Per Cariello e i suoi le dimissioni dell’Amministratore Unico sono la dimostrazione della politica distruttiva dell’Amministrazione.
Nuovo Psi: “Consalvo accusa alcuni Assessori della Giunta Melchionda di gravi ingerenze politiche. Abbiamo chiesto a Lenza di convocare la Commissione Controllo e Garanzia. Per la Giunta Melchionda, non ci sono altre strade se non quelle delle dimissioni.”
EBOLI – “Le dimissioni di Consalvo – scrive in una nota politica il gruppo consiliare del Nuovo Psi a firma di Massimo Cariello, Ennio Ginetti, Santo Venerando Fido, e il coordinatore cittadino Cosimo Pio Di Benedetto commentando le dimissioni dell’Amministratore Unico della Eboli Patrimonio l’ex Assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Consalvo, mosse da gravi ingerenze politiche – e le sue dichiarazioni sono la testimonianza della totale ingerenza politica distruttiva e clientelare della giunta Melchionda e del PD.
Le accuse in particolare ad alcuni assessori– dichiarano i nuovi socialisti – non possono passare sottotono, il debito e le non scelte politiche della Eboli patrimonio dimostrano purtroppo la nostra tesi, cioè quella, di utilizzare la società solo per sanare temporaneamente i debiti da loro creati ed oggi sulle spalle di 40 mila ebolitani.
Inaccettabile – proseguono i dirigenti del Nuovo Psi – il silenzio della maggioranza ma non ci fermiamo, come Nuovo PSI, abbiamo già chiesto al presidente della Commissione Consiliare di Controllo e Garanzia Lazzaro Lenza un’audizione: sia sul disallineamento dei debiti della multiservizi – ricordiamo che da circa 2 anni abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica sulle clientele denunciate dai sindacati ma ad oggi ancora nulla; sia della verifica della Eboli patrimonio; sia del silenzio sul park Adinolfi; dai PUA e dal PUC ancora in attesa; sia dal fallimento dell’area pip, dall’abbandono della fascia costiera; e potremmo scrivere per ore.
Ora basta – concludono Massimo Cariello, Ennio Ginetti, Santo Venerando Fido, Cosimo Pio Di Benedetto – non ci sono altre strade se non quelle delle dimissioni.“
Eboli, 21 febbraio 2013