Rapina in Città: Ferma condanna del Sindaco Melchionda

Sulla rapina in Città e gli atti di violenza, interviene il Sindaco di Eboli con una dura condanna.

Martino Melchionda: “Atto gravissimo. Solidarietà e vicinanza al titolare. La Città si unisca contro ogni minaccia che mette a rischio la convivenza civile”. E si è recato in mattinata dall’edicolante per manifestargli personalmente la sua vicinanza.

Mario-Dura-Martino-Melchionda-Vito-DAmato
Mario-Dura-Martino-Melchionda-Vito-DAmato

EBOLI – Ieri mattina, all’alba, in pieno centro cittadino, lungo il viale Amendola è stata rapinata l’edicola dell’ebolitano Vito D’Amato. Il malvivente, probabilmente di origine slava e accompagnato da un complice,  ha portato via un cospicuo bottino, dopo aver puntato un coltello al volto del titolare.

Nella mattinata il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, accompagnato dal Capitano Mario Dura e dal Comandante Enzo Gallo, si è recato personalmente dall’edicolante Vito D’Amato, vittima della rapana di ieri e gli ha portato la sua solidarietà e la vicinanza della Città. Il Sindaco si è intrattenuto cordialmente, e nel frattempo ha raccolto le decine di proteste dei vari clienti che sono entrati nell’edicola, rassicurandoli e informandoli riguardo a tutti gli interventi che continuamente fa presso il Prefetto e le Forze dell’Ordine provincialie locali.

Il problema della sicurezza è sicuramete più sentito tra tutti gli altri problemi della società, addirittura più di quello del lavoro, per questo si può immaginare come una vicenda del genere possa turbare l’opinione pubblica. Si ha netta la sensazione, al di la delle operazioni quotidiane di controllo e fermo degli automobilisti in transito nel pieno centro cittadino, che non è abbastanza e che la sorveglianza e la prevenzione, con la presenza fisica, in centro come in periferia, non è praticata e conseguentemente i cittadini sono lasciati al caso e l’intervento sia o meno tempestivo è solo la certificazione di un fatto, in molti dei casi, delittuoso.

La continuità e le circostanze di avvenimenti delittuosi: furti, rapine, aggressioni, pestaggi, spaccio o bullismo, avvengono in luoghi e in momenti particolari, perché consapevoli dello scarsa sorveglianza, e gli stessi malviventi valutano con opportunità questa circostanza con la possibilità di restare impuniti ma sapendo di accrescere tra le vittime e quelli che assistono il loro potere delinquenziale. E’ inutile poi ricorrere alla banalissima valutazione che le Leggi sono garantiste, e per questo gli accoltellatori dei giorni scorsi benché assicurati alla giustizia gli siano stati concessi gli arresti domiciliari. Le Leggi sono Leggi è vanno osservate, ma vanno anche interpretate e concedere gli arresti domiciliari ad un delinquente abituale potrebbe essere anche un provvedimento sbagliato in contravvenzione al codice penale, atteso che “l’abitualità” è la conferma di un profilo che certo non garantisce, che il reato ascrittogli sol perché è agli arresti domiciliari, non possa essere reiterato, atteso che il processo poteva e doveva essere celebrato in giornata e non al 2 maggio prossimo.

Sulla vicenda della rapina all’edicola sul Viale Amendola l’assessore alle Attività Produttive e Turismo Francesco Bello. ha dichiarato: “Da commerciante sono allucinato! La mia vicinanza più totale a Vito D’Amato che porterà indelebilmente questa cicatrice psicologica. La reazione deve essere forte e di tutta la Città. Dobbiamo rispondere elevando il grado di legalità a partire dalle piccole cose, e facendo capire che qui si rispettano le regole.

L’Amministrazione farà la sua parte, ed ai cittadini chiedo di denunciare tutto alle forze dell’ordine e di segnalare anche ai nostri vigili urbani eventuali situazioni di pericolo e di illegalità. Viviamo di più la nostra Eboli, riprendiamo pieno possesso dei nostri luoghi simbolo, la solitudine per strada dei giovani e dei commercianti non sia incentivo per l’illegalità  di qualche pericoloso balordo”.

A riguardo interviene anche il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: Si tratta di un episodio gravissimo, che giunge all’indomani di altri episodi di violenza e di piccola criminalità, che hanno avuto come teatro il centro cittadino. Esprimo tutta la mia vicinanza a Vito D’amato, il titolare dell’edicola rimasto vittima di un intollerabile gesto, che accresce il senso di insicurezza dei nostri concittadini.

Oggi stesso chiamerò il Prefetto, occorre convocare il prima possibile il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, bisogna esaminare attentamente la situazione, i bisogni dei cittadini in termini di sicurezza, ed  individuare le metodologie di intervento per dare ad essi risposte concrete.

Purtroppo, – prosegue il primo cittadino – le sole forze dell’ordine presenti sul territorio non bastano, una città sicura non può essere una città chiusa in se stessa, occorre continuare a vivere come comunità, occorre stringersi e, uniti, sentirsi forti contro ogni minaccia, contro coloro che mettono a rischio la convivenza civile, pregiudicano il futuro, innescano paura.

Per questo, chiedo la collaborazione di tutti, una mobilitazione generale, capace di mettere in campo  un vero e proprio sistema di controllo sociale.

Si segnali all’Ente, anche in via anonima, qualunque comportamento sospetto rilevato in città, provvederemo tempestivamente  ad allertare le forze dell’ordine.”

Eboli, 17 aprile 2013 – Aggiornato alle ore 16,13 del 17-04-2013

2 commenti su “Rapina in Città: Ferma condanna del Sindaco Melchionda”

  1. La parola prevenzione è sconosciuta al Sindaco che interviene con solenni promesse dopo che le uova si sono rotte. Molto facile fare proclami e dichiarazioni di principio mentre la gente per strada deve subire queste vessazioni continue. Ma il Sindaco lo sa che di sera sembra di vivere in un sobborgo di Kabul con il coprifuoco in atto?
    Il problema è il distacco che queste persone hanno dalla vita reale perchè si sentono al di sopra dei cittadini.
    Il popolo può subire qualsiasi affronto tanto loro sono al di sopra.
    Esprimo la mia solidarietà e la mia vicinanza all’amico Vito ennesima vittima dell’incapacità degli organi che dovrebbere essere presidio di legalità per i cittadini.
    I Carabinieri saranno anche pochi ma quelli che fanno veramente il proprio dovere sono ancora di meno.
    Ce n’è uno in particolare che fa solo lo sceriffo con le persone perbene invece di acciuffare questi malviventi che soggiornano h24 davanti a bar e circoli in varie zone del paese e che conoscono tutti.

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  2. Non permettiamo a certi balordi di macchiare la nostra città,la sicurezza viene sopratutto da noi tutti messi insieme essendo cittadini ATTIVI e POSITIVI uniamoci sempre di più contro questo fenomeno in crescita,non possiamo assolutamente più subire…è ora di cacciare i veri “coytes” –

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