locale privo di una finestra di 18 metri quadri, e soprattutto non nel Centro Storico di Salerno ma a via Santa Margherita di Eboli, 500,00 euro non sono sufficienti?
Se non lo erano, bastava che il Comune rispondesse: “La sua proposta non è stata accettata”. Ed io me ne sarei andata senza l’eco che mi sarebbe rimasto indietro per tutta la vita di essere morosa.
Prima di concludere questa ulteriore lettera priva di entusiasmo le dico dott. Del Mese che io alle ore 12,00 come mi era stato detto stamattina al’ufficio patrimonio, sono tornata per chiedere il documento che poc’anzi le avevo detto. L’Ing. Cannoniero, mi ha detto che lo ha passate all’ufficio “l’ ho passate a Giovanni”, mi ha detto “quindi adesso sta a lui mandarle all’URP”. E dott. Del Mese lei sa che io non posso fare un sollecito prima di 15 giorni, cioè il 3 settembre, e loro possono prendersi anche un mese per darmelo. Però le dico, visto che lei ha detto che è un suo amico, se la faccia dare o gli chieda di leggerla, e poi mi dice se valutazioni personali possono stabilire il prezzo di un locale dato a scopo sociale. A me lo possono dare anche tra un anno, ma me la DEVONO dare e sinceramente non bramo dal desiderio di pubblicarlo come tanti amici stanno aspettando, perché come ha detto lei dobbiamo essere animati da desideri di giustizia e non di vendetta, però mi auguro che si continuino a dire cose vere e non false.
Ribadisco a tutti che questa vicenda mi ha tolto tutta l’energia associativa che avevo, ribadisco che mi dispiace solo per le persone che al suo interno veramente facevano qualcosa di veramente sociale, ma con questa vicenda il Tufara ha chiuso la sua lunga attività decennale. Sta agli altri se chiuderla con una stretta di mano o con rancore.
Sabato sera venite a mangiarvi una pizzetta e poi arrivederci a tutti.
Vitina Paesano
Gentiel Dott. Del Mese può sostituire all’inizio della mia precedente lettera la parola signor Massimo con Dott. Del Mese, scusi,mi sono lasciata prendere dalla foga di rispondere ed ho abagliato. Grazie
Va bene così e andrebbe anche meglio se si togliesse il Sig.
Ho commesso un errore, la data di richiesta del documento è 19 agosto, non 19 luglio, grazie
Da rappresentante legale di una associazione di volontariato (ONG) ebolitana, viva e attiva da 13 anni, vorrei lasciare su questo blog l’amara sensazione che si prova nel conoscere questa vicenda tragicomica. Potrei dire che queste notizie rappresentano la conferma di un livello culturale, sociale e politico becero e mortificante. Non a caso la nostra associazione non ha mai voluto avere rapporti con qualsiasi amministrazione comunale e neanche con la struttura tecnica comunale. Non siamo iscritti neanche al ridicolo albo comunale, pper nostra fortuna. Operiamo da soli, con le nostre forze, come tantissime altre associazioni di volontariato o culturali, nel silenzio della solidarietà operante e non del chiacchiericcio. La vicenda, tuttavia è sintomatica del tanto male fatto al mondo del volontariato da una subcultura politica che ha tentato, spesso riuscendoci, di incardinare e gestire le pulsioni volontaristiche, culturali, solidaristiche per puerili fini politici o, in qualche caso, interessi personali. Eboli, da comunità viva nel tessuto sociale, negli anni 70/80, è naufragata nello stagno paludoso dell’immoralità, ben arricchita dalla fonte dell’incompetenza tecnica di taluni responsabili di servizio o responsabili di settori. La viltà padroneggia nei meandri del vassallaggio. Al direttore del blog vorrei chiedere, nel caso lo sapesse, se la struttura ex biblioteca in rione Molinello, affidata alla coop. Koinè, rientra nelle concessioni agevolate e, in tal caso, a quanto ammonta l’onere per il privato beneficiario? Se non sbaglio è una struttura utilizzata privatisticamente per fini, appunto, privati (feste di compleanni, concerti, convegni, feste elettorali, comizi elettorali, etc.)? Grazie.
Qualche riflessione sul contenuto della missiva del sig. Tarantino
In maiuscolo le dichiarazioni di Tarantino, in minuscolo i nostri chiarimenti
ECCOMI, SONO IO IL RESPONSABILE ! ECCOMI, SONO IO IL MOSTRO.
Non abbiamo MAI fatto il nome di Giovanni Tarantino proprio perché rimanesse un problema interno all’amministrazione, da risolvere. Il suo nome l’ha fatto un utente del blog certamente non suggerito da noi.
SONO IO CHE AVREI ORCHESTRATO TUTTO PER SFRATTARE L’ASSOCIAZIONE TUFARA! SONO IO CHE HO OSATO “SFIDARE” IL POTERE DELLE ASSOCIAZIONI.
Tale affermazione può essere veritiera se avessimo riscontrato analogo trattamento per TUTTE le associazioni, ma così non è stato anzi là dove lo stesso funzionario ricopre ruoli di responsabilità in associazioni proprio quelle associazioni hanno GODUTO di privilegi senza pari. Le associazioni non hanno alcun potere se non quello di essere serbatoio di voti per i soliti noti. Il fatto stesso che chiedano ogni anno il programma delle attività e poi “fann e capa loro”, il fatto che non si abbia un’agenda dove programmare le iniziative creando accavallamenti e, di conseguenza, tensioni tra associazioni, la dice lunga su tutto.
SONO IO CHE HO RIFIUTATO DI FAR CONTINUARE A DORMIRE UNA PRATICA CHE ERA CONDANNATA A RIMANERE NEI POLVEROSI ARCHIVI DEL SETTORE PATRIMONIO. SONO STATO DIPINTO COME IL RESPONSABILE DI TUTTI I MISFATTI CHE SI PERPETRANO NEGLI UFFICI COMUNALI, CHE AGISCE SOLO PER DANNEGGIARE I CITTADINI E PER FAVORIRE I PROPRI INTERESSI.
La pratica non dormiva nei cassetti vista la nutrita corrispondenza tra il Tufara e l’amministrazione nella quale si chiedeva di giungere ad un accordo condiviso. Trattativa che si è inspiegabilmente interrotta (nonostante si fosse chiesto un incontro tra gli interessati – protocollo n. 6399 del 14.02.2011 e n. 14026 del 11.04.2013) fino a giungere all’epilogo dello sfratto. Potevano le altre associazioni subire analogo trattamento se manco esistono contratti con loro?
SIGNORI, MI AVETE COLPITO SENZA POTERMI DIFENDERE.
Dalle parole del sindaco credo che la possibilità di fare chiarezza su questa vicenda gli sia stata data ma, carte alla mano, non credo ci fosse molto da chiarire, tanto erano evidenti i fatti. Anzi, come dice lo stesso Massimo Del Mese, è stato utilizzato un canale improprio e non sono stati chiariti i fatti direttamente da chi li ha richiesti (il Sindaco).
ORA, PERÒ, CHE SONO STATO LASCIATO SOLO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HO DECISO CHE HO IL DIRITTO COME CITTADINO DI DIFENDERE, A VISO APERTO SENZA PAURA, LA MIA ONORABILITÀ, IL MIO OPERATO E QUELLO DELL’UFFICIO IN CUI LAVORO, PERCHÉ PENSO DI AVER AGITO IN COSCIENZA E NELL’INTERESSE DEL COMUNE OVVERO DEI CITTADINI E DELLA COLLETTIVITÀ.
Nessuno mette in dubbio l’onorabilità del personaggio ma l’interessato deve ammettere che questa vicenda lascia un po’ perplessi visto che il provvedimento sembra colpire alcuni e non tutti. Se il sindaco dichiara ““Una cosa è il ruolo politico, l’altro è quello dei funzionari, ma gli stessi dovrebbero attendere agli interessi della collettività e spesso, come in questo caso, non accade.” vuol dire che, leggendo tutte le carte, qualche dubbio sulla liceità dell’operazione c’è stata. Se Admin afferma che “Tra le pieghe della vicenda … si evince che il Sindaco contesta al funzionario, tra l’altro sebbene firmatario del provvedimento, non viene indicato dall’Associazione Tufara come il responsabile, l’azione e quindi ne prende le distanze ritenendo che: “la decisione ha prodotto….. spunti polemici in danno dell’Amministrazione….. che peraltro è del tutto estranea alle decisioni assunte” qualcosa vorrà pur dire.
SONO IO IL FUNZIONARIO DIABOLICO, PERSECUTORE DEI DEBOLI, ANIMATO DAGLI INTERESSI PIÙ BIECHI CHE HA OSATO PREMERE IL GRILLETTO CONTRO L’ASSOCIAZIONE TUFARA, PER AVER PROPOSTO E INDOTTO ALTRI A DEFINIRE UNA PRATICA INERENTE LA LOCAZIONE DI LOCALI COMUNALI NEL CENTRO STORICO, RIMASTA NEGLI ARMADI PER TRE ANNI DOPO LA SCADENZA DEL CONTRATTO DI SEI ANNI.
Il contratto stipulato col Tufara che, ricordo, non è stato mai registrato dal Comune e l’ha dovuto fare il Presidente del Tufara, aveva il rinnovo tacito e quindi non era scaduto. Non si possono cambiare i termini di un contratto con un documento amministrativo lasciando intatto il contenuto del contratto stesso. Quel contratto andava annullato e redatto uno nuovo, ma questo non è avvenuto e la promessa era quella di ristipularlo come da accordi presi tra il Presidente e l’ing. Barrella,poi trasferito ad altri incarichi (vedi i protocolli sopra citati)
COME SE IL COMUNE, PER UNA SORTA DI SILENZIO/ASSENSO, AVESSE DOVUTO ACCOGLIERE LA RICHIESTA DI CONTINUARE A FAR PAGARE ALL’ASSOCIAZIONE TUFARA 50 EURO L’ANNO PER UN LOCALE CHE, SECONDO LA STIMA DEL TECNICO DEL NOSTRO SETTORE, NE VALE ALMENO 135 AL MESE E CHE GRAZIE AD UNA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE DEL 2004, ADOTTATA DALLA PRIMA AMMINISTRAZIONE MELCHIONDA, PUÒ BENEFICIARE DI UN ABBATTIMENTO DEL 50% PREVISTO PER LE ASSOCIAZIONI CULTURALI SENZA SCOPO DI LUCRO. IO E GLI ALTRI COLLEGHI DELL’UFFICIO NON ABBIAMO DECISO LO SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE TUFARA, MA SEMPLICEMENTE APPLICATO LE DELIBERE DI INDIRIZZO A CUI DOBBIAMO ATTENERCI NELL’ISTRUTTORIA DEGLI ATTI.
Nessuno contesta la procedura amministrativa adottata, ci mancherebbe, ma allora perché il Sindaco parla di valutazioni personali? A cosa fa riferimento? Forse a quella famigerata relazione che non riusciamo ad avere e che sta alla base della determina firmata dall’ing. Cannoniero per lo sfratto? E poi, cosa fondamentale, ben sapendo che tanti altri locali erano occupati da associazioni, perché non si è proceduto con analoga celerità anche per gli altri? Questo è il busillis.
DI FRONTE AD UN CONTRATTO SCADUTO DA TRE ANNI ED IL CUI CONTRAENTE NON HA VOLUTO ACCETTARE IL NUOVO IMPORTO DI 67,00 EURO AL MESE, PROPONENDO A SUA VOLTA UN CANONE MENSILE DI 20 EURO, PENSANDO, SECONDO UNA VECCHIA MENTALITÀ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, CHE NOI FUNZIONARI, COME SE STESSIMO GESTENDO CASA NOSTRA, AVESSIMO AVUTO LA DISCREZIONALITÀ DI NON ATTENERCI ALLE DELIBERE DI INDIRIZZO DELLA GIUNTA COMUNALE. PER CUI SULLA BASE DEGLI ATTI, A CUI TUTTI GLI INTERESSATI POSSONO AVERE ACCESSO, DI CONCERTO CON IL CAPO SETTORE E CON L’ALLORA ASSESSORE AL RAMO, SI È DECISO DI SCIOGLIERE IL RAPPORTO LOCATIVO, NON RINNOVANDO IL CONTRATTO, E DI REVOCARE L’ASSEGNAZIONE DEL LOCALE ALL’ASSOCIAZIONE TUFARA.
Il Tufara non ha “preteso” di pagare 20 euro al mese ma quella cifra era una proposta fatta dal Tufara su richiesta dei funzionari stessi. Quella cifra era poi da discutere. Nessuna pretesa. Noi siamo gli interessati, perché ci fanno ostruzione quando chiediamo i documenti che chiariscono certi passaggi? Anche un Consigliere comunale sta trovando analoghe difficoltà. Com’è sta storia? Per il resto ribadisco quel che ho detto al punto precedente.
D’ALTRONDE IL LOCALE ERA STATO CONCESSO NEL 2004 CON IL CANONE SIMBOLICO DI 50 EURO ALL’ANNO PERCHÉ DOVEVA ESSERE RIFINITO A CURA E SPESE DELL’ASSOCIAZIONE TUFARA, COSA REGOLARMENTE FATTA, E PERCHÉ L’ATTIVITÀ DELLE ASSOCIAZIONI DOVEVA ACCOMPAGNARE LA RINASCITA DEL CENTRO STORICO CON UN TERMINE DI SEI ANNI E NON PER SEMPRE.
Il Tufara, a proprie spese, ha dovuto stipulare contratto ENEL (circa 500 euro) ed ASIS e registrare contratto d’affitto (151 euro) entrambi a carico del Comune. Chi non rispetta i patti può mai pretendere il rispetto dei patti? E poi questa procedura è stata richiesta anche per altri visto che ci vengono contestati questi presunti privilegi?
COME È AVVENUTO DEL RESTO PER ALTRE ASSOCIAZIONI COME LIBERART, EBOLI DOMANI E PER IL CENTRO GALLOTTA A PORTA DOGANA E PER EBART A SAN FRANCESCO CHE, PER ALTRO, COME TUTTI BEN SANNO, NON ERANO LE SEDI PRIVATE DELLE ASSOCIAZIONI MA LUOGHI PUBBLICI DI AGGREGAZIONE SOCIO CULTURALE E PER IL TEMPO LIBERO, AL SERVIZIO DEL QUARTIERE E DEI VISITATORI CHE VENIVANO A VEDERE LE FOTO DELL’ARCHIVIO GALLOTTA ED ANCHE PER COLORO CHE LO TENEVANO APERTO PER FARE UNA PARTITA A CARTE IN UNA SFIDA A TRESSETTE O ALTRE ATTIVITÀ! ABBIAMO AGITO NON NELL’INTERESSE NOSTRO, COME È STATO RIPETUTAMENTE INSINUATO, MA DEL COMUNE CHE INTENDEVA METTERE IN VENDITA I LOCALI DELLA TUFARA COME QUELLI DI ALTRE ASSOCIAZIONI A CUI PURE È STATO REVOCATA L’ASSEGNAZIONE, QUALI EVOLI, LA PRO LOCO ED IL CENTRO MANGRELLA UBICATO PROPRIO SOPRA LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE TUFARA!
Questa è una giustificazione che ci attendevamo. Le altre associazioni occupano locali per l’interesse della collettività (e quindi avevano il diritto di non pagare nulla e di prelevare la corrente elettrica dai lampioni) mentre il Tufara organizzava feste e festini privati guadagnando milioni di euro, disinteressandosi degli altri. Questa è la vera causa del contendere caro funzionario, il voler pretendere di conservare privilegi ammantandoli con parole insignificanti e furbesche, da politico navigato insomma. Trovare giustificazioni dove giustificazioni non ci sono. Il Centro Gallotta doveva essere il fiore all’occhiello del centro antico e abbiamo visto tutti che fine ha fatto. Altro locale divenuto pseudo ristorante, un’intera palazzina utilizzata solo poche settimane all’anno e queste erano le attività di interesse sociale? Perché quando si organizzavano eventi, il nostro “amico” protraeva le riunioni fino a tarda sera affermando “Per la mia associazione c’è il vicepresidente. Io sono qua come dipendente comunale. Vorrei scaricarmi un po’ di straordinario”. Alla faccia dell’impegno sociale.
NON SONO INTERVENUTO PRIMA SULLA VICENDA, RITENENDO CHE DOVESSE FARLO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A DIFESA, NON DICO DELLE CALUNNIE PERSONALI NEI MIEI CONFRONTI, MA DELL’OPERATO E DELLA CREDIBILITÀ DEL SETTORE E DEI FUNZIONARI. MA COSÌ NON È STATO! ANZI È STATO ATTRIBUITO SOLO A NOI IL “MERITO” DELLA DECISIONE ASSUNTA E PER QUESTO, DOPO LA PUBBLICAZIONE DI UNA MISSIVA INTERNA CHE CI HA MESSO ALLA BERLINA DELL’OPINIONE PUBBLICA, CHE SI È SCATENATA CONTRO I RESPONSABILI DEL MISFATTO, E DOPO LA FURIOSA AGGRESSIONE MEDIATICA (SPAM DI E-MAIL, BLOG SU INTERNET, ARTICOLI E DICHIARAZIONI SULLA STAMPA, ECC) ED I VELENI SPARSI A PIENE MANI SU DI ME PERSONALMENTE E SULLA MIA FAMIGLIA, HO DECISO DI INTERVENIRE PUBBLICAMENTE.
Il Sindaco aveva il dovere di fare chiarezza su questa vicenda e bene ha fatto a chiedere spiegazioni al capo settore, ing. Cannoniero, come da lettera pubblicata su questo blog. Quindi l’amministrazione ha fatto la cosa giusta. Perché scandalizzarsi se vengono resi noti atti pubblici se non si ha nulla da nascondere? L’amministrazione non è stata messa alla berlina perché, in questo caso – forse uno dei pochi – ha dimostrato di non voler nascondere nulla all’opinione pubblica e che stava muovendosi con trasparenza. Per quanto riguarda gli attacchi personali e familiari ci è sembrato strano che in un paese dove per avere un documento occorrono 30 giorni, che per pagare fornitori devono trascorrere anni mentre per l’approvazione di uno scomputo su lavori fatti in un immobile di proprietà acquistato grezzo, dopo circa tre mesi e mezzo venga emessa la determina di rimborso (autorizzazione allo scomputo il 17 aprile 2013 – determina n. 555 R.G. – e rimorso della somma versata … (per il lavori eseguiti all’interno del locale ndr) il 01.08.2013 – determina n. 1074 R.G.).
EVIDENTEMENTE IL SOTTOSCRITTO ERA “BUONO” SOLO QUANDO, RICOPRENDO UN IMPORTANTE CARICA POLITICO/ISTITUZIONALE, VENIVA DESIGNATO “SOCIO ONORARIO” PROPRIO DI QUELL’ASSOCIAZIONE TUFARA CONTRO CUI OGGI AVREBBE ORDITO LE TRAME PIÙ BECERE.
Rimestando tra tutte le carte dell’Associazione Tufara non abbiamo trovato nessun documento nel quale il sig. Tarantino Giovanni compare come socio onorario. Attendiamo che l’interessato ci fornisca lumi così aggiorneremo il nostro archivio. Se è accaduto qualcosa del genere sarà probabilmente stato nel periodo precedente quando Vitina Paesano non era presidente.
FORSE ALLORA ERO RITENUTO PERSONA MERITORIA PERCHÉ GLI AVEVO FATTO OTTENERE IN USO UN LOCALE A SAN BIAGIO AD UN PREZZO SIMBOLICO, POI ACQUISTATO PROPRIO DALLA PRESIDENTE DELLA TUFARA.
Il locale di cui parla il Tarantino è la prima sede del Tufara. Il contratto di locazione venne stipulato tra il proprietario dello stesso e dal vicepresidente pro tempore che non era Paesano Vitina. Quella sede è rimasta come deposito dell’associazione. Fino a qualche mese fa è stato pagato l’affitto annuale di 360 euro, come da accordi col proprietario. L’anno scorso il sig. Tarantino si è presentato presso la sede del centro Culturale Studi Storici (presenti altre persone che possono testimoniare) dicendo che il proprietario – suo amico – voleva venderlo a 18.000 euro. Non accettammo la proposta perché troppo onerosa e lo stesso Tarantino affisse un cartello col suo numero di cellulare per venderlo. Trascorso un anno nel corso del quale nessuno si fece avanti, il proprietario da Milano contattò la Paesano per venderglielo a 12.000 euro come da accordi pregressi.
INVECE, OGGI VENGO FEROCEMENTE COLPITO SOLO PERCHÈ HO ISTRUITO, COME ERA MIO DOVERE, E SOTTOPOSTO AL CAPO SETTORE CHE, INFORMATO L’ALLORA ASSESSORE AL RAMO, HA ADOTTATO I PROVVEDIMENTI PER DEFINIRE UNA VOLTA PER TUTTE LA QUESTIONE DEI LOCALI COMUNALI CONDOTTI CON CONTRATTO SCADUTO DALLE ASSOCIAZIONI TUFARA, EVOLI, EBOLI DOMANI E LIBERART NONCHÈ DALLA PRO LOCO.
Se esistono questi benedetti contratti con le altre associazioni perché non sciogliere una volta per tutte i dubbi, capire quali sono i termini per ognuna di loro? O negarne la visione è stato fatto sempre con l’obiettivo di instillare dubbi e tenere le associazioni in conflitto perenne, evitandone il compattamento? (molto pericoloso, evidentemente). Ricordo al sig. Tarantino che la pratica che ha istruito altri non è che quella famigerata relazione che anche il Sindaco gli contesta nella quale, visto l’esito, prossimo immaginare intrisa di falsità o di verità distorte. Ne aspettiamo con ansia la visone (prima che qualcuno possa pensare di farla sparire o di modificarla).
CONTESTUALMENTE È AVVENUTA ANCHE LA RESTITUZIONE DELLE CHIAVI DEL CENTRO GALLOTTA PER SCADENZA DEI TERMINI CONTRATTUALI, ANCHE LÌ DI SEI ANNI. MA NON PER QUESTO QUALCUNA DELLE PREDETTE ASSOCIAZIONI, MALGRADO LASCIASSERO A MALINCUORE I LOCALI PERCHÉ NON POTEVANO SOPPORTARE IL NUOVO CANONE STABILITO DAL COMUNE, SI È SENTITA PERSEGUITATA O MARTIRIZZATA INVOCANDO “IL REATO DI LESA MAESTÀ”, TRANNE L’ASSOCIAZIONE TUFARA CHE PROBABILMENTE VOLEVA CONTINUARE A BENEFICIARE DEI “PRIVILEGI” ECONOMICI FIN QUI GODUTI.
Se ottengo gratuitamente per anni un locale, non pago ENEL, acqua ed altro e dopo anni lo restituisco, di cosa dovrei lamentarmi se non mi è costato nulla? E se ho fatto pochi sforzi per organizzarvi eventi che fatica avrei fatto? Altra cosa è il Tufara che in quei 18,45 mq ha organizzato cose che molti altri di SINISTRA avrebbe dovuto condividere, rendendosi veramente utili alla collettività. Il Tufara non si è sentita perseguitata, la Paesano era già da tempo che voleva lasciare il locale ma altre associate hanno insistito per continuare le attività vista la risposta della gente. Quello che ha disturbato, e molto, sono state le modalità, le furbate (pubblicare il 14 agosto l’atto di revoca sull’Albo pretorio, sperando che nessuno lo leggesse), l’iniquità, le falsità scritte sul conto del Tufara e dei responsabili (sfratto per “morosità” – visti i bollettini di pagamento, se non è una carognata questa come la volete chiamare?). Il Tufara vuole godere di un privilegio? Questo è troppo. E’ privilegio se uno paga 100 ed io pago 50, ma se io pago 50 e gli altri pagano 0 di chi è il privilegio?
COMUNQUE, GRAZIE A QUESTA INIZIATIVA E ALLA CAMPAGNA DIFFAMATORIA ORDITA CONTRO DI ME E L’UFFICIO, L’ASSOCIAZIONE TUFARA, AVRÀ LA POSSIBILITÀ, SECONDO QUELLA NOTA INVIATA DAL SINDACO ALL’UFFICIO, DI OTTENERE UN RINNOVO DEL CONTRATTO DI FITTO PER ALTRI SEI ANNI A PREZZO “POLITICO” COME SI FACEVA UNA VOLTA E NON SECONDO LE REGOLE ESISTENTI OGGI. MA, SI SA TUTTI POSSONO CAMBIARE IDEA, PERCHÈ NON POTREBBE CAMBIARLE ANCHE L’AMMINISTRAZIONE! MA È OVVIO CHE SE L’AMMINISTRAZIONE DARÀ QUESTI “NUOVI INDIRIZZI” CREDO CHE NE DOVREBBERO BENEFICIARE ANCHE TUTTE LE ALTRE ASSOCIAZIONI E NON SOLO LA TUFARA A MENO CHE NON SI VOGLIANO CREARE DELLE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO.
Ci vuole una faccia tosta a fare affermazioni del genere. Il tentativo di infangare il Tufara con queste affermazioni conferma quanto da tempo andiamo dicendo: il Tufara da fastidio e quel locale serve (il Tarantino aveva chiesto alla Paesano quel locale per aprirvi un bar). Non sono le altre associazioni che devo godere degli stessi diritti del Tufara (gli altri finora non hanno pagato, il Tufara si) ma il contrario (se gli altri non hanno pagato perché il Tufara deve pagare?). Ma il Tufara ha pagato, secondo quanto stabilito da contratto, e continuerà a pagare anche una nuova cifra, se ovviamente sarà conveniente. Nel caso la cifra richiesta sarà eccessiva il Tufara non continuerà ad occupare il locale e “fare i propri comodi” ma, correttamente e civilmente, lo lascerà restituendolo al Comune. In attesa che gli altri facciano lo stesso.
IO PERÒ NON CI SARÒ, PERCHÈ DOPO QUESTA CAMPAGNA D’ODIO E DI DELEGITTIMAZIONE PROFESSIONALE E PERSONALE HO GIÀ CHIESTO AL SINDACO DI TRASFERIRMI AD ALTRO UFFICIO. NEL CASO LA TUFARA VOLESSE SOTTRARSI ALL’ “UMILIAZIONE” DI UN PROVVEDIMENTO AD HOC IN SUO FAVORE, MI DICHIARO DISPONIBILE SIN DA ORA AD OSPITARE L’ASSOCIAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROPRIE ATTIVITÀ IN UNO DEI MIEI “MILLE” LOCALI DEL CENTRO STORICO. Affermazioni da piccola fiammiferaia. Un funzionario pubblico deve prendersi le responsabilità delle proprie azioni e non piangersi addosso. Deve dimostrare, se ha sbagliato, di averlo fatto in buona fede. Nessun giustizialismo. Tutti possiamo sbagliare ma perseverare nella difesa di qualcosa che è indifendibile (lo dicono i documenti, non noi) è davvero inaccettabile. Potrebbe, qualora volesse ospitarci, usare il suo bad and breakfast vicino al monastero delle benedettine.
AI GIUSTIZIALISTI CHE SI SONO AVVICENDATI NELL’INGIURIA E NELLA CALUNNIA, FACENDO A GARA A CHI LA SPARAVA PIÙ GROSSA, VOGLIO SOLO RICORDARE DI GUARDARE ANCHE NEI LORO ARMADI, PRIMA DI SPUTARE VELENO SUGLI ALTRI, PERCHÉ QUALCHE SCHELETRO LO POTRANNO TROVARE ANCHE LÌ.
Chiediamo, documenti alla mano, di essere più precisi e non scadere nelle affermazioni generiche. Non esiteremo un solo istante a comportarci di conseguenza. Chiunque esso sia! Finora si è parlato di privilegi nel centro antico solo a voce, facendo solo chiacchiere. Ora lo abbiamo fatto con le carte alla mano che lo stesso Comune ha pubblicato. Faccia la stessa cosa la persona che sta lanciando accuse e riapriremo una nuova campagna di trasparenza.
INFINE, QUANTO ALLA LEGGENDA METROPOLITANA CHE È STATA MESSA IN GIRO DAI MIEI DETRATTORI CIRCA L’ACQUISIZIONE DA PARTE MIA DI CHISSÀ QUANTI IMMOBILI NEL CENTRO STORICO, VOGLIO SOLO RICORDARE CHE LA MIA FAMIGLIA VIVE NEL CUORE DEL CENTRO STORICO DA PRIMA DELL’UNITÀ D’ITALIA ED HA SEMPRE LAVORATO DURAMENTE PER VIVERE DIGNITOSAMENTE, COSÌ COME FACCIO IO CHE HO RINUNCIATO A FARE IL “POLITICO” DI PROFESSIONE E COSÌ COME HA FATTO MIO FIGLIO CHE CON DUE LAUREE È DOVUTO EMIGRARE ALL’ESTERO PER REALIZZARSI. MA DI QUESTO SONO E SARÒ SEMPRE FIERO!
Se chi scrive è sicuro che quel che dice è vero quali problemi ci sono? Ha acquistato in modo regolare? Buon per lui. Li ha affittati regolarmente? Buon per lui. I depositi sono rimasti depositi? Buon per lui. Li ha ristrutturati senza chiedere rimborsi? Buon per lui. Se tutto questo fosse vero di cosa dovrebbe vergognarsi? Non siamo noi deputati a fare controlli sulla regolarità di queste cose e per sciogliere ogni dubbio spero che presto un controllo lo facciano (e non solo su di lui).
Alla fine di tutto questo, però, sarebbe interessante leggere cosa il funzionario ha scritto in quella famosa relazione che è stata fondamentale per la revoca del locale al Tufara, quel documento che lo stesso Sindaco dice intrisa di giudizi e valutazioni del tutto personali e che, nonostante sia stato richiesto il 19 agosto secondo le modalità previste per legge, ancora non ci è stato consegnato. Ed indovinate quel documento, già stampato, in quale ufficio e su quale scrivania è fermo? Su quella dell’estensore del documento stesso. Sarebbe interesse suo, se fosse tutto a posto, farcelo avere in tempi brevi. Se sono trascorsi 10 giorni e forse ne trascorreranno altrettanti vorrà pur significare qualcosa?
P.S.: A tutte le altre associazioni che si sentono chiamate in causa. La battaglia era anche per voi. Ma avete fatto il loro gioco. Oggi ancora più divisi!!!
Salute a tutti.
Errata corrige: bed and breakfast
“…altre associazioni il giorno dopo con l’incasso che facevano? …” penso che Vitina davvero abbia messo il dito nella piaga. Lo scopo delle associazioni non è fare sagre ma contribuire alla costruzione di qualcosa di buono per tutti e invece… finita la sagra se ne parla l’anno prossimo per l’edizione seguente!!! purtroppo in molti casi (forse sono cieco e sarei felicissimo di sbagliarmi)di culturale e di sociale vedo poco, troppo poco. Penso che una controllatina fatta da chi (GdF) ha i mezzi e le competenze per farlo non guasterebbe.
… e come diceva il vecchio e caro Giulio che, senza offesa x nessuno, ne capiva più di tutti noi messi insieme:”a pensare male si fa peccato, ma spesse volte si indovina!”.
Abbiamo dimenticato di commentare questa affermazione
… COSÌ COME FACCIO IO CHE HO RINUNCIATO A FARE IL “POLITICO” DI PROFESSIONE …
Non credo che Tarantino non sia rimasto nel mondo della politica per scelta personale visto che quando si è candidato alla Provincia e alla Regione ha preso “forse” solo i voti della sua famiglia. Ha rinunciato per volere degli elettori, se vogliamo dirla tutta.
Ma perché quando si fa politica per TOT anni ci si abitua a dire menzogne?
E con questo abbiamo chiuso!
Ci siamo ripromessi che ritorneremo a scrivere solo per confutare menzogne ed offese.
E questo in attesa che il funzionario del Comune, autore del documento conteso, consegni – COME PREVISTO PER LEGGE – la relazione richiesta.
Piccola precisazione non credo che il sig. Tarantino abbia lasciato la politica per dedicarsi al suo lavoro, ha messo da parte momentaneamente la politica come personaggio pubblico perche alle ultime elezioni non fu votato.Per quanto riguarda la storia della sua famiglia nessuno gli ha chiesto la sua storia , tutti i figli degli ebolitani tranne i pochi eletti che ci sono e ci saranno sempre hanno lauree conquistate con sacrifici e spesso vanno via da Eboli a dall’Italia e nessuno se ne importa nessuno sa non fanno pubblicità.Ma questi sono particolari estranei al fatto. E come è stato detto dal redattore costui è uscito fuori dagli schemi per l’ennesima volta rispondendo sul blog e non attraverso il ruolo che ha al comune.Credo che sia inutile scendere nei particolari sarebbe troppo puerile e volgare , gli organi competenti che non funzionano è la realtà e questa è la prova schiacciante.Non bisogna fare tutta l’erba un fascio ma è evidente e lampante che gli uffici al di la della politica non funzionano, le pratiche e gli atti come denunce che dormono sulle scrivanie. Dalla fatirica frase politichese “Ognuno ha uno scheletro nell’armadio” non giustifica che io commetto un reato e non vengo punito perchè lo hanno commesso anche gli altri.In ultimo ancora prima di chiedere altro incarico andrebbe trasferito per incompatibilità di ambiente .
Se i giovani laureati dopo tanti sacrifici sono costretti ad emigrare al Nord perché nel meridione nulla funziona non è per colpa delle forze divine avverse ma dell’incapacità degli uomini ed in particolare della politica fatta dai politici. Proprio quel mondo dal quale viene il sig. Tarantino, dando non so quale contributo, viene e dal quale, suo malgrado, si è dovuto allontanare per immolarsi sull’altare del lavoro.
Non si sente un po’ in colpa se quella politica che ha frequentato per anni ha costretto suo figlio ad allontanarsi dai suoi cari? La battaglia che abbiamo imbastito in queste settimane ha proprio questo fine: combattere chi, con le proprie azioni mette in forse il funzionamento delle regole. regole che non essendo più uguali per tutti annienta l’autostima delle persone che non trovano altra soluzione che scappare da ambienti medioevali quali sono quelli che fanno funzionare questo paese.
La mia battaglia è stata per amore delle mie figlie.
Chi l’ha condivisa con me per amore dei propri figli e nipoti.
E se gli ormai nemici delle altre associazioni non lo hanno capito limitandosi a vedere solo il dito anziché la luna è un problema loro.
A.V.
Esprimo la mia solidarietà al compagno ed amico Tarantino per le volgari accuse ricevute. Approfitto di questa polemica per dire che ad Eboli da anni esiste un problema con le pseudo associazioni.
Resto convinto del fatto che chi intende promuovere cultura sul territorio debba farlo in maniera autonoma e con propri mezzi senza elemosinare somme di denaro alle amministrazioni comunali. Il più delle volte queste pseudo associazioni spacciano per cultura iniziative di scarso interesse, basso valore e scarso impatto sulla cittadinanza. Si tratta spesso di iniziative patrocinate dal comune o dalla provincia per fini puramente elettorali e clientelari. Non dico bugie se affermo che le associazioni sono state bacino elettorale di qualche politico ebolitano.
Egregia signora Paesano quanto soci ha l’associazione Tufara? (per capire se ci troviamo di fronte a una famiglie allargata o a un luogo di partecipazione, approvate secondo statuto il rendiconto annuale e in caso affermativo è possibile prenderne visione?; le iniziative da voi partorite sono frutto di un lavoro collettivo che coinvolge tutti i soci o dei capricci di singoli?.
Bravo Giovanni la legalità è nel dna dei comunisti e se un’associazione non è in grado di raccogliere tra i propri soci nemmeno la somma di 150-200 euro allora è meglio che sparisca per sempre. La cittadinanza non ne sentirà la mancanza.
Caro Comunista ma che comunista sei?
mi fai rabbrividire. Io da comunista vero, quella della Falce e Martello. Non condivido ciò che dici.
Il Tufara non ha MAI chiesto contributi. Comi ti permetti Comunista del xxxxx dire stronzate.
La Sinistra perciò perde sempre perchè nei partiti ci sono gente come te e come lui.
Leggi tutto. LEGGI. Loro hanno pagato l’affitto. Lui non ha pagato mai. Loro, se ho ben capito, hanno almeno un contratto. Lui NO!
Loro prendono la corrente da un contatore Enel e acua sempre da un contatore. Lui NO!
Quale DNA di legalità ha questo tuo amico?
Caro Comunista sei una schifezza di comunista. Ho vergogna di essere comunista.
Ricordi quando D’Angelo caccio via tarantino dal partito perchè non contribuiva nulla al partito. RICORDI? Cosa Ricordi di bello o di buono che ha fatto questo politico (trombato) quando era al potere, in maggioranza. Era anche Assessore. Cosa ha fatto per Eboli? Rispondi caro comunista. La memoria si è bloccata.
NON HA FATTO NIENTE: N U L L A !!!!!!!!!!!
Ha tradito Rosania — o dormi caro Comunista.
Ha tradito il PDCI!
Dove eri quando lui operava (si fa per dire)
Sull’argomento associativo, soci ed altro non si risponderti perchè non conosco l’ambiente ma so, per certo che loro, quelli del Tufara, fanno cose buone e belle che servono.
Comunista … chi sei? Un comunista che si nasconde non è comunista vero
@ vitina
Non dargli la mano a quella persona che vuoi perdonare. Se vuoi perdonarlo fallo perchè, da come scrivi, si sente che sei una persona nobile … ma la mano non dargliela … non lo merita.
Vincenzo D’Antonio
Penso che all’amico comunista possano rispondere le persone che hanno commnentato l’altro articolo di Armando Voza e che avevano un nome.Io non ho MAI chiesto contributi al Comune per la mia associazione, se invece qualcuno lo può dimostrare si faccia avanti. Sabato sera faremo la festa conclusiva con i bambini sulla terrazza della nostra sede. Venga a vedere come abbiamo speso in questi anni i soldi “10 euro all’anno” dei nostri soci”. Le offriremo una pizzetta. Gratis.
Interessante sentire….certe persone parlare di verità’ ….. Questo blog e’ divertentissimo ….
Ho dimenticato di dire all’amico comunista che ha ragione quando dice…. “se un’associazione non è in grado di raccogliere tra i propri soci nemmeno la somma di 150-200 euro allora è meglio che sparisca per sempre. Il problema è che l’Ufficio Patrimonio dietro suggerimento del suo amico G.T. mi ha chiesto 800,00 euro che con corrente e acqua sarebbero diventate 1000,00 euro. Certo che 200,00 euro li potevamo pagare. Infatti la nostra proposta era addirittura di 250,00 euro che con ENEL e ASIS sarebbe diventato un impegno economico di 500’00 che i soci avevano già accettato di affrontare. Proposta protocollata una prima volta il 14 febbraio 2011 e la volta successiva l’11 aprile 2013 perché l’Ufficio non concludeva la pratica con un semplice si o no. Perciò gentile signor comunista lei ha perfettamente ragione. Se non possiamoo pagare neanche 150-200 euro, è meglio che spariamo”. Ma noi li volevamo pagare. E se spariremo sarà per altri motivi legati a sentimenti ben più profondi che non sto qui ad elencare perché mi creda,le persone sensibili non vanno a vedere la corrida dato che sanno cosa li aspetterebbe all’interno dell’arena. E trovarcisi dentro a forza credetemi non è bello se non sei abbastanza forte.Io non lo sono.Se non mi crede potrà venire a vedere i protocolli quando vuole.
Vitina Paesano
….e pretende di tenersi lontano dalla menzogna…forse tra una sagra e una seduta di tombolo….riposa una salvifica e necessaria amnesia di quanto ‘combinato’ ……
@comunista
..forse non te ne sei accorto, ma anche il comunismo è sparito per sempre e nessuno ne sente la mancanza.
@caro comunista,
un giorno un Pastore pasceva le sue pecorelle ma non le conosceva e di loro non sapeva nulla. Aveva letto qualche riga del suo manuale e non aveva approfondito perchè si credeva intelligente. Quando le andò a mungere capitò che ad una pecora non riuscì a trovare le mammelle ed invece di quattro capezzoli ne aveva solo una.
Ci provò ma la pecora si eccitò ma di latte non ne uscì.
Un consiglio al Pastore lo diede un vero pastore e gli fece capire che i montoni non si mungono.
Perciò caro comunista leggi tutto prima di parlare.
@comunista
lei difende a prescindere, fa quadrato intorno al compagno, qualunque cosa abbia fatto. Atteggiamento tipico degli ideologizzati che disconoscono il concetto di autocritica.
L’associazione Tufara (ma anche il centro Culturale Studi Storici) non ha MAI ricevuto somme di denaro di qualsiasi entità (il CCSS sta ancora aspettando 300 euro che erano stati stanziati nel 2006). Le associazioni di paesano e Barra nel loro piccolo fanno la loro parte (non devono certo loro coprire le voragini dell’amministrazione) e anche se non ci sono folle oceaniche quelli che ci sono tornano a casa più che soddisfatti. Le iniziative messe in piedi sono più che degne e potremmo elencargliele se non fosse “un comunista settario” e molte di quelle iniziative sono COSE DA COMUNISTA (aiuto a bambini disagiati, alfabetizzazione di extracomunitari, legalità, ambiente, cultura, storia). Ma cosa ne vuiole sapere lei. La legalità è nel DNA della sinistra? Lo vada a dire al suo compagno che quando erano “i comunisti” a comandare ad Eboli un papavero dell’amministrazione consiglio Barra, se voleva contributi ed aiuti dall’amministrazione, di tesserarsi e far tesserare amici per quel partito. Lui rifiutò e siamo rimasti al paolo. E lei parla di legalità. Ma mi faccia il piacere. SCITETE RA STU SUONN!!!
L’invidia e’ il terremoto che scatena il magma più’ becero dell’animo umano….
E poi fai l’elogio della verità’…… Ahahahahahahahahahahahah
@ osservatore
Ma chi sei l’Osservatore Ebolitano?
Che vuoi osservare? Osservati allo specchio! Togli la trave che hai negli occhi (e forse pure in un altro posto) e poi parli della pagliuzza degli altri.
Il fatto che ti nascondi dietro all’Osservatore non ti da il diritto di dire stronzate e accuse a gente per bene.
Tu non sei divertente, sei PALLOSO.
Per il signore che si chiama “Osservatore”
Se quando lei dice “….e pretende di tenersi lontano dalla menzogna…forse tra una sagra e una seduta di tombolo….riposa una salvifica e necessaria amnesia di quanto ‘combinato’…” si riferisce alla mia vita privata, bè ha ragione, tutti abbiamo fatto errori nella vita che tornando indietro non rifarebbe, specialmente alla mia età… è ancora più probabile. Ma sbaglaire è umano, perseverare è diabolico disse qualcuno. Se invece si riferisce alla mia vita associativa…. HO LA COSCIENZA A POSTO!
Gentile Dott. Del Mese come socia dell’associazione Tufara chiedo tramite il suo blog a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza e agli assessori che ci rappresentano in Comune se tra loro ce n’è uno, che vada a ritirare all’ufficio patrimonio la Relazione “14931” citata nella Determina proprio del settore Patrimonio 963 del 9/07/2013 affissa all’albo pretorio il 14 agosto 2013. Solo con quella relazione si potrà definitivamente capire perché l’amministrazione non c’entra su quanto è accaduto alla mia associazione. Solo così si potrà capire perché il parere di un impiegato comunale possa divenire determinante in alcune vicende in positivo o in negativo.
Perciò chiedo una volta per tutte a qualche consigliere comunale di pubblicare gli atti che hanno determinato la vicenda o, a chi ha il potere di “ordinare”, di dare il via libera a rilasciarli quando la presidente fa la spola tra casa sua e l’ufficio patrimonio per averli dopo aver presentato regolare richiesta protocollata il 19 agosto 2013.
Questa vicenda assurda sta andando avanti in modo esagerato e ha solo lo scopo di mettere in difficoltà la nostra associazione.
Ecco gentili Consiglieri Comunali, c’è qualcuno tra voi che possa mettere fine a questa vicenda pubblicando la relazione sopracitata che a noi dall’ufficio patrimonio non viene rilasciata? Eppure tutti sanno che basterebbe un clic sul mouse per averla.
So che voi siete stati messi lì DA NOI CITTADINI per fare gli interessi del nostro paese quindi se siete liberi dentro, difendete la vostra amministrazione e pubblicate gli atti.
La chiarezza su quello che accade in questi giorni è una cosa che riguarda ogni cittadino che pagando le tasse è nel suo diritto di essere rispettato, perché come lui contribuisce a mantenere in piedi il sistema, così il sistema deve permettere a lui di capire.
Grazie Dott. Del Mese
Ins. Adelaide Melillo
il nervosismo da frustrazione orgasmica di alcuni è sintomatico. non sai chi sono e parli di trave. ho parlato in generale e ti senti colpito…. excusation non petita…. ahahahahahahahahahah
la nave….colpita e affondata ….
Se l’invidia potesse guardare fissamente il sole non ne vedrebbe che le macchie …
@ osservatore.
Tu non puoi colpirmi perchè sono un libero cittadino. Non faccio parte di associazioni e non sono un politico e scrivo il mio nome liberamente.
Chi nasconde il proprio nome ha tante altre cose da nascondere.
In anonimato si possono dire tante cose: ideee, progetti etc. ma non volgarità e accuse.
Ho sprecato già troppo tempo per una persona che sicuramente è rispettabile ma non rispettosa.
Vincenzo
invito tutti ad andare a leggersi il manifesto che annuncia la 7° edizione della sagra del fagiolo che tanto subbuglio ha creato…
la tentazione di pensare male …
Sarei venuto volentieri a mangiare la pizzetta al Tufara, ma non faccio in tempo. Approfitto del blog per fare il mio in bocca al lupo all’associazione. Siete forti e coraggiosi, non mollate!
Grazie signor forestiero.
Facevamo questo anche per qualche forestiero (raro) che passava dal Centro Antico per non fargli trovare botteghe chiuse e desolazione. Ci occupiamo anche di tenere aperta la chiesa di San Nicola, una delle più antiche di Eboli, dalle 7 del mattino per chi andando a lavorare vuole un attimo fare una preghiera, fino alla sera tardi per qualche forestiero che ne vuole ammirare la bellezza passando per il Centro Antico. Oltre quella, di aperto al Centro Storico non c’è niente. Grazie signor forestiero.
Leggere le sue poche parole mi aiuteranno ad affrontare quest’altra giornata in attesa di chiarimenti da parte degli organi preposti a farlo e non di chi con menzogne e bugie ne prende il posto.
Grazie di cuore
Vitina Paesano
Naturalmente quando dico “niente” mi riferisco al Centro Storico come parte alta, perchè so perfettamente che a Corso Garibaldi e Corso Umberto ci sono commercianti e cittadini che come me si attivano per migliorarne le condizioni di vivibilità.
Lo preciso onde evitare un altro putiferio.
Buona giornata a tutti
… ma fare l’accesso agli atti prima e POI impugnare nelle sedi opportune anziché utilizzare condotte mediatico – intimidatorie (anticipate) verso l’amministrazione, ivi incluso il sindaco (che ci casca), no eh?
PASSIAMO ALLE COSE VERE E SERIE..CASALESI E TERRITORIO NOSTRANO
Continuano a far tremare le dichiarazioni di Carmine Schiavone sulla pesante INTROMISSIONE DEL LORO CLAN NEL SALERNITANO E NELLA PIANA.
In una recente intervista rilasciata presso la rete locale Tv Luna,A essere interessato un territorio vastissimo che si estende da Eboli al nord DELLA PROVINCIA SIN DALLA META’ DEGLI OTTANTA.
@Blazer 67
Si può parlare di tutte e due le cose. Mica si consuma la tastiera.
caro forestiero hai compreso bene e fai l’indiano:noto accaloramenti fuori luogo per la Tufara che c’è o meno,nessuno se ne accorge,ma gli in-tombamenti di materiali tossici che causano tumori son ben cosa seria rispetto al pollaio dell’associazionismo ebolitano..
L’UNICO “ASSOCIAZIONISMO” E’ SOPRAVVIVERE,SPERANDO CHE I COMPLICI PAGHINO,LO VEDREMO IN ANNI DI MALSANO VIVERE PER I CITTADINI E DI DEPREZZAMENTO DELLE TERRE,VISTO CHE NON VARRANNO NULLA UNA VOLTA INDIVIDUATI I SITI!
x una volta dimostriamo civiltà ed indigniamoci per quel che vale e lasciamo perdere i protagonisti del tufara-gate,il nulla del nulla in formato FUMO!.
BUONE COSE A TUTTI,NE ABBIAMO BISOGNO.
@Blazer 67
Le segnalo che su questo sito il problema delle ecomafie è stato trattato recentemente, ma non vedo nessun suo commento in calce a quell’articolo. Perchè sente il bisogno di parlare di reati ambientali nel mezzo della discussione sul Tufara? Se è cosi sensibile al tema, scriva le sue considerazioni sotto quell’articolo cosi saranno più efficaci.
https://www.massimo.delmese.net/59846/legambiente-presenta-ecomafia-2013-campania-e-provincia-di-salerno-sono-prime/
FORESTIERO:
MASSIMO DEL MESE LO CONOSCO DA ANNI IO E LA MIA FAMIGLIA E LO STIMO,NON METTERE IN MEZZO ADMIN CHE NON HA COLPE, ANZI MERITI.
NON FUORVIARE IL DISCORSO,RIMANI NEL TEMA.
IO STIGMATIZZO BEN ALTRO,LO SPRECO DI ENERGIE PER FUTILITA’ E NON COMMENTI PER I VERI PROBLEMI REALI!
SIAMO I CLASSICI ITALIANI CHE COME DICEVA W.CHURCHILL:
“combattono le guerre come partite di calcio e le partite di calcio come guerre”
TRADUCO: SI ANIMANO,GLI “ITALIOTI” PER CORBELLERIE E NON SI INDIGNANO PER I VERI PROBLEMI ATTANAGLIANTI LA COLLETTIVITA’
SUCH SHAME!!!!!
@Blazer 67
Io ho messo in mezzo l’admin?? Io svio il discorso?? Ma che stai dicendo? Ma chi l’ha nominato proprio l’admin?
Ti ho segnalato un link dove puoi parlare dei temi che ti interessano, proprio perchè qui si commenta l’articolo sul Tufara ed è sgradevole che TU svii il discorso dal tema trattato nell’articolo.
Sprecare energie per futilità? Capisco che chi ha un neurone solo, ha difficoltà a seguire più cose contemporaneamente, ma non può aspettarsi che anche gli altri facciano lo stesso.
Il benaltrismo è una tecnica ormai logora.
-il forestiero-
Oggi chi esagera ha buone probabilità di venir sospettato di dire la verità. Chi inventa, di essere informato.
Karl Kraus
amico caro io non svio,il link era appropriato, come appropriata,e scusami se appaio presuntuoso, è la mia etero-omologazione di due fattispecie che all’apparenza non posseggono nesso logico,come nei paradossi παρά (contro) e δόξα (opinione),ma ad una lettura meno superficiale è un salace ragionamento.
volevo far notare come un link sulle associazioni rinfocolasse gli animi con una pletora di commenti,mente altri link,che a mio avviso trattano tematiche drammatiche x Eboli e non,e son convito pure il tuo,magari son senza o con pochi scritti dei bloggers,questo dimostra un senso civico sconfortante!