La vaccinazione contro l’influenza è il metodo più efficace per prevenire la malattia. I nemici: Sindrome da panico e scarsa informazione.
Tarro: “L’ immunizzazione verso un determinato virus, diffuso in una determinata epoca, comporta progressivamente una crescente difficoltà alla sua ulteriore diffusione e crea il vantaggio selettivo, per una qualche variante del virus, di moltiplicarsi e diffondersi”.
EBOLI – Approfittando della presenza in Città di Giulio Tarro, nell’occasione della presentazione di “Campania Terra di Veleni“: Libro bianco scritto a due mani da Antonio Giordano e lo stesso Tarro”, edito da Denaro Libri Napoli. L’iniziativa voleva mettere al centro dell’attenzione una problematica che da anni non si riesce a venirne a capo: La relazione tra malavita, le Camorre organizzate, gli apparati deviati dello Stato, gli uomini politici corrotti e le grandi Imprese, che lucrano sui rifiuti speciali e più in generale sui rifiuti e i vari processi legati ai rifiuti. Relazione che, oltre a generare affari sporchi genera anche tutte le conseguenze legate alla pericolosità di quei rifiuti come: Tumori, sofferenze, morte e questo ed altro ancora sono gli argomenti che offrono Antonio Giordano e Giulio Tarro nel loro Libro bianco scritto a due mani “Tumoti: Campania terra di veleni“.
La presenza di Giulio Tarro biologo e virologo di fama internazionale è anche l’occasione per Antonio Lioi di formulare all’amico alcune domande circa il virus influenzale che in questi giorni ha messo in gionocchio la Città e l’Italia, che puntualmente ogni anno miete “vittime” allettando centinaia di migliaia di italiani, causa anche di cattiva informazione e alle campagne antinfluenzali ritardatarie e spesso anticipate da cattive informazioni o magari informazioni allarmanti come nel caso del ritiro dei vaccini perché non appropriati.
…………………. … ………………….
Botta e risposta sulla epidemia da virus influenzale
Lioi: Qual è la storia dei virus influenzali?
Tarro: L’ influenza ha origine da animali volatili, genericamente acquatici, per poi passare all’ uomo attraverso il “salto” nei maiali. La promiscuità degli allevamenti, come è in uso in Asia, determina questo passaggio e poi la diffusione. Hanno avuto così origine l’ influenza Spagnola (1918, H1N1), l’ Asiatica (1957, H2N2), quella di Hong Kong (1968, H3N2) e così via.
L.: Chi è più protetto?
T.: Le persone meno giovani presentano anticorpi diretti verso i virus con i quali sono venuti a contatto con il progredire dell’ età. Ogni contatto successivo con un virus influenzale di tipo A comporta non solo la produzione di anticorpi specifici, ma anche un aumento di quelli diretti verso il tipo virale responsabile della prima infezione influenzale del soggetto (fenomeno del “peccato antigenico originario”).
L.: Come si diffonde un nuovo virus dell’ influenza?
T.: L’ immunizzazione verso un determinato virus, diffuso in una determinata epoca, comporta progressivamente una crescente difficoltà alla sua ulteriore diffusione e crea il vantaggio selettivo, per una qualche variante del virus, di moltiplicarsi e diffondersi. Come risultato di ciò, poco dopo l’ apparizione di un nuovo tipo, le vecchie forme scompariranno e la nuova famiglia diverrà dominante per un periodo che in linea generale copre 10-20 anni, nel quale si assiste, per la comparsa di mutazioni, alla suddivisione in vari sottotipi virali.
L.: Come sfugge il virus dagli anticorpi, anche vaccinali?
T.: Affinché un tipo di virus influenzale abbia un’ ampia distribuzione, le sue caratteristiche devono far sì che esso sfugga alla neutralizzazione da parte degli anticorpi dell’ ospite e della popolazione circostante. Così le manifestazioni epidemiche si potranno verificare con quei virus che si adattano alle assenze anticorpali della popolazione.
Pertanto le variazioni dei virus influenzali A possono essere concepite in senso unitario, nell’ ambito di un principio e di un uno svolgimento evoluzionistico, detto “ immunological drift” o sterzata immunologica.
L.: Cosa possiamo dire in conclusione?
T.: Il virus influenzale A mostra una capacità ed un ‘attitudine alla sopravvivenza che si articola sulla comparsa di nuove forme virali che consentono al virus di diffondersi facilmente attraverso popolazioni non ancora immuni ai nuovi tipi virali.
L.: Che si può dire sull’ ultima epidemia suina di qualche anno fa che ha destato tanto allarme?
T.: Per l’ emergenza creata dall’ epidemia di “influenza dei maiali” in Messico è giusto non creare allarmismi essendo vittime di una cattiva informazione. La possibilità che il virus arrivi in altre parti del mondo c’è ancora oggi come del resto per tutti i tipi di virus influenzali.
L.: Qual è il vero pericolo?
T.: Esiste un rischio potenziale di ricombinazione genetica con virus influenzali umani già circolanti che potrebbe esitare in una variante virale capace di una trasmissione da uomo a uomo di tipo aggressivo e più dannosa.
L.: Come si trasmette?
T.: Questa influenza, come tutte le altre forma di influenza virale, si diffonde attraverso l’ aria con le cosiddette goccioline di Pflugge o per contatto diretto, mediante le mani contaminate da secrezioni.
L.: Di cosa dobbiamo aver paura?
T.: Non si giustifica una sindrome da panico che spesso avviene attraverso una cattiva informazione o una scarsa conoscenza del fenomeno.
L.: Come si previene o si cura una influenza virale?
T.: La vaccinazione contro l’ influenza è il metodo più efficace per prevenire la malattia. Dal momento che ci troviamo di fronte all’ isolamento di un nuovo virus influenzale, va preparato un nuovo vaccino specifico. Per questo si consiglia di vaccinarsi ogni anno nel periodo di ottobre-novembre sapendo che il picco di questa fastidiosa sindrome anche gastro-enterica si manifesta fra la fine del mese di dicembre e l’inizio del mese di febbraio. I farmaci antivirali (inibitori della neuraminidasi, recettore di superficie del virus) dovrebbero essere assunti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi influenzali. Ma anche i soggetti esposti ad uno stretto contatto con persone infettate dal virus influenzale andrebbero trattate.
di Antonio Lioi per Politicademente
Eboli, 27 dicembre 2012