Confusioni e incoerenze nella gestione dell’attività venatoria nella Regione Campania e nella Provincia di Salerno.
Apportate dalla Regione, alcune modifiche importanti in merito all’attività venatoria nel territorio campano. Nuove regole per gli Ambiti Territoriali di Caccia: raddoppiate le rappresentanze di Provincia e Regione, eliminate quelle comunali.
EBOLI – La Regione Campania ha apportato alcune modifiche in merito all’attività venatoria nel territorio campano. Le nuove regole prevedono una generale rimodulazione degli Ambiti Territoriali di Caccia, portando il numero dei componenti da 11 a 19; raddoppiando, dunque, il numero dei rappresentanti della Regione Campania e della Provincia di Salerno e, di contro, eliminando la rappresentanza dei comuni.
Lo stesso presidente della Sezione Provinciale di Salerno della Federazione Italiana della Caccia Luigi Spera, in un suo documento, evidenzia i ritardi, la confusione e le approssimazioni nella gestione dell’attività venatoria nella Regione Campania e nella Provincia di Salerno.
“Già lo scorso anno – dichiara il Sindaco di Eboli Martino Melchionda – avevamo evidenziato le debolezze del provvedimento. Personalmente ho scritto a tutte le autorità competenti, al presidente della Regione Campania ed ai consiglieri regionali, senza ricevere alcuna risposta.
Già allora avevo fatto osservare che le modifiche apportate erano completamente prive di ragionevolezza, giacché si incrementano i rappresentanti degli enti locali sovraordinati – Regione e Provincia – e si eliminano, di contro, le rappresentanze degli enti territoriali, che meglio possono farsi portavoce delle istanze di chi vive in quelle zone e vi pratica l’attività venatoria.
Si tratta, dunque, dell’ennesimo gesto che calpesta le esigenze del territorio e che ha come unico obiettivo quello di distribuire indennità ed incarichi a favore di rappresentanti della Provincia e della Regione. Questa è, purtroppo, la destra che governa la Campania. Allora come oggi, riteniamo sia necessaria una riflessione seria sull’argomento, che porti ad una indispensabile revisione del provvedimento”.
A riguardo interviene il Consigliere Comunale Pasquale Salviati: “Condivido pienamente quanto il presidente Spera sostiene in un suo documento, osservazioni giuste e legittime, ma che giungono con un certo ritardo. In effetti, occorreva farsi sentire già l’anno scorso, quando vennero apportate quelle modifiche che hanno determinato l’incomprensibile esclusione dei comuni capofila e, dunque, anche di Eboli.
Se è vero che il provvedimento mirava ad una sostanziale riduzione dei costi, ci chiediamo come mai è stata raddoppiata la rappresentanza di Regione e Provincia, a discapito dei Comuni capofila, togliendo, dunque, la parola alle sentinelle del territorio, senza considerare poi il fatto che tale situazione favorisce il bracconaggio, svantaggiando i cacciatori onesti, che si trovano costretti a cambiare residenza nelle regioni vicine”.
“Esiste un sostanziale squilibrio – aggiunge il Consigliere Comunale Tarcisio Di Cosmo – tra l’estensione degli Ambiti Territoriali di Caccia ed il numero dei cacciatori residenti. Nello specifico l’ATC2 ha un’estensione pari a quasi il doppio rispetto all’ATC1, pur registrando la metà dei cacciatori residenti.
Il provvedimento presenta evidenti incoerenze, e soprattutto nega la rappresentanza dei Comuni capofila, che sono più vicini alle esigenze del proprio territorio. Sorprende anche che nessun’altra associazione venatoria abbia fatto sentire la propria voce”.
Eboli, 2 agosto 2013