Pica (PD) interviene sulle sorti dell’Ospedale di Agropoli: “La pronuncia del Tar è attesa per il 19 maggio. Squillante aspetti quella decisione”.
Bloccare i ricoveri all’Ospedale di Agropoli, da parte del Manager Squillante, nonostante la pronuncia del Tar, è inopportuno. Non può non tenersi conto della sospensiva concessa dal giudice amministrativo. E la Carfagna? Pare non sia interessata.
AGROPOLI – La Sanità in Campania in Provincia di Salerno e soprattutto a Sud di Salerno avrà pure raggiunto un punto di criticità che non consente ulteriori sprechi, ma nonostante tutte le valuazioni possibili, non poteva capitarci di peggio che avere una serie di commissari, di sub commissari e di direttori generali, i quali invece di costruire le migliori condizioni possibili delle varie strutture ospedaliere esistenti in queste aree, proclamando future novità e possibili miglioramenti, stanno sistematicamente distruggendo l’esistente, senza offrire nessun futuro spiraglio di novità.
E così tra un “taglio” e un “cucito” sta venendo fuori una rovina e quello che è ancora più grave è che pur essendo trascorsi 3 anni da quando il “coraggioso” Governatore della Campania Stefano Caldoro, ha messo mano alla Sanità Campana, tra bozze, contro bozze, correzioni di bozze e bozze delle bozze, non esiste ancora un Piano sanitario regionale, e al contrario si operano decisioni deleterie soprattutto per gli utenti cittadini, ancorché per le stesse strutture, costringendo gli operatori a lavorare in un clima di incertezza, senza che si riesca ad arrivarne a capo.
Una precarietàspaventosa, ma anche una disperazione senza pari che costringe, come è accaduto ad Agropoli, che per difendere l’Ospedale, si è dovuto ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale, il quale ha sospeso l’esecutività del provvedimento di chiusura del P.O. di Agropoli nell’attesa di una pronuncia definitiva che avverrà appunto il 19 maggio prossimo. E se il Tar ha deciso di sospendere il provvedimento una motivazione pure ci starà, e non si comprende perché mai non si possa attendere quella data. Un comportamento quello del DG “muscolare” come le politiche imposte in questi anni impropriamente dalla Provincia di Salerno dell’ex Presidente Edmondo Cirielli, impropriamente “delegato” dal “coraggioso” Caldoro a gestire la Sanità in Provincia di Salerno.
Ancora più sconcertante è il silenzio del Popolo delle Libertà e della sua leader Mara Carfagna, la quale sembra non interessarsi affatto di quello che accade in provincia di Salerno e nella fattispecie della Sanità.
Piacerebbe sapere che ne pensa di tutte queste incertezze e se è d’accordo che si chiuda l’Ospedale di Agripoli, o se è d’accordo che si depotenziano in un’azione devastante, gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra, accorpando, sopprimendo, trasferendo reparti con la scusa e nel miraggio di realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele senza aver destinato un solo euro per la sua realizzazione, mentre si è finanziato con 300milioni di euro l’Ospedale del Mare, senza sfiorare un solo reparto o un solo Ospedale di Napoli, un’area tra l’altro vera e propria idrovora di risorse pubbliche. Interpellata telefonicamente una sua addetta stampa riferì laconicamente: “Che avrebbe chiesto all’ex ministro Carfagna se fosse interessata all’argomento“. Stiamo ancora attendento. Desumiamo che l’On. Carfagna non è affatto interessata ne alla Sanità e ne a quello che accade in Provincia di Salerno atteso il suo interesse precipuo rivolto solo al PDL e a non ad altro.
Sulla base della decisione di non voler attendere il pronunciamento del Tar è intervenuto il Consigliere Regionale del Pd, Donato Pica. Pica, appunto, interviene sull’inopportuno provvedimento del Manager dell’Asl di Salerno, Antonio Squillante, che ha deciso, nonostante la sospensiva del Tar, di bloccare i ricoveri presso l’Ospedale di Agropoli.
“E’ davvero assurdo e privo di qualsiasi giustificazione – dichiara Donato Pica – il provvedimento del manager, che ha deciso di non dover attendere la pronuncia del Tar del 19 Giugno. Si è deciso ancora una volta di non tenere conto delle istanze della popolazione, di un‘intera comunità che vede intaccato il proprio diritto alla salute.
Un provvedimento di una tale portata – continua Pica – andava discusso con le amministrazioni comunali e, infatti, avevo sollecitato ,con diversi atti , la necessità di discutere ogni determinazione nella conferenza dei sindaci.
L’unica strada percorribile per scongiurare la chiusura del presidio è quella giudiziale.
Sosterrò – conclude – tutte le azioni che l’amministrazione comunale assumerà di concerto con i comitati popolari e invito il direttore dell’Asl Salerno ad attendere, quanto meno, la pronuncia del giudice amministrativo.
Napoli, 2 maggio 2013