L’ex Amministratore unico della Eboli Patrimonio si rivolge a Mazzini e Di Donato: L’onorevole e il politologo.
Le dimissioni, la certificazione di un fallimento, politico, economico di prospettive e foriero della perdita dell’intero patrimonio comunale a fronte di un debito nei confronti del monte Paschi Siena a garanzia di un prestito utilizzato per fare cassa.
EBOLI – Le dimissioni di Vincenzo Consalvo da Amministratore Unico della Eboli Patrimonio, la Società veicolo che avrebbe dovuto valorizzare il Patrimonio del Comune di Eboli, tengono ancora banco e sono destinate ad occupare per un bel pò la scena politica e il dibattito, più che le polemiche, che si dovrebbe sviluppare intorno a questa Società e ormai intorno ai suoi mancati obiettivi, intorno al suo fallimento. Fallimento che non si rifà ai 300mila euro di debiti gestionali a tre anni dalla sua fondazione, ma al fallimento politico di una Società che ha mancato di realizzare lo scopo per la quale è stata costituita.
Quelle dimissioni, che hanno seguito ben altre due dimissioni: Quella dell'”uomo della Provvidenza” tale Giovanni Rubini, che niente meno, risolse un problema di liquidità “momentanea” di 3 milioni e mezzo di euro a fronte dell’impegno dell’intero patrimonio (ben più del doppio) a garanzia di quel prestito concesso dal Monte Paschi di Siena; e quella del realista Roberto Pansa, il Project Manager dell’Outlet Cilento Village, che a monte di una sua approfondita analisi e a corredo di alcune sue proposte ben articolate, attendeva l’indirizzo politico mai pervenutogli costringendolo a ritirare il suo impegno e senza mezzi termini prendere atto che alcune iniziative dell’Amministrazione Melchionda, come l’Housing Sociale Fontanelle e lo stesso project Financing Porta San Giovanni, di fatto svuotavano l’impegno della Eboli Patrimonio, se non operavano in netto contrasto ed in concorrenza alla stessa Società di scopo, oggi miseramente fallita con la certificazione delle dimissioni di Vincenzo Consalvo.
Consalvo dal canto suo, sebbene anche tecnico e quindi competente rispetto a certi processi, progettuali ancorché finanziari e amministrativi, accettando la nomina, ha fatto prevalere l’approccio politico ad una vicenda che aveva si bisogno di una volontà politica, ma che non poteva essere solo quella che egli stesso aveva messo in campo, atteso che l’Amministrazione non ha ancora imbroccato quale debba essere la strategia che porti ad una valorizzazione del suo Patrimonio, se di fatto gli affari che tratta non li fa passare attraverso la sua società e comprensibilmente, per quanto l’unico soggetto proprietario della Società Eboli patrimonio è il Comune e sebbene spetti a questo l’indirizzo, se non riesce a coinvolgere il suo braccio operativo, non riuscirà mai a far decollare questa Società destinandola, ed è solo una questione di tempo al suo fallimento e alla perdita inevitabile di tutto il suo patrimonio, dal momento in cui non riuscirà nemmeno a monetizzare per garantire sul suo debito nei confronti del Monte dei paschi di Siena.
Peccato di presunzione da parte di Vincenzo Consalvo, incoscienza pura quella dell’Amministrazione Comunale, ritardi e responsabilità rispetto ai mancati appuntamenti e ai mancati indirizzi. E le polemiche continuano anziché pensare di salvare il salvabile, e così al fuoco di sbarramento su Consalvo da parte di maggioranza e opposizione, Consalvo sente il bisogno di difendersi, lo fa con sarcasmo, ma sarcasmo a partem il problema resta e come.
“……..uh, ho sentito bene? – scrive in una nota l’ex Amministratore Unico della Eboli Patrimonio – Si sentito proprio bene, colpo di tosse dell’On.le Mazzini e colpettino di tosse del noto Politologo Di Donato. Entrambi sono intervenuti sulle mie dimissioni tentando di sporcare un gesto che dovrebbero rispettare e che è stato formalizzato senza clamori e senza polemiche. Ma lo stile si può smarrire solo quando lo si possiede; e si dovrebbero accorgere se vivono ad Eboli che questa Città non ha bisogno di polemiche e chiasso ma di ben altro.
Apprendo – prosegue Consalvo – con interesse e soddisfazione che la loro intensa attività politica tutta in favore della nostra Città non poteva, naturalmente, non riguardare anche la Eboli Patrimonio; infatti la distrazione mi ha fatto dimenticare che in questi sei mesi di attività della Società mi sono confrontato (giorno e notte) con loro, sui bilanci, sulle attività, sugli incontri per il recupero dei crediti, sulla sistemazione amministrativa delle caserme, sui cambi d’uso per valorizzare e riqualificare i beni alienati ed altro ancora.
Un sentito e meritato ringraziamento.
Qualora lo riteneste necessario, – aggiunge – ancora ora, previa autorizzazione del Socio Unico possiamo riconfrontarci sui sei mesi di attività o, più, semplicemente, potete accedere a tutta la documentazione presente nell’archivio della Società e dedicarvici un po del vostro prezioso tempo.
L’aver fatto tre volte l’assessore? Evidentemente si ha da dire e da fare e …..si ritorna.
Ma veniamo al contenuto vero della questione. – Conclude Vincenzo Consalvo – Come già ho avuto modo di riportare nella mia lettera di dimissioni, ho semplicemente posto una questione che attiene alle autonome ed indipendenti azioni attuative di un processo di riqualificazione e di valorizzazione di un bene di esclusiva proprietà della Eboli Patrimonio srl, condividendone, comunque, l’idea e il percorso con il Socio Unico. Ho forse sovradimensionato l’attività della Società? Ho forse prevaricato qualcuno o qualcosa? A parere dell’On.Le Mazzini e del Politologo Di Donato ho forse sbagliato ad indicare che fosse il tecnico distaccato dal Socio Unico-Comune di Eboli alla Eboli Patrimonio ad espletare il ruolo di Responsabile Unico del Procedimento, stante peraltro, l’eccessivo carico di lavoro già in capo al tecnico indicato e pressochè nullo invece in capo al tecnico della Eboli Patrimonio? Se tutto questo significa polemica……allora il compianto Totò aveva proprio ragione…………ma mi facciano il piacere!!!!!.
Eboli, 22 febbraio 2013