Eboli vuole deporre una lapide in ricordare dei suoi concittadini caduti sul lavoro.
Nel 2011 gli incidenti sul lavoro sono stati 725.000. 1170 sono stati i morti, gli invalidi corrispondono ad una Città come Pontecagnano, i feriti come Bologna. I costi? milioni di euro e l’INAIL ha chiuso il bilancio con 1,3 miliardi di euro. E la sicurezza sui luoghi di lavoro? In seguito.
EBOLI – L’Amministrazione comunale intende realizzare e deporre, in piazza Pastrana, una lapide per ricordare tutti i lavoratori Ebolitani caduti sul posto di lavoro.
Secondo l’l’Osservatorio Indipendente Bolognese Carlo Soricelli nel 2011 ci sono stati più di 1.170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro, corrispondenti ad un incremento dell’11,6 per cento rispetto al 2010, che ne sono stati registrati 973. L’INAIL ne ha contati 920. Si stima che il 15% dei caduti erano lavoratori in nero. Riguardo invece agli infortuni denunciati, secondo l’INAIL sono stati 725mila, in flessione del 6,6% rispetto ai 776mila del 2010, il 15% sono stranieri. Questo sta a significare in pratica che ogni giorno, compresi ferie e festivi, ben 2.000 lavoratori subiscono un trauma con conseguenze più o meno pesanti di natura fisica, psicologica e anche economica e che ogni anno sono almeno 40.000, più di 100 al giorno, i lavoratori che subiscono una menomazione permanente indennizzabile.
Lavoratori che prestano i loro servigi nell’ordine: nell’edilizia, nell’agricoltura, nell’industria. E quel 15% di lavoratori in nero si aggiungono all’altro 15% di lavoratori extracomunitari, ai quali vengono affidati i lavori più pericolosi.
Una vera e propria “guerra“, con tanto di morti, tanto di feriti, tanto di invalidi, in media pagati con circa 4000 euro annui, poco più di 300 euro mensili, mentre i numeri, dell‘INAIL per il 2011, fanno registrare un avanzo finanziario di bilancio pari a 785 milioni di euro, mentre l’avanzo economico sfiora 1,3 miliardi di euro circa. In base a quella guerra ogni anno: gli abitanti di un quartiere come il Molinello muoiono; gli invalidi assommano agli abitanti di una città come Pontecagnano; i feriti pari agli abitanti di una Città come Bologna; il resto fino ad arrivare ai 725.000 infortuni sono guaribili dai pochi giorni a qualche mese.
Numeri che fanno vergognare, dal punto di vista umano e civile, ma che in termini di costi sono una vera è propria tragedia, in termini di costi per la società, che ci fa riflettere come bisognerebbe investire di più sulla sicurezza e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’Associazione degli Invalidi e Mutilati del Lavoro di Salerno ha fornito un primo elenco in cui compaiono i propri iscritti morti sul lavoro, che sono stati pubblicati anche sul sito internet del Comune oltre che a fine pagina, proprio perr mantenere vivo il ricordo, ma che attraverso quel ricordo si implementino tutte le strade per portare a rendere sicuro ogni lavoro.
Morire o restare invalido per lavoro è la beffa più grande che si possa subire, e la consapevolezza della scarsa attenzione che le Istituzioni impiegano rendono ancora oggi gli uomini vulnerabili anche nell’esercizio più nobile: Quello di lavorare per mantenere se stesso e la propria famiglia.
Il ricordo e l’esercizio del ricordo è indispensabile e per questo l’Amministrazione comunale invitia i cittadini a segnalare i nomi dei caduti che mancano a quell’elenco che fa dichiarare al Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Con la speranza di non doverne aggiungere altri“.
Segreteria del Sindaco, C/so Matteo Ripa n.49, 84025 Eboli (SA)
c.a. sig.ra Luisa Cuozzo
tel. 0828 328183
e-mail l.cuozzo@comune.eboli.sa.it
La Città di Eboli ai suoi caduti sul Lavoro
Accetta Sebastiano
Amodio Antonio,
Avallone Antonio,
Barbagallo Franco,
Bellucci Carmine,
Benvenga Paolo,
Buccella Raffaele,
Buccella Salvatore,
Caputo Renato,
Cavallo Carmine,
Cetta Michele,
Ciao Cosimo 1961,
Ciao Cosimo 1934,
Colicino Pasquale,
Cuomo Roberto,
Dell’Orto Antonio,
Di Benedetto Vincenzo,
D’Onofrio Vittorio,
Fabbricatore Donato,
Ippolito Vincenzo,
Landi Maurizio,
Landi Carmine,
Lettieri Giuseppe,
Liguori Amerigo,
Lullo Nicola,
Marino Francescantonio,
Melara Gennaro,
Nigro Antonio,
Pallante Lorenzo,
Pierro Cosimo,
Pindozzi Angelo,
Polino Raimondo,
Rinauro Cosimo,
Romano Luigi,
Saggese Michele,
Scorziello Giuseppe,
Somma Giuseppe,
Visconti Giovanni
Eboli, 18 dicembre 2012