Lunedì 1 luglio 2013, ore 18.00, Sala Congressi del Museo Archeologico Nazionale, Piazza San Francesco, cerimonia di conferimento della Cittadinanza Onoraria all’ On. Abdon Alinovi.
Il sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Un atto dovuto ad una personalità di grande spicco del mondo politico italiano, per il grande impegno profuso nella lotta antifascista e progressista”.
EBOLI – Il prossimo lunedì 1 luglio alle ore 18.00, nella Sala congressi del Museo Archeologico Nazionale, in Piazza San Francesco, si terrà la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria all’ On. Abdon Alinovi. Egli, nato ad Eboli il 6 maggio 1923, con la sua intensa attività, ha contribuito all’affermazione della democrazia e al progresso dell’Italia, dando lustro alla sua città natale.
Personalità di spicco nel panorama politico del XX secolo: deputato nella VII, VIII, IX e X legislatura, Presidente della Commissione Parlamentare sul fenomeno della mafia dal 12 agosto 1983 al 1 luglio 1987, promotore di numerose iniziative parlamentari, di cui 23 divenute legge; autore di libri sulla Questione Meridionale e di articoli pubblicati su eminenti giornali italiani.
L’On. Alinovi, inoltre, nel centenario del matrimonio dei genitori Nino Alinovi e Assunta Califano, in memoria del loro attaccamento alla Città di Eboli e, particolarmente, del legame della madre con il Comune di cui era stata dipendente per oltre 10 anni, ha deciso di donare alla Biblioteca Comunale di Eboli “Simone Augelluzzi” un certo numero di libri, che ha selezionato come significativi ed utili alla consultazione degli studiosi e degli studenti.
Il matrimonio dei coniugi Alinovi fu celebrato nel 1913, dall’allora sindaco della città Alfonso Ricciardi. Il Sindaco aveva fatto illuminare la Casa Comunale e atteso la coppia in arrivo dalla stazione. I due si erano conosciuti ad Eboli, ed avevano intessuto legami di amicizia con numerose famiglie della città; in particolare, numerosi furono i rapporti intrattenuti con centinaia di uomini e donne delle classi umili, particolarmente del ceto contadino, che a quel tempo era il più numeroso delle classi lavoratrici.
Alinovi ha offerto in dono anche un leggio in legno pregiato che verrà collocato al centro di un tavolo, nella sala di consultazione della biblioteca, dove verranno esposti alcuni dei volumi di maggior pregio.
A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Ho accolto con grande gioia la decisione dell’onorevole Alinovi di donare i suoi preziosi libri alla Biblioteca comunale di Eboli.
Per la nostra Città, e per me, che in questo momento la rappresento, sarà un onore grandissimo custodire e diffondere la conoscenza di un patrimonio librario che è stato pazientemente ed amorevolmente costruito nel tempo, e che ha supportato la formazione di uno dei protagonisti della nostra storia recente.
Per questo, qualche mese fa, ho eseguito personalmente un sopralluogo nella Biblioteca Comunale, per individuare l’allocazione più adatta ad accogliere i libri, dando mandato ai funzionari interessati di predisporre gli atti necessari per la formalizzazione della donazione, che è avvenuta ieri.
Il prossimo 1 luglio, inoltre, si terrà la seduta del Consiglio Comunale per il conferimento all’onorevole della cittadinanza onoraria. Un atto dovuto ad una personalità di grande spicco del mondo politico italiano, per il grande impegno profuso nella lotta antifascista e progressista.
Invito, dunque, – conclude il primo cittadino – tutta la cittadinanza a prendere parte all’importante momento”.
Per il conferimento della Cittadinanza onoraria ad Abdon Alinovi abbiamo raccolto la testimonianza di Vincenzo Cicalese uno della “meglio gioventù” degli anni ’70 e ’80 del Partito Comunista ebolitano, più volte Consigliere comunale e Assessore: “Ho trascorso i migliori anni della mia passata gioventù a contatto con Abdon Alinovi. Esattamente tra il 1970 e il 1980: ero ancora ventenne ed Abdon non ancora cinquantenne. Egli appartiene alla generazione dei Cassese, dei Sparano, dei Manzione che nel vecchio e glorioso PCI ebolitano forgiarono alla dura scuola di Partito il carattere di decine di giovani che, dopo l’esperienza del ’68 napoletano confluirono nella Federazione Giovanile Comunista Italiana.
Di Abdon ricordo l’uomo intellettuale rigoroso e fine e, ricordo ancora le parole attualissime che pronunciò in memoria di Antonio Cassese davanti al municipio di Eboli: …IN QUEST’EPOCA IN CUI TROPPI SI PIEGANO SENZA DIGNITA’, MOLTI SI LASCIANO SEDURRE DALLE SIRENE DEL RAMPANTISMO, ATTRATTI DAI PERCORSI OBLIQUI DELL’ARRICCHIMENTO O DEL FACILE SUCCESSO. IN QUEST’EPOCA IN CUI E’ ANCORA DI MODA LA FILOSOFIA DEL NON ANDARE TROPPO PER IL SOTTILE PERCHE’ SAREBBE DA INGENUI O MATTI O STOLTI, MUOVERSI CON ATTI TRASPARENTI…ANTONIO CASSESE SI IMMERSE E AIUTO’ QUALCUNO DI NOI A SEGUIRLO, PER FARE LA POLITICA CON LA P MAIUSCOLA, ARISTOTELICAMENTE INTESA COME LA PIU’ ALTA DELLE ATTIVITA’ UMANE… “
La personalità dell’uomo e del politico Abdon Alinovi non può che dare onore alla Città di Eboli e a tutti gli ebolitani, e specie adesso che i valori e la morale sembrano essere smarriti, conferire la cittadinanza onoraria ad Alinovi assume il significato di una “conciliazione” tra la memoria e i valori persi per affannarsi nell’inseguimento al modernismo più becero.
Complimenti e gli augurti più sinceri da POLITICAdeMENTE e tutti i suoi collaboratori: Massimo Del Mese, Giovanna Criscuolo, Chiara Buccella, Erasmo Venosi, Mariano Pastore, Veronica Tortora.
Eboli, 26 giugno 2013
In biblioteca, non per colpa di imiegati e responsabili, stanno da anni annaspando tra carenza di mezzi e denaro per acquistare qualsiasi cosa.
Ogni tanto c’è l’acquisto di qualche titolo nuovo.
Non c’è spazio, non ci sono scaffalature, gli ambienti sono rmai saturi.
Allora mi chiedo. L biblioteca dell’on.le Alinovi avrà la dignità che merita allocandolo in un’area adeguata?
Spero vivamente che ciò avvenga altrimenti la giornata del 1 luglio sarà solo una farsa.
E i nostri amministratori in qesto sono maestri
In biblioteca a dire il vero non ci sono mai stato. Ma sono stato alla Sala Mangrella., e dopo quello che ho visto ho la certezza di non andarci mai più. Un luogo in cui l’igiene, la pulizia e la decenza sono assenti. Si sommano a questi 3 aspetti un controsoffitto pieno di infiltrazioni di umido e acqua, per cui è vietato alzare gli occhi al cielo, una moquette mal messa e sporca, le pareti di un colore INESISTENTE e che si dovrebbe identificare sommando i resti dell’adesivo delle varie manifestazioni che la hanno usata, con un colore delle pareti, che lo rendono un patchwork di un colore indicibile e indegno di una sala riunione o conferenze. Si somma a quanto sopra l’assenza di multimedialità più spicciola (non c’è un proiettore, c’è un solo microfono, non esiste un radiomicrofono) . Insomma secondo voi, ciò è degno di una città millenaria ???
come mai è scomparso il mio commento?
Abdon Alinovi un grande personaggio, a prescindere dal fatto di essere “di parte”, come più volte ha stigmatizzato il sindaco quasi con tono offensivo (e qualcuno che è intervenuto dopo lo ha rilevato).
Questa persona ha sempre portato nel cuore la città di Eboli; quando ha potuto ha speso sempre grandi parole a favore di chi lottava per salvaguardare il territorio e contro i nuovi barbari. Ha fatto sentire la sua voce per lo scempio dell’Ermice, voluto proprio da quel sindaco che disinvoltamente gli sedeva accanto. Alinovi aveva definito la decisione di cementificare l’area “violenza barbarica contro la civiltà e la storia” incitando a “denunciare gli interessi meschini che hanno generato lo scempio”. A conferma di questo grande sentimento di amore per Eboli Alinovi lo ha manifestato privandosi di parte della sua ricca biblioteca personale per donarla al Comune di Eboli. Sapranno valorizzarla visto che mancano i soldi per l’acquisto di nuove scaffalature e non c’è più spazio per nulla in biblioteca?
Spero che si saprà sfruttare questa grande opportunità per rilanciare la biblioteca che sta morendo lentamente e non per colpa di chi la dirige ma delle scellerate scelte politiche (fino a qualche anno fa correva voce che quel posto fosse un luogo punitivo, di espiazione di qualche colpa, tra queste sicuramente la non appartenenza all’area di potere).
Il 1° luglio – cittadinanza onoraria – clima di alta ipocrisia. Alinovi sembrava fosse stato utilizzato solo per permettere ad altri di stare sotto i riflettori e mettersi in mostra ma sono bastati solo 20 minuti per mettere le cose a posto. Quell’uomo “di parte” ha fatto capire agli gnomi locali di che spessore fosse fatto e come le sue idee “rivoluzionarie” volassero talmente alte che da quella quota i “Nostri eroi” erano men che formiche. La stessa dimensione che hanno anche vedendoli da vicino!!!!