Il Professore “Sale” in Politica: Ecco l’Agenda Monti

Ecco l’Agenda Monti: “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa, agenda per un impegno comune”.

Mario Monti

ROMA“Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politca. Lamentarsi non serve, spendersi sì”, scrive il premier Mario Monti irrompendo sulla scena politica attraverso la rete in uno dei messaggi su twitter, al quale ne fa seguire subito un altro: “Insieme… saliamo in politica”. Ed è così che dopo aver presentato nella vigilia di Natale “L’Agenda Monti” per l’Italia, il Professore spariglia le carte, rompe gli indugi e a piccoli passi, “Sale” in politica.

Improvvisamente è cambiato lo scenario politico. Quello che si era previsto o si era immaginato accadesse è accaduto. Le reazioni politiche: di vero e proprio terrore, a giudicare dalla violenza delle reazioni del PDL o di quello che rimane e del centro destra sparigliato; di incredulità quelle del PD e di Bersani; di giubilo quelle di Casini, seguito a ruota da Fini, che si erano appiccicati all’immagine di Mario Monti nella speranza di mescolarsi in un nuovo mazzo di carte e risalire quei sondaggi che li vedono inchiodati a piccole percentuali; di sobria soddisfazione quella di Montezemolo che a sua volta pur avendo organizzato liste e candidati ancora non ha dichiarato ufficialmente la sua “salita” in politica; il colpo è stato proprio avvertito.

Silvio Berlusconi

Il Professore ha scelto la comunicazione semplice del web, ma anche la più immediata e la più giovane, e il suo messaggio è arrivato chiaro e forte agli italiani. Chiaro e forte ai suoi competitor, Chiaro e forte al suo più diretto avversario Silvio Berlusconi. Altro che “cinguettio“, quei messaggi brevi tipici di una tecnica di comunicazione immediata, breve, efficace sono un vero e proprio rullio di tamburi che preannunciano una grande guerra, che si combatterà all’arma bianca.

In verità Monti nel momento in cui ha accettato di guidare il Governo e soprattutto quando ha incominciato a mediare, con i Partiti che lo sorreggevano, gli affari che l’Agenda politica del Governo portava avanti, ha smesso di essere un tecnico ed ha assunto ad un ruolo politico. Da quel momento l’azione di risanamento che doveva essere immediata, è diventata un rimpiattino tra le varie desiderata dei singoli Partiti ed è diventato un calvario per gli italiani che a seguito di quei ritardi decisionali vanificavano gli sforzi e peggioravano la situazione economica del Paese, sempre più ferito nelle sue speranze e azzoppato da 20 anni di politiche scellerate di sprechi, distrazioni e privilegi della sua classe politica e dirigente.

Franco Frattini

La “Salita” in campo di Monti è una sfida che il Professore propone agli italiani, consapevole del suo ruolo e consapevole del giudizio che gli stessi hanno dato su di lui. Era una crisi Economica e meglio di lui nessuno la poteva affrontare. Era una crisi politica derivante dalla scarsa fiducia nella classe politica travolta da derive morali e di corruzione, e lui rappresentava il rigore e restituiva quella credibilità perduta tra “burlesque” varie e leggi ad personam. Era una crisi di rappresentanza e di mancanza di credibilità politica internazionale e lui con il prestigio di anni ha saputo ridare all’Italia il ruolo che gli competeva in Europa tra i Paesi fondatori. Insomma con l’avvento di Monti si è rafforzata l’Europa e il sentimento unitario impresso dai suoi Padri fondatori ma soprattutto non c’è più da vergognarsi di tutte quelle gag a cui ci eravamo abituati avedere.

Quello che tratteneva Monti e che forse è ancora motivo di indecisione sono le percentuali che attribuiscono allo schieramento che dovrebbe guidare. Percentuali che: non sarebbero sufficienti a rilanciare un suo secondo mandato; ma anche percentuali che potrebbero risolvere il problema della governabilità, capaci di aprire nuove prospettive assicurando un destino diverso al futuro Governo, specie al Senato, che per via del Porcellum il Centrosinistra dato per vincente, non avrebbe la maggioranza; potrebbero veder collocato il rassemblemant di Monti al quarto posto dopo il centrosinistra, il centrodestra e il Movimento 5 Stelle. Forse per raggiungere quel 20% che si attribuisce alle coalizioni Mario Monti dovrebbe pensare ad una sua Lista.

Pietro-Ichino

Ma la reazione rabbiosa di Berlusconi e dei sui e quelle più caute ma altrettanto preoccupate di Bersani e i suoi, ci dicono che lo scenario è veramente cambiato, e che da questo cambiamento, ci si aspetta la risoluzione di tutti i problemi italiani. Ora si deve puntare direttamente al cuore e avviare la fase della fiducia e della crescita, ma per via del sistema elettorale sono sempre più fondati i dubbi che sarà difficile possa accadere. I Partiti continuano a “nominare” deputati e Senatori e sebbene il PD e SEL abbiano predisposto le primarie per scegliere i candidati, lo hanno fatto ricorrendo a primarie farse,atteso che non sono aperte a tutti essendo limitate solo a chi ha partecipato a quelle precedenti, vietando ai più di partecipare affermando un principio elitario e di contrazione democratica di partecipazione.

Pierluigi-Bersani

Monti fa paura, e hanno ragione ad averne, si incomincia a registrare abbandoni, gruppi di deputati e di senatori di entrambi gli schieramenti politici convergono sull’agenda Monti e se l’ex Ministro Franco Frattini lascia il PDL per abbracciare Mario Monti, il giuslavorista Pietro Ichino non è da meno. Il suo abbandono al Partito Democratico è ancora più cocente, anche perché egli rinuncia ad un posto sicuro e pone a sostegno della sua rinuncia e al suo abbandono, una questione politica di non poco conto: Quella della pronuncia da parte di Bersani di proseguire, una volta vinte le elezioni, nell’Agenda Monti e nella politica di rigore impressa dal Governo Monti.

Non è affatto una questione di poco conto per il PD, anche perché se va verso il sostegno si riconosce esplicitamente un ruolo guida al Professore proiettandolo verso un Monti bis, se al contrario non si riconosce quell’agenda, messa in discussione fortemente dal principale alleato del PD Nichi Vendola, si ammette senza equivoci di aver sostenuto un governo che ha licenziato provvedimenti non condivisi ed inadeguati per il Paese. Un bivio politico che mette a rischio il PD, ma rende del tutto marginale la leadership futura di Pierluigi Bersani.

Ed ecco che quell’ Insieme… saliamo in politica, assume un forte significato specie se si aggiunge all’Agenda Monti “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa, agenda per un impegno comune”, di cui se ne pubblica integralmente la lettera agli italiani, nella quale il Presidente Monti dichiara le sue intenzioni di “Cambiare l’Italia e riformare l’Europa”.

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Cari cittadini

Negli ultimi mesi si è molto parlato di “Agenda Monti”. Non sono stato io a introdurre questo riferimento, ma diverse forze politiche e della società civile che hanno così inteso ispirarsi all’azione del governo, come linea di confine fra le politiche da fare – o da non fare – nei prossimi anni.

Il dibattito che ne è nato è stato incoraggiante. Non solo per il consenso piuttosto ampio che è sembrato emergerne, ma soprattutto perché, per la prima volta dopo tanto tempo, i contenuti e il metodo di governo sono tornati al centro di un dibattito politico altrimenti concentrato quasi esclusivamente su schieramenti e scontri tra personalità.

Incoraggiato da questi segnali, ho lavorato in modo più sistematico. Questo documento allegato, intitolato “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa, agenda per un impegno comune” è il frutto di questo lavoro ed è presentato come primo contributo per una riflessione aperta. Questa agenda vuole dare un’indicazione di metodo di governo e di alcuni dei principali temi da affrontare. Non è un programma di lavoro dettagliato e non vuole avere carattere esaustivo.

Invito tutti coloro che siano interessati a leggere il documento, a condividerlo e a commentarlo con spirito critico, portando il loro contributo di idee e di proposte.

Mi auguro che le idee contenute nell’agenda possano contribuire ad orientare le forze politiche nel dibattito elettorale dei prossimi mesi e a suscitare energie nuove presenti nella società civile. Sia io che tutti noi riceviamo appelli numerosi e molto diversi di gruppi, organizzazioni, associazioni e singoli che semplicemente dicono che la gente è molto arrabbiata con il mondo della politica, che talora la disgusta, ma vorrebbe potersi avvicinare ad una politica diversa.

A quelle forze che manifestassero un’adesione convinta e credibile, sarei pronto a dare il mio apprezzamento e incoraggiamento e, se richiesto, una guida. Questo è il modo in cui intendo rapportarmi con la fase politica che si apre adesso. Ho voluto dirlo con trasparenza, e, spero, chiarezza. Questa mia presa di posizione ovviamente non coinvolge nessuno dei ministri che con me hanno collaborato e di cui sono orgoglioso. Essi possono avere idee coincidenti, oppure in parte o in tutto divergenti. Mi è sembrato comunque utile dare all’opinione pubblica il quadro delle riflessioni che nascono dall’esperienza del Governo che ho presieduto.

Mario Monti

Cliccando qui puoi scaricare Cambiare l’Italia, riformare l’Europa, un’agenda per un impegno comune , pubblicato in Agenda-Monti da Mario Monti.

Roma, 26 gennaio 2012

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