Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona: L’azienda si articola in un corpo centrale e quattro plessi. Il Direttore Lenzi racconta la Sanità salernitana al Sole24Ore.
L’obiettivo del Direttore Generale Elvira Lenzi: Una sanità pubblica efficiente e competitiva.
SALERNO – Azienda ospedaliero-universitaria dal marzo di quest’anno in collegamento con la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Salerno, gli ospedali riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno sono da poco più di un anno sotto la direzione generale di Elvira Lenzi. Docente in radiodiagnostica alla Federico II di Napoli, con 40 anni di servizio ospedaliero come radiologo, è giunta a Salerno da Avellino, dove era primario di Radiologia.
Una storia professionale realizzata “per scelta sempre in ambito pubblico” e che ora ha connotato il suo incarico alla direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria. “Con impegno ed entusiasmo il mio obiettivo è far funzionare la sanità pubblica e fare in modo che sia competitiva rispetto a quella privata”, sintetizza, raccontando di una molteplicità di impegni assunti e protocolli d’intesa firmati “a costo zero”, coinvolgendo il territorio, cercando di rispondere alle necessità evidenziate dai pazienti, salvaguardando le eccellenze dell’ospedale e “blindando” le risorse economiche e umane per l’area dell’emergenza-urgenza.
Ha indetto una gara pubblica per il reperimento di 40 infermieri interinali e ha chiesto alla Regione l’assegnazione di 176 Oss in stage. Tutto ciò, ricorda il direttore, dovendo fare i conti con le maglie strettissime imposte da una sanità campana commissariata, il cui piano di rientro ha bloccato il turnover “per noi è significato perdere 300 infermieri dal 2007 a oggi”.
Pur in un contesto complesso, è una realtà dinamica, con una medicina in alcuni settori da primato nazionale, quella che descrive il direttore Lenzi ricordando l’articolazione dell’azienda, che conta 1.037 letti e si struttura in un corpo centrale, l’ospedale Ruggi con 800 posti letto, e quattro plessi.
Il nosocomio Ruggi si con traddistingue per un Pronto soccorso di III livello (alta complessità), un hub di II livello (media complessità) per pazienti infartuati e la Neurostroke. “Ospita l’unica radioterapia pediatrica della regione e il Centro trauma tologico osseo di riferimento per la provincia di Salerno – spiega il direttore -. Il Centro trapianti per il rene, uno dei tre di riferimento regionale e a tale organo si aggiunge il trapianto di midollo osseo e, al reparto di Ematologia, il trapianto di cellule staminali”. Al Ruggi ha sede “il centro di eccellenza per la cura del Parkinson, diretto da un medico universitario, e qui è attiva una Camera iperbarica unica ad avere la reperibilità sulle 24 ore”. Collegata al reparto di Ortopedia, diretto da un medico ospedaliero, vi è una sezione dedicata all’apparato locomotore in cui uno specialista universitario opera sulla colonna vertebrale affetta da scoliosi ed è “uno dei tre centri italiani specialisti in materia”.
Fiore all’occhiello del Ruggi, la Cardiochirurgia, che ha appena compiuto vent’anni, con tutte le discipline a essa connesse. Ospitate nella “Torre del cuore”, queste branche della medicina a Salerno hanno raggiunto livelli d’eccellenza certificati dai dati Agenas: il miglior dato per la degenza media e la percentuale più bassa della Campania e sotto la media italiana per la mor talità post intervento, pari all’1,85% contro una media italiana del 2,45%. Sono 70 i docenti della facoltà di Medicina di Salerno che svolgono assistenza in azienda e sono un centinaio l’anno gli allievi di Medicina che svolgono il tirocinio al Ruggi.
Inoltre, “siamo un polo didattico per le lauree triennali sanitarie – aggiunge il direttore – e al Ruggi transitano annualmente circa 300 studenti di tali percorsi di studio attivati all’Università di Salerno, Università Federico II e II Università di Napoli”. Insieme con il Ruggi, altri quattro plessi compongono l’Azienda.
Al Giovanni da Procida, a Salerno centro, vi sono una piscina coperta e 60 letti a vocazione riabilitativa, “con l’input che ho dato di allargare la fisioterapia agli infartuati ai degenti della Neurostroke”, continua il direttore. A Mercato San Severino vi sono 130 posti letto e un Pronto soccorso di II livello e diversi reparti (chirurgia, ostetricia con il parto in acqua, pediatria,urologia) che fungono da filtro per le necessità di quel territorio. A Cava dei Tirreni, la struttura Santa Maria dell’Olmo conta 90 posti letto, ma “è destinata alla riconversione e messa in connessione con il Ruggi”. Infine, l’ospedale Costa d’Amalfi a Castiglione di Ravello, una struttura di primo soccorso senza posti letto attivo 24ore su 24, indispensabile per far fronte alle esigenze della popolazione e, soprattutto, del significativo flusso turistico.
Salerno, 23 luglio 2013 da il Sole24Ore