Di Donato(PD): Basta con i campanilismi. Pensiamo all’Ospedale Unico ma senza depotenziamenti

Il Consigliere comunale del PD Mario Di Donato interviene in merito alla situazione dell’Ospedale ss. Maria Addolorata: Polemica infondata. 

Il nostro Ospedale non è a rischio sismico, semmai l’ospedaliera di Battipaglia presenta problemi. Si mettano da parte i campanilismi e si guardi all’interesse collettivo. Ripristinare le tre Asl nel territorio provinciale, non è un’ipotesi peregrina.

Mario-Di-Donato
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EBOLI – Il Consigliere Comunale del Partito Democratico Mario Di Donato, dopo le ultime dichiarazione di Fausto Lucarelli apparse sulla stampa locale, e per una maggiore correttezza di informazione, intende intervenire  in merito al presunto rischio sismico attribuito all’Ospedale SS. Maria Addolorata:

Esprimo, innanzitutto, vicinanza e solidarietà ai dipendenti della struttura ospedaliera ebolitana per gli innumerevoli disagi incontrati negli ultimi tempi. Difatti, nonostante le continue sollecitazioni da parte dell’Amministrazione Comunale, dei sindacati e del personale ospedaliero,  essa continua a versare in una situazione di grave difficoltà.

A tal proposito, a titolo esemplificativo, vorrei ricordare che negli ultimi tre anni, il nosocomio cittadino ha perduto ben 300 unità lavorative. Attualmente, sono in servizio 400 dipendenti a tempo indeterminato, 300 in ruoli amministrativi e di comparto, e 100 dirigenti medici.

In merito alla questione del presunto rischio sismico attribuito alla nostra struttura ospedaliera, mi preme chiarire che dalla relazione relativa alla vulnerabilità degli edifici pubblici a rischio sismico, emerge l’esatto opposto di quanto sostenuto da alcuni esponenti politici di Battipaglia.

Ebbene, da essa si evince che, in realtà, è la struttura ospedaliera di Battipaglia a presentare nel complesso  – fatta eccezione di alcuni padiglioni – un rischio sismico medio-alto. Mentre, l’Ospedale di Eboli presenta una situazione nettamente migliore; in quanto, tranne una piccola parte della struttura a basso rischio sismico, essa è  perfettamente agibile.

Dunque, si è trattato di vere e proprie diffamazioni.

A questo punto, ritengo sia il caso di mettere da parte comportamenti campanilistici di tal tipo, e guardare insieme, in maniera unitaria, nella stessa direzione, ovvero all’efficienza del sistema sanitario locale, al fine di poter offrire degna ed adeguata assistenza sanitaria ai nostri pazienti.

Il nostro territorio va difeso al di là del colore politico. L’ospedale unico della Valle del Sele rappresenta l’unica risposta possibile ai disagi della sanità locale. Pertanto, invito i vertici aziendali provinciali e regionali ad evitare di disperdere  risorse in interventi che non risolvono i reali problemi della sanità locale.

Il nostro ospedale dà lavoro, fra l’altro, a moltissimi nostri  concittadini – il 70% dei dipendenti sono ebolitani –  e fino a che non si giunge alla realizzazione dell’ospedale unico, nessun depotenziamento delle sue attività può essere tollerato.

Vorrei dire, infine, – conclude Mario Di Donato – che l’interessante posizione espressa di recente da Giovanni Fortunato, relativa all’ipotesi di ripristinare le tre Asl nel territorio provinciale, non è assolutamente peregrina. Su tale ipotesi, anzi, si dovrebbe discutere approfonditamente, giacché la presenza di tre distinte aziende sanitarie locali facilitava il contatto con il territorio”.

Eboli, 7 aprile 2013

4 commenti su “Di Donato(PD): Basta con i campanilismi. Pensiamo all’Ospedale Unico ma senza depotenziamenti”

  1. STIAMO PERDENDO TEMPO PREZIOSO, solo per mero camapnilismo. Santomauro, Lullo ed Auricchio con Melchionda , buon testimone, non hanno mai voluto discutere SERIAMENTE sull’ipotesi della realizzazione dell’OSPEDALE UNICO della Valle del Sele.Lo dico con cognizione di causa avendo partecipato ad una “specie” di “comitato tecnico”, (miseramente fallito per colpa di Santomauro prima di tutti e di Camillo Valitutto suo “consulente tecnico”) fra i 4 comuni interessati)
    Le varie resistenze messe in atto, miravano e mirano solo a tenere in vita gli Ospedali di Roccadaspide ed Oliveto Citra, depotenziandoli sistematicamente ponendoli a rischio chiusura, tutto con un disegno criminale di depauperamento funzionale ed organico anche dell’Ospedale di Eboli spesso con notizie false e tendenziose che hanno un solo scopo quello di POSIZIONARE sempre di più l’Ospedale di Battipaglia come Ospedale Unico. Questo Ospedale che negli anni 80 non doveva mai nascere come Ospedale Generalista, ma come Ospedale Specializzato di Ortopedia, Traumatologia e Medicina Riabilitativa, non si è mai classificato come struttura di eccellenza, anzi se guardiamo ai 10 punti che per conto di un incarico governativo l’arch. Renzo Piano ha definito per la classificazione dei “futuri ospedali da realizzare o riconvertire” come Ospedali a Cinque Stelle, l’Ospedale d8i Battipaglia non ne rispetta nessuno, a cominciare dalla sua dislocazione logistica alla sua strutturazione interna. Per conto dell’ Associazione Eboli Nuova, avevamo avanzato INUTILMENTE una proposta operativa che DOVEVA essere discussa e che poteva essere alla base per la realizzazione di non di un Ospedale GRANDE, ma di un GRANDE Ospedale a 5 stelle, della Valle del Sele che poteva e doveva inglobare anche l’H di Agropoli. Si trattava di costringere POLITICAMENTE l’ASL di SA ad attivare i meccanismi dovuti (realizzazione di UN PIANO DI FATTIBILITA’ da proporre alla regione ed al CIPE per una copertura parziale ( progetto di finanza) dei costi, erano sufficienti circa 200 M di Eur ( il 52%) da integrare con il 48 % di interventi privati . Anche durante questa crisi, il CIPE per “pratiche” o “progetti” ben eleborati, comunque sta finanziando ( in particolare al Nord Italia) anche nuovi Ospedali ( vedi gli Ospedali in costruzuione in Toscana).
    Perciò caro Mario, anche il Consiglio Comunale di Eboli ha delle gravi responsabilità perchè NON HA CREDUTO FINO IN FONDO alla posssibilità realizzativa dell’O.Unico,e ha rincorso la propaganda di personaggi ben noti, che ogni tanto si arrogavano il merito di FAR SOPRAVVIVERE il vecchio e glorioso Ospedale di Eboli, che ( per tutta una serie di motivi, che non affronto qui per spazio e concretezza), così com’è NON HA FUTURO:

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  2. @Antonio Lioi:
    I tuoi interventi sono lampanti,degni di lode, infatti il campanilismo da secoli ci penalizza,ma le pessime abitudini mentali son dure a morire.
    Il debito della sanità campana? È di sei miliardi di euro,Il pagamento degli interessi cresce al ritmo di 808 milioni l’anno. Spesa sanitaria: 35 mila documenti Asl dimenticati:Basterebbe pubblicare l’intero bilancio della Sanità per capire chi sono i responsabili del dissesto regionale !
    NON VI SEMBRA IL CASO DI LANCIARE UNA RACCOLTA DI FIRME PER LANCIARE L’OPERAZIONE FEDERALISTA DI PASSARE COME PROVINCIA DALLA CAMPANIA,A UNA NUOVA REALTA’,PAGHIAMO I DISASTRI DEGLI ALTRI E LE ECCELLENZE LOCALI VENGONO PENALIZZATE?
    SE SI DOVESSE,MA NE DUBITO,REALIZZARE QUESTA MEGA-STRUTTURA COMPRENSORIALE,CHE VENGA INQUADRATA NEL CONCETTO REALE DI EFFICACIA ED EFFICIENZA DELLA res publica,NON COME “CLAUSOLA GENERALE” ESERCIZIO DI RETORICA GIURIDICA,MA DI VERA OPERA FATTIVA DI BUONA AMM.NE.

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  3. @Marco N.-Ho avuto l’opportunità di lavorare come consulente per oltre cinque anni presso Aziende Ospedaliere Napoletane ( leggi Cotugno)ed ho fatto parte del Tavolo Tecnico della SO.RE.SA per qualche anno, oltre ad aver gestito diverse gare di appalto, e collaborato al grande progetto realizzativo dei Nuovi Laboratori di Analisi, Virologia, Biologia Molecolare ed Anatonmia Patologia del Ospedale per Malattie Infettive Napoletano ( D.Cotugno), in collaborazione con l’Ing. Daniele Lodato. Così mi è, stato possibile visitare DUE grandi Ospedali del nord (Ospedeale dell’Angelo di Mestre, e quello di Baggiovara di Modena) nati per accorpare tanti altri ospedali e con la tecnica della finanza di progetto ( PPP : partenariato pubblico privato)Ho visionato i progetti e le modalità delle tecniche di finanziamento tramite la costituz<ione di apposite ATI ( capofila l'Ansaldo). La visita "guidata" al grande Ospedale Veneto, ( inizio lavori febbraio 2004 inaugurazione giugno 2008)l'ho effettuata insieme ad Antonio Giordano ( oggi DG dell'Azienda dei Colli- Cotugno, CTO e Monaldi) e Tonino Pedicini ( allora responsabile dell'ARSAN ed oggi D.G. dell'Ist. Pascale). Per questi motivi e grazie alle conoscenze pertanto acquisite, ritenevo di poter dare il mio modesto contributo sul tema della realizzazione di un Ospedale che accorpasse NON SOLO funzionalmente ( cioè alcuni reparti) ma che riconvertendo gli obsoleti( o non più idonei per una moderna medicina ospedaliera) plessi di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccdaspide ed Agropoli, poteva essere realizzato con i moderni criteri di una VERA STRUTTURA di avanguardia. Ho sperato e continuo a sperare che possa essere possibile ed io , ripeto, con molta umiltà sono disponibile a dare – come ho già fatto- volontariamente e disinteressatamente il mio contributo. Non ho ben capito , caro Marco, la tua proposta operativa della mega struttura comprensoriale me la puoi spiegare meglio ?

    Grazie.

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  4. CARO ANTONIO, TI CONSIGLIO DI DEVIARE LA DOMANDA FINALE AI POLITICI LOCALI CHE LA STROMBAZZANO DA QUALCHE TEMPO.
    IO APPUNTO NEL POSTARE I DATI DRAMMATICI DELLA NOSTRA REGIONE,LA + INDEBITATA DELLA PENISOLA,LA DEFINISCO CON UN LAPALISSIANO”NE DUBITO”,SAREBBE ad hoc PER OTTIMIZZARE LE SPESE E LE PROFESSIONALITA’,MA RITENGO I PRESIDI OSPEDIALIERI SPARSI SUL TERRITORIO,IN SPECIE IL NOSTRO UNA CONQUISTA SOCIALE E DI CIVILTA’…RINNEGARE LA SANITA’ QUANDO LO STATO ANCORA SI PERMETTE SACCHE DI SPRECO,MI SEMBRA PARADOSSALE,OLTRE CHE SCORRETTO.
    BEST REGARDS..

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