Violenta grandinata nella notte a Capaccio: Ingenti danni all’agricoltura

Una violenta grandinata si è abbattuta nella notte a Capaccio. Ingenti i danni provocati all’agricoltura.

Colpite serre e strutture aziendali, macchine agricole e fabbricati rurali. E’ in corso il monitoraggio della situazione e dei danni causati per valutare l’ipotesi di chiedere lo stato di calamità per i territori colpiti.

carciofi-e-coltivazioni-distrutti
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CAPACCIO – In seguito alla violenta grandinata che nel corso della scorsa notte ha colpito il Comune di Capaccio, in particolare nella zona di Paestum, moltissime aziende agricole hanno subito danni quantificabili in diverse decine se non centinaia di migliaia di euro, con conseguenze pesantissime per l’agricoltura. In pochi minuti intere piantagioni ed interi raccolti sono andati in fumo. I grossi chicchi si sono abbattuti violenti distruggendo campi di carciofi, di finocchi, non tralasciando anche impianti serricoli e culture orticole.

Antonio Orlotti
Antonio Orlotti

Colpite serre e strutture aziendali, macchine agricole e fabbricati rurali. Lo sottolinea – il Presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori di Salerno, Antonio Orlotti – che si è immediatamente attivato per un completo monitoraggio della situazione e sta valutando l’ipotesi di chiedere lo stato di calamità per i territori colpiti.

Secondo la Cia, sono state penalizzate pesantemente le colture di carciofi e scarola, inoltre, danni gravissimi hanno subito le coltivazioni di finocchi e di cavolfiori.

In una situazione congiunturale già particolarmente gravosa per il comparto agricolo, che sta vedendo i propri redditi falcidiati, le aziende agricole sono state costrette a registrare danni considerevoli che, rischiano di mettere in forse la stessa attività imprenditoriale. A dimostrazione del fatto che questo è l’unico settore costretto a combattere con le avversità atmosferiche, che in qualunque momento possono mettere a repentaglio la produzione agricola, di conseguenza, il loro duro lavoro e il loro reddito.

Capaccio, 17 gennaio 2013

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