Giovedì 31 gennaio 2013, ore 10,00 Aula Magna, Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” di Olevano sul Tusciano, incontro sul tema: “La Dipendenza dal Gioco d’Azzardo”.
3° appuntamento del progetto “Educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale…un percorso di crescita civile” rivolto agli alunni delle classi terze. Una collaborazione Scuola-Comune di Olevano sul Tusciano-Tribunale per i Minori di Salerno.
OLEVANO SUL TUSCIANO – E’ previsto per giovedì 31 gennaio 2013, alle 10,00 presso l’aula delle riunioni collegiali dell’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” di Olevano sul Tusciano un incontro su “La Dipendenza dal Gioco d’Azzardo“. Interverrà la dott.ssa Immacolata Lettieri, Coordinatrice del Gruppo Logos Onlus e Famiglie in Gioco Salerno che attraverso anche testimonianze interattive si soffermerà sull’evoluzione del fenomeno e le strategie di contrasto.
Si tratta del terzo appuntamento in programma previsto nel progetto “Educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale…un percorso di crescita civile” rivolto agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di 1°grado a cui collaborano in sinergia la scuola, il Comune di Olevano sul Tusciano e il Tribunale per i Minori di Salerno.
Esso prevede in totale 5/cinque interventi durante i quali i relatori incontreranno gli allievi per affrontare le problematiche connesse all’illegalità diffusa nei nostri territori.
Scopo di tale progetto è quello di avviare un percorso di sensibilizzazione nei confronti di tale tematiche e di favorire lo sviluppo di altri progetti che possano, nel tempo, contribuire a radicare nei giovani il bisogno ed il rispetto della legalità.
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Informazioni
Fino a dieci anni fa, la forma di dipendenza che preoccupava di più i genitori era sicuramente quella da sostanze: cannabis, cocaina ed eroina erano la paura più grande. Da alcuni anni, però, ha iniziato a prendere piede un’altra forma di dipendenza altrettanto pericolosa: il gioco d’azzardo.
La cosiddetta dipendenza senza droga sta diventando un modo alternativo di sballarsi tra i più giovani; sono diffusi, però, anche i casi in cui tale disturbo si presenta associato al consumo di sostanze stupefacenti. E questa tendenza sta coinvolgendo anche l’Italia: nel nostro Paese, primo al mondo come spesa pro capite per il gioco d’azzardo, la tendenza alla dipendenza da gioco sta contagiando i ragazzi sempre più giovani.
Nell’adolescenza, il soggetto passa dalla condizione di bambino per assumere quella di adulto; per fare ciò è necessario sperimentare, mettersi in gioco confrontarsi con il mondo. I modelli fino a quel momento adottati in maniera naturale vengono rifiutati: i nuovi equilibri emotivi e cognitivi vengono cercati con modalità diverse, a volte disfunzionali o, addirittura, pericolosi. Tra questi, la dipendenza da gioco è un rischio possibile, davanti a cui gli adulti di riferimento si trovano spesso impreparati. I genitori e gli insegnanti hanno difficoltà a riconoscere i primi segnali di rischio, in quanto il giocatore d’azzardo agisce individualmente, senza condividere la proprie esperienze con qualcuno. Inoltre, il difficile riconoscimento dei sintomi e lanegazione della gravità della situazione da parte del giocatore rendono difficile l’individuazione della patologia. Non da ultimo, lo sviluppo della tecnologia e l’avvento del gioco on line rendono maggiormente difficile il riconoscimento del disturbo. Il problema degli adulti di riferimento esiste, però, anche ad un ulteriore livello: quello di trovare modalità adeguate di relazionarsi ed accogliere in maniera empatica le implicite richieste di aiuto del ragazzo.
Indicativamente, si possono considerare campanelli d’allarme la presenza di difficoltà scolastiche, le assenze frequenti e ingiustificate, e gli atteggiamenti strani nei confronti del denaro. Dato il continuo aumento di ragazzi che, sempre in età più precoce, sviluppano una dipendenza da gioco, è fondamentale un intervento di prevenzione primaria e secondaria, al fine di promuovere una corretta informazione sul fenomenoper intervenire per tempo, prima che un comportamento occasionale sfoci in un disturbo serio.
Il gioco, in conclusione, è il motore della vita: si gioca da quando si è piccoli e si prosegue per tutta la vita; giocare è uno strumento che permette di sperimentare libertà, creatività, apprendimento di regole e ruoli, sospendendone le conseguenze reali. Con la dipendenza, però, si incorre nel rischio opposto: costruire una vera e propria prigione in cui il Sé rimane intrappolato e da cui è difficile, ma non impossibile, uscirne.
La dott.ssa immacolata Lettieri con il suo intervento e attraverso l’ascolto di testimonianze vissute illustrerà agli alunni del nostro istituto le esperienze drammatiche di chi è stato travolto dalla dipendenza da gioco d’azzardo esporrà i fattori di rischio e promuoverà una corretta informazione e prevenzione del fenomeno.
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COMUNE DI OLEVANO SUL TUSCIANO
(Provincia di Salerno)
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Leonardo da Vinci”
Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1°grado
Olevano sul Tusciano (SA)
Giovedì 31 gennaio 2013, ore 10.00, sala delle riunioni collegiali
CONVEGNO
LA DIPENDENZA DAL GIOCO D’AZZARDO: Motivazioni e fattori di rischio
INTERVERRANNO:
Avv. Adriano Ciancio
Sindaco del Comune di Olevano sul Tusciano
dott. Dario Palo
Dirigente Scolastico
dott. Giovanni Agosto
Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Olevano sul Tusciano:
Dr. Sante Massimo Lamonaca
Giudice On. Esp. Tribunale di Sorveglianza di Salerno
dott.ssa Immacolata LETTIERI
Coordinatrice del Gruppo Logos Onlus e Famiglie in gioco di Salerno
prof.ssa Silvana Cucciniello
La Referente dell’istituto comprensivo in materia di Educazione alla legalità
I genitori e gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di 1°grado di Ariano sono invitati a partecipare.
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Olevano, 29 gennaio 2013
Di certo uno Stato che sponsorizza a spron battuto le lotterie e le piattaforme online,e che poi si prefigge di combattere questa nuova dipendenza,mi sembra un controsenso!
La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico (Gap) è una vera e propria patologia, una dipendenza che, stando stando ai dati forniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), coinvolge il 3% della popolazione adulta, ovvero un milione e mezzo di italiani. Se per alcune persone tentare la fortuna al gioco è un semplice passatempo, per altri può sfociare in un desiderio compulsivo difficile da controllare e tenere a freno.
Quante famiglie(Di povera gente) si sono rovinate con questi vizi che paragonerei ad una pesante dipendenza dalle droghe?