La notte delle stelle cadenti, tra il mito e la scienza. Il fenomeno nelle notti tra il 12 e il 13 agosto, si ripete anche quest’anno.
Le Perseidi note come le “Lacrime di San Lorenzo”, raggiungono la massima visibilità il 10 agosto, giorno di S. Lorenzo. Gli sciami hanno una particolare origine dalla cometa Swift-Tuttle. Il cielo si illumina e per ogni stella cadente partono i desideri.
di Erasmo Venosi (per POLITICAdeMENTE)
Astrofisico
ROMA – Le Perseidi sono lo sciame di meteore più conosciuto, perché visibili nella stagione estiva e normalmente conosciute come stelle cadenti. Quest’anno il massimo dell’attività delle “Lacrime di San Lorenzo”, in ricordo del santo martirizzato il 10 agosto del 258, è previsto nelle notti tra il 12 e il 13 agosto.
Sebbene il nome comune faccia riferimento a delle stelle, quello che avviene in realtà è che uno sciame meteorico, ovvero un insieme di piccoli frammenti di roccia, chiamati meteoriti, entra nell’atmosfera terrestre. Questi frammenti si infiammano nel passaggio ad alta velocità all’interno dell’atmosfera, bruciando prima di poter raggiungere il suolo e regalandoci lo spettacolo luminoso che conosciamo.
Il fenomeno avviene quando la Terra, lungo la sua orbita, incrocia una scia di detriti lasciata da una cometa. Poiché le comete presenti nel sistema solare hanno anch’esse un orbita attorno al Sole, anche se molto più larga di quella terrestre, molti di questi sciami meteoritici sono periodici, cioè avvengono in determinati periodi dell’anno, quando la Terra si trova in una certa posizione lungo l’orbita.
I nomi che vengono assegnati a questi sciami richiamano il nome della costellazione da cui sembrano provenire, anche se in realtà nulla hanno a che fare con le stelle lontane. Uno degli sciami più famosi è quello appunto delle Perseidi note come “lacrime di San Lorenzo”, poiché raggiungono il momento di massima visibilità il 10 Agosto. Tutti questi sciami hanno una particolare origine, una cometa ben precisa a cui fare riferimento e di cui si può studiare l’orbita.
Il fenomeno delle Perseidi è generato dall’attraversamento da parte della Terra, dell’orbita della cometa 109P/Swift-Tuttle. nota anche come 1862 III. Ogni anno quando la Terra passa vicino all’orbita della cometa Swift-Tuttle, piccoli frammenti della dimensione del granello di sabbia, entrano nella atmosfera terrestre e si incendiano lasciando nel cielo la scia luminosa, che osserviamo.
L’osservabilità del fenomeno dipende dalla luminosità della Luna, che illuminando il cielo di notte rende scarsa la visibilità del fenomeno, ma quest’anno siamo fortunati perché è eccellente per osservare le stelle cadenti. Da 2000 anni è osservato lo sciame delle Perseidi e questa polvere stellare, che osserviamo ogni estate risale a 1000 anni fa. Queste scie luminose, che chiamiamo stelle cadenti e che iniziamo a osservare nella notte di San Lorenzo, le Perseidi sono chiamate così perché sembrano irradiate dalla costellazione di Perseo. Sono uno dei tanti sciami meteorici, che la Terra attraversa ogni anno, ad agosto, incontrandoli mentre percorre la propria orbita intorno al Sole.
La nube che la Terra sta attraversando in queste notti è composta di un insieme di frammenti di roccia, che la cometa Swift-Tuttle si lascia dietro nel percorrere la propria orbita, un lungo percorso che l’ha portata dalle nostre parti nel 1992 e, che la vedrà nuovamente di passaggio nel 2126. Questi frammenti di roccia grandi quanto un granello di sabbia, precipitano nella nostra atmosfera come proiettili a una velocità di 60 chilometri al secondo.
Questo fenomeno fu compreso dal nostro Giovanni Virginio Schiapparelli nel 1864. Il fenomeno delle stelle cadenti è registrato dai cinesi già nel 35 d. C e in Europa dall’811, ma solo nel 1835 l’astronomo belga Quetelet comprese, che si trattava di uno sciame definito e regolare. Le Perseidi sono meteore veloci che viaggiano a circa 60 km, il secondo, in quanto la cometa progenitrice percorre una orbita intorno al Sole in senso opposto a quello della Terra. La maggioranza delle Perseidi presenta un colore bianco o giallo, in una piccola percentuale sono rosse, verdi o blu. Le più luminose sono verdi.
La caratteristica dello sciame è che le meteore cadono in gruppi intervallati, da assenza di attività per tempi “lunghi”. Facendo riferimento a un parametro chiamato “tasso orario zenitale” e indicato con ZHR si può dire che approssimativamente si osserveranno 20 meteore all’ora dalle 22 alle 23 e 45-60 meteore all’ora, tra le tre e le quattro. La cometa Swift-Tuttle, responsabile proprio dello sciame di San Lorenzo fu scoperta nel 1862.
L’uso del termine “sciame”, per definire il fenomeno è appropriato perché è proprio come se il nostro pianeta fosse in corsa e attraversasse uno sciame di moscerini, che nel nostro caso sono frammenti di roccia del peso di qualche grammo, che precipitando nella atmosfera a causa dell’attrito diventano visibili come scie luminose un attimo prima di consumarsi.
La tradizione associa il massimo dell’osservazione di stelle cadenti nella notte di San Lorenzo, ma nella realtà la massima intensità della pioggia di meteore è prevista nelle notti del 12 e del 13 . La tradizione vuole, che sia espresso un desiderio per ogni stella che si vede precipitare. Quest’anno le condizioni generali consentono un’agevole osservazione perché la Luna non interferisce. In realtà le stelle cadenti si possono anche sentir quando il cielo non è terso, bensì coperto dalle nuvole. La soluzione è rappresentata dalle frequenze della radio in FM.
Quando la meteora attraversa l’atmosfera terrestre i gas componenti si ionizzano nella parte attraversata e i segnali radio rimbalzano, contro queste scie e quindi percorrono distanze maggiori di quelle che normalmente farebbero. Una stella possiamo “ sentire “ quando cade, se sintonizziamo l’autoradio o un qualsiasi radioricevitore su una stazione, che trasmette in modulazione di frequenza (FM) e che normalmente non riceviamo perché troppo distante. Per esempio da Milano si controlla la frequenza su web di una radio di Palermo che normalmente si sente solo come suoni fastidiosi, ma quando il segnale della radio rimbalza contro la meteora che attraversa l’atmosfera, è possibile sentire per qualche istante e in modo chiaro il canale radio. E’ l’unico modo per esprimere un desiderio alla faccia delle nuvole che lo impedirebbero impedendo la vista della meteora che cade dal cielo.
Roma, 11 agosto 2013