Duro intervento del Segretario Generale della Cisl Funzione Pubblica sulle politiche sanitarie provinciali e regionali.
Antonacchio Cisl FP, sull’Azienda Universitaria: necessario cambiare, altrimenti non si va da nessuna parte.
SALERNO – “E’ una battaglia per ridare dignità ad un territorio massacrato dalla scelleratezza della politica regionale del comparto sanitario – affermano Capuano Aniello (segretario), Carmine Iannone, Vito Pumpo e Franco Savignano della RSU della CISL FP – che sta portando al degrado completo una struttura ospedaliera universitaria che merita tutt’altre attenzioni. Scarsezza di risorse assegnate, dotazioni organiche sottostimate, spazi insufficienti stanno portando l’Ospedale San Leonardo a degradarsi quotidianamente, anche in considerazione che una assenza di gestione e di programmazione mostra chiaramente i limiti di una potenziale quanto necessaria ripresa della struttura.”
“E’ anche una battaglia per la trasparenza – sottolinea Angelo Montone, Segretario Aziendale della CISL FP – poiché in un momento di crisi strutturale ed economica di tutta la pubblica amministrazione, non si può continuare ad assistere a dilapidazione di risorse, applicazioni poco legittime di istituti contrattuali, erogazione di servizi con lavoro straordinario divenuto ordinario per la garanzia di prestazioni ed assistenza, progettualità con cui si erogano risorse sempre agli stessi e senza alcun confronto con chi ne dovrebbe verificare congruenza e contestualizzare gli obiettivi ai bisogni dei cittadini ma senza mortificare professionalità e dignità dei lavoratori coinvolti.”
“A partire dalla nostra azienda universitaria che bisogna cominciare un’opera di rivoluzione culturale, unica strada percorribile per affrontare in maniera diversa problematiche vecchie e trovare nuove soluzioni a dinamiche complesse e di difficile approccio – conclude Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno – importante che una volta avviato il confronto si deve cercare di concluderlo con soluzioni accettabili e condivise. Non è una vertenza che si concluderà presto, poiché viene da lontano e difficilmente un territorio massacrato da mala politica e mala gestione nel breve periodo potrà trovare nuove modalità e procedure per venire fuori dalla confusione e dal degrado in cui è sprofondato, anche in considerazione che coloro che lo hanno determinato sono chiamati, ora, a trovare soluzioni. Pur tuttavia un cambio di registro è tanto obbligatorio quanto necessario, altrimenti non si va da nessuna parte e questo, per fortuna, è ormai una consapevolezza di tutti.”
Salerno, 17 maggio 2013