L’Ente Riserve Naturali contrario al Progetto di ripascimento del litorale salernitano

Osservazioni negative dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele, Tanagro, Monti Eremita e Marzano, sul grande progetto: “Interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno”. Contrario anche il WWF Valle del Sele.

Il progetto proposto, si limita a replicare la soluzione dei pennelli a T o le barriere soffolte, per l’intero tratto (37 Km), prescindendo dalle diverse situazioni dei siti. I pennelli intersecano in più punti l’arenile e la fascia dunale (ogni 350 mt).

Beccaccia di mare
Beccaccia di mare

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

CONTURSI TERME – L’Ente Riserve Naturali Foce Sele, Tanagro, Monti Eremita e Marzano con sede in Contursi Terme, si schiera, con convinzione, contro la Regione Campania opponendosi al grande progetto: “Interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno” e il 31 luglio u.s. ha ufficializzato la sua posizione a firma del suo Presidente l’Arch. Maria Gabriella Alfano, e l’ha notificata all’Uffico A.G.C. 05 SETTORE 02 Tutela dell’Ambiente, che quì di seguito si pubblica integralmente, rendendo note anche le sue osservazioni e i suoi pareri per nulla peregrini. Osservazioni e pareri che non sono affatto isolati poiché già altri Enti e altre Associazioni ambientaliste hanno avanzato rispetto ad un progetto che andrebbe ad irrompere in un’area sulla quale si dovrebbe intervenire per accentuare le tutele, senza per quesyto desertificarla e favorendo igli insediamenti turistici che osservino e il corretto rapporto tra sviluppo e sostenibilità.

Corriere piccolo Paestum
Corriere piccolo Paestum

Al coro dei contrari si è aggiunto anche l’Associazione WWF Valle del Sele, la quale sebbene le sue competenza territoriale si limitano solo su Battipaglia e Pontecagnano, esprime fermamente la sua contrariettà per la messa in opera dei pennelli che prevede il progetto su quei litorali marini.

“In qualità di coordinatore del settore biodiversità dell’Associazione WWF Valle del Sele – si legge in una nota di Vincenzo Armenante dell’Associazione WWF Valle del Sele – che ha nel proprio territorio d’interesse i Comuni di Eboli e Capaccio, condivido pienamente le molto puntuali osservazioni dell’Ente Foce Sele Tanagro/Monti Eremita Marzano in relazione al Progetto Provinciale. Desidero aggiungere che altre specie di Uccelli, tutelati dalla Comunità Europea, frequentano la Zona come la Beccaccia di mare e il Corriere piccolo che nidifica sulle dune.

Corriere piccolo- nidificazione-Paestum
Corriere piccolo- nidificazione-Paestum

Pertanto l’Associazione WWF Valle del Sele – conclude Armenante – è contraria al progetto per i territori dei Comuni di Eboli e Capaccio. Chiede alla Provincia che siano messi in atto tutti gli strumenti adatti a tutelare adeguatamente i corsi d’acqua grandi e piccoli che sfociano nel golfo: Irno, Picentino, Tusciano, Sele. La salvaguardia di questi fiumi minimizzerà i problemi e renderà non producente, anzi negativo la messa in opera dei pennelli.

Il progetto, prevede un investimento di circa 100 milioni di euro, per la realizzazione di tre interventi: la costituzione di pennelli trasversali antimareggiata; le difese distaccate e del ripascimenro artificiale; la ricostruzione delle dune, rappresentando, sia per importanza, sia per estensione territoriale e sia come mole di finanziamento, è uno degli investimenti più corposi che abbia mai ottenuto la Provincia di Salerno.

Giglio_di_mare
Giglio_di_mare

Ed è proprio per queste sue peculiarità è necessario che le risorse siano spese con oculatezza, utilizzando sistemi moderni ma anche particolari accortezze nella salvaguardia del patrimonio naturale, che in alcune aree come quelle in prossimità sia dei fiumi Sele e del Tusciano o della costa ebolitana, e diffusamente nell’intera fascia pinetata del litorale salernitano è una vera e propria miniera dal punto di vista ambientalistico, naturalistico, paesaggistico, con la presenza di micro faune composite che si annidano nel sottobosco. Un’area che uccelli migratori e in estinzione in particolari stagioni dell’anno, hanno scelto per nidificare, prova che nonostante tutto il degrado in cui versa, rappresenta ancora un grande bacino naturalistico da salvaguardare.

Eryingium-maritimum-sulle-spiagge-della-Riserva-Foce-Sele-Tanagro.
Eryingium-maritimum-sulle-spiagge-della-Riserva-Foce-Sele-Tanagro.

La risoluzione progettuale fu anche criticata per lo scarso coinvolgimento degli Enti e dei Comuni ricadenti nell’area di intervento, sebbene fu roboantemente presentata dal Presidente della Giunta Regionale della Campania Stefano Caldoro, in visita ufficiale presso la Provincia di Salerno per stipulare  con il Presidente Edmondo Cirielli il protocollo d’intesa tra Provincia e Regione.

C’é da dire che sia la Provincia di Salerno che la Regione Campania, come gli stessi suoi governanti, Edmondo Cirielli prima e il Facente funzione Antonio Iannone dopo, e Stefano Caldoro non solo non amano nessun confronto, ma “impongono” le loro scelte più delle volte contrarie ai reali bisogni delle popolazioni e mostrando scarsissimo senso istituzionale spesso si avverte la sensazione che le loro azioni sono punitive rispetto ad alcune realtà contrarie dal punto di vista elettorale ai loro schieramenti.

Questa loro visione, naturalmente, li confina in due partiti residuali se non inesistenti, che al momento sfruttando i consensi del Centro destra dati a Berlusconi e attribuiti a loro nelle ultime consultazioni elettorali stanno demolendo, dalla sanità ai trasporti, dai servizi all’assistenza, dalla scuola all‘ambiente, con azioni e provvedimenti, tutta l’impalcatura produttiva pubblica della Campania.

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ENTE RISERVE NATURALI FOCE SELE TANAGRO
MONTI EREMITA E MARZANO

Contursi Terme, 31 luglio 2013
ALLA REGIONE CAMPANIA
A.G.C. 05 SETTORE 02 Tutela dell’Ambiente
Via A. De Gasperi, 28
80134 NAPOLI
Fax 081.7963048
agc05.sett02@pec.regione.campania.it

Prot. n. 209

OGGETTO: Grande progetto “interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno”-
V.I.A. + V.I. -Osservazioni- Espressione Parere

spiaggia litorale salernitano
spiaggia litorale salernitano

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In riferimento al procedimento di V.I.A. e di V.I. avviato dalla Provincia di Salerno sul Grande progetto “Interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno”, esaminato il progetto definitivo, si svolgono le seguenti considerazioni, con particolare riferimento al tratto costiero ricadente nella Riserva Naturale Regionale Foce Sele Tanagro, nei comuni di Capaccio e di Eboli. Un ambito territoriale caratterizzato da un paesaggio di notevole bellezza per le pinete antropiche, le dune, la macchia, la vegetazione psammofila, i corsi d’acqua ed in particolare il fiume Sele.

Come è noto, ai sensi della L. 394/91 e della L.R. Campania n.33/93, la Riserva Naturale comprende aree terrestri, fluviali, lacuali e marine che contengono specie naturalisticamente rilevanti della fauna e della flora e che presentano ecosistemi importanti per la diversità biologiche.

E’ noto anche che, a rafforzare le caratteristiche di grande interesse naturalistico, ambientale e paesaggistico, la fascia costiera in parola è stata anche inclusa nella rete europea “Natura 2000” che ha qui individuato un sito di interesse comunitario in considerazione delle specie di flora e di fauna ospitate, specie che vanno tutelate e preservate nella loro sopravvivenza.

Il S.I.C. Fasce Litoranee a destra e a sinistra del fiume Sele (IT 8050010) comprende:

  • una zona estesa circa 700 ha ed altezza media 2 mt s.l.m., ambiente litoraneo tirrenico costituito da terreni alluvionali e dune fisse, foreste di conifere, arboreti e vegetazione psammofila e macchia mediterranea. Nel sito sono presenti uccelli quali il Martin pescatore, Germano reale, Folaga, Gallinella d’acqua, Tordo Bottaccio, Quaglia, Tortora, rettili tra cui il Biacco e il Ramarro, anfibi come il Rospo smeraldino;
  • una seconda zona, estesa circa 250 ha ed altezza 0 mt s.l.m., coincidente con la foce del fiume Sele, ambiente di transizione caratterizzato da un consistente ingresso di acqua marina, vegetazione costituita in prevalenza da formazioni erbacee igrofile e ripariali, pino domestico, salice bianco, pioppo bianco. La ricca fauna è costituita da mammiferi quali il Rinolofo maggiore, il Miniottero, il Vespertilio di Blyth, da uccelli come la Cicogna, la Garzetta, la Spatola, il Piro Piro, il Fenicottero, il Cormorano, il Falco Pescatore, il Cavaliere d’Italia, il Gabbiamo Corso, la Marzaiola, il Germano Reale, rettili come il Biacco e la Testuggine d’acqua, anfibi come il rospo smeraldino, pesci come la Lampreda di fiume e la Clupea finta.

Com’è noto ogni sito Natura 2000, a prescindere dallo Stato membro di appartenenza, è parte integrante del sistema di aree individuate per garantire a livello europeo la presenza e la distribuzione degli habitat e delle specie considerate di particolare valore conservazionistico1.

Erosione Spiagge
Erosione Spiagge

In primo luogo va posto l’interrogativo sulla reale necessità di realizzare un’opera così invasiva, soprattutto per la fascia costiera ricadente nell’area protetta. Come è riconosciuto dagli stessi progettisti, il fenomeno erosivo del litorale esiste da tempo, ma non è uguale per l’intera costa: ci sono tratti in cui la situazione è stabile (se non in miglioramento) altri in cui il fenomeno è di lieve entità, altri in cui l’attività erosiva è elevata, come a Pontecagnano Faiano, tanto da imporre soluzioni drastiche di difesa dell’abitato.

Il progetto proposto, invece, si limita a replicare la medesima soluzione (i pennelli a T o le barriere soffolte) per l’intero tratto (37 Km), prescindendo dalle diverse situazioni dei siti.

Vengono prospettate l’opzione 0 (quella senza alcuna azione) e quella di progetto. Sarebbe stato utile –invece- individuare soluzioni intermedie, maggiormente graduate ed articolate in ragione dello stato dei luoghi, nonché un approccio metodologico che individuasse le cause prima dei rimedi, che curasse la malattia non il sintomo.

La linea di riva ha subito nel corso dei secoli notevoli variazioni: 5000 anni fa era arretrata di circa 1 Km, diventati 500 mt in epoca romana. Dal 1200-1300 il litorale fu soggetto ad avanzamenti medi di circa 0,3 -0,4 mt/anno. Tra il 1908 ed il 1954 si ha una marcata progradazione, mentre tra il 1954 e il 1984 la tendenza all’avanzamento prosegue in sinistra Sele solo per le spiagge poste tra Sterpina e Fiumarello, mentre in destra Sele si registra un notevole arretramento con valori vicini a 1.5 mt/anno in foce e 1 mt/anno nel tratto a nord del fiume Tusciano. Tra il 1984 ed il 1995 le immagini del Landsat evidenziano una stabilità in sinistra Sele e una forte erosione in Destra Sele, soprattutto nel tratto di Pontecagnano 2. Negli ultimi dieci anni, come è riconosciuto dagli stessi studi morfologici contenuti nel progetto, si registra un evidente rallentamento del fenomeno.

Sono innegabili le cause antropiche connesse ai fenomeni erosivi, tra essi la diminuzione del trasporto solido o le mutazioni della foce del fiume Sele, macroscopicamente intasata da banchi di sabbia (cfr. foto 1-2 e 3) che bloccano il deflusso dei sedimenti in mare. Ma anche su questo il progetto dice poco.

Lo stesso quadro conoscitivo pur menzionando le cause dell’erosione costiera, non prevede misure adeguate per ripristinare il naturale regime sedimentario ridotto negli anni a causa di interventi di sbarramenti, prelievi in alveo, ecc.. Né si individuano soluzioni per mitigare tale fenomeno. La soluzione di utilizzo dei pennelli e delle barriere soffolte viene presentata dai progettisti come una scelta obbligata, non essendo ipotizzate altre soluzioni possibili.

Non è noto se il nucleo di progettazione ha preso in considerazione lo “Studio di Fattibilità della fascia litoranea tra Salerno e Capaccio”, promosso dalla stessa Provincia di Salerno nel periodo 1999-2001 che ne affidò la redazione all’ATP “Europrogetti & Finanza S.p.A. e HP Wallingford Limited” e ne effettuò la pubblicazione nel 2007.

Oasi_Legambiente_Silaris
Oasi_Legambiente_Silaris

Lo Studio di fattibilità – del costo di £ 100.000.000 finanziato al 50% dal CIPE e dalla Provincia di Salerno- contiene una specifica, ampia ed approfondita sezione dedicata all’erosione costiera, curata da HR Wallingford, una società internazionale operante da oltre sessant’anni nel campo dell’ingegneria idraulica ed ambientale, specializzata in studi meteomarini.

Anche la HR Wallingford effettuò monitoraggi, modellazioni e diverse simulazioni, suggerendo una vasta gamma di ipotesi di intervento e regole di gestione del sito. Lo S.d.F. evidenziava –tra l’altro- che in aree di importante erosione costiera, barriere e pennelli possono essere costruiti per aumentare la superficie della spiaggia e per proteggere la fascia litoranea dall’erosione, ma che spesso queste strutture influenzano l’equilibrio del sistema e possono interrompere completamente la ricarica dei sedimenti fini verso le dune. Consigliava, quindi, di limitare il più possibile questa soluzione. In particolare le modellazioni effettuate suggerivano di limitare gli interventi di difesa al litorale sul fronte a sud del fiume Picentino, per la lunghezza di circa 4 Km.

Per la restante parte, considerati i tassi di erosione abbastanza bassi, lo S.d.F. consigliava di attuare un programma di monitoraggio (almeno tre anni) per meglio stabilire eventuali altri interventi. Tale prospettazione, ancorchè risalente a circa 15 anni fa, rimane tuttora valida in presenza di uno stato di fatto sostanzialmente analogo se non addirittura meno significativo dal punto di vista dell’erosione costiera.

I pennelli proposti dal progetto in esame intersecano in più punti l’arenile e la fascia dunale (mediamente uno ogni 350 mt).

Come è noto le dune sono accumuli di sabbia formati dal vento. Queste formazioni costiere sono al tempo stesso fragili e dinamiche. I sistemi dunali sono fonti primarie di sedimenti fini per le spiagge adiacenti e nello stesso tempo fungono da protezione per le più basse aree costiere contro l’allagamento. Un sistema dunale in salute è, quindi, una barriera naturale contro l’erosione ed è fondamentale per ogni azione strategica sulla costa. Le interazioni tra duna e spiaggia sono complesse ma essenziali per l’equilibrio dinamico dell’ambiente costiero. I cambiamenti causati da processi naturali come venti, onde e maree sono episodici, dato che lunghi periodi di stabilità cedono il passo alle estreme e brevi fluttuazioni osservate durante le condizioni di tempesta. Le dune possono arretrare di diversi metri in pochi giorni prima di ritornare alla loro posizione originale in condizioni atmosferiche più calme. Le dune costituiscono importanti habitat ecologici che ospitano importanti esemplari di flora e di fauna, di speciale interesse scientifico. Particolare importanza riveste la vegetazione che intrappola la sabbia trasportata verso riva dal vento. Le specie pioniere continuano a crescere attraverso la sabbia accumulata, aumentando la stabilità della duna. Quelle più vecchie sono coperte da tappeti vegetali di muschi e di licheni. Se i sistemi dunali sono impoveriti e resi instabili a causa di gestioni non corrette, non solo si riduce la riserva di sedimenti per le spiagge adiacenti, ma anche il valore attrattivo dell’area.

Mirto_comune
Mirto_comune

Tornando al progetto ed ai previsti pennelli, essi non potranno non interferire con questo delicato sistema. Le porzioni di arenile non interessate direttamente dalla posa in opera dei pennelli saranno comunque soggette ad alterazione ed a manomissione nella fase di cantierizzazione che durerà non meno di 24 mesi.

Le strutture di cantiere, le lavorazioni, la movimentazione dei materiali, l’inquinamento atmosferico (polveri, CO2, ecc.) e acustico conseguente all’esecuzione delle opere non potranno non avere ripercussioni irreversibili sulla vita delle specie faunistiche e floristiche che la spiaggia e la pineta ospitano. Né appare sufficiente avere predeterminato i percorsi di transito dei mezzi. E’ noto che la spiaggia costituisce l’habitat di numerose specie. Molte vi albergano anche nella fase disvernamento, tante altre che vivono nella pineta utilizzano l’arenile come aree di foraggiamento.

Che cosa accadrà nel lungo periodo di esecuzione dei lavori?

Come Riserva Naturale non possiamo condividere l’intervento. Soprattutto riteniamo estremamente fuorviante l’affermazione dei progettisti per cui le opere previste “tutelano le dune costiere e combattono la perdita della biodiversità”.

Siamo invece convinti che la realizzazione dei pennelli avrà un forte impatto negativo sul sito e modificherà in modo invasivo l’habitat della fascia costiera. A partire dalla fase di cantierizzazione che comporterà movimenti di terra che altereranno in modo irreversibile la morfologia dell’area, dune comprese, tant’è che ne è prevista la ricomposizione.

Chiunque può comprendere che qui non si tratta di ricostruire artificialmente la duna con interventi di maquillage (come la modellazione e l’idrosemina) preoccupandosi unicamente di ricostituire l’aspetto estetico del sito. Qui si tratta di preservare l’habitat che è di elevato interesse tanto da aver indotto l’Unione Europea a localizzarvi un SIC.

foce_sele_oleandro
foce_sele_oleandro

In più va detto che-oltre ai massi utilizzati per i pennelli- è prevista l’immissione di ulteriori elementi artificiali come i 200.000 mc di sabbia di cava (di provenienza sconosciuta) previsti per il ripascimento dell’arenile.

Riteniamo utile, poi, richiamare esperienze di worst practices, quelle che hanno già mostrato il grande impatto negativo di interventi fondati sulle medesime soluzioni progettuali in aree costiere simili, come la costa abruzzese. Ci riferiamo al Progetto SICoRA. Questo intervento, iniziato circa  anni dieci fa e tuttora in corso di esecuzione prevede celle di contenimento lungo la costa, costituite da pennelli emergenti e semi-emergenti, fortemente radicati sulla spiaggia e barriere semi-sommerse per uno sviluppo lineare di diverse decine di chilometri, oltre ai ripascimenti. Da autorevoli fonti (Università di Chieti) apprendiamo che le opere stanno causando la distruzione totale dell’ambiente naturale e stanno innescando problemi di igiene ambientale conseguenti alla scarsa circolazione delle acque, l’accelerazione dell’erosione in altri siti e seri pericoli per la balneazione a causa delle correnti indotte dal “rip” (vedi documentazione fotografica).

Cannuccia di palude
Cannuccia di palude

Anche nel nostro caso, stante l’analoga tipologia delle opere in progetto, potranno verificarsi gli stessi fenomeni negativi.

D’altra parte non possono ritenersi accettabili le misure di compensazione (monetizzazione) ipotizzate dai progettisti: l’interesse costituzionale di tutela di siffatto pregevole ambiente lo impedisce.

Alla Relazione della Valutazione di Incidenza sono allegati i verbali delle Conferenze di Servizi svolte sul progetto preliminare. Per quanto riguarda la posizione dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano occorre evidenziare che della seduta del 3 settembre 2012 è stata effettuata una verbalizzazione impropria, che suscita in chi legge un’idea diversa da quello che è stato lo svolgimento dei fatti. Il rappresentante dell’Ente partecipò alla seduta per un periodo limitato, non era presente al momento in cui era stata richiesta l’approvazione del verbale precedente (11 aprile 2012), né tantomeno “espresse“ parere favorevole al termine dei lavori, in quanto il suo rappresentante si era allontanato dopo aver affermato che, pur condividendo l’intento di affrontare il problema dell’erosione costiera e richiamando le norme di salvaguardia, non poteva ancora esprimere alcun parere, in attesa della definizione del Piano dell’area protetta per cui auspicava contatti con il nucleo di progettazione per condividere il quadro conoscitivo.

Si pone, inoltre, in evidenza che l’Ente Riserve Foce Sele Tanagro, insieme al Settore Ambiente della Regione Campania ha sottoscritto con la Provincia di Salerno, l’Autorità di Bacino, i Comuni e l’Università un “Patto Ambientale” per la redazione del Piano di Gestione del SIC Fasce Litoranee a destra e a sinistra del fiume Sele (cfr. protocollo di intesa pubblicato sul BURC).

foce_sele_canneto
foce_sele_canneto

Tale Piano, in corso di redazione a cura degli Uffici tecnici dei comuni di Capaccio e di Eboli con il coordinamento dello scrivente Ente, individuerà le regole per garantire l’utilizzo sostenibile del SIC, compresi gli eventuali interventi di mitigazione dei fenomeni erosivi.

In conclusione si ritiene che le opere previste nel Grande progetto “Interventi di difesa e di ripascimento del litorale del golfo di Salerno” incidono negativamente sulle aree comprese nella Riserva Naturale Foce Sele Tanagro e nel SIC IT 8050010, non garantiscono la conservazione dell’habitat nè il mantenimento delle specie, né la conservazione della capacità di riproduzione degli ecosistemi, delle risorse e della salvaguardia della biodiversità.

Si ritiene, altresì, che in ogni caso, ai fini della valutazione, non si deve né si può prescindere dal principio di precauzione che, come prevede la normativa comunitaria, deve essere comunque posto alla base delle decisioni inerenti gli Studi di Impatto Ambientale.

Alla luce di quanto esposto si esprime PARERE CONTRARIO, invitando l’Ente proponente ad individuare soluzioni alternative che assicurino il bilanciamento tra la tutela dei valori della Riserva costituzionalmente protetti e l’interesse della Provincia alle opere previste in un sito rimasto unico, nel golfo di Salerno, per le sue caratteristiche di naturalità e biodiversità e che-a seguito della realizzazione dei lavori- risulterebbe irreversibilmente trasformato, disattendendo anche le prescrizioni impresse dalla Comunità Europea con l’istituzione del SIC.

Il Presidente
arch. Maria Gabriella Alfano

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Contursi Terme, 21 agosto 2013

Il presente articolo è proprietà intellettuale di POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese ed è vietata la riproduzione, tranne se con un Link di riferimento.

2 commenti su “L’Ente Riserve Naturali contrario al Progetto di ripascimento del litorale salernitano”

  1. ENTE RISERVE NATURALI FOCE SELE TANAGRO
    MONTI EREMITA E MARZANO,

    A cosa serve oltre che a dare pareri?
    Quanto ci costa?
    Cosa ha fatto ho cosa sta facendo per questa costa?

    Le foto sono meravigliose e reali, ma noto un uso condizionato dello zoom, bisognerebbe usare un grandangolo per vedere anche quello che c’è attorno.

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