Quaresima tra passato, presente e futuro: esposte sul balcone degli uffici comunali, le bambole della quaresima, sette fantocci che rappresentano le settimane che ci separano dalla Pasqua.
L’iniziativa è della Pro Loco “don Donato Paesano”, in collaborazione con Le Tavole del Borgo, favorita dall’assessorato alla cultura del Comune di Eboli per appropriarsi delle tradizioni e dalle usanze popolari.
EBOLI – Ieri, in corrispondenza del primo giorno di quaresima, la Pro Loco “don Donato Paesano” – in collaborazione con Le Tavole del Borgo, ha esposto sul balcone degli uffici comunali, che affacciano in piazza san Francesco, le bambole della quaresima, sette fantocci quante sono le settimane che separano dalla Pasqua.
Secondo una antica tradizione di origine pagana, ciascuna bambola porta uno spillone infilato in un tubero di patata e sette piume bianche. L’assessorato alla Cultura ha accolto con interesse questa iniziativa, e ogni settimana, fino alla settimana Santa, si provvederà a sfilare una piuma. Una interessante e curiosa usanza popolare con la quale segnare il tempo, in attesa della rinascita e della resurrezione.
La Proloco “don Donato Paesano”, in tal modo, intende riappropriarsi del passato e farlo rivivere nel nostro centro storico, luogo privilegiato di rappresentazione della memoria storica, da cui far partire il rilancio del turismo, della cultura e delle nostre antiche tradizione.
Ma che cosa è la “Quaresima”? È il periodo che precede la celebrazione della Pasqua. Ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico. Un periodo che dura quaranta giorni e le pratiche tipiche della quaresima sono il digiuno ma anche altre forme di penitenza, come la preghiera più intensa e la pratica della carità. È comunque un cammino di preparazione alla celebrazione della Pasqua che è il culmine delle festività cristiane.
In realta la Quaresima, più che 40, dura 44 giorni e va dal Mercoledì delle Ceneri al momento della Messa Vespertina del Giovedì Santo. Laddove vige il Rito Ambrosiano, invece, il periodo di Quaresima dura esattamente 40 giorni e va dalla domenica successiva al Martedì Grasso (con il protrarsi del Carnevale fino al Sabato della stessa settimana) al Giovedì Santo. Il significato della Quaresima, fin dalle sue prime testimonianze risalenti a prima del Concilio di Nicea del 325, vuole rafforzare sia la preghiera che e il sentimento dei fedeli ricordando le sofferenze e il sacrificio di Gesù Cristo verso l’uomo. La Messa Vespertina del Giovedì Santo apre il periodo detto Triduo Pasquale che durerà dal Venerdì Santo al giorno di Pasqua.
Quando ero bambino, nessuno mi ha mai spiegato il significato. L’ho appreso solo da grande. Ricordo solo che quei pupazzi appesi mi facevao paura, li temevo, erano, più che figure, feticci macabri per me e cercavo di evitare i luoghi in cui venivano esposti, e così un periodo che sarebbe dovuto essere preparatorio alla gioia della resurrezione di Cristo, veniva percepito da me e non solo da me in quanto bambino, come un momento buio di mistero e di paura.
Ma la Quaresima oggi viene vissuta come un momento di penitenza e di preghiera preparatoria alla festa della resurrezione? Per come corre la società, per come si partecipa alla vita quotidiana, per il valore che si da alla morale, per l’attenzione che si presta alle famiglie o a chi ha bisogno, sarà difficile.
Eboli, 16 febbraio 2013