Ecco anche a Battipaglia i “Farmers Market”: I mercatini del contadino

I Mercatini del contadino sono mercati “senza mercanti” e acquistando su scala locale, senza costi di trasporto e di intermediazioni, si scopre anche il rapporto con il territorio. Gli orari: giovedì 15.00-20.00 Belvedere, sabato, 15.00-20.00 Taverna, e sono attivi fino al 25 maggio 2013.

Dal Produttore al consumatore e il Comune di Battipaglia, pensando alla crisi, ha istituito a Belvedere e Taverna, i Mercatini del contadino sulla formula del Farmer market, dal produttore al consumatore.

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BATTIPAGLIA – La Giunta Comunale di Battipaglia ha deliberato l’istituzione del Mercatino del Contadino (Farmer Market) temporaneo nei rioni Belvedere e Taverna. L’iniziativa è finalizzata a promuovere ed agevolare nell’ambito del territorio comunale l’organizzazione la vendita diretta dei prodotti agricoli sotto la denominazione “Mercati di Campagna Amica” ed è estesa sia agli imprenditori agricoli operanti sul territorio ed anche alle aziende agrituristiche per la promozione dei propri servizi legati all’agricoltura e alla valorizzazione dei prodotti tipici locali.

Im mercatini saranno ubicati nel parcheggio del palazzetto dello Sport Pala Puglisi a Belvedere, l’altro alle spalle della villa comunale in Via Archimede nel rione Taverna. Gli orari, invece, saranno il giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle 20.00 per il mercatino di via Belvedere, mentre per quello nel rione Taverna gli orari saranno dalle 15.00 alle 20.00 del sabato. I due mercatini sono entrati ufficialmente in funzione dal 27 dicembre 2012 e saranno attivi fino al 25 maggio 2013.

Nei momenti di crisi tutti i mezzi sono buoni per fronteggiarli, e sono straordinarie le modalità per realizzarlearle. In Italia rincorrendo ai grandi mercati si è trascurato gli orti e tutte le bontà e le varietà che in essi si coltivavano. Allo stesso modo non sono messe meglio le varietà di animali da cortile e da stalla che nel tempo sono state trascurate fino alla loro quasi estinzione.

Ed ecco che deve arrivare una forte crisi per farci riflettere e e per farci scoprire cose accantonate, ormai rare, motivo principale per i quali si ricorre ai “farmers markets”, divenuti mezzi di contrasto all’azione “livellatrice” che opera la grande distribuzione, che tende sempre a presentare sul mercato un minor assortimento di prodotti perché pià facili da gestire e magari anche più resistenti dal punto di vista della conservazione, e a standardizzarne l’offerta.

E così ci accorgiamo oggi che in Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro, e in riferimento alla larga percentuale di quelle rimaste c’è da dire che per loro grava il rischio estinzione. Basta pensare che il 95% delle antiche varietà di grano è andato perso così come si sono perse una trentina di razze tra maiali, pecore, mucche, senza contare gli animali da lavoro come l’Asino e il mulo. Tutte deficienze delle quali ce ne rendiamo conto quando ci accorgiamo che i nostri figli, quelli più piccoli, non conoscono gli animali da cortile e non conoscono gli ortaggi. Evidentemente oltre alle finalità cui si e posta di raggiungere l’Amministrazione, sarà anche l’occasione per creare quel giusto rapporto che accorcia la filiera tra produttore e consumatore, abbatte i costi e umanizza lo scambio dando valore alla produzione locale.

Battipaglia, 2 gennaio 2013

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