La Conferenza di servizi per discutere della grave situazione ambientale di San Nicola Varco non si è tenuta. Assente la Regione Campania.
Melchionda ponga sotto sequestro l’Area, faccia un’Ordinanza e provveda alla immediata Bonifica in danno della Regione. Conseguentemente denunci per Reato Ambientale il Governatore Caldoro.
Melchionda: “E’ un comportamento inaccettabile, dimostra il disinteresse verso una questione gravissima. Nell’area di proprietà della Regione sono presenti ancor oggi rifiuti che rappresentano un grave pericolo per l’ambiente”.
EBOLI – Questa mattina, presso la Residenza Municipale, doveva tenersi l’importante conferenza di servizi, convocata dal Sindaco di Eboli Martino Melchionda, per discutere della delicata situazione dell’area di San Nicola Varco e delle sue future progettualità.
Il primo cittadino nella Conferenza di Servizi appositamente convocata, avrebbe dovuto affrontare la questione dell’emergenza Ambientale di san Nicola Varco, insieme ai rappresentati della Regione Campania, dell’Azienda Sanitaria Locale Salerno 2, del Dipartimento Provinciale dell’ARPAC, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ed al direttore del “Cilento Outlet Village”.
Tuttavia, fanno sapere dal Comune di Eboli che a causa dell’assenza della Regione Campania, proprietaria dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo, non si è potuto procedere alla discussione e, dunque, individuare possibili ed immediati interventi risolutivi, capaci di porre rimedio ad una indecorosa situazione, che a giudizio sempre del Comune è resa ancora più grave dalla presenza, a pochi passi dall’area in oggetto, del Cilento Outlet Village e dalla Stazione ferroviaria di San Nicola Varco.
Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda a seguito del mancato incontro ha espresso tutta la sua insoddisfazione: “Sono estremamente deluso dell’irresponsabile assenza della Regione Campania che, in qualità di titolare dell’area, oggi avrebbe dovuto fornire chiare e precise indicazioni. Era l’occasione per giungere all’assunzione di una decisione condivisa e all’individuazione di una prospettiva produttiva futura per l’area di San Nicola Varco.
Eppure, nonostante la gravità della situazione e l’urgenza dell’intervento di bonifica ambientale più volte reclamato, la destra di Caldoro che è al governo della Regione Campania ha risposto con un silenzio assordante, che dimostra, ancora una volta, il totale disinteresse nei confronti di una situazione tanto rilevante.
Mi preme ricordare, – aggiunge Melchionda – per l’ennesima volta, e non mi stancherò mai di farlo, che lo spazio, accanto al quale oggi sorge una grande struttura commerciale, è indecorosamente occupato da cumuli e cumuli di gomme e di rifiuti di ogni tipo, che rappresentano un gravissimo rischio per l’ambiente e per la salute dei cittadini.
Questa occasione mancata di confronto – conclude il primo cittadino – tuttavia, non mi indurrà, in alcun modo, a desistere; continueremo con forza a reclamare l’urgente e necessario intervento da parte dell’Amministrazione Regionale che non può, in alcun modo, ignorare le proprie responsabilità.”
Altro che insoddisfazione, questa è una storia a tinte fosche, e che viene da lontano. E la storia come sempre si ripete. Il primo intervento a San Nicola Varco, dopo decenni di denunce e di omissioni, avvenne in tutta fretta e con l’avallo delle massime autorità: Procura della Repubblica che sequestrò l’area e ordinò lo sgombero; la Prefettura di Salerno; la Questura; l’appoggio operativo della Guardia di Finanza e dei Carabinieri; del Comune di Eboli per la parte logistica; e di chi più ne ha più ne metta, per sgomberare dagli extracomunitari (800-900 migranti), l’Area dell’ex Mercato, nella stragrande maggioranza irregolari, che in condizioni disumane vivevano accampati in mezzo a quei cumuli di immondizia che oggi si riscopre con somma meraviglia e si chiede un intervento.
Verrebbe da chiedersi che fine ha fatto quel progetto inter-istituzionale che coinvolgeva Comune, Regione, ASL, Protezione Civile, Sindacato, Prefettura? Che fine ha fatto il Piano Regionale per i Migranti? Chiacchiere e solo chiacchiere. Allora l’Assessore ai Servizi Sociali del comune di Eboli era l’attuale Presidente del Consiglio Luca Sgroia, il Sindaco era Melchionda al suo primo mandato, l’Assessore Regionale era Alfonsina De Felice, Gerardo Rosania era Consigliere Regionale, Massimo Cariello Consigliere provinciale ma di Rifondazione Comunista, tutti insieme appassionatamente dopo aver ignorato per decenni la presenza dei migranti in quell’area scoprirono la questione e la individuaroro come emergenza umanitaria.
L’irruzione avvene d’imperio e alle 8,30 del 10 novembre del 2009 per la prima volta nella storia, un gruppo inter-forze italiano, vinceva una guerra contro 800 e più “disgraziati“, fino a quel momento “invisibili” di San Nicola Varco, come in altre occasioni li avevo etichettati, i quali sopraffatti si dispersero nella Piana, liberando un’area che vergognosamente le Istituzioni locali, Regione in testa, avevano abbandonato a se stessa incapaci di realizzare una infrastruttura a servizio dell’Agricoltura della Piana del Sele. Furono stanziati anche dei soldi, 500.000 euro. Sarebbe interessante sapere come furono spesi, ricordando che a quel tempo ci furono anche polemiche per la realizzazione di un progetto che comprendeva anche la presenza di un ginecologo. In mezzo a quei migranti non c’era una donna.
Il Progetto inter-istituzionale prevedeva anche la bonifica dell’area e di quì le gravi colpe, del Comune, della Provincia e della Regione, senza escludere gli altri partecipanti Istituzionali di quel tavolo come l’ASL, la Protezione Civile, il Sindacato, la Prefettura. Da allora niente e solo niente. Sono trascorsi 3 anni e tre mesi e all’improvviso scoppia nuovamente l’emergena e il Sindaco Melchionda “chiama”, ma la Regione e il Governatore Stefano Caldoro non rispondono. Se era un grande appalto, così come è avvenuto per il termovalorizzatore di salerno Provincia e Regione si sarebbero buttate a pesce, ma si tratta solo di immondizia, in quei casi ci sono i Casalesi, sono loro che se ne dovrebbero occupare, così come si legge nella Richiesta di arresto dell’Onorevole Nicola Cosentino, che la Procura di Napoli inviò alla Camera.
La gravità dell’emergenza ambientale, come dice il Sindaco, non è perché nelle immediate vicinanze c’é una grande struttura commerciale: il Cilento Outlet Village; ma perché in questi 3 anni e 3 mesi si è ignorato il problema diventato oggi l’emergenza sull’emergenza. E’ grave perché quei migranti si sono dispersi e non sapremo mai presso chi lavoravano in nero. E’ grave perché non sapremo mai chi sono i caporali che gestiscono il mercato del lavoro nella Piana. Perché non sapremo mai dove, come vivono, quanti realmente sono e chi continua a sfruttare quei migranti. E’ proprio la stessa cosa di quello che avviene sulla Litoranea di Eboli con la presenza di decine e decine di prostitute provenienti dall‘est, dall’Africa e dal Maghreb, che in pieno giorno stazionano aspettando i clienti, chi sono i responsabili e chi sfrutta quelle donne. Si dice che le costringono alla prostituzione trattenendosi il passaporto.
Ebbene, bando alle chiacchiere, se è un’emergenza, si devono adottare provvedimenti urgenti e straordinari, e il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, anziché convocare una Conferenza di Servizi su una questione che già è stata oggetto di attenzione ed è stata anche oggetto di provvedimenti di carattere Istituzionali, ponga sotto sequestro l’Area e con le prerogative che la Legge gli conferisce, faccia un’Ordinanza e provveda immediatamente alla Bonifica in danno della Regione, e conseguentemente denunci per Reato Ambientale il Governatore Caldoro o chi per esso sia responsabile.
Eboli, 11 gennaio 2013
Da anni si parla dell’emergenza San Nicola Varco, da anni sono stati denunciate ogni sorta di abuso su quell’area e solo oggi qualcuno si sveglia e trasforma questo problema NEL PROBLEMA. Gli ebolitani, si sa, sono dei malpensanti, è nel loro DNA, ma come fare a non collegare questa battaglia all’apertura dell’Outlet e al fatto che qualche potente abbia “sollecitato” i nostri amministratori alla soluzione del problema. Quindi soluzione San Nicola Varco non per motivi di salvaguardia ambientale, si lotta allo smaltimento abusivo di rifiuti pericolosi ma per fare il favore a qualcuno. Non ci salveremo mai. La nostra condanna è già scritta e continuiamo a far finta di non vedere. Alla resa dei conti non ci sarà più nulla da fare, vedrete!!!!
tutte foto vecchie di anni adesso è stato bruciato tutti nell’incendio del 2012 da me pubblicato e fotografato…. bisogna fare presto anche se è troppo tardi ormai, san nicola varco è davvero diventata un bomba ecologica! la regione non ha nemmeno un curatore sul sito non si sa nemmeno chi lo gestisce é gravissimo. il sindaco dovrebbe sequestrare l’intera area e poi passare la palla alla regione competente. fate presto