Il dibattito sul PUC di Battipaglia va oltre le mura cittadine: Intervengono i Verdi Ecologisti.
Presa di posizione del segretario dei verdi ecologisti Flavio Boccia: il PUC deve essere di competenza del futuro Consiglio comunale eletto dai cittadini. E Nicola Vitolo oltre quello di Volpe del PD incassa anche l’appoggio di Boccia dei Verdi.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
BATTIPAGLIA – Sembra che a Battipaglia esista solo il Piano Urbanistico Comunele e per incanto tutti gli altri problemi, compreso le casse del comune fortemente indebitate per cifre che vanno intorno ai 7o milioni di euro, senza contare che decine di aziende medio piccole e grandi stanno vivendo momenti difficili: alcune stanno per chiudere; altre hanno messo in cassa integrazione il personale; altre ancora hanno già chiuso i battenti; e si parla del PUC.
Intanto il mattone, il cemento e il tecnigrafo, sembrano avere la meglio su tutte le altre politiche, e d’un colpo: non esistono più le questioni legate al contenzioso con l’ASI; non è più importante essere stati scalzati da Pontecagnano come città capofila, in relazione al Piano di Zona S/04, dopo essersi svincolati dal Piano di Zona S5; non è più importante occuparsi del Progetto più Europa e l’impiego dei relativi finanziamenti; non è determinante sapere quali siano state le motivazioni per le quali Battipaglia ha ritenuto opportuno svincolarsi dal Consorzio Aeroportuale di Pontecagnano; del perché non si parla più dell’Interporto o dei progetti relativamente ai Patti di reciprocità, clamorosamente bocciati perché ritenuti per nulla strategici; e perché mai non si parla più dell’ex Tabacchificio e della società appositamente creata per avviare un progetto di sviluppo, oppore della società Veicolo che dovrebbe sopraintendere alla valorizzazione e alla vendita del Patrimonio immobiliarere del Comune; per i Partiti esiste solo il PUC, e come Paperon dei Paperoni aveva negli occhi impresso la $ dei dollari, così i Palazzinari, si immaginano di realizzare tanti bei palazzoni, in aggiunta a quelli che già sono stati costruiti stiracchiando quà e là il PRG vigente e occupando anche le aree verdi rendendo la Città di Battipaglia invivibile e tra le più sconquassate dal punto di vista urbanistico.
E proprio in ragione di questo incessante interessamento verso lo strumento urbanistico di Battipaglia che sono intervenuti anche i Verdi Ecologisti con il loro Segretario Provinciale Flavio Boccia il quale, rendendo nota la loro posizione, ci ha fatto pervenire una dichiarazione nella quale si schierano perché sia il futuro Consiglio Comunale ad approvare il PUC, ignorando il compito preciso del Commissario Ruffo, le scadenze che si devono osservare, e la necessità di svincolare ogni decisione sul PUC cercando di renderlo trasparente e plurale nelle sue decisioni, così come prevede la normativa con la partecipazione diretta dei vari soggetti interessati seguendo la procedura obbligatoria della evidenza pubblica.
Dimendicando altresì che il Comune è stato Commissariato e poiché è stata nominata una Commissione di Accesso agli Atti, per cercare di verificare se esistono le paventate infiltrazioni camorristiche ed il grado di coinvolgimento dei vari soggetti coinvolti (Funzionari, Politici, Imprenditori), si deve attendere il definitivo pronunciamento, sperando nel meglio, altrimenti, si potrebbe decidere di allungare i tempi della proclamazione delle elezioni fino a “bonificare” gli ambienti. E cosa si dovrebbe fare attendere altri due anni per approvare il PUC, sempre che il nuovo Consiglio lo approvi il giorno dopo la sua proclamazione per non attendere un ulteriore anno? E nel frattempo, cosa accadrebbe essendo decaduti i termini di vincolo imposti dal vecchio PRG tuttora vigente? I vari Palazzinari potrebbero presentare progetti in aree non edificabili e al diniego potrebbero chiedere il pronunciamento del TAR e la relativa nomina di un Commissario ad acta perché si approvi i progetti in quelle ritenendo quelle stesse aree pecedentemente vincolate magari a verde o ad altre destinazioni come aree “bianche” per decadenza dei vincoli.
“Ci sono delle azioni politiche – Ci scrive il Segretario Provinciale dei Verdi Ecologisti Flavio Boccia nella nota politica pervenutaci – che condizionano lo sviluppo di un territorio, sicuramente il PUC (Piano Urbanistico Comunale) è uno di queste. Sarebbe impensabile che in sede di gestione straordinaria, come nel caso di Battipaglia, che ha visto la nomina del Commissario straordinario Mario Rosario Ruffo, si possa condizionare lo sviluppo futuro di Battipaglia, soprattutto su un lavoro svolto da un’amministrazione che ha avuto seri problemi noti a tutti i cittadini battipagliesi e non.
In questo momento storico abbiamo una certezza, – prosegue Boccia – il modo passato di fare politica non ha fatto altro che danneggiare il territorio, in quanto venivano applicate delle politiche poco lungimiranti, che si basavano sulle scadenze elettorali, quindi il referente provinciale del sole che ride fa un’appello al Commissario Strardinario Mario Rosario Ruffo di lasciare queste scelte ai cittadini, che con il loro voto sceglieranno i propri rappresentati, a cui andrà l’onere di sviluppare il PUC nel miglior modo possibile e secondo le esigenze del territorio. – e concludendo – condivido in pieno la posizione dell’Associazione A717 Battipaglia & Oltre, nella persona di Nicola Vitolo, che ha posto il problema andando oltre, preoccupandosi di un possibile commissariamento della Provincia, la cui vita istituzionale sembrerebbe giunta al termine.
Oggettivamente l’intervento dei Verdi dietro la richiesta della restituzione della scelta pianificatoria ai cittadini e quindi al prossimo Consiglio comunale, apparire quanto mai semplificativa, I verdi, proprio per i temi che portano avanti e che ritengono prioritari al punto tale da dare il nome anche al proprio Partito, ci si sarebbe aspettato di più, per esempio; di fare ammenda al Commissario di porre una particolare attenzione all’ambiente, al recupero urbano degli ambienti degradati, ad avere una particolare attenzione nella individuazione di spazi pubblici con parchi e giardini, di introdurre magari una premialità volumetrica a fronte della costruzione di edifici eco-compatibili, di raccomandare una particolare attenzione nella realizzazione di edifici che risolvano in uno anche problemi energetici, con impianti geotermici per le acque calde e i riscaldamento o per la realizzazione di volte fotovoltaiche, rendendo autosufficienti, dal punto di vista energetico, i nuovi insediamenti e magari indicare altri suggerimenti perché si cambi registro e si pensi al futuro. Allo stesso modo mi preoccuperei di promuovere un’azione di trasparenza e verità, cercando di fare chiarezza e giungere alla identificazione dei proprietari di quei suoli che sono stati inseriti nei vari comparti e individuati come i maggiori beneficiari.
Ma è probabile che in seguito, quando si comprenderà la necessità di svincolare una scelta così importante, proprio da quei partiti che al contrario ci hanno “razzoliato” in questi ambiti, allora si è consumato quello strappo che tutti noi invochiamo.
Battipaglia, 23 agosto 2013
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Strano controsenso quello di accusare una classe politica per aver distrutto il territorio per poi lasciare, attraverso il voto, che la stessa classe politica continui ad usare il piano regolatore.
Se questo lo affermano i “verdi” allora stiamo messi veramente male!