Ospedali a rischio sismico: interviene il segretario de La Destra Lucarelli e indica l’Ospedale di Eboli come fortemente a rischio sismico anzichè Battipaglia.
Dei 10 corpi dell’Ospedale di Battipaglia: 1 è a bassa Vulnerabilità rispetto al rischio sismico; 2 sono di grado medio; e 7 sono a vulnerabilità medio-alta. Quell’edificio è stato realizzato tra il 1976 e ’81. E l’ASL fa la gnorri e appalta per 1milione e mezzo il rifacimento dell’intonaco.
BATTIPAGLIA – Fausto Lucarelli, segretario provinciale de La Destra, in una nota politica, sollecita una assunzione di responsabilità da parte delle autorità in relazione al rischio sismico dell’Ospedale di Eboli ed alla ineludibilità di escludere tale presidio dalla rete di emergenza dell’Asl Salerno.
“Le dichiarazioni dello scrivente – si legge nella nota – hanno avuto recentemente una conferma da diversi quotidiani anche nazionali che riprendono i dati, i numeri, le classificazioni di rischio, i pericoli per la popolazione, alla base della denuncia de La Destra di due mesi or sono, riconoscendo la piena attendibilità delle fonti, la realtà del rischio, e la urgente necessità di provvedimenti.
Al Sindaco di Eboli e ad alcuni illustri esponenti della vita politica della cittadina che avevano sottovalutato il problema e contestato la esattezza delle informazioni fornite dal nostro partito – afferma Fausto Lucarelli -, ha dato una risposta autorevole e documentata, non il nostro partito, ma diverse testate nazionali.
Pubblicata la classificazione degli ospedali a più alto rischio sismico in Regione Campania, sulla base della black list della Protezione Civile, ed ha messo al primo posto il presidio Ospedaliero della Santissima Annunziata di Napoli, ospedale del 1889, ma c’è l’elenco degli ospedali a maggior rischio sismico in provincia di Salerno, che non potrà escludere un presidio, la cui struttura centrale è un convento del 1300. Inquadrato anche il criterio più intuitivo, ma scientificamente valido, per definire la sicurezza degli ospedali, secondo la valutazione di Edoardo Cosenza, ingegnere docente alla Università di Napoli ed Assessore Regionale alla Protezione civile, che a proposito dei criteri di sicurezza dichiara “il miglior test fu il sisma del 1980“, intendendo precisare che gli ospedali che hanno resistito al terremoto del 1980 sono i più sicuri.
La competenza scientifica ed istituzionale di Cosenza – conclude il Segretario Provinciale de La Destra Fausto Lucarelli – sono la risposta più eloquente alle insinuazioni di qualche politico ebolitano, che sosteneva che l’ospedale a rischio fosse l’ospedale di Battipaglia, aperto pochi mesi prima del terremoto, che ha strutturalmente resistito all’evento sismico del 1980, senza registrare alcun danno, costituendo anzi la prima e più efficace risposta all’emergenza sismica del territorio, arrivando ad accogliere ed assistere più di mille ricoverati”.
Come al solito il problema finisce sempre nella impostazione “campanilistica” a sostegno di questo o quello Ospedale, in questo caso come tenta di fare improvvidamente Lucarelli e altri che cadono in questo confronto puerile e di paese, interpretando “ad usum delphini”, le dichiarazioni dell’Assessore e Professore Eduardo Cosenza, che evidentemte sarcasticamente ma dall’alto della sua professionalità indicava il terremoto come banco di prova degli edifici.
Ha ragione Cosenza, ma per le motivazioni esattamente opposte a quelle di Lucarelli, indicando come “verifica” le scosse sismiche e come resistenza ad esse da parte degli edifici, il mancato “collassamento” delle strutture, aimè risultando molto più resistenti quelle di epoca remotissime e non quelle di recente costruzione, come purtroppo ci si riferisce rispetto all’Ospedale di Battipaglia. Nell’Arena di Verona come a Siracisa e in altri centinaia di luoghi inantevoli e ancora funzionanti al loro scopo, in tutta Italia si presentano spettacoli straordinariamente belli, ma nessuno si preoccupa di farli demolire solo perché sono antecedenti il 1300. Meno male che Lucarelli non è il Sindaco di Roma, altrimenti non ci sarebbe scampo per il Colosseo.
Così come allo stesso modo, non si può portare a valore scientifico gli articoli di stampa anziché i documenti reali che, sempre purtroppo per Lucarelli – dicono esattamente l’opposto. Come potrà notare dalla nota allegata, salvo poi a documentarsi, e non dai giornali, ma dagli atti pubblici, dei 10 corpi che compongono il Presidio Ospedaliero Maria SS della Speranza di Battipaglia solo uno è a bassa Vulnerabilità rispetto al rischio sismico, gli altri: 2 sono a grado vulnerabilità medio; e 7 sono a vulnerabilità medio-alta.
Quell’edificio è stato realizzato tra il 1976 e il 1981, e non si comprende come mai i vertici Aziendali dell’ASL Salerno: abbiano appaltato i lavori, per oltre 1 milione e mezzo di euro per fare l’intonaco esterno(Sic) e mettere in sicurezza alcuni solai compromessi, e non si siano adoperati per ottenere il Finanziamento di 300 milioni di euro (quello che si prevedeva solo 2 anni fa ora naturalmente lievitato) per la realizzazione dell’Ospedale Unico della Valle del Sele, così come il Presidente della Giuta regionale Stefano Caldoro ha fatto con l‘Ospedale del mare di Napoli, mentre al contrario si depotenzia ora l’Ospedale di Battipaglia, ora quello di Eboli; si chiude quello di Agropoli; si perdono 200 posti letto solo nella piana del Sele; si perderanno oltre 250 posti di lavoro, solo nella Piana del Sele; nel tentativo di qualche irresponsabile ascrivibile, purtroppo, alla cordata della quale il dottor Lucarelli ne ha fatto parte a pieno titolo alle ultime elezioni politiche generali, per attuare chi sa quale disegno.
Il problema, per intenderci, non è quello di Battipaglia e di Eboli, e per chi ci casca a sostegno dell’uno e dell’altro, qui, per usare un eufemismo, ci stanno togliendo la “sedia da sotto il culo”, e il dottor Lucarelli in quanto Medico dovrebbe sostenere tesi che non mirino a demolire strutture a lui vicine o meno, ma a demolire chi si sta “fottendo la sedia”.
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Ecco uno stralcio del documento:
Censimento di vulnerabilità
degli edifici pubblici, strategici e speciali
nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia, Sicilia.
Battipaglia, 12 luglio 2013
@ MA stu Lucariello non e’ mica normale , ancora si batte x la sopravvivenza dell’ospedale di Battipaglia ( alto rischio polveri sottili-tumori polmonari, Lucariell… studia)..Comunque l’atto aziendale , Lucariello ci ha messi tutti in salvo… con l’unica incognita, elevato rischio chiusura x .. Lucariello carenza personale sia medico che inf. tecn. ed ausiliario… studia lucariello.. ti saluto Lucariello, comunista