La Lista di Villani è una scusa per “smontare” il Partito Democratico
E’ da tempo che si discute su una “lista del Presidente” di appoggio alla candidatura di Angelo Villani, da mesi se ne parla, in termini di “valore aggiunto”, ritenendo che gli aderenti a quella lista non fossero militanti del PD, ma di area o vicini al Presidente. Cardalesi, Cariello, Liguori, sono alcuni di quelli che ne dovrebbero far parte.
Si è mormorato anche della probabilità di una lista dei ReD, il movimento fondato dal presidente D’Alema. I Riformisti e Democratici, sono anche una componente interna al PD, che in Campania ha i suoi leaders in Bassolino a Napoli e De Biase e altri a Salerno (tra gli altri anche l’ex Ministro Carmelo Conte), subito contrastata dalle altre componenti. L’area Bindi-Cuomo invece, è più contraria a una lista ReD che a quella di Villani, un’ipotesi che farebbe saltare ogni impegno fino a presentarne una propria.
Se si parte dalla coalizione che abbraccia tutto il Centro-sinistra, comprendendo anche l’Udeur (“risorto”) e Rifondazione (prossimi alla scissione), l’ipotesi di una lista vicina al Presidente Villani, non può che essere accolta come un’aggiunta e un arricchimento della coalizione; se invece, si tiene conto solo della coalizione di Centro-sinistra che ha vinto le elezioni scorse, appare una posizione retriva non accettare una lista “civica”; se poi si ignorano entrambe le ipotesi e perseguendo una scusa, si vuole “smontare” il Partito Democratico, ma rimanere in piedi l’impianto e sostenere sempre Villani, si arriverà inevitabilmente alla presentazione di tante liste quante sono le sensibilità interne al PD stesso. Un’ipotesi da Far West politico.
Se prevale questa ipotesi, si deve dire chiaro e tondo, che l’esperienza del Partito Democratico è finita, e quella “fusione” tra le varie culture politiche: quella liberaldemocratica; quella cattolico-democratica; quella socialdemocratica; quella laico-socialista, è stata un fallimento.
Quella esperienza carica di speranze che il popolo delle primarie volle affidare a Prodi e Veltroni è stata tradita dai soliti sfasciacarrozze.
Chi sarà il “mandante”politico? chi il “killer”? chi il “becchino” di quella bella speranza? lo sapremo da qui a qualche giorno, quando si formalizzeranno le richieste e quando si verrà allo scoperto con i nomi.
Si ha l’impressione che dietro la richiesta di Campania Democratica, Andria e Valiante, chiedono più spazi nei collegi salernitani. Dietro la richiesta di Conte, invece, si legge un tentativo di pressione per ottenere un posizionamento nel PD, sempre che chiarisca se ha aderito al PD o preferisce stare sull’uscio e restare nei ReD, tra l’altro l’ex Ministro, insieme al Sindaco Melchionda, sta operando anche un altro tipo di “pressione” nella sua Eboli, tenendo fuori dalla Giunta gli uomini di De Luca, Villani e Cuomo. A quest’ultimo, Ebolitano come l’ex Ministro, non va per niente giù che i suoi uomini stiano fuori.
Andria, Valiante e Conte, mirano su Villani e De Luca, ma sanno bene di sparare sul Partito Democratico. Sanno bene che corrono il rischio di essere travolti elettoralmente dal Centro-destra e sanno che sulle ceneri della sconfitta sopravviveranno in pochi, e tra i pochi vorrebbero esserci. Insomma vorrebbero gestire la sconfitta