La Regione privilegia l’asse Agronocerino-Salerno-Vallo della Lucania a scapito della Piana del Sele e principalmente di Eboli. Quelle di Melchionda: “Lacrime di coccodrillo”.
“Da oltre 2 anni il Consiglio comunale di Eboli non viene chiamato a discutere della questione ospedaliera, lasciandola fuori dal dibattito politico ed istituzionale della città. L’amministrazione può fare una sola scelta: Dimettersi”.
EBOLI -Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del Consigliere comunale, ex Sindaco di Eboli ed ex Consigliere Regionale Gerado Rosania, che prende spunto dal mancato inserimento dell’Ospedale di Eboli nel Piano di investimenti del Comparto sanitario, oltre che di tutti gli atti che sia la Regione Campania che le propaggini amministrative regionali che fanno capo al Governatore della Campania Stefano Caldoro e fino ad ieri all’ex Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, che mirano solo alla “morte” l’Ospedale di Eboli, sulle cui spoglie poi possono fare razzia e trasferire altrove strutture e servizi quasi come se il prestigio si potesse trasferire.
Rosania oltre a denunciare la mancanza di un’azione decisiva, da parte del Sindaco di Eboli Martino Melchionda e dell’Amministrazione comunale e della maggioranza che la sostiene, a difesa dell’Ospedale di Eboli, ritiene che vi siano un complesso di questioni politiche che siano state trascurate come il Polo Agroalimentare e l‘Interporto, e come sia stata trascurata l’unico opportunità per la sanità locale e comprensoriale come quella dell‘Ospedale Unico della Valle del Sele, per incapacità politica manifesta, e come questa condizione sia da condurre solo ad una scelta da fare da parte dell’attuale amministrazione: le Dimissioni.
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Le lacrime del coccodrillo
di Gerardo Rosania
In questi giorni Eboli sta assistendo, più o meno indifferente, rassegnata, apatica, alla sterile polemica che il Sindaco di Eboli Martino Melchionda ha sollevato sulla stampa sulla situazione dell’Ospedale di Eboli.
Presidio ospedaliero, quello di Eboli, da mesi dimenticato, fuori dalla programmazione della Regione Campania, che ormai ha fatto un’altra scelta strategica spostando la struttura portante della sanità in provincia di Salerno sull’asse agro nocerino – Salerno città – Vallo della Lucania, cancellando di un sol colpo la Piana del Sele, dove una struttura ospedaliera di portata “essenziale”, posta all’uscita autostradale di Battipaglia, viene ritenuta più che sufficiente. Fuori dal dibattito politico ed istituzionale della città di Eboli.
Da oltre 2 anni il Consiglio comunale di Eboli non viene chiamato a discutere della questione ospedaliera, lasciandola fuori dal dibattito politico ed istituzionale della città.
Da maggio 2012 (un anno fa!) stiamo aspettando che venga finalmente fissato un Consiglio comunale monotematico “convocato ” e poi misteriosamente “sconvocato”,
Da anni assistiamo a questo indecente balletto sulla carenza di personale, cui non si fa fronte; al conseguente accorpamento dei reparti del nostro ospedale con inevitabile ricaduta negativa sulla qualità del servizio erogato; alla resistenza da parte della Regione Campania ad investire, sul nostro ospedale, anche qualche decina di migliaia di euro in ausilio ai fondi privati per interventi (la scandalosa vicenda, protrattasi per anni, del reparto i cui lavori di sistemazione erano stati finanziati da una struttura privata e si trattava di trovare “pochi spiccioli” per completare !).
Da oltre 2 anni l’unica proposta seria, che avrebbe potuto non solo salvare il nostro ospedale, ma rilanciare e riqualificare la sanità nell’intera piana del Sele ed a sud di Salerno :
“l’Ospedale unico della piana del Sele” già previsto nel piano ospedaliero del 2008 della regione Campania, è diventato un “oggetto misterioso”!
Allo stesso modo è diventato “oggetto misterioso” il “polo agro-alimentare” di cui questo sindaco si è riempito la bocca in campagna elettorale, così come i P.I.F. (che avrebbero dovuto rilanciare l’agricoltura della piana!) di cui Eboli era capofila, e che nella campagna elettorale del 2010 sembrava che dovessero partire il giorno appresso, così come l’interporto che doveva venire nella zona industriale di Battipaglia-Eboli, sottratto alle nostre zone senza che Melchionda e soci dicessero una sola parola.
Oggi apprendiamo dalla stampa che si riduce l’attività del centro trasfusionale dell’ospedale di Eboli.
Il sindaco ritrova la voce su questi temi e grida allo scandalo. e cosa fa? Invece di chiamare il Consiglio comunale a discutere, l’intera cittadinanza a far sentire la propria voce, di proclamare lo stato di agitazione di tutta Eboli, invita i sindacati a “combattere”! Armiamoci e partite! Questa la filosofia melchiondiana!
Noi non ci meravigliamo di questo atteggiamento di assoluta “inconsistenza”, lo abbiamo già sperimentato sulla vicenda del Tribunale di Eboli! Si chiude? Il sindaco fa “voti” a che si eviti la chiusura, ma come? Mentre altrove si chiama la popolazione alla protesta, si fanno ricorsi alla Presidenza della Repubblica, si mettono in campo tutte le iniziative possibili ed immaginabili per evitare quella iattura, ad Eboli (che probabilmente era l’unica sede staccata di tribunale che aveva le condizioni per rimanere in vita) si “fanno voti”. La città ha assistito immota a questo ennesimo “scippo” alla nostra comunità, al triste spettacolo di pezzi interi della sinistra locale che sono rimasti afoni mentre si consumava questa estrema violenza e come tali, dico io, se ne sono resi complici! Se poi i risultati elettorali sono stati quelli letti il 25 febbraio non si può gridare al “destino cinico e baro”!
Oggi le lacrime di coccodrillo che Melchionda & C. versano al capezzale dell’ospedale di Eboli non servono! Che il sindaco pretenda di rifarsi una verginità su questa vicenda rientra esattamente nella logica “furbetta” ma sostanzialmente inetta che caratterizza questa amministrazione comunale in occasione di grandi scontri nell’interesse della città.
Da tempo diciamo che questa amministrazione comunale rappresenta una zavorra per Eboli, per le sue prospettive, per i suoi sogni! Da tempo diciamo che questa amministrazione può fare una sola scelta nell’interesse della città: “DIMETTERSI” stando sicura che nessuno la rimpiangerà.
La vicenda dell’ospedale di Eboli, ultima di una serie di altre emblematiche vicende, ne e’ solo l’ennesima conferma.
La maggior parte della sinistra ebolitana, tutta schiacciata sulla logica del “governo fine a se stesso” senza un programma, senza un disegno della città, spaventata al solo pensiero di mandare a casa una amministrazione fallimentare, incapace di aprire una stagione di autocritica e di elaborazione di un “progetto” per la città e con la città, sta purtroppo scavando a ritmo serrato la propria fossa! In fondo le elezioni del 25 febbraio hanno detto innanzitutto questo, a livello nazionale come a livello locale. Non capirlo e’ un fatto di estrema gravità che ha come unico esito il “suicidio” di un’intera area politica.
Eboli, 10 marzo 2013