L’Italia per il fisco è la più tartassata d’Europa, per la disoccupazione anche: è al 12%

Fisco, gli italiani tra i più tartassati. Quarti in Ue, per i tedeschi 6,6 punti in meno. Queste le stime della Cgia di Mestre. La disoccupazione poi in 6 anni si è raddopiata passando dal 6% nel 2007 al 12% del 2013.

Solo Danimarca, Svezia e Finlandia hanno un conto tributario più alto del Belpaese, “ma con servizi pubblici e livelli di welfare incomparabili”. In Francia il conto delle tasse è più leggero di 2,3 punti, Germania lontana anni luce.

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MILANO – La pressione fiscale è sempre più una zavorra per la ripresa economica e la sopravvivenza di famiglie e imprese. Mentre a livello politico impazzano le polemiche e le idee divergenti su come alleggerirla e su quali interventi adottare in via prioritaria, il nuovo allarme viene suonato dalla Cgia di Mestre.

L’organizzazione veneta ha infatti stimato che gli italiani sono tra i più tassati d’Europa: ad esclusione della Danimarca (47,4%), della Svezia (36,8%) e della Finlandia (30,5%) – che storicamente hanno sempre avuto una pressione tributaria elevatissima, ma con servizi pubblici e livelli di welfare non riscontrabili in quasi nessun altro Paese d’Europa – l’Italia si colloca al quarto posto di questa speciale graduatoria con una percentuale del 30,2%, ben 1,3 punti in più rispetto al 2011. Il carico è molto più lieve in altri vicini europei: il Regno Unito registra una pressione tributaria (28,6%) di 1,6 punti inferiore alla nostra, in Francia il carico tributario (27,9%) è minore di 2,3 punti ed in Germania (23,6%) addirittura di 6,6 punti. Rispetto alla media dell’Unione europea (26,5%), in Italia il peso delle tasse, delle imposte e dei tributi sul Pil è di 3,7 punti percentuali in più e addirittura superiore di 4,5 punti della media dei Paesi dell’area dell’Euro (25,7%).

“Con un livello di tassazione del genere – esordisce Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestredovremmo ricevere una quantità di servizi con livelli di qualità non riscontrabili altrove. Invece, tolta qualche punta di eccellenza che registriamo in tutti i settori, la giustizia civile funziona poco e male, il deficit delle nostre infrastrutture materiali ed immateriali è spaventoso, in molte regioni del Sud la sanità è al collasso, senza contare che la nostra Pubblica amministrazione presenta ancora livelli di inefficienza non giustificabili”. Secondo Bortolussi, c’è un’altra cosa da sottolineare: “Se in Italia le tasse continuano ad aumentare e negli ultimi due anni il debito pubblico sul Pil è passato dal 120 a quasi il 130% e dall’inizio della crisi i disoccupati sono aumentati di circa un milione e mezzo, forse c’è qualcosa che non va. Dobbiamo assolutamente invertire la rotta, alleggerendo il carico fiscale su cittadini ed imprese, condizione necessaria per far crescere la domanda interna e, molto probabilmente, anche l’occupazione”.

E questo è solo un aspetto, se si tiene conto poi del lavoro, non ne parliamo proprio è una catastrofe, basta pensare che dalle recenti analisi macroeconomiche realizzate dalla Prometeia per conto della CISL, in sei anni, cioè dall’immediata vigilia della crisi ad oggi, il tasso di disoccupazione in Italia è praticamente raddoppiato. Nel 2007, quando si raggiunse il picco sui mercati finanziari prima dello scoppio del pandemonio con i mutui subprime e dell’avvio della recessione, il tasso di senza lavoro in Italia si aggirava sul 6%, mentre nel 2013 siamo vicini al 12% e secondo le recenti stime della Commissione europea l’anno prossimo supereremo anche questa soglia.

Milano, 6 maggio 2013

5 commenti su “L’Italia per il fisco è la più tartassata d’Europa, per la disoccupazione anche: è al 12%”

  1. Angela Merkel ha dichiarato pochi mesi fa che la crisi durerà almeno altri cinque anni, ovvero fino al 2018. Non ci sarà alcuna vera ripresa fino al 2020, credo. Preparatevi a vivere in un mondo RADICALMENTE diverso da quello che avete mai immaginato:i due limiti endemici della nostra Patria,una fiscalità abnorme e una disoccupazione sempre in crescita,ricreare lavoro, fare ripartire tutti i meccanismi, devono diminuire le tasse, nello stesso tempo, combatterebbero l’evasione fiscale. Sono cose molto semplici per “rifare” l’Italia
    Le politiche macroeconomica basate solo su tasse elevate,deprimono il mercato,e da un lato lo Stato intasca introiti,ma dall’altro le aziende chiudono e i consumi deflettono perdendo in iva ed altri balzelli.
    I cittadini hanno bocciato le politiche del governo Monti portate avanti con il consenso, (naturalmente dato per senso di responsabilità’).
    E oggi, gira che ti rigira, ci ritroviamo con un governo che sembra intenzionato a seguire la cosiddetta “agenda Monti” e i suggerimenti dei 10 saggi.
    E’ stato questo il volere degli italiani espresso nel segreto delle urne? No.
    L’innovazione in Italia non esiste, piani di sviluppo latitano da almeno 20 anni, il PIL affonda mese su mese, disoccupati son sempre di più. Ma come potrebbero migliorare le cose ormai le produzioni sono state spostate in altri paesi per pagare meno tasse. Ma nonostante tutti questi pessimi dati economici lo SPREAD scende !!! STRANO!
    E sento parlare con una certa disinvoltura di riforma della Costituzione. Vorrei ricordare che è stato proprio il pareggio di bilancio, il ‘fiscal compact’ introdotto -modificando l’articolo 81- in Costituzione che c’inchioda e c’impedisce di far investimenti per far ripartire il Paese. Le decisioni sulle politiche economiche ormai non le prendiamo più noi. Occhi aperti sulla Costituzione, baluardo della Democrazia.

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  2. Bravo marco naponiello concordo su tutto. Queste tue riflessioni le faccio da molto tempo come dimostrano tutti i numerosi miei interventi sul tema.
    Ma sono andato oltre perchè mettendo insieme le tante cose STRANE! che capitano in questo paese, informandosi in maniera accorta, mettendo a frutto anche la propria formazione personale(che non guasta) non è difficile individuare un disegno ben preciso teso all’espoliazione a fini esclusivamente di lucro di uno dei 10 paesi più ricchi al mondo da una ristretta cerchia di finanzieri che hanno come unico scopo l’arricchimento abnorme fine a se stesso (purtroppo certe mostruosità e certi mostri sono tipici del genere umano).Altrettanto evidente è la totale incapacità di questi politici che sono sempre gli stessi fino a che,per grazia di Dio, non tirano le cuoia. E non è un caso: i politici una volta corrotti rimangono tali per sempre e più passa il tempo più diventano incapaci di occuparsi dei problemi del paese,rendendo vita facile a chi mira ad impossessarsi di tutte le ricchezze economiche uname e materiali di questo paese. La costituzione scritta col sangue dei nostri padri rappresenta il nostro ultimo baluardo a difesa della nostra libertà. Per nostra sfortuna oggi abbiamo un presidente che ha spergiurato per la seconda volta di difenderla. Prima ci ha costretto a subire un governo estraneo alla democrazia e alla costituzione e ora che,in barba alla logica costituzionale, è stato rieletto ha favorito un governo che innegabilmente va contro la forte,disperata richiesta di cambiamento politico e generazionale espresso democraticamente dagli italiani attraverso il voto ma gradito agli speculatori economici internazionali. E’ evidente quindi,come sostiene l’amico marco naponiello(che mostra segni di risveglio dal coma), che la costituzione va difesa a tutti i costi se vogliamo continuare a rimanere un popolo libero ed autodeterminato,almeno. Rimanere nel ristretto novero dei paesi più ricchi del mondo non è prioritario a patto di salvaguardare le doti umane e morali che,nonostante tutte le tremende picconate che da anni quotidianamente ci arrivano da tutte le parti politiche,ancora ci caratterizzano come popolo.E’ anche del tutto evidente che non possiamo sperare che questa costituzione venga difesa da questo Presidente spergiuro e da questi politici(eccezion fatta per quelli a 5 stelle e dalla maggior parte dei giovani eletti). Alibi non ce ne sono, perchè se non saremo capaci di difendere quel che resta della costituzione,dell’acqua e dei beni inalienabili del paese, di cui quelli materiali rappresentano solo una minuscola parte,il nostro destino di popolo è già segnato. E’ imperativo scrollarsi subito dal torpore in cui viviamo mentre ci divorano vivi. Molti per fortuna lo hanno già fatto,altri lo stanno facendo ma non basta perchè il laccio al collo del popolo italiano si stringe sempre più veloce mentre la maggior parte di noi è ancora assopita nell’illusione di un benessere che fra poco non ci sarà più e quello sarà il male minore perchè la democrazia e la libertà che ci stanno scippando per poterci depredare e derubarci tranquillamente di tutto,una volta perdute non si ricomprano ma si riconquistano a prezzo di lacrime e sangue che difficilmente potrà pagare una sola generazione.
    Compaesano.

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  3. @compaesano,son lieto che apprezzi e ti rivedi nei miei pensieri,viviamo in una finta democrazia che volge verso un “rigido inverno”,da medioevo tecnologico,dove il web è l’unica risorsa x ribellarsi al PENSIERO UNICO dei POTENTATI!

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  4. “La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere.”

    José Mujica, Presidente dell’Uruguay

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  5. ARIECCOLI I (falsi) ROBIN HOOD IN VERDE!
    Lega, Matteo Salvini: “Sciopero fiscale, così facciamo saltare lo Stato il 14 novembre”
    CHE GENIO,SIGNORI MIEI:
    Mi sembra di capire che Salvini vuole farsi auto-saltare? Vuole cioè far saltare chi gli da una bella indennità in soldini certi e sicuri? Chi lo paga lautamente? Cominciasse a rinunciare a tutti i soldi delle tasse dei cittadini , che tramite lo stato , percepisce.
    Caro segretario,non essere ridicolo,se gli italiani facessero lo sciopero fiscale dovresti,finalmnte, andare a lavorare tu e tutti i bamboccioni legaioli.

    Proviamo a immaginare quello che succederebbe, anche considerando
    che solo metà di quelli che pagano dicessero basta (quelli che non hanno,e sono 16 mld solo quelli scoperti nel 2013,
    mai pagato non contano, farebbero quello che hanno sempre fatto):
    1) nel giro di pochi giorni i pochi che hanno ancora qualche euro nel
    conto corrente correrebbero a ritirarli, temendo, a ragione, che lo stato
    affamato metta mano sui loro soldi.
    2) La capacitá di raccogliere finanziamenti sui mercati dello stato italiano
    crollerebbe in misura drammatica, con immediati aumenti, drammatici,
    dello spread.
    3) nel giro di pochi, pochissimi mesi, né gli stipendi degli statali, né le pensioni
    verrebbero più corrisposte, con le conseguenze che possiamo immaginare.
    4) crollo del sistema bancario
    CONCLUDENDO IL PASCIUTO SEGRETARI A FURIA DI SPARARE PANZANE IN CONCLUDENTI,RISULTA + COMICO DI GRILLO STESSO,ERAVAMO ABIUTUATI ALLE DUREZZE DI BOSSI,SALVO POI SCOPRIRE CHE DI DURO AVEVA SOLO E SOLTANTO IL COMPRENDONIO,MA LA DUREZZA LEGHISTA CONTINUA IMPERTERRITA CON LA LEGA 2.0,TANTO CHE ALLA FINE DI PERCENTUALI AVRANNO,TOLTO IL DUE,SOLO LA DUREZZA DI UNO ZERO.
    GRAZIE MATTEO SALVINI,CONTINUA COSI!

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