Martedì scorso presente il Segretario provinciale Landolfi il PD si è riunito: per preperarsi al Congresso; stabilire le politiche e i programmi; per comunicare le modalità di opposizione definite dure e responsabili.
Un incontro proficuo. Si guarda verso nuovi orizzonti, lasciandosi alle spalle il passato rovinoso e da dimenticare. Cucurachi: “daremo un contributo serio e fattivo i problemi partendo dalla questione dell’Ospedale Mauro Scarlato”.
di Giovanna Criscuolo e Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
SCAFATI – In vista del prossimo Congresso nazionale del PD, nel corso del quale si decideranno le sorti di un Partito che negli ultimi tempi pare sia vocato a buscarle di santa ragione e in tutte le circostanze. Un partito abituato anche agli strappi e alle fratture profonde, che hanno poi evidenziato un passo quasi sempre catastrofico e per questo poi ritrovarsi ad indicare protagonisti negativi tra quelli che si individuano come i responsabili. Le analisi che si fanno a livello centrale come nelle periferie cittadine, portano a discutere e organizzarsi, per passare al vaglio la situazione interna e mettere a punto linee politiche pragmatiche costruttive, al contrario di quelle convulse e confusionarie, che hanno caratterizzato la fase pre elettorale ed elettorale, motivo di grande divisione e di sgretolamento del centrosinistra, oltre che dell’allontanamento dal PD di alcuni dirigenti storici del Partito, i quali a loro volta non se la sono sentita di seguire nel baratro quella dirigenza che non aveva saputo guidare una vittoria sicura, ma che al contrario l’avevano trasformata in un asconfitta scottante.
Presso la sede locale del Partito Democratico Di via Giovanni XXIII nella serata di martedì scorso, si è tenuto un incontro con alcuni esponenti di rilievo provinciale, dirigenti locali e sostenitori. Erano presenti, tra gli altri, anche il segretario provinciale Nicola Landolfi e il nuovo commissario cittadino Salvatore Forte.
Una riunione dai toni pacati dove è prevalso quella sorta di buon senso affinché torni tutto a funzionare nel rispetto delle regole democratiche interne, con la essenziale prerogativa di guardare verso nuovi orizzonti, e lasciandosi alle spalle il passato rovinoso e da dimenticare.
Si vuole dare una spinta affinché ci si rimbocchi le maniche, sopratutto in vista del primo consiglio comunale “Aliberti Bis“, allo scopo di tracciare linee strategiche che mirino a svolgere una opposizione dura ma responsabile, evidenziando i propri punti di vista, cercando di valorizzare energie nuove e giovani e soprattutto senza fare sconti all’Amministrazione Aliberti.
“La parola opposizione, – ha dichiarato il neo consigliere comunale del PD Avvocato Marco Cucurachi ricordando alla vigilia del primo consiglio comunale, a se e agli altri il ruolo che le urne hanno attribuito al PD – ha di per se il proprio significato, e noi del partito democratico abbiamo intenzione di far prevalere con senso e misura il ruolo attribuitoci dall’elettorato; saremo certosini nel mettere in campo le giuste dinamiche per dare un contributo serio e fattivo per i problemi che affliggono la città, partendo sicuramente dalla tematica più attuale e scottante: l’ospedale Mauro Scarlato“.
Nel corso della riunione inoltre, sono state discusse anche questioni interne di partito, ed in particolar modo la automatica espulsione di coloro i quali nel corso della campagna elettorale scorsa hanno deciso di intraprendere altre strade, “regalando” secondo molti, che con il loro comportamento e appoggiando altri candidati che non erano del PD hanno facilitato quella “vittoria annunciata” a Pasquale Aliberti, ma che non sembrava tanto scontata, vista la profonda frattura che si era venuta a creare nel centrodestra, che vedeva da una parte gli uomini fedeli a Pasquale Aliberti e al nuovo corso del PDL provinciale inaugurato dall’on. Mara Carfagna, e dall’altra gli uomini dell’ex Presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli riuniti sotto la sigla di Fratelli d’Italia guidati in loco dal Presidente e Commissario “Liquidatore” del CSTP Mario Santocchio e Cristoforo Salvati.
Resterebbero dunque fuori, secondo quelle logiche sussurrate: Nicola Pesce, Michelangelo Ambrunzo, Filomena D’aniello, Enrico Donnarumma, così come resterebbero dentro ma “mazziati”, gli altri con Vittorio D’Alessandro in testa, Mariarosaria Viriello, Michele Grimaldi e tutti gli altri “fedeli” alla strategia indicata dal PD, che hanno assistito alle convulse, disorientanti e confuse trattative. Conseguenza che hanno portato: prima ad accettare e poi a rifiutare la candidatura e la relativa vittoria delle Primarie di Coalizione del centrosinistra dell’Imprenditore Corrado Scarlato, appoggiato anche dalla Segreteria Provinciale del PD; poi ad orientarsi di giorno in giorno su varie personalità; poi ripiegando su Nicola Pesce; poi indicando dopo che si era persa per strada la coalizione e si era spaccato il centrosinistra a ripiegando su Vittorio D’Alessandro; e il resto è storia.
Ora è il momento del redde rationem e ci sarebbero da fare un bel pò di domande in capo ai dirigenti locali e in capo a quelli provinciali, prendendo atto di quelle responsabilità politiche che hanno voluto che il PD scafatese, non avesse una sua linea coerente e non sapesse indicare al suo interno, personalità capaci a ricoprire il ruolo di candidato Sindaco, pur avendo fra i propri iscritti il Vice Segretario Provinciale del PD Maria Rosaria Vitiello, un capogruppo e un segretario cittadino uscente, oltre che Michele Grimaldi tra i leader provinciali e nazionale dei giovani PD, e gli stessi D’Alessandro e Pesce.
Insomma il PD non ha avuto fiducia nei suoi stessi uomini, ed ora, errore su errore anziché comprendere le ragioni di chi si è allontanato e ammettere quelle responsabilità in capo a chi avrebbe potuto decidere anziché tergiversare, si allontana il dissidio e si commissaria il restante, e Scafati si avvia come tante altre realtà provinciali verso un dimenticatoio politico senza nessuna possibilità di ritorno.
Scafati, 5 luglio 2013