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Duello all’ultimo voto tra Aliberti e Pesce. Una ballottaggio che farà la storia di Scafati. Decisivo l’intervento dell’On. Vaccaro.
Continua il “Diario di Bordo” con fatti, notizie, commenti, opinioni, risultati e scenari politici selle Elezioni Amministrative di Scafati. Nuove strategie e nuove alleanze ed è scoppiata la pace Pesce-D’Alessandro.
di Giovanna Criscuolo e Massimo Del Mese per (POLITICAdeMENTE)
CONTINUA IL DIARIO DI BORDO
SCAFATI – A 7 giorni dal plebiscito popolare, aspri veleni per la corsa a palazzo di città. Il Sindaco uscente di Scafati Pasquale Aliberti ha sfiorato per un soffio la vittoria, per 350 voti non si è chiusa una partita che ormai ha assunto le caratteristiche di un duello, di quelli che lasciano uno solo dei due che si sfidano. E per Aliberti e non solo, ma anche per il PD e quello che ruotava intorno al Partito Democratico di Scafati, appoggiato da quello Provinciale di Nicola Landolfi che hanno portato alla spaccatura e al risveglio di un “Dinosauro” di un giurassico politico che sebbene sembrava fosse estinto è stato “riesumato” con la riproduzione di una “proposta politica” che ha consentito la riproduzione del dna ed ecco che quel parco giurassico si è ripopolato, non lasciando nessun spazio di sopravvivenza agli esponenti locali del PD che pensavano più che a distruggersi combattendosi, che a ricostruire unendosi, fino ad esserne travolti, e così quel “Dinosauro“, e quel “Pesce” che prima sembrava “indigesto” torna un piatto appetibile.
Tutto questo è accaduto nelle settimane scorse e specie nell’ultima settimana, succedeva: che la comunità scafatese si è recata alle urne per decidere le sorti della città; nelle quarantuno sezioni, la tensione si tagliava a fette; le polemiche e le contestazioni per le operazioni di voto hanno fatto sottolineare tutta l’importanza del risultato; non è mancato il “giallo” come quello del seggio 15.
Una due giorni cruciale per i presidenti di seggio, che hanno fatto l’alba per controllare tutte le schede già scrutinate, ma che mette ancora una colta il dito sulla piaga, rispetto alle nomine sia dei Presidenti di Seggio che degli Scrutatori, che oggettivamente non rappresentano nessuna garanzia specie riguardo alla conoscenza delle procedure e della legge elettorale, consentendo poi ai più di pensare a chi sa quali macchinazioni e non a scelte del tutto superfixciali e asettiche.
Una due giorni che consegna un’amara sorpresa al Sindaco uscente Pasquale Aliberti che ha mancato la vittoria di un soffio, sebbene abbia raggiunto con il 49,47%, un’altissima percentuale di consensi, contro il candidato secondo piazzato Nicola Pesce, sostenuto da Sel e da parte del centrosinistra e dai dissidenti del PD, che gli ha sbarrato la strada, ma che con quel 17,22% di consensi parteciperà al turno di Ballottaggio e si contenderà la Poltrona più alta della Città.
Vittorio D’alessandro del PD si è fermato al 10,47%, mentre Cristoforo Salvati di FDI sebbene ha conseguito un risultato deludente con un il 12,29% delle preferenze, si è piazzato al terzo posto subito dopo Pesce e prima di D’Alessandro, ma soprattutto ha raggiunto l’obiettivo che attraverso la sua candidatura ha impedito al Sindaco Aliberti di ottenere quella che sarebbe stata una vittoria schiacciante al primo turno, tra l’altro sfiorata in parte,
Gli altri candidati a sindaco hanno avuto ovviamente percentuali minori: Il candidato COTUCIT Michele Raviotta fermo al 5,92%; Eugenio Panella del movimento 5 stelle 2,82%; “Fare Italia” con il candidato Carlo Marchesano con l’1,11% e “Scafati città nuova” di Marco Esposito si classifica con lo 0,67% di consensi; risultati sebbene minori ma significativi ai fini di una partita che al contrario si sarebbe potuta chiudere al Primo turno. Un risultato che ci dice anche che si è operato un forte ridimensionamento di alcuni, così come non si può non commentare il risultato “di testimonianza” ottenuto dal candidato di Grillo, che avrà sicuramente pagato la scarsa presenza sul territorio, ma ha anche pagato le le “scorribande” cafone, grottesce, arroganti, volgari e ora minacciose nei confronti di chicchessia e specie dei giornalisti del suo leader Beppe Grillo. Ma la notizia delle notizie è la sconfitta senza pari di quel centrosinistra visto da un PD, che è stato disegnato “ad usum delphini” da qualche leaderuccio, che conferma quella vocazione emersa a livello nazionale di perdere con successo e gloriosamente a tutti i costi. L’ossimoro è d’obbligo e oggettivamente non tocca affatto Vittorio D’Alessandro che al contrario ne è vittima, ma tocca quella classe dirigente che ha la presunzione di voler cambiare la storia anche quella più piccola, non avendone statura e palle.
Tutto questo il racconto di sette giorni fa, quando le 8 liste di Aliberti spopolano in particolare in 15 seggi, così come nel resto della città.
E ballottaggio a parte, si delinea anche quello che sarà il prossimo consiglio comunale presumibilmente già formato, tranne che non si verifichi una vittoria di Pesce che rimodulerebbe, sia pure di poco, le attribuzioni, e sicuramente ci sarà la presenza di 2 donne consigliere, si tratta: di Annalisa Pisacane, ex consigliere comunale e attualmente amministratore delegato di “Scafati Sviluppo“, che ha ottenuto 697 preferenze; di Teresa Formisano (ex staffista), alla sua prima esperienza da Consigliera che ha ottenuto 553 preferenze. Un risultato che accomunato all’attesa della sua seconda bambina, rappresenta un evento straodinario.
Straordinario anche il risultato ottenuto dall’ex assessore Pasquale Coppola che con le 840 preferenze si è guadagnato il primo posto nella lista del PDL. E se Coppola festeggia l’ex assessore Stefano Cirillo, amico fraterno del primo cittadino, che con i suoi 395 voti risulta tra i primi non eletti, resta con l’amaro in bocca, ma Coppola con la vittoria di Aliberti rientrerebbe o come Assessore o come surrogando qualche consigliere che andrà a ricoprire la carica di Assessore. Tra le varie liste risultati eccellenti si sono manifestati anche nelle civiche. Figurano tra i primi i nomi di: Diego Chirico, Azzurri per Scafati, che ha ottenuto 405 voti; e Bruno Pagano che ha avuto 260 preferenze.
Buon risultato anche per Domenico Casciello dell’UDC che all’ultimo momento aderì alla coalizione Aliberti, che con i suoi 438 voti si è assicurata l’elezione, confermando dal canto suo, quella che sarebbe stata una scelta vincente.
Nella lista “Aliberti Sindaco” si sono piazzati bene: Nicola Acanfora, anche lui ex staffista che ha ottenuto 232 voti; e Pasquale De Quattro che ha raggiunto le 150 preferenze; 371 le preferenze espresse per Alfonso Carotenuto della lista “Noi per Scafati”; 276 consensi invece per Alfonso Pisacane con “Alleanza scafatese”; mentre “Grande Scafati” sarà rappresentata da Roberto Barchiesi con 271 voti; Francesco Vitiello “Scafati Cresce” riesce a spuntarla con 264 preferenze; Senza dimenticare i “vecchi” volti ripropostisi alla cittadinanza e che anch’essi entreranno di diritto in consiglio comunale il dottor Antonio Fogliame, ex presidente di Scafati Solifale ed ex capogruppo al PDL, che ha ottenuto voti 526 e Giancarlo Fele ex assessore all’urbsnistica con 663 voti.
Questo il punto della situazione delle liste di Aliberti. Dal centro sinistra invece, si piazzano a supporto di Nicola Pesce: il dott. Filippo Quartucci con 288 voti; il consigliere uscente PD Michelangelo Ambrunzo con 320 consensi. Il PD di Vittorio D’Alessandro invece, sarà rappresentato dall’avvocato Marco Cucurachi con 304 preferenze. “Fratelli D’Italia ” conferma le previsioni della vigilia con l’avvocato Mario Santocchio con 535 voti e Angelo Matrone con 331 voti.
Anche Michele Raviotta, con 1837 voti di lista entrerà in consiglio comunale. Raviotta, conosciuto in città come presidente del Comitato Tutela del Cittadino, da sempre ha dichiarato di correre da solo “prima durante e dopo” e quindi si aspetta non appoggi nessuno.
A una settimana da un ballottaggio tra Aliberti e Pesce, che al contrario della vigilia pochi si aspettavano, ritenendo la partita si sarebbe chiusa con una vittoria del Sindaco uscente al primo turno, restano da fare alcune altre considerazioni attinenti tutte a fatti, notizie, commenti, opinioni, risultati e scenari politici selle Elezioni Amministrative di Scafati. Nuove strategie e nuove alleanze che hanno stravolto gli schemi e che hanno in qualche modo scosso anche l’opinione pubblica, si racconto cosa e’ accaduto e cosa sta per accadere in città ma si ipotizzno anche possibili scenari, che nessuno si sente di mettere aprioristicamente da parte.
Il sindaco uscente poche ore prima dello “stop al voto” raggiunto telefonicamente dichiarava: “Sono emozionato, tra le varie campagne elettorale che ho affrontato, questa è stata senza dubbio la più entusiasmante. Questa sera si brinderà alla mia vittoria e a quella delle mie liste. Uno TZUNAMI di consensi a mio favore arriverà dalle periferie, li sono molto amato – e ostentando sicurezza aggiungeva – e per i prossimi 5 anni sarò nuovamente io alla guida della città”. Sebbene non è stato così, in ogni caso è stato un risultato che ha messo in evidenza la forte supremazia politica che esercita Aliberti nel suo ruolo di Sindaco e di neo-leader del Popolo delle Libertà nell’Agro.
E adesso? cosi si immagina debba succedere al prossimo turno di ballottaggio?
Sicuramente si sta delineando una sorta di “fronte comune“, che vede fianco a fianco uomini e liste fino a ieri feroci antagonisti, “tutti insieme appassionatamente” a condurre una battaglia, nella speranza di sconfiggere Aliberti. Si prefigura quella che appare una “macedonia” politica fatta di nuovi sodalizi che da destra a sinistra, “TUTTI”, naturalmente escluso il “solista” Raviotta a sostegno di Nicola Pesce. Una nuova “Armata Potionkin” con tutti i richiami e tutte le dovute differenze che si avvia propagandisticamente ad uno scontro: quello finale; che avrà comunque in ogni caso non una fine e un nuovo inizio, ma una continuazione, atteso che a muovere questo fronte, non è una proposta politica, ma un unico legante, quello dell‘abbattimento del nemico Aliberti.
Una “armata” che spera, che l’elettorato simpatizzi con i vari partiti e le varie coalizioni, nell’occasione, chiamati a dare man forte a Pesce, perseguendo appunto quel Progetto politico che non c’é, ma che si traduce solo nel risultato di mandare a casa Aliberti, che da via Aquino, da quella discussa e famigerata villa, sulla quale sono piombati nel corso di questa campagna elettorale ben 5 avvisi di garanzia per presunti abusi edilizi, organizza quei suoi elettori che gli hanno consegnato una vittoria parziale e che sono pronti a sostenere il loro candidato in questa sfida “all’ultimo sangue“.
La potente nuova “Armata Potëmkin“, anziché trovarsi nelle acque di Odessa ha risalito faticosamente la corrente del Fiume Sarno, sopravvivendo fortunosamente all’inquinamento atavico del Sarno, per stanziare e assaltare, usando munizioni scadute e armi spuntate, Palazzo Mayer, con l’obiettivo di “distruggerlo”, “abitanti compresi”. A questa “corazzata” si è aggiunto anche Vittorio D’Alessandro, il quale ha assicurato, senza non poche remore e qualche siparietto, al suo ex antagonista il suo pieno sostegno e quello delle liste a lui collegate di “Primavera non bussa“, “Scafati Libera” e il ” PD“.
Ma ecco i colpi di scena. Sulla “scena del delitto” come direbbero gli scrittori di libri gialli è comparso lui: l’On. Guglielmo Vaccaro; che, come spesso ha detto il Segretario Provinciale del PD Nicola Landolfi che lo accusa di essere sempre in viaggio nelle campagne elettorali, tra un viaggio e l’altro, una vacanza e l’altra, più abbronzato che mai, si è ricordato delle sue origini scafatesi e si è ricordato che c’era il ballottaggio a Scafati, ed ha così voluto dare un suo prezioso contributo alla risoluzione dei contrasti che ci riportano poi alla divisione del centrosinistra.
A suggellare l’accordo Pesce-D’Alessandro, che si è consumato nel corso di un incontro tenuto nella mattinata dell’altro ieri ieri mattina è stata quindi la preziosa presenza dell’On. Guglielmo Vaccaro, e che è stato sottoscritto con una stretta di mano tra i due, di cui ne riportiamo la foto, in una apposita conferenza stampa, tenuta per comunicare gli eventi. Quì i siparietti – pare che D’alessandro in un primo momento abbia dato forfait all’incontro, assenza poi rientrata e successivamente ecco che è “scoppiata” la pace.
L’incomprensione, evidentemente è da attribuire a situazioni interne al PD: cose di “famiglia”, intanto D’Alessandro prima non si è presentato e poi si è deciso a quella stretta di mano e all’abbraccio che appunto è riportato in una foto di G. Criscuolo, e subito dopo lo stesso D’alessandro, ha tenuto a precisare la sua assenza in conferenza stampa è stata solo fortuita ma non aveva niente a che vedere con l’iniziativa che concorda e condivide perché concordata con i responsabili dei partiti della coalizione che mi ha sostenuto. I maligni però attribuirebbero ad altro l’assenza, ma sarebbero solo congetture, legate sicuramente alla presenza dell’On. Vaccaro, non tanto per la sua persona che, tra l’altro gli ha fatto anche da supporto politico in alcune manifestazioni politiche, ma a posizioni politiche interne al PD stesso. D’Alessandro in ogni caso ha fattosapere raggiunto telefonicamente: Tutto il nostro appoggio a favore di Nicola Pesce è confermato, sebbene non vi siano apparentamenti. L’appoggio è politico e tende a creare presupposti politici per la ricomposizione del centrosinistra e per il futuro”.
Congetture a parte D’Alessandro è stato fortunato ad avere l’on. Vaccaro in due incontri. Scafati e l’intera Provincia di Salerno lo vedono poco, ma è evidente anche che non sempre una presenza fisica corrisponde ad un interesse efficace. Ma forse se il PD di Scafati avesse inserito nel suo programma vacanze e turismo vacanziero, forse avrebbe avuto sicuramente maggiore attenzione dall’Onorevole, fine esperto nel campo, tanto è vero che il PD nazionale ha ritenuto di candidarlo nelle ultime elezioni politiche, e nelle “dispense”, cioè senza passare per le primarie, nel Collegio camera Campania 1 di Napoli, proprio per far dare un forte impulso al turismo nella Città capoluogo di Regione, riconoscendogli probabilmente i grandi servigi che ha reso nei suoi giri per il Mondo se ha scelto destinazioni estere.
Tornando al Ballottaggio e alla “Pace scoppiata“, l'”esclusiva” stretta di mano e l’abbraccio tra D’Alessandro e Pesce, sebbene appariva dai volti e dai comportamenti: disinvolto quello di Pesce sereno ma un poco imbarazzato quello di D’Alessandro; è avvenuta e quindi la “Corazzata Potëmkin” è a completo e può sferrare, sempre se sopravvive al Fiume Sarno, l’ultimo attacco. Intanto sebbene Aliberti si aspettava una vittoria al Primo turno, mancata solo per una manciata di voti, ha dimostrato di avere dalla sua parte il 50% della Città, una bella percentuale se sistiene conto che il centrodestra si era ed è fortemente spaccato, ma adifferenza del centrosinistra che a seguito delle sue divisioni si è disintegrato, Aliberti tiene e oltre ad aspettare aserragliato nel Palazzo Mayer spera nei suoi e nel Sarno.
La lancetta dell’orologio inesorabilmente segna il tempo e a pochissimi giorni dal voto e così sapremo se sarà Pesce a prendere in mano le redini della città o sarà nuovamente “il faraone” Aliberti che si aggiudicherà il prossimo lustro.
Scafati, 3 giugno 2013 – (articolo modificato alle ore 20,50 del 4 giugno 2013)
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