SI SPERA CHE QUESTO ARTICOLO NON VENGA COPIATO SENZA LINK
La Candidatura di Zara? Un intervento a “gamba tesa”. Non favorisce il clima politico del momento. Battipaglia non ha bisogno di essere salvata da Zara, al contrario, ma di distensione e di novità.
Per il Partito Democratico quelli di Zara sono attacchi inqualificabili e la sua “ri-ri-ri-candidatura” più che un fatto scontato per i battipagliesi viene recepita come una minaccia.
di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)
BATTIPAGLIA – “La notizia della ricandidatura di Zara ha avuto nella città lo stesso effetto sorpresa di sapere che il prossimo natale sarà il 25 dicembre e che la pasqua sarà di domenica. – Si legge in una nota del Partito Democratico di Battipaglia, all’indomani di un’intervista ad un quotidiano locale rilasciata dal neo-Consigliere Regionale, eletto nel PDL ma al momento aderente al Partito di Giorgia Meloni “Fratelli’d’Italia” che ha come referente provinciale l’On. Edmondo Cirielli, e ex Sindaco di Battipaglia Fernando Zara, il quale aveva aggettivato: Piero Lascaleia, ignavo; Egidio Mirra, presuntuoso; – Ormai il revival della candidatura, passata per quasi tutti i partiti del panorama politico senza alcuna distinzione tra destra e sinistra e puntualmente bocciata dagli elettori, del sempreverde Zara è un immancabile classico, dimostrazione soprattutto di un centrodestra legato a personaggi che hanno consegnato solo disastri alla città.
Battipaglia e i battipagliesi – prosegue la nota dei Democrat usando del sarcasmo rispetto alla notizia scontata di una ricandidatura dell’ex Sindaco Zara – hanno recepito più come una minaccia che non come una reale proposta, fatta peraltro di un surrogato di poche idee e ben confuse, la ri-ri-ri-ricandidatura di Zara, che speriamo non si deconcentri dal pur importante compito di neo rappresentare subentrato nel consiglio regionale.
Gli attacchi personali poi nei confronti dei rappresentanti del PD Piero Lascaleia ed Egidio Mirra, – entrambi definiti da Zara, ignavo e presuntuoso – qualificano indubbiamente il linguaggio e gli atteggiamenti del personaggio, che deve necessariamente abbassare livello della discussione politica, per essere individuabile.
Da parte nostra – prosegue nell sue considerazioni il Partito Democratico battipagliese – non troverà il ricambio di altrettanto gentili e gratuite offese, perché non rappresenta il nostro stile di fare politica, ieri come oggi, non solo perché siamo convinti che l’arroganza umilia chi ce l’ha, ma anche e soprattutto perché non siamo disposti a scendere al SUO livello, dove (viste le sue attitudini) gli riconosciamo la piena vittoria, anzi gli consigliamo vivamente di sentirsi appagato da questa vittoria che gli viene riconosciuta, che sarà la sola che riuscirà ad ottenere.
Per parte nostra – si aggiunge a conclusione della nota del PD – sentiamo il dovere di offrire il massimo impegno per guardare al futuro della città, per una costruzione della buona politica che veda in campo tutte le migliori energie”.
In effetti, l’intervento di Zara, tanto per usare una definizione calcistica, verrebbe definito “a gamba tesa“, ed introdurrebbe nel dibattito politico battipagliese, elementi che certo non favoriscono il clima che in questo momento attraversa, e appunto quel “fallo” stride con i tentativi che questa Città deve mettere in campo, per allontanare decenni di malgoverno, di comportamenti e di gestioni “parapolitiche”, che hanno impedito a Battipaglia di esprimere tutte le sue potenzialità.
La Città nuova aveva mostrato sin da prima della Guerra ed immediatamente dopo, di essere la “Eldorado” della Piana del Sele e del mezzogiorno, e accogliendo centinaia e centinaia di persone provenienti da ogni dove in cerca di cambiare vita e di cercare fortuna è cresciuta, si è arricchita, ha fatto da traino per l’intero comprensorio, prevalendo sulle Città vicine e diventando la prima economia della Regione, individuata tra le 100 Città d’Italia più intraprendenti degli ultimi 50 anni.
Una Città che è cresciuta da sola. La politica, le sue rappresentanze istituzionali, fin dalla sua nascita, sono state più un freno che un aiuto. Negli anni si è perseguito solo politiche del “mattone” e del “Cemento“, interpretando nel tempo il Piano Regolatore Generale elaborato da Renato Fuccella, il quale nonostante tutte le critiche che gli si potessero attribuire e la sua datazione prevedeva uno sviluppo armonico legato alla territorialità, anticipando quello che nella disciplina urbanistica poi, si è introdotto con il concetto “dell’Area Vasta“. Interpretazione “ad usum delphini“, ed in maniera estensiva, hanno fatto sì che si è ricorso a varianti e interpretazioni del regolamento favorendo di fatto l’edificato oltre ogni misura, consegnando ai battipagliesi una Città obrobbriosa senza un minimo di vivibilità e senza un minimo di razionalità urbanistica, oltre che senza servizi e senza collegamenti, un ammasso di case e fabbricati edificati gli uni addosso agli altri, e salvo in qualche caso lasciato solo al “buon cuore” di qualche palazzinaro, si è aggiuta qualche aiuola e qualche albero, non tralasciando statuine di madonnine che ne “santificavano” i luoghi.
Una Città dove il massimo Partito, non per meriti elettorali, ma per strategie politiche, è stato quello del “tecnigrafo“, si è servito di volta in volta di raggruppamenti spesso trasversali e spesso di espressione estremistica, ma anche di opportunismi complessivi e conventicoli che sono partiti da lontano con la scomparsa del Sindaco Lorenzo Rago nel 1953, oncora oggi un caso irrisolto, per proseguire negli anni attraverso vari rassemblement ora DC, ora di matrice civica trasversale come la “Castelluccia“, per finire a quella civica di destra che porto proprio Fernando Zara a conquistare nel ’97 e nel 2001 la poltrona di Sindaco.
Percorsi che non hanno risparmiato avventurismi improvvisati che portarono Alfredo Liguori a Palazzo di Città e qualunquismi evolutivi generati dalla pseudo-coalizione di centrosinistra che ha poi eletto Giovanni Santomauro, passando per l’impallinamento di Gennaro Barlotti. Tutte evoluzioni che fanno contare dalla nascita di Battipaglia ben 58 tra Podestà, Sindaci e Commissari, di cui ben 5 Commissari Prefettizzi negli utlimi 15 anni.
Insomma, nessuno si può chiamare fuori dalla rovina di Battipaglia e in questo momento si avverte il bisogno di voltare definitivamente pagina e prova ne è che la Società civile si sta organizzando, lo hanno fatto prima di tutti: Cecilia Francese, che con Etica per il Buongoverno ha svolto un ruolo coerente di opposizione ma lontana dai Partiti; lo ha fatto l’Associazione “Mariarosa Battipaglia” con Alfonso Esposito e altri giovani, che hanno portato avanti battaglie semplici ma importanti per la Città; lo ha fatto “l’Associazione Iniziativa Popolare” con Carmine Galdi; L’Associazione Politica e Culturale “A717 Battipaglia & Oltre“ con Emilio Maiorano che si spinge più oltre fino a proporre Nicola Vitolo candidato Sindaco; o l’Associazione “Civicamente” con Maurizio Mirra e alcuni giovani; e il M5S con Giuseppe Nobile e Michele Pietrasanta che dall’anno scorso provanno a dare un senso al loro impegno politico; tutte posizioni rispettabili e meritevoli di “cittadinanza politica” che da il segno chiaro e netto che i Partiti nella prossima fase devono farsi necessariamente da parte avendo fallitto e clamorosamente nel loro intento.
Una Candidatura di Zara, pur rispettandone le intenzioni, sarebbe un ritorno al passato, e lo dimostrano la sua “irruzione” in campo. Il linguaggio e le modalità utilizzate non rappresentano in questo momento quello che i battipagliesi si aspettano, e pensare di fare campagna elettorale sulle vicende, tra l’altro in corso di indagine e ancora per nulla delineate, escludendo naturalmente ogni valutazione sulla colpevolezza o meno dei fatti oggetto delle indagini stesse, che riguardano l’ex Sindaco Santomauro, pensando di ricavarne benefici è sbagliato.
La Città ha bisogno di una buona iniezione di fiducia, e di quello di cui proprio non ne ha bisogno è di un “Salvataggio” di Fernando Zara e di chicchessia negli ultimi 20 anni ha contribuito al declino politico ed economico di questa Città, al contrario dovrebbe difendersi, così come ha bisogno si faccia chiarezza sulle vicende che hanno “tramortito” Battipaglia, perché venga fuori la verità senza fare processi sommari e mediatici, così come si avverte la necessità che i Partiti facciano autocritica, semmai anche ammettendo le proprie responsabilità, diverse dalle colpe, perché si spiani il terreno per una ripresa di Battipaglia.
Battipaglia, 3 giugno 2013
(La riproduzione è severamente vietata, tranne che non si faccia un Link di riferimento, per certificarne la fonte)
Ma il presidente dell’Associazione Mariarosa non è Alfonso Esposito?
Ivano Esposito dovrebbe essere un esponente grillino!
Salve Massimo, ti ringrazio per averci citato tra le realtà civiche Battipagliesi, c’è una piccola inesattezza, il presidente di Mariarosa è Alfonso Esposito cioè io, e non mio fratello Ivano 😉 che non partecipa alle attività dell’associazione. Altro piccolo appunto, i più inquadrano Mariarosa in un contesto elettorale, ho cercato di far comprendere che non è così, che si tratta di pura civicità, uno strumento a disposizione della cittadinanza per iniziative e d istanze, insomma una associazione.