Eboli 29 Dicembre 2012 Concerto di Fine Anno “Una Notte al MOA”: Cosa indosserà questa sera Anna Ciao?
E dietro quegli abiti la Cultura, cibo per la mente. “La Cultura non deve essere a costo zero. Nel bilancio di una collettività la voce dedicata alla Cultura dovrebbe essere prioritaria perché è solo investendo in tal senso che una comunità può crescere“.
di Antonella Dell’Orto
EBOLI – “Cosa indosserà questa sera Anna Ciao? Questo è il pensiero con il quale mi sono svegliata questa mattina… – scrive Antonella Dell’Orto in maniera molto spritosa ma che attraverso questo semplicissimo menagramo vuole evidenziare, e ci riesce, come si possa essere professionali e come la cultura, quella legata alla musica si possa offrire a “costo zero“, seppellendo quella bravura che quei giovani talenti hanno dimostrato. E quell’interrogativo che pone Antonella ci rimbomba nelle teste: E’ giusto che la cultura si debba necessariamente offrire a costo zero? O non sarebbe più giusto invece che quella cultura si possa valorizzare e offrirla, valorizzando quelle professionalità, anche con un costo?
Sarebbe la fine della società se ogni professionalità per potersi esprimere lo debba fare senza un minimo compenso. E’ come dire al ricercatore tu non verrai pagato perché sei appassionato, o al medico che ha scelto la sua professione: tu eserciterai ma senza ricevere compenso e così via a tutti quelli che accoppiano alla loro professione, l’amore, il sacrificio e la passione, voi non avrete mai l’opportunità di essere pagati perché oggi non ci sono soldi, poi magari quando ci stanno si utilizzano diversamente e per altre manifestazioni meno artistiche, meno legate alla passione e meno impegnative, e nel frattempo è passato il turno.
Ecco perché non ci si ritrova più. Ecco perché non c’é spazio per nessuno in questa società che misura tutto in termini economici e sulla base di quelle valutazione “sfregia” intere generazione, lasciando spazio e facilitando i percorsi ad altre “capacità” quelle che non hanno niente a che vedere con l’arte, ma con la furbizia, con la scorciatoia, con l’inganno, con il servilismo.
Antonella attraverso il menagramo di come la bella Anna si vestirà, questo vuole evidenziare.
Potrebbe sembrare un pensiero futile: ”Ma come? Di tutto quello che si può dire sulla rassegna di musica classica che ci ha fatto compagnia per ben cinque “Classiche Domeniche Ebolitane, tu vai pensando a che cosa indosserà Anna Ciao, splendida ragazza, nonché direttore artistico della Rassegna?”
Così sembrerebbe…
Il tutto Comincia in un pomeriggio di una Domenica Novembrina Ebolitana…il clima, si sa, da noi è mite e così, lasciare la macchina nella parte bassa di Eboli, dietro al Comune per la precisione, e avviarsi verso la chiesetta sconsacrata di San Lorenzo: La casa della Musica, è davvero piacevole…
Ma quale atmosfera! Già lungo il percorso le note degli ultimi accordi del violino che il concertista accorda prima del concerto, ti fanno immergere in un atmosfera magica; poi una scia di candele ti guida verso la chiesetta e , un’ambiente raffinato, per l’occasione sono state anche vestite le annose sedie di plastica con della tela color panna (tocco del tutto femminile), ti accoglie…
Siamo in anticipo, non vogliamo rischiare di rimanere in piedi…anche se non è detto che ci sia il pienone…
Di questi tempi la gente preferisce aderire a queste manifestazioni soprattutto virtualmente, oggi facebook te ne dà l’opportunità, basta un click, un “mi piace” e il più delle volte ti sembra di aver fatto il tuo dovere…poi ci saranno le foto, a volte anche in diretta, che ti racconteranno l’accaduto e così penserai di aver partecipato…ma quanto illusoria è questa partecipazione e quanto più densa di emozioni è quella reale…
Comunque, nell’attesa del’inizio del concerto, scambi qualche chiacchiera con amici ritrovati o nuove persone invitate da coppie di giovani, molti Battipagliesi venuti ad abitare nel nostro centro storico, che lo scoprono giorno per giorno ,vicolo per vicolo, pietra per pietra e se ne sentono così orgogliosi da portare i loro amici a vederlo…molte coppie di giovani Ebolitani, invece, sono andati ad abitare al quadrivio di Campagna…
Ritorniamo al concerto, divago troppo lo so…
La sala si riempie, le sedie non bastano più, la gente addossata alle pareti segue rapita l’evolversi della serata…Anna fa il suo debutto, con la sua giovane voce emozionata e con una mise elegante e appropriata, la prima sera era vestita color panna, come le sedie, ci introduce nel suo meraviglioso mondo musicale…
Ci prende per mano e ci guida all’ascolto dei brani, ci racconta degli episodi legati alla vita dei musicisti, ci presenta di volta in volta giovani talenti Salernitani sottolineando come il loro sia stato un omaggiare la nostra collettività e di come l’evento sia a costo zero…, di questo penso non si debba andare fieri… La Cultura non deve essere a costo zero. Nel bilancio di una collettività la voce dedicata alla Cultura dovrebbe essere prioritaria perché è solo investendo in tal senso che una comunità può crescere: Cibo per la mente, di questo siamo desiderosi e ce lo ha dimostrato Anna che con il suo programma ha riempito la Sala di San Lorenzo come mai si era vista negli ultimi anni!
Le Classiche Domeniche Ebolitane, cinque per l’esattezza, ci hanno dato modo ogni volta di riappropriarci di un pezzettino di orgoglio Ebolitano, la Casa della Musica assolveva finalmente alla sua funzione, la Musica, quella di più alta e nobile qualità invadeva il nostro amato centro storico e anche le pietre, trasportate a spalla dai nostri nonni e dalle nostre nonne di sicuro ne hanno beneficiato…
Ogni domenica ci sono ritornata, sempre più in anticipo, e dal bianco panna della prima sera siamo passate alla Rosa rossa nei capelli, ed infine all’elegante e semplice tubino nero dell’ultimo appuntamento…
Come si vestirà questa sera per il gran Concerto Di Fine anno.
https://www.facebook.com/
Io mi avvio…non vorrei arrivare in ritardo!
Eboli, 29 dicembre 2012
ma pubblicate cose serie e non cazzate come questa ……vergognatevi !!!!
Per templaregiustizia,
perchè ci si dovrebbe vergognare?
@templaredigiustizia: caro blogger,ti consiglio di perorare altre battaglie,non vedo lo scandalo della pubblicazione,un sito-blog posta articoli di ogni genere anche quelli “leggeri” per buona sorte,altrimenti sarebbe un mondo molto triste…
ad eboli si fa ancora spettacolo e cultura,un segno di vitalità,che in un mare di negatività accende un barlume di speranza prossima future!
Il contenuto dell’articolo è bello e interessante, il titolo rovina tutto.
Per la verità un concerto stupendo, in uno dei luoghi più belli della nostra città. Buon 2013 a tutti.
Dissento con Templariegiustizia (che conosco) per un solo motivo: non conosce la mia carissima amica Antonella e non ha ben colto lo spirito di quella sua lettera.
Ad Anna Ciao, figlia di miei carissimi amici (sono fortunato ad averne così tanti e così speciali) vorrei raccontare un mio piccolo sogno: portare la sua meravigliosa musica tra la gente dimenticata, nelle nostre periferie degradate, far sentire quelle persone (perché di persone si tratta)anche per un solo giorno al centro dell’interesse, far godere loro di quanto magnifica sia la bellezza della musica. E se questi appuntamenti avranno continuità sono sicuro che lascerà un segno profondo nelle loro anime, forse l’inizio di un qualcosa che per loro, per il loro destino che sembra ineluttabile, può veramente cambiare: anche la musica ha questo grande potere come insegnano le esperienze nelle bidonville brasiliane.
Un augurio di un 2013 carico di salute e serenità a tutti, ma proprio tutti. Ad Antonella un abbraccio, ad Anna un grazie per aver regalato ad Eboli momenti tanto speciali, al dott. Massimo Del Mese e al suo magnifico blog i miei più profondi ringraziamenti per averci donato uno strumento così importante per aver creato un’alternativa alle sezioni di partito ormai sparite, un luogo, ancorché virtuale, per far incontrare le persone.
Anche il dissenso è sintomo di democrazia e chi è destinatario di invettive e malcontenti, nei limiti del rispetto della persona, deve prenderne atto e cercare di dare senso ad esse.
Con profondo rispetto
Armando Voza