Terza puntata del “Diario di Bordo”. Campagna elettorale no/stop per Aliberti e Pesce. Scafati che si avvia alle urne per il “grande slam”.
Aliberti ha scelto il porta a porta, in corteo, seguito dal suo entourage deciso a confermarlo per un altro lustro. Pesce pure va nelle case ma in punta di piedi, senza “processioni”. “Se Scafati vuole mandare a casa Aliberti, lo farà a prescindere».
di Giovanna Criscuolo (POLITICAdeMENTE)
SCAFATI – Ci siamo, dopo lunghi mesi di propaganda elettorale dove ogni candidato si aspettava di avere la meglio già al primo turno, nella giornata di domani domenica 9 e lunedì 10 giugno si ritorna alle urne per il turno di ballottaggio. I cittadini troveranno i seggi aperti a partire dalle ore 7.oo fino alle 22 nella giornata. Si potrà votare amche lunedì dalle 7 alle 15.00.
A Scafati è successo di tutto: Aliberti non l’ha spuntata al primo turno per una manciata di voti, solo 350 per l’esattezza. Condizione che lo pone ancora oggi come favorito perché le otto liste, si sono già aggiudicati una maggioranza in consiglio comunale a fronte dei nove eletti i 9 eletti delle liste di Nicola Pesce.
Questi avvenimenti lasciano poco spazio all’immaginazione: “una macedonia politica – a detta di Aliberti – strategie studiate sottobanco mirate a creare situazioni di ingovernabilità non avendo una maggioranza consiliare qualificata, rischiando un sicuro commissariamento, la perdita dei fondi comunitari e sopratutto un nuovo ritorno alle urne; a farne le spese sarebbe l’elettorato che perderebbe quella fiducia acquisita al contagocce.
Nelle ultime 2 settimane Pasquale Aliberti ha messo in atto un vero e proprio tour de force battendo a tappeto ogni angolo della città: “un programma studiato per non lasciare nulla indietro, con grande dignità mi sono mosso bussando ai citofoni, ho invitato le persone a scendere in strada e ho parlato loro con coraggio e umiltà. Ho ascoltato le loro storie, ho dato voce a ogni singolo, mi sono preso anche le cose brutte, con grande rispetto ho accettato anche citofoni riattaccati, e tapparelle abbassate al mio passaggio”. Aliberti in questa ultima settimana si e’ dedicato a un no/stop di appuntamenti in punti nevralgici della città e proseguire in marcia.
Una vera e propria maratona, conclusasi ieri sera con l’arrivo di Mara Carfagna; anche l’ex Ministro delle pari opportunità e’ giunta ancora una volta in città a dare sostegno morale e fisico all’amico Aliberti, ma quel doveroso sostegno volto al candidato uscente stava per trasformarsi ieri sera in una vera e propria guerriglia urbana: Mara Carfagna insieme al team di Aliberti attraversava il centro della città nel mentre gli esponenti della lista civica PNB metteva in campo una iniziativa “ANTIALIBERTI”: Grossi post-it arancioni attaccati su alcune automobili di loro proprietà – i veicoli erano stati letteralmente ricoperti dai volantini. Ogni passante, o cittadino aveva totale libertà di lasciare un messaggio scritto di proprio pugno: “Io non voto Aliberti perché….” seguito dalla motivazione.
Ultimo giro, ultima corsa: la bella Mara (super scortata) ha girato per le vie del centro, scegliendo come tappa iniziale un noto bar della citta’; mini dibattito, brindisi, sorrisi e “l’in bocca al lupo” d’obbligo e “finale a sorpresa” Mara Carfagna e’ apparsa molto spaventata dai fischi ed dall’inaspettato subbuglio.
Il Comizio finale di Aliberti a piazzale Berlinguer, meglio conosciuto come centro Plaza, ha fatto registrare la presenza di circa 1.500 persone per un Aliberti agguerrito più che mai, e nonostante la stanchezza accumulata nei giorni precedenti, si è visto un primo cittadino determinato a vincere. Nel corso del comizio Aliberti ha fatto un excursus gli ultimi 5 anni di Amministrazione, ha lasciato chiaramente intendere quella sorta di dolore che si prova qualora si viene attaccati senza se e senza ma. Tangibile la delusione per l’inaspettato risultato, eloquente la sicurezza di vincere al ballottaggio.
In queste settimane Aliberti ha dimostrato aspetti caratteriali poco conosciuti. Chi conosce il sindaco sostiene che il suo modo di essere è riservato, a tratti mite, poco avvezzo alle cosiddette “chiacchiere da bar” o peggio da “corridoio”. Gli scafatesi hanno avuto modo di conoscelo e con grande meraviglia, molti, hanno “toccato con mano” la dignità e il coraggio di un uomo pronto ad abbracciare quello che lui definisce il “suo” popolo con una imprescindibile gratitudine .
Sull’altro fronte, e’ successo che il PD di Vittorio D’Alessandro, con PNB e SCAFATI LIBERA si sono ufficialmente schierati a favore di Pesce. E ieri sera in piazza Vittorio Veneto, dove l’ex sindaco ha tenuto il suo ultimo comizio, sostenuto appunto dall’avvocato Vittorio D’Alessandro, che per primo ha espresso impegno suo e del suo elettorato affinché il “feudo Aliberti” si ritrasferirca in quel di via Aquino, gli scafatesi lo hanno appreso in maniera definitiva, erano presenti, per sottolinerane l’importanza e mostrare la vicinanza ad un’operazione dell’eltimo momento, anche il sindaco di Pompei Claudio D’alessio, scafatese “d’adozione” perché marito di Antonella Della Monica, avvocatessa e cresciuta a Scafati.
comizio, sostenuto appunto dall’avvocato Vittorio D’Alessandro, che per primo ha espresso impegno suo e del suo elettorato affinché il “feudo Aliberti” si ritrasferirca in quel di via Aquino, gli scafatesi lo hanno appreso in maniera definitiva, erano presenti, per sottolinerane l’importanza e mostrare la vicinanza ad un’operazione dell’eltimo momento, anche il sindaco di Pompei Claudio D’alessio, scafatese “d’adozione” perché marito di Antonella Della Monica, avvocatessa e cresciuta a Scafati.
Nicola Pesce invece ha tenuto nuovamente a sottolineare i punti cardine del suo programma: accellerare i tempi per la riapertura del nosocomio scafatese; riattivare in maniera immediata le procedure per il disinquinamento del fiume Sarno; farsi carico dell’annoso problema che pare sia anche individuato come indispensabile dall’On. Guglielmo Vaccaro, il quale arriverebbe anche a dimettersi alla camera dei Deputati ove mai il ministero della salute non prenda provvedimenti immediati.
Lo scorso 4 giugno, invece, sono giunti in città l’onorevole Gianfranco Valiante e il Senatore Alfonso Andria: Entrambi a sostegno di Nicola Pesce, tutti a sottolineare quella voglia di ” far cambiare aria e registro” alla Città; ribadendo concetti alla folta platea presente all’interno dell’aula consiliare.
Lo smembramento del Mauro Scarlato e’ stato punto di argomento essenziale messo in evidenza da Valiante. L’abbandono della idea che la politica sia basata sull’individualismo, la volontà di andare avanti senza indugi, laddove dimostrazioni di protendere al bene comune col distinguo e l’obiettivo di marcare differenze abissali di stile con l’avversario politico da abbattere siano elementi fondamentali per raggiungere l’ambito traguardo. Tutti interventi efficaci che lasciato un pubblico soddisfatto.
Anche Mario Santocchio e FDI hanno condiviso i concetti principali che sono alla base della decisione di appoggiare Pesce, e pur non avendo mai ufficializzato l’appoggio, lo si è fatto ieri in occasione della marcia della legalità organizzata da Fratelli d’Italia. Gli striscioni erano inequivocabili, quanto i cori di protesta: “noi non siamo casalesi, noi non siamo casalesi!” Mancano davvero poche ore al voto, e abbiamo raggiunto telefonicamente i due candidati per conoscere le loro ultime riflessioni: Pesce si dichiara tranquillo. E’ sicuro di aver messo a punto una ottima campagna elettorale, adesso l’unico obiettivo e’ in rima con il titolo del suo programma; “la nostra città deve ripartire, la nostra città ha bisogno di legalità. L’emergenza per l’ospedale, il disinquinamento del Sarno. – Conclude con il suo motto – “Scafati ripartiamo, ripartiamo con Nicola Pesce“; Aliberti invece sembra essere provato dalla stanchezza e scherzosamente ci dice: “perderemo, saremo battuti da Nicola Pesce con il 70% dei voti”.
Scherzi a parte ora bisogna soltanto aspettare, con fiato sospeso,sangue freddo ena bella dose di adrenalina.
Scafati, 9 giugno 2013