Eboli diventa la patria del Golf. In estate sarà presente in città anche il Presidente degli Stati Uniti Obama per incontrare Peter ‘O Fuoss ideatore dell’innovativo progetto.
Il Progetto vuole creare, con la formula open space un campo non legato ad una singola zona, ma esteso a tutta la città. Ognuno potrà scegliersi una buca, e Eboli con la sua gruviera stradale non teme concorrenza, di buche, fossi e voragini se ne trovano in quantità.
EBOLI – Ancora un’altro appuntamento con il giovane cronista del quotidiano Metropolis Gerardo Sorgente, che attraverso la sua fervida immaginazione ci regala un’altra storia al limite della realtà e della fantasia, e con il giusto sarcasmo combina entrambe le cose mettendo in evidenza attraverso lo sport del “Golf“, del quale gli ebolitani ne conservano una antica predisposizione, piazzando in quel campo aperto dell’intera città e in una delle tante buche presenti nelle strade cittadine e aggiungiamo anche quelle provinciali, le loro palline, ecco perché, pare, che la Provincia che di “palle” pure se ne intende, abbia voluto estendere anche alle loro strade il progetto di Peeter ‘O Fuoss, e ci credono talmente tanto che il il Presidente ff della Provincia di Salerno in un protocollo d’intesa con il Sindaco della “Città del Golf” hanno stabilito i termini dell’organizzazione della manifestazione di accoglienza del Presidente Obama in visita a Eboli per conoscere personalmente il genio ideatore del progetto, ………… e buona lettura.
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di Gerardo Sorgente
EBOLI – La città di Eboli, terra che ha dato i natali a personaggi illustri è candidata tra quelle nazioni che ospiteranno il prossimo campionato mondiale di Golf. L’antica Eburum è stata notata dal responsabile della General Management Golf della N’ Miezz a Via Association, con sede ufficiale ad Atlantide e una succursale nel Triangolo delle Bermuda. Il responsabile Peter O’ Fuoss, sembra che abbia avviato da qualche tempo uno fitto dialogo con un importante personaggio locale, perché nella sua mente, O’Fuoss, ha un progetto degno del pensiero di uno Steve Jobs o di un Luigi XVI, egli, vuole di creare nel cuore della city un campo da golf a cielo aperto con la formula open space, ovvero un campo non legato ad una singola zona, ma esteso a tutta la dimensione della città.
L’abstract del progetto sta facendo il giro della rete, e dalla prima e unica pagina si evince che l’intero impianto sorgerà nientedimeno che sulle strade cittadine, i giocatori partecipanti alle manifestazioni potranno in tutta tranquillità scegliersi una buca dove poter piazzare la loro pallina bianca. Da questo punto di vista Eboli con la sua gruviera stradale non teme concorrenza, di buche, fossi e voragini se ne trovano in quantità, non si fa in tempo a riempirli, che l’asfalto nel giro di qualche ora, per via della “pressione” fiscale, chiede subito il cambio di residenza. Potenza dei materiali intelligenti di ultima generazione.
Ritornando al progetto, quest’ultimo, dovrà tenere conto di quelle che sono le principali voragini che ancora non sono state chiuse per far si che attorno ad esse si vadano a costruire aree idonee alla situazione. Siccome anche Wikipedia conferma che il golf non ha un campo da gioco standardizzato, nessuno può eccepire niente, manco una parola potrà essere profferita, ne mo’ e ne mai. Agonisticamente l’ideatore ha pensato di applicare uno dei “classici” modelli di campo, la vera novità sta nel fatto che è stato disegnato sovrapponendo una cartina copiativa su uno stradario aggiornato, delle buche ovviamente, il primo colpo si tirerà dal viale Amendola, sembra giusto onorare la oramai ex frequentatissima strada che per metà abbraccia la sempre più desertissima place de la Republique, una volta, negli anni ‘80/90, nucleo centrale e asse portante dello struscio adolescenziale, oggi invece terra di nessuno (a confronto con gli orari topici di una volta ora è sempre vuota), e per l’altra invece diventata cantone straniero multietnico composto da tanta brava gente, ma qualcuno tra loro come spesso capita va a gonfiare le file (e non solo) dei furbetti che non pagavo le tasse, che per fortuna sono pochi, appena un punto percentuale più della metà.
La difficoltà di Peter O’ Fuoss è quella di far chiudere le voragini che non sono utili al giocatore, ma siccome sono davvero tante, sta pensando di modificare il progetto originale che al momento è ben tenuto serrato in cassaforte protetto da una combinazione alfanumerica a dodici elementi, lunga quasi quanto la somma dei debiti che un certo comune deve pagare, senza se e senza ma. Allo stato attuale due cose sono di dominio pubblico che solo i fossi più grandi verranno lasciati aperti e che in una zona dove una volta i bimbi potevano giocare, verrà approntato un punto ristoro con tanto di doccia termale ricca di ferro e cemento. Resta solo da attendere, nel terrore, che i lavori non ri-ri-partiranno proprio quando si darà il via al torneo, quella si che sarebbe una ferale offesa ad uno degli sport più antichi della storia.
Nel frattempo un’altra società denominata “A Fuoss frnut” sta gratuitamente facendo il censimento delle strade ben tenute, perché all’occorrenza se il progetto lo richiede si metterà mano al martello per creare subito, na mezza buca. Il tutto sarà articolato con la seguente logica: il PAR, (numero di colpi previsto per una buca) dovrà essere superiore a quello dei CHE (dubbi del giocatore) ma non inferiore agli GGI ( Giorni Grigi Intensi: l’ansia di un fallimento sicuro). Di questa bella notizia si attendono i riscontri, intanto ci si prepara all’acquisto di materiale ad hoc per poter giocare una partita di golf, diverse mazze sono in commercio, la più venduta è la loft da utilizzare nella ex area di gioco, su una zona denominata “Loffia”.
Per amore della libertà di stampa, si precisa che questo articolo, assolutamente non fa riferimento a cose o a persone, ma solo a luoghi che sono stati presi in prestito per essere inseriti in contesti fantastici, una persona può essere privata di tutto ma non della sua fantasia, elemento vitale per andare avanti giorno dopo giorno. “Immaginiamo che le cose possano cambiare, desideriamolo intensamente e prima o poi la Legge dell’Attrazione assolverà al suo compito.”
Eboli, 21 dicembre 2012
Gran bell’articolo,simpatico ed originale,spero sia anche efficace,affinchè tutti i concittadini e chi di dovere, possa rendersi conto del disagio che causa questo immenso campo da golf,non tutti hanno il fuoristrada,la maggior parte di noi viaggia a slalom fra le buche da fare invidia ai migliori piloti di rally! Per adesso posso aggiornarti sul fatto che sarà stato un caso forse, ma davanti alla mia attività luna rossa in via ceffato angolo via pescara hanno subito provveduto alla chiusura di 2 buche divenute in questi giorni di pioggia dei veri e propri crateri!!!
abito in via san berardino e noto che ad ogni pioggia l asfalto si va lentamente sbriciolando ed in certi punti si è anche abbassato il manto stradale causando avvalamenti, qualcuno dovrebbe insegnare a questo melchionda o persaggi che gli stanno intorno che su una strada con elevato transito veicolare i centimetri di asfalto dovrebbero essere almeno 15 -20 x consentire che duri nel tempo .
in verità sto vedendo in giro numerose buche dovute all’erosione e all’asfalto vecchio però devo dire che molte di queste strade sono Provinciali e quindi competenza della Provincia. Noto che è da anni ormai la scomparsa degli operatori Provinciali che riparavano strade e aggiustavano segnali divelti dal vento ecc ecc, oggi vedo delle strade anche abbastanza trafficate ridotte un colabrobo, ad esempio la SP204 che porta dalla zona Industriale di Eboli al Nuovo Outlet Cilento Village in pessime condizioni sia il manto stradale che la segnaletica ormai non piu’ nemmeno a norma come la SP350 la famosa Eboli-Olevano strada di interesse strategico che collega eboli ai picentini e che ogni giorno viene percorsa da numerosi lavoratori. Questa strada è diventata davvero pericolosa e io denuncio ciò con foto e chiamate al 115 e polizia municipale da anni ormai, non vi è una segnaletica orizzontale, non vi è una segnaletica verticale a norma di legge, non vi sono parapetti e in molti punti si rischia di andar di sotto, non viene menneno fatto il taglio degli alberi che cadono ogni volta che fa cattivo tempo. La mia conclusione è che dovrebbe essere la Provincia a riparare le strade visto e considerato che sono quasi tutte Strade Provinciali.
in verità sto vedendo in giro numerose buche dovute all’erosione e all’asfalto vecchio però devo dire che molte di queste strade sono Provinciali e quindi competenza della Provincia. Noto che è da anni ormai la scomparsa degli operatori Provinciali che riparavano strade e aggiustavano segnali divelti dal vento ecc ecc, oggi vedo delle strade anche abbastanza trafficate ridotte un colabrobo, ad esempio la SP204 che porta dalla zona Industriale di Eboli al Nuovo Outlet Cilento Village in pessime condizioni sia il manto stradale che la segnaletica ormai non piu’ nemmeno a norma come la SP350 la famosa Eboli-Olevano strada di interesse strategico che collega eboli ai picentini e che ogni giorno viene percorsa da numerosi lavoratori. Questa strada è diventata davvero pericolosa e io denuncio ciò con foto e chiamate al 115 e polizia municipale da anni ormai, non vi è una segnaletica orizzontale, non vi è una segnaletica verticale a norma di legge, non vi sono parapetti e in molti punti si rischia di andar di sotto, non viene menneno il taglio degli alberi che cadono ogni volta che fa cattivo tempo. La mia conclusione è che dovrebbe essere la Provincia a riparare le strade visto e considerato che sono quasi tutte Strade Provinciali.
Bene speriamo che poi con la costruzione del campo da golf e con l’arrivo di certi personaggi famosi si possa avere le strade di eboli in condizioni migliori non da cammel trophie come sono ora………….certo a parte la battuta voglio proprio essere presente il giorno in cui Obama sarà sul green ebolitano.
Eccezionale ragazzo, eccellente giornalista!!!
Pronto, intelligente … ironico quanto basta.
Auguri figliolo, affinchè il tuo comunicare possa smuovere le coscienze di uomini e donne di buona volontà. Ad maiora …