La Regione Campania e l’ineffabile Governatore Caldoro hanno bocciato il progetto dell’Ospedale Unico della Valle del Sele. Ora Squillante si dimetta e la Procura della Repubblica apra un’inchiesta.
Per la Regione e Caldoro non è una priorità, non ci sono i fondi. E’ scampato il pericolo. Ora si ritorna alla riorganizzazione degli Ospedali di Eboli e Battipaglia. Si riapre la contesa di basso profilo campanilistico di politici miopi e medici interessati.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
EBOLI/BATTIPAGLIA – Il famoso Ospedale Unico della Valle del Sele, che per oltre tre anni è stato il tormentone degli operatori sanitari, dei cittadini, dei politici, non si realizzerà più. L’Ospedale Unico della Valle del Sele NON E’ PIU‘, si scriverebbe in un necrologio. La Regione Campania governata (sic) dal centrodestra sui generis dell’ineffabile Stefano Caldoro e supportata da “cugini” o “fratelli” d’Italia vari: dopo averci presi per il deretano e dopo aver smantellato quì e là qualche cosa che funzionava; dopo aver soppresso, chiuso o trasferito reparti; dopo aver chiuso gli Ospedali; trasferito personale o non trasferito personale dove ce n’era bisogno; dopo essersi inventati eccellezze cme quella oncologica di Pagani; dopo aver distribuito un bel pò di incarichi, sia a medici che ad amministrativi, oltre ad aver contribuito a sprecare danaro pubblico ultilizzando il personale in ALPI arrivando a pagare 800 euro per un turno di lavoro; dopo aver ostacolato alcuni altri medici e alcuni reparti che funzionavano bene, come è il caso della Nefrologia di Eboli diretta dall’ottimo Giuseppe Gigliotti e tutto il suo staff, o magari ostacolato il dott. Michele Nigro arrivando magari anche a rubare dall’Ospedale macchinari perché evidentemente faceva bene il suo lavoro e proprio per essere stato sempre scrupoloso e onesto per “punizione” viene trasferito anziché allontanare i veri o il vero responsabile; dopo aver liquidato oltre 1milione mezzo di euro al dottore Michele Verrioli che oltre al suo lavoro ordinario è in regime di convenzione con 5 strutture svolgendo, per sua dichiarazione, il lavoro anche a casa; dopo aver appaltato con somma urgenza il lavori (dopo 3 anni) di rifacimento dell’intonaco all’Ospedale di Battipaglia per la modica cifra di 1milione e mezzo di euro; dopo aver regalato l’anno scorso per 1 milione di euro ad una Onlus, la distribuzione dei presidi per i diabetici, creando non pochi disagi agli utenti, in alternativa all’offerta della Federfarma di distribuirli gratis; dopo aver ipotizzato e conseguentemente lavorato per ridurre di 200 posti letto in capo alle strutture di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra, e di oltre 250 dipendenti; dopo aver depotenziato, scippato, manomesso, il sistema ospedaliero nella piana del Sele; dopo aver finanziato per 300 milioni di euro l’Ospedale del Mare di Napoli; dopo aver ignorato gli sprechi reali e per far quadrare il bilancio solo sulla carta accantonato i debiti; tutti allegri e giulivi ora ci dicono che per motivi economici per ora non è possibile realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele e potenziare in maniera sinergica i presidi ospedalieri che dovevano confluirvi.
Alla notizia i primi ad esprimere soddisfazione ed esultanza, sono stati manco a farla apposta, proprio quelli del Popolo delle Libertà di Battipaglia, che attraverso il proprio segretario sezionale Carmine Pagano, anziché fare ammenda degli errori commessi dal suo partito, dalla sua coalizione e dai suoi massimi esponenti Caldoro e Cirielli, il primo nel “limbo” il secondo passato all’ultimo momento dal PDL ad un partito da prefisso telefonico, ma entrambi gravemente responsabili per le scelte effettuate sia in termini politici che di quella dei dirigenti, apre una discussione politica di basso campanilismo che dimostra solo come sia lontano un impegno serio. Come e dove possa portare una discussione con personale politico che dovrebbe solo tacere come ha taciuto agli ordini di Cirielli. Meno Male che c’é il Commissario Prefettizio Ruffo, almeno si discute in maniera diversa.
E tutti i danni che si sono causati fino ad ora chi li paga? E chi ripaga i cittadini che nel frattempo hanno subito dei disagi? e Chi rimette il danaro speso per supportare tutte le manovre fino ad ora operate; e che se ne farà delle promozioni? E cosa succederà del Piano Sanitario redatto dal Direttore Generale Antonio Squillante, contestato da tutti ed ora anche dai suoi stessi mentori, che a fronte di risparmiare solo 3milioni e mezzo di euro ha fatto una strage, quando poteva eliminare solo due casi come quelli del dottor, Verrioli e no appaltare il rifacimento dell’intonaco all’Ospedale di Battipaglia, per nulla urgenza, realizzando una economia di oltre 4milioni e mezzo di euro?
E quanti casi come quello del dottor Verrioli ci sono? Quanti casi di lavori inutili ci sono in tutta l’ASL? Quanti soldi si potrebbero risparmiare non ricorrendo al personale in ALPI e magari fare dei concorsi o autorizzare la mobilità? E chi le deve pensare queste cose? Sarebbe il caso, specie ora che il Procuratore della Repubblica Franco Roberti è stato nominato Procuratore Nazionale Antimafia, desse un particolare occhio alla vicenda di salerno ed incominciasse a preparare un bel cellulare, non di quelli che si telefonano, ma quelli che si trasportano i delinquenti.
“Per quanto riguarda i PO di Oliveto Citra, Roccadaspide, Eboli e Battipaglia, in base a quanto disposto dal DCA 49 del 27.09.2010 “confluiranno in una unica struttura ospedaliera la cui realizzazione è da prevedersi nel programma di interventi per l’edilizia sanitaria (ex art. 20 L 67/88)”. Con DCA 138 del 26 ottobre 2012 è stata definita la programmazione degli investimenti in edilizia ed in tecnologie con le risorse dell’art. 20 della L. 67/88 necessari anche per realizzare alcune scelte strategiche insite nel nuovo piano di riassetto della rete ospedaliera. Attraverso un percorso condiviso con le Aziende sanitarie, si è effettuato il processo di identificazione degli obiettivi del Programma. Considerato che la realizzazione dell’Ospedale della Valle del Sele è programmata tra gli obiettivi non prioritari e che solo per l’effettuazione dell’opera sono previsti cinque anni di lavori, si ritiene di dover richiedere, nelle more, all’Azienda Sanitaria Locale di Salerno di riprogrammare l’organizzazione degli ospedali di cui trattasi e di definire in primis le azioni e i tempi per realizzare l’accorpamento delle funzioni dei presidi di Eboli e Battipaglia.“
Questo è quello che si legge a pag. 147 del DECRETO N. 82 DEL 05.07.2013, (cliccarci su per leggere e approfondire) del Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro del settore sanitario pubblicato sul BURC della Regione Campania in attuazione della (Deliberazione Consiglio dei Ministri 23/4/2010.
BUFFONI!!!!!
Ma che peccato abbiamo mai commesso per meritarci questi politici, questi amministratori, questi funzionari, e questi Commissari e Sub-Commissari, Francesco De Simone, Maurizio Bortoletti e la Project Manager Sara Caropreso, Antonio Squillante, ivi comprendendo chi li ha preceduti nelle scelte e lo stesso ex DG Federico Pagano, e chi li ha nominati e li comanda?
Quali tremende colpe dobbiamo espiare per continuare ad essere “puniti” dalle scelte allegre “indirizzate”, “suggerite”, imposte, prese, sconfessate, riprese, rivedute, corrette e di nuovo imposte che questi signori e signore copioni per mestiere e per abitudine, continuano a prendere contro di noi e le nostre terre?
Cosa si aspetta che non vi sia una sollevazione generale. che non si manifesti indignazione. Indignarsi, finalmente e presi da un sussulto di orgoglio, è quello che speriamo accada ai politici e agli amministratori, se non condividono queste scelte e vogliono veramente stare a fianco dei propri elettori.
Andando fuori da ogni coro, ma solo perché posto in maniera sbagliata, in un momento sbagliato, nei tempi sbagliati, e nelle finalità sbagliate, POLITICAdeMENTE si è espresso sempre contro l’Ospedale Unico della Valle del Sele, convinto che gli sprechi sono altrove e che non possono essere orizzontalizzati, se non si opera misure chirurgiche e generali.
E’ possibile che gli sprechi nella Sanità campana siano da individuare solo nella Piana del Sele, e non nello schifo di Napoli, nelle clientele delle strutture private della riabilitazione e nelle convenzioni miliardarie di servizi sottratti al pubblico per “ingozzare” privati che tra l’altro operano in strutture fatiscenti, inadeguate e semmai pure abusive, dal punto di vista urbanistico e autorizzativo.
Il Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante oggi, Giuseppe Zuccatelli come sub commissario ieri, il Commissario Maurizio Bortoletti l’altro ieri, il suo predecessore Francesco De Simone, e quello prima di lui Federico Pagano, ivi compreso la Project Manager dell’Oroscopo, come la definì il Sindaco di Salerno e vice Ministro delle Infrastrutture Vincenzo De Luca, tutti, compreso quelli che verranno, vivono nell’ossessione di realizzare per forza qualche cosa, forse perchè è difficile organizzare quello che c’è, forse perché vi è una vacanza politico-progettuale, forse solo per eseguire un’ordine come nel caso dell’ASL Salerno, consegnata da Caldoro nelle mani dell’On. Edmondo Cirielli, che a sua volta ha indicato ora questo ora quello più vicino a lui, orientando le scelte, come lo ha accusato il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, o forse perché c’è l’intimo desiderio di passare alla storia.
Non lo potremo mai sapere il vero perché, di certo sappiamo che si può passare alla storia anche per cose negative.
Intanto meno male che si è giunti ad una decisione, prima che si consentisse di distruggere quanto faticosamente negli anni si è conquistato riguardo alle strutture presenti sul territorio, anche ammettendo gli sprechi, quelli veri, e non al contrario eliminarne alcuni e introducendone molti altri, si dovranno riorganizzare le strutture esistenti evitando possibilmente doppioni e individuando sul territorio le eccellenze da potenziare. Di quì alcune considerazioni: L’aspetto organizzativo è sicuramente importante, ma soffermarsi solo su questo è semplicistico, perché trascura altri che non sono affatto secondari: quello Politico; Culturale; socio-ambientale.
Quello Politico, non ha risolto ancora gli sprechi. Quello culturale, non riesce ad affermare il principio della essenzialità del servizio sanitario. Quello socio-ambientale, è che ancora si è costretti a far rilevare che il territorio oltre che essere esteso, è variegato: per orografia, cultura, ambiente e tradizione; e che per questo sono sicuramente diverse le domande per ogni singola realtà.
Ma affrontare questi discorsi per questa classe politica è veramente difficile, tenendo conto della loro modestia, della loro superficialità, e del loro pacchiano interesse oltre che del loro scarso attaccamento al territorio, che aggiunto al loro servilismo sgradevole verso i propri capi e verso le segreterie dei partiti, per assicurasi un posto di comando.
Andando indietro nel tempo, per trovare un Ospedale a sud di Salerno, oltre Eboli, bisognava arrivare a Potenza e oltre. Poi fortunatamente si sono realizzati gli Ospedali di: Polla, S. Arsenio, Vallo, Sapri, Battipaglia, Rocca, Oliveto Citra, Curteri, Agropoli. Meno Male. In virtù di queste considerazioni, appare quanto mai difficoltoso, atteso il campanilismo di ritorno di nani politici che anziché brindare per lo scampato pericolo pensano già ad innalzare contrapposizioni, avviare qualche discorso serio in materia.
La classe dirigente di Eboli e Battipaglia dovrebbe avviare un grande dibattito, per cercare attraverso questa occasione, di affrontate senza riserve, tutti i temi programmatici in relazione agli effettivi bisogni dell’intera Area e in tempi ragionevoli le nuove sfide sempre più difficili che si presentano, individuando ogni possibile traccia di sviluppo possibile al di fuori del campanile, entrando nell’ottica dell’Area Vasta, per significare uno sviluppo che deve necessariamente coinvolgere anche le Città vicine, e attraverso una visione comune e un progetto comune, che vede Battipaglia e Eboli utilizzare con minimi sforzi grandi opportunità, sia riguardo alle infrastrutture che riguardo alle economie sociali e politiche.
Questo darebbe un senso alle politiche che queste due città dovrebbero intraprendere e in questa ottica andrebbe anche la realizzazione dell’esistente e quindi dei due Ospedali, aggiungendovi anche quelli di Oliveto Citra, di Roccadaspide e di Agropoli. E comunque in ogni caso nella prospettiva di una organizzazione futura evitare di distruggere l’esistente, e magari di supportare le strutture operanti, proprio per evitare di interrompere un servizio di cui i cittadini ne hanno un disperato bisogno. Possibile che nell’era digitale non è possibile collegare gli sforzi di queste strutture? E’ difficile? Noi non abbiamo bisogno di un “Ospedale Grande” ma di “Grandi Ospedali“. Sarebbe il caso che la megalomania si metta da parte e si pensi più che al concetto della “grandezza” a quello della “qualità”
Se la classe politica non è all’altezza si faccia da parte. Intanto il Direttore generale Antonio Squillante farebbe bene a dimettersi, come dovrebbe dimettersi l’Assessore ombra alla Sanità della Regione Campania e il Presidente della Giunta Regionale Caldoro. Gli altri si consegnino. Sono ancora in tempo.
Eboli/Battipaglia 26 luglio 2013
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PER CHI ANCORA AVESSE DUBBI SU COME SIAMO CONSIDERATI A NAPOLI DALLA GIUNTA DI DESTRA-CENTRO,ECCO LA propatio probatissima DELLA NOSTRA INCONSISTENZA,TANTO’ TUONO’ CHE PIOVVE,NON SE NE FA NIENTE I SOLDI SON POCHI E SI MANDA A GAMBE UN BACINO DI UTENZA CONSIDEREVOLE,MAGARI AD APPANNAGGIO DI ALTRE ZONE,UA SCUSA DAVVERO ORIGINALE.
GRAZIE CALDORO & co!
E AI POLITICI DELLO STESSO SCHIERAMENTO CHE in loco PRENDONO CONSENSI….
DATEVI DA FARE!!!!!
VIA IL SALERNITANO DA NAPOLI!!!!
Concordo con te sulle questioni politiche regioen ecc ecc.., ma non nomini mai chi dirige l’ospedale di eboli che lo stanno smantellando nel quotidiano a noi interessa quello più che altro… come mai??
salutone
E’ grottesco. Le popolazioni della Campania possono ancora stare ad osservare gli scempi, fatti in nome di un conservatorismo politico e logiche clientelari, fatta da una indecente classe politica?
Il governatore Caldoro, con la sua giunta, minaccia in più occasioni di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti o, come spesso è già accaduto, le ricette alle farmacie ma nel contempo è totalmente incapace di mettere mano al riordino del sistema sanitario campano. Gli incarichi, a partire da quelli dei medici, servono solo a mantenere, e ad aggravare, lo stutus quo nell’attesa che tutto esploda irreversibilmente.
Non ci sono tempi lunghi per riordinare la rete ospedaliera (in 4 anni la Toscana ha costruito 4 nuovi ospedali moderni e più sicuri) è solo decisione politica.
I cittadini campani, quelli della valle del selle nello specifico, hanno il diritto di avere ospedali moderni e tecnologicamente avanzati, per la lo ro sicurezza e per la sicurezza degli operatori. I sistemi sanitari moderni si sono già da tempo orientati nel riordino della rete ospedaliera, efficace e di qualità, e nel contempo della riorganizzazione del “territorio”. queste due operazioni vanno fatte in contemporanea poiché l’una non funziona senza l’altra. Riconvertire in questa logica le risorse, ovviamente quelle disponibili, è un imperativo categorico acuì la classe politica nella sua interezza non si può sottrarre.
E l’on. Carfagna che ne pensa? Forse a lei non interessa la Sanita’ .
La destra si deve solo vergognare.
@ ma chi ancora pensa che sia un piano o x meglio dire un atto( grande) aziendale che potesse dare delle rimodulazioni allo allo sviluppo della sanita’ in provicia di salerno si sbagliava e sicuramente non era coolocato nel tempo e nello spazio con questa classe di politici BUFFONI… buona notte
LEGGETE QUESTA INTERVISTA DI UN PAIO DI ANNI FA DI DE LUCA,E SUI MALI DELLA CAMPANIA,ANZI DELLA AMMINISTRAZIONE NAPOLI-CENTRISTA,SEMBRA SI ADATTI BENE ANCHE ALL’ODIERNA CRISI SANITARIA NELLA PIANA!!!
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2011/9-giugno-2011/de-luca-napoli-affoga-rifiuti-perche-c-gente-geneticamente-ladra-190829666445.shtml
De Luca: Napoli affoga nei rifiuti
perché c’è gente geneticamente ladra
«I camorristi e gli amministratori l’hanno rovinata»
E sui salernitani: «Noi siamo normanni e perciò diversi»
De Luca
SALERNO — «A Napoli ci sono persone geneticamente ladre: ladri di camorra o ladri di pubblica amministrazione non fa differenza» . L’ennesima sortita pubblica del sindaco randellatore di Salerno, Vincenzo De Luca, arriva da un posto inaspettato, dove è assai raro dare o ricevere emozioni così forti: il Forum della Comunicazione 2011 in corso di svolgimento all’Auditorium della Musica di Roma. Intervenendo alla tavola rotonda della sessione «Parola chiave sostenibilità» sulla green economy e sullo sviluppo ecosostenibile, De Luca ha ancora una volta posto l’accento sull’esperienza virtuosa di Salerno nel campo della trasformazione urbanistica, delle politiche ambientali ed energetiche, della sicurezza rimarcando la differenza con Napoli che pure è distante solo una cinquantina di chilometri. «Perchè a Napoli non si riesce a risolvere il problema dei rifiuti?» , gli è stato chiesto. E lui prontamente: «Perchè non a caso Napoli c’è il Vesuvio, con i più grandi venditori di fumo al mondo. E perchè lì ci sono persone geneticamente ladre: ladri di camorra o ladri di pubblica amministrazione non fa differenza».
LA PRECISAZIONE – Un’esternazione decisamente forte, come d’altra parte è nello stile consolidato del primo cittadino salernitano, che ha rischiato di far scatenare l’ennesima bagarre sull’asse Salerno Napoli e che in serata ha richiesto una precisazione da Palazzo di Città: «In riferimento ad alcune dichiarazioni attribuitemi in relazione al mio intervento al Forum Comunicazione Pubblica – è De Luca che parla -sono costretto constatare che sono state diffuse interpretazioni palesemente false e non rispondenti al mio reale pensiero sull’argomento rifiuti a Napoli ed in Campania. Mi sono limitato a constatare che se in tanti anni non si è risolto il problema rifiuti nella città di Napoli è perchè i cittadini napoletani -ai quali va tutta la mia solidarietà per l’enorme sopruso subito -sono stati vittime della camorra, del malaffare e delle ruberie che sono state commesse ai loro danni». Napoletani, dunque, «vittime della camorra e dei ladri, non certo carnefici di se stessi».
IL CAPOLUOGO – Anche su tempi e modi per riportare il decoro urbano a Napoli, De Luca è estremamente esplicito: «Chiunque prometta una risoluzione immediata del problema, non promette una cosa possibile», ha aggiunto raccontando che per il piano salernitano è stato necessario un anno e mezzo di lavori. «La gente ci ha seguito -ha osservato De Luca -perchè ha constatato la qualità del servizio ma se la città fosse stata sporca non ci sarebbe stato nulla da fare. Non si può parlare di sostenibilità se non si garantiscono i servizi essenziali, la sicurezza, il lavoro» . Fuori dalla Campania a tenere banco è sempre e comunque la stridente differenza tra Napoli e Salerno. Così vicine, così distanti. Come mai? «Noi durante la campagna elettorale non compriamo voti così non dobbiamo pagare le cambiali dopo. E poi – conclude De Luca con una battuta – noi siamo una città normanna e ci teniamo a distinguerci da quelle che abbiamo vicino».
Gaetano Bochicchio
09 giugno 2011
fin dal primo annuncio della costruzione dell’ospedale unico si sapeva benissimo che non vi erano fondi per la sua realizzazione…….
Si potenzino con mezzi e personali gli ospedali esistenti…che sono efficienti ……dividendosi i reparti …. ma senza guerre………
Sarà un “Cupio Dissolvi” il destino della sanità PP regionale,e di riverbero del terzo settore/coop.sociali che operano per essa,si parla di default di oltre 6 mld di € in trend al rialzo.Lazio e Campania 63% del debito totale sanitario nazionale.
Ma,nonostante gli entusiastici proclami del Governatore sul pareggio 2012,la situazione rimana drammatica ad un livello apicale,e a livello di passivo generale La Campania rischia grosso: 15 miliardi di debiti da ripianare:
(meno servizi + tasse e mobilita dei pazienti verso regioni del nord maggiormente efficienti),
pagamenti non effettuati per forniture che rischiano di mandare a ramengo aziende fornitrici,e cosa più preoccupante,la delocalizzazione dei presidi,lasciando cosi scoperte fette enormi di territorio,sono il quadro sconsolante della situazione nelle nostre terre,in specie nel salernitano,penalizzato da volontà politiche connesse ad esigenze di territorio che avvantaggiano l’asse napoli-caserta
Questo De Luca ce lo servite a colazione, pranzo e cena, senza rendervi conto che costui patecipò attivamente allo scempio di Eboli e della piana del Sele. I beceri Comunisti di ieri e di oggi, salvo alcune eccezioni (Cassese, Manzione, Trifone, Rosamila, Gerardo Vignola e quasi tutti gli operai militanti), tramarono con De Mita, Bassolino, la Iervolino (poveretta da Sindaco di Napoli non sapeva nulla in merito al pilotato appalto di 400 Milioni di euro per affidare alcuni servizi del suo comune, con suidio di un suo Assessore e l’incriminazione di alcuni PCI Napoletani e di Bocchino a sua volta amico dell’imprenditore che cercava, con tutti i mezzi, di rivincere l’Appalto. Cosa andata ornai nel dimenticatoio, con l’assoluzione di quasi tutti e la solo condanna dell’Imprenditore che versava, sotto velato ricatto, laute mazzette a tutti i Catto-Comunisti Napoletani e Romani), Montemarano, Valiante e prole per annullare tutto quello che avevamo saputo creare, con grande visione futuristica, i Socialisti di Eboli e provincia. Dimentichi della strage da loro compiuta a danno della Sanità Campana, ora accusano il Compagno Stefano Caldoro, tutto preso a sanare i miliardi sperperati per 20 anni dagli ingordi Catto-Comunisti. Lo accusano di clientelismo, senza analizzare l’oscuro operato del loro passato e senza avere il coraggio di fare nome e cognome dei privilegiati o di qualche misfatto. Un mio ex intimo amico (Guai ai vinti), mi parla della Toscana, una regione dove sono avvenute e avvengono le più spregevoli rapine ai danni dello stato, tra Banche, Assicurazioni, Cooperative, Municipalizzate, Consorzi di ogni tipo e per tutte le minestre, Associazioni di fasulli Partigiani e dei Fratelli della Rossa Bandiera, con un clientelismo e assistenzialismo partigiano. Una delle mie figlie, male informata da suoi amici, si trasferì in questa terra dei maledetti e, dopo vari tentativi di ricerca lavoro, è dovuta ritornarsene a Eboli perchè in quelle lande rosse sono favorite solo le ditte e gli iscritti al PD. NB= le statistiche parlano che circa centocinquantamila compagni vivono a Lucca a spese delle varie Municipalizzate e Consorzi vari finanziati dallo stato.
Buon Anno, caro compagno ex mio intimo amico, anche nella miseria più nera in cui mi trascinarono i tuoi Compagni Pubblici Manettari, provo e proverò per te e la tua famiglia un sincero affetto, non dimentico delle affettuose gentilezze ricevute.