Squillante sulla sentenza del Consiglio di Stato: “Le scelte dell’ASL confermate con sentenze di una chiarezza cristallina. All’Ospedale di Agropoli più primari che posti letto“. E i casi Verrioli? Quanti sono?
Botta e risposta con il Sindaco di Agropoli Alfieri sulla sua presunta incompatibilità. Squillante contro tutti. Se la prende con i “Signori di basso profilo” e se la prende con l’Ordine dei Medici dicendogli: “Disponibili al confronto, ma inaccettabile paragone col passato”. Peccato che il confronto lo apre dopo, del resto sono tutti cattivi.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
SALERNO – La terza sezione del Consiglio di Stato, pronunciatasi nella giornata di venerdì 12 luglio in merito al ricorso presentato dal Comune di Agropoli sulle decisioni del Piano di rientro con ordinanza n. 04071 ha deciso che l’ASL Salerno, garantendo per il periodo estivo l’emergenza presso la struttura dell’Ospedale Civile di Agropoli e cioè fino al 15 settembre 2013, quindi finché cesseranno le (presunte) straordinarie esigenze derivanti dall’affluenza turistica, potrà avviare la trasformazione del Pronto soccorso di Agropoli in PSAUT.
Sulla sentenza è intervenuto il Direttore Generale dell’ASL Salerno, dott. Antonio Squillante, che ha dichiarato: “Le scelte dell’ASL, che derivano da un preciso dettato normativo sono state confermate in tutti i gradi di giudizio amministrativo, con sentenze di una chiarezza cristallina. Nell’ex Presidio Ospedaliero di Agropoli vi erano più primari che posti letto. Il mio compito è quello di razionalizzare la spesa dell’ASL al fine di garantire delle buone prestazioni sanitarie, cosa che intendo portare avanti con ogni mezzo e con la massima determinazione.
La razionalizzazione della spesa sanitaria – Prosegue il Direttore Generale Squillante – e la riorganizzazione dei servizi é un obbligo prima morale e poi normativo. Purtroppo, ho notato che pochi sono disposti al cambiamento, molti, invece, sono favorevoli a mantenere lo “status quo”. Le mie scelte sono state ostacolate principalmente da quelle forze che si definiscono “riformiste”, tra le quali ho riscontrato un’attenzione maggiore nel proteggere alcune caste (fatte di pochi privilegiati) a discapito dell’interesse collettivo. Ora, però, bisogna cambiare passo. Bisogna dire basta alle sterili polemiche e lavorare per disegnare una nuova mission per la struttura di Agropoli e per l’intera ASL.
In ogni caso, – aggiunge Squillante a mò di sfida lanciata ai suoi detrattori – a tutti questi “signori” che hanno cavalcato l’onda del dissenso e giocato con l’informazione lancio una sfida: 2 mesi, 60 giorni, 1.440 ore, per fare in modo che il Governo Letta intervenga a garantire nuove risorse umane e finanziarie al nostro territorio. Io non aspetto altro!
Purtroppo, però, – si rammarica Squillante ritenendo di basso profilo le critiche e gli stessi portatori di critiche – conoscendo lo spessore di questi “signori”, sono certo che non riusciranno nemmeno ad abbozzare una proposta, nè credibile nè sostenibile. L’unica speranza che ci rimane é che dopo che avranno dimostrato la loro mediocrità politica ed amministrativa, abbiano almeno la dignità di tacere per sempre ed occuparsi di altro, in modo da non far perdere tempo a chi vuole cambiare effettivamente le cose.
Adottare il provvedimento di riconversione del Presidio di Agropoli, non è stato facile. – Il Direttore generale Antonio Squillante conclude la sua dichiarazione in merito alla Sentenza del Consiglio di Stato sulla Chiusura dell’Ospedale di Agropoli ringraziando i pochi che lo hanno supportato e prendendosela con tutti quelli che lo hanno criticato – Devo, però, ringraziare quelle poche persone serie e perbene che mi hanno supportato in questa scelta, convinte che era tesa unicamente a difendere la salute dei cittadini per dare loro delle risposte certe?.
Ma Squillante se la prede con tutti e se la prende anche con l‘Ordine dei Medici, dichiarandosi: “Disponibili al confronto, ma inaccettabile paragone col passato”. Una disponibilità tardiva. Oggi oltre che non apprezzare lo “sforzo solitario” del Direttore Generale, che assume sempre più le sempianze di quel “giapponese” che su un’isola deserta ancora combatte la guerra, o quella che è diventata la sua guerra, lasciando pochi margini rispetto a chi non condivide la sua visione “ossessionistica” a difesa di un operato contestato da tutti, e non riconosciuto da tutti, si può fare poco o nulla se non criticarlo e contestarlo.
«Dispiace che l’Ordine dei Medici di Salerno – scrive il DG Squillante in una nota che rivolge all‘Ordine dei medici di Salerno in risposta alle dichiarazioni rilasciate sull’Atto Aziendale approvato con Delibera n. 600 del 1 luglio 2013 – paragoni l’attuale gestione della sanità a quelle del passato che si sono contraddistinte per scelte e provvedimenti fallimentari che hanno letteralmente saccheggiato l’intero settore e per i quali i cittadini salernitani e campani continuano a pagare le conseguenze».
«Siamo disponibili al confronto – aggiunge – ma non possiamo accettare simili considerazioni da chi, forse, qualche parola in più poteva spenderla in passato. In particolar modo, pur ribadendo piena disponibilità al dialogo, chiediamo all’Ordine dei Medici di non ingenerare confusione per ciò che attiene alle diverse competenze dell’Asl, della Regione e del Governo e mi riferisco, per esempio, allo sblocco del turn over, che è di stretta competenza dell’esecutivo e su cui Palazzo S.Lucia è intervenuta più volte con determinazione, affermando la necessità di renderlo attuativo».
«L’Asl Salerno – conclude la dichiarazione di Squillante rivolta all’Ordine dei Medici – unitamente alla Regione Campania, sin dall’insediamento del presidente Stefano Caldoro, è in campo per rimediare con più trasparenza, risparmi e buone pratiche ad un quindicennio di mala gestio. E? iniziato un percorso di risanamento, dopo i disastri del centrosinistra, di cui si vedono già i primi risultati ma che comporta inevitabilmente sacrifici. La politica è fuori dalla gestione. Oggi, al centro della nostra azione, ci sono esclusivamente i cittadini, il loro diritto alla salute e i servizi».
E’ mai possibile che tutti i Partiti, di destra, di centro e di sinistra, eccezion fatta di “Fratelli d’Italia” quello a cui fa riferimento il Direttore Generale Squillante, tutte le Organizzazioni Sindacali, tutti gli operatori, tutti i Sindaci e soprattutto quelli della Conferenza dei Sindaci, tutti soggetti i quali a rigor di Legge avrebbero dovuto essere coinvolti, oltre che gli operatori della Sanità, siano contrari all’Atto Aziendale, affermando di non essere stati coinvolti, non riconoscendolo nella sua estensione e contestandone a pieppari i contenuti, che tra l’altro mirano solo a demolire le Strutture Pubbliche Ospedaliere della Piana del Sele, nel miraggio di realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele senza però destinare un solo euro per la sua realizzazione? E’ possibile che siano tutti contro di lui e tutti strumentalmente lo attacchino?
Il Direttore Squillante parla di “cambiamento” e si risente se si paragona il suo operato a scelte del passato ma a quelle “sbagliate”, ma sarebbe il caso il Direttore Generale si convincesse che non sempre il “cambiamento” è indice di innovazione, e quella che egli e tanti assertori del “nuovismo tout court” indicano in una “mission” non è altro che un accanimento cerso centinaia di migliaia di cittadini che devono, malgrado loro “sopportare” le manie di “nuovismo” che il DG e i suoi “fratelli” o “cugini” d’Italia stanno apportando “incompresi” in tutti gli organismi da loro amministrati, come l’ATACS, o l’Aeroporto, i Rifiuti, l’Ambiente, la Provincia? Per favore non si sforzi nelle sue innovazioni, altrimenti corre il rischio di passare alla storia. Alla storia si può passare anche per cose negative.
Negative come per esempio gli sprechi relativamente all’appalto per il rifacimento dell’intonaco dell’Ospedale di Battipaglia per 1 milione e mezzo di euro, ritenuti di somma urgenza già 3 anni fa, dalla Direzione generale dell’ASL Salerno con Delibera n° 967 del 6/10/ 2011, 1 milione e mezzo buttato al vento, mentre mancano anche le siringhe, senza parlare di apparecchi diagnostici, e se l’Ospedale di battipaglia deve confluire nell’Ospedale unico della Piana del Sele, perché sprecare tutti questi soldi? Bastava spendere poche decine di migliaia di euro per spicconare le parti di intonaco ritenute pericolose e non sciupare un fottio di danari.
Intanto infuriano le reazioni, e alle dichiarazioni al vetriolo del manager Squillante, non si è fatta attendere quella del Sindaco di Agropoli Franco Alfieri che, tra l’altro, lo invita alle dimissioni palesando vi sia incompatibilità tra la caricxa di Manager e quella ricoperta da Assessore provinciale. Pronta e secca la risposta della dirigenza ASL e dello stesso manager. La prima, attraverso il Direttore amministrativo, avv. Annamaria Farano precisa: “In relazione alle dichiarazioni sulla presunta incompatibilità, ai sensi del decreto legislativo 39/2013, già all’indomani dell’approvazione di tale norma sono state effettuate le opportune verifiche sulla sua applicazione allo status del Direttore Generale dott. Antonio Squillante. Ovviamente dall’esame della Legge non é emersa alcuna incompatibilità”.
Il secondo, il Direttore Generale dott. Squillante a sua volta precisa: “Che se vi fosse stato un minimo dubbio si sarebbe dimesso un nanosecondo dopo che si fosse verificata la predetta incompatibilità. In ogni caso, se il dott. Franco Alfieri ha ancora qualche dubbio, ha a sua disposizione i rimedi giurisdizionali per verificare la sussistenza di quanto affermato. Sono certo che lo farà a sue spese, ma sono altrettanto certo che anche in questa circostanza l’esito sarà scontato”.
Vorremmo credergli, almeno sulla sollecitudine e vorremmo credere anche la direzione Amministrativa sull’accorta verifica relativamente alle incompatibilità, dei quali, sembra, che gli abitanti, ormai abusivi, della Provincia di Salerno, siano maestri e per questo avanziamo alcune domande e alcuni suggerimenti, pochi:
- Perché non si fa altrettanto per fare chiarezza su oltre il milione e mezzo di euro percepito dal Dott. Michele Verrioli, oggetto già di una commissione d’Inchiesta “felicemente archiviata” e perché non si fa chiarezza per sapere quanti casi simili al dottor verrioli ci sono nell’ASL Salerno?
- Quanti milioni di euro costano i circa 100 casi verrioli? E’ a quei privilegi che si rivolge Squillante o sono altri e trascura questi?
- Perché non si usa la stessa sollecitudine e non si fa chiarezza sulla gara di somma urgenza “sic” di tre anni addietro, in relazione al rifacimento dell’Intonaco dell’Ospedale di Battipaglia, che mette in palio oltre 1 milione e mezzo di euro, ben sapendo che si dovrà realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele? Forse non ci crede nemmeno l’ASL Salerno?
- Sulla scorta dell’assunto dell’Atto Aziendale, che falcidia, Ospedali e strutture sanitarie esistenti per poi inaugurarne altre non ben definite come quella nei giorni scorsi del Poliambulatorio di Bellizzi, nientemeno di Diabetologia e Cardiochirurgia, a soli 2 km da Battipaglia e 8 dal San Leonardo, che fa perdere all’area interessata 200 posi letto e oltre 300 posti di lavoro, per risparmiare solo 4 milioni e mezzo di euro, quando basterebbe eliminare due casi come il dottor verrioli e annullare la gara dell’intonaco per rispariare sicuramente e senza alcun dubbio 4 milioni e mezzo di euro?
Basterebbero solo queste considerazioni perché il dottor Squillante dovrebbe giungere a rasseganre le dimissioni.
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Salerno, 15 luglio 2013
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