Giovedì 20 dicembre 2012 ore 10.00, Auditorium Liceo Classico “Enrico Perito” Eboli, Presentazione del Libro Bianco di Giordano e Tarro, Tumori: Campania, Terra di veleni.
La presentazione di “Tumori: Campania, Terra di veleni. Libro bianco scritto a due mani da Antonio Giordano e Giulio Tarro”, edito da Denaro Libri Napoli, è stato organizzata dall’Associazione Eboli Nuova, i Laions Eboli-Battipaglia e dalla Proloco Don Donato Paesano di Eboli.
EBOLI – Giovedì 20 dicembre 2012, alle ore 10.00, nell’Auditorium del Liceo Classico “Enrico Perito” di Eboli, ci sarà Presentazione del Libro Bianco di Giordano e Tarro, “TUMORI: Campania, Terra di veleni“, voluto e organizzato grazie all’Associazione culturale di Cittadinanza attiva “Eboli Nuova“, dai Lions di Eboli-Battipaglia, e dalla Proloco Eboli “Don Donato Paesano”.
POLITICAdeMENTE ha ricevuto tutte le informazioni da Antonio Lioi ed Erasmo Venosi, e sensibile a queste tematiche avendone già trattato l’argomento e avendo pubblicato le casistiche in Campania, con piacere pubblica, l’iniziativa che vuole mettere al centro dell’attenzione una problematica che da anni non se ne viene a capo: La relazione tra malavita e le Camorre organizzate, gli apparati deviati dello Stato, gli uomini politici corrotti e le grandi Imprese, che lucrano sui rifiuti speciali e più in generale sui rifiuti e i vari processi legati ai rifiuti. Relazione che, oltre a generare affari sporchi genera anche tutte le conseguenze legate alla pericolosità di quei rifiuti come: Tumori, sofferenze, morte e questo ed altro ancora sono gli argomenti che offrono Antonio Giordano e Giulio Tarro nel loro Libro bianco scritto a due mani “Tumoti: Campania terra di veleni“.
…………………. … ………………….
CAMPANIA: TERRA DI VELENI
Libro bianco di Antonio Giordano e Giulio Tarro
(edizioni : Denaro Libri – Napoli)
Interventi:
Prof. Giulio Tarro,
Virologo-oncologo, ricercatore,
Dott. Antonio Giordano,
Medico Chirurgo
Direttore Generale dell’A.O.R.N.dei Colli (Cotugno, CTO, Monaldi), Napoli
Dott. Erasmo Venosi
Astrofisico
già vicepresidente Commissione Ministero Ambiente su inquinamento industriale in Italia
Coordina:
Dott. Antonio Lioi
Biologo
Eboli Nuova, Associazione culturale di cittadinanza attiva,
Partecipano:
Dott. Tommaso Di Napoli
Lions Club Eboli-Battipaglia Host
Prof. Vito Pindozzi
eboli nuova
Dott.sa Luisa Clarizia
Pro Loco “Don Donato Paesano”- Eboli
Sono previsti quesiti da parte del pubblico. Partecipano anche gli studenti dei Licei ed Istituti Tecnici di Eboli.
…………. … ………….
La Campania è terra di veleni
di Antonio Lioi per POLITICAdeMENTE
EBOLI – Martedi 11 dicembre u.s, la nota giornalista casertana Rosaria CAPACCHIONE ( sotto-protezione dello Stato come Saviano perchè minacciata anche lei dai casalesi), su IL MATTINO, a pag 47 scriveva “La terra dei fuochi avvelenata per altri 50 anni”.
La presentazione del libro di Giordano Tarro Giovedì 20 dic ad Eboli è diventato un evento attualissimo. E mi permetto pertanto di fare per gli amici di POLITICADEMENTE una “introduzione “ sperando di stimolare la voglia di partecipazione.
“La Campania è come un laboratorio sperimentale di ricerca, dove le cavie sono i suoi abitanti”
Questa è una delle frasi tratte dal libro bianco, infatti che la Campania sia terra di veleni e sempre meno “campania felix” e sempre più “infelix”è un dato scientifico e chi lo ignora , spesso per interessi poco nobili, contribuisce ad uccidere il suo futuro.
Anche la nostra Associazione (Eboli Nuova), dopo la denuncia ed informazione sul problema dell’amianto, non poteva stare a guardare inerme il più grande disastro ambientale che avvelena la nostra terra campana. La situazione, che presenteremo ad Eboli il 20 dic con il libro (A.Giordano-G.Tarro: Campania,Terra di Veleni) ci sembra chiara:
Sono gravemente inquinati le acque dei fiumi ( es il Sarno) e le terre dove sono sepolti i veleni tossici provenienti dall’Europa e dai “civilissimi” paesi generalmente leghisti del Nord Italia.
I carichi dei Casalesi dall’Acna di Cengio a Giugliano hanno di fatto avvelenato questa terra per altri 50 anni. E’ di grande attualità la ricostruzione da parte della DDA di Napoli (PM Alessandro Milita) di venticinque anni di attentati all’ambiente, che chiude il ciclo delle ecomafie conosciute attraverso le dichiarazione dei pentiti e le perizie degli esperti che hanno quantificato il danno al territorio e preconizzato una data tragica 2064, quando il percolato precipiterà definitivamente nella falda acquifera e inquinerà irrimediabilmente acqua, terra, vegetazioni, animali e …..uomini.
Quello che più preoccupa un virologo-oncologo come Tarro, allievo e collaboratore del prof. Sabin ( scopritore del vaccino anti-polio), lo scienziato che scoprì il “male oscuro” dei bambini di Napoli, e che coordinò la terapia interferonica contro l’infezione da CMV, subentrata al Papa Giovanni Paolo II, dopo le trasfusioni di sangue subite a seguito degli interventi chirurgici, post attentato, ,è l’aumento costante dei tumori nei giovani ed in particolare nelle giovani donne. Quando si dice che le donne a 45 anni devono sottoporsi ad uno screening antitumorale bisogna tener presente che , se la patologia “silente” è iniziata fra i 25-30 anni, spesso fare le indagini di screening a 45-50 anni è troppo tardi.
La Campania rischia di sviluppare patologie tumorali rispetto alle altre regione 65 % in più, e vi sono nella nostra regione aree ben individuate ad alto inquinamento con alto rischio di sviluppare tumori. Zone del Casertano , coincidenti con quelle ad alta presenza dell’imprenditorialità camorristica, il “Triangolo della Morte : Acerra, Nola Marigliano, tutto il grande bacino del fiume Sarno, dei “Mazzoni e del Casalese” una volta insieme alla Valle del Sele, regno della Bufala Campana, sono zone ad alto rischio documentato scientificamente come anche l’aumento del mesotelioma in alcune zone della costiera amalfitana per l’alta dispersione di fibre di amianto (asbesto).
Il grave è che la prevenzione è di fatto INESISTENTE e bisogna anche rilevare che ogni anno molte migliaia di cittadini del Sud si recano al nord o all’estero per curare i tumori con l’alto costo per le famiglie e per la comunità.
Tutte le tantissime inchieste della Magistratura hanno dimostrato che i malavitosi camorristici hanno creato un vero impero economico collegato allo smaltimento dei rifiuti tossici.
La politica, poi, o meglio la parte peggiore della politica, non è esente da responsabilità per i legami che ha creato tra la peggior politica ed i tecnici da essa nominati spesso, troppo spesso collusi con la camorra.
Anche l’informazione purtroppo è spesso “pilotata” e controllata.
Noi vogliamo fare la nostra parte in un aperto dibattito democratico, fuori dalle informazioni di regime, una specie di contro-informazione. Merito agli Autori che hanno cercato di acquisire i dati necessari per capire meglio il fenomeno della presenza e della diffusione delle patologie tumorali in Campania collegate al disastro ambientale e sono riusciti ad averli solo grazie all’intervento di un altro famoso ricercatore e uomo di scienze che è ritornato in Italia dopo anni di esperienze americane ( Philadelfia -USA) il sen. Ignazio Marino ( sen del Partito Democratico). Infine non è un caso se questa ricerca sui veleni che generano tumori in Campania è stata finanziata con fondi americani.(a.l.)
……………………………… … ………………………………..
NOTE AGGIUNTIVE
I rifiuti industriali del Nord smaltiti in Campania dal boss della Camorra
Per la prima volta un boss della Camorra viene raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per reati ambientali
Napoli, 10-12-2012 – Nella discarica “Scafarea” gestita a Giugliano in Campania dalla società “Ecologia 89” del boss dei Casalesi Francesco Bidognetti venivano sversati scarti industriali provenienti prevalentemente dal Nord Italia, in particolare dall’Acna di Cengio. L’azienda fu anzi creata proprio per coprire l’illegale smaltimento: è il sospetto della DDA di Napoli che ha coordinato le indagini sul sito campano.
Bidognetti, tra la fine degli anni 80 e la metà degli anni ’90 avrebbe smaltito illegalmente oltre 800mila tonnellate di rifiuti, in gran parte pericolosi provenienti da aziende del Nord, come l’Acna di Cengio; rifiuti che avrebbero prodotto 57mila tonnellate di percolato che avrebbe poi avvelenato le falde acquifere.
Disastro ambientale è il reato ipotizzato per Francesco Bidognetti, capo dell’omonima fazione del clan dei Casalesi, detenuto con il 41bis a Parma.
……………………………… … ………………………………..
Giugliano, terra avvelenata fino al 2080 da Francesco Bidognetti, con i rifiuti dell’Acna di Cengio
Lunedì, 10 dicembre, 2012 – Terra avvelenata. Contaminata almeno fino al 2080, di qui ai prossimi settant’anni. Grave pericolo per la salute dei bambini, potenziale assunzione di sostanze che provocano il cancro. Danni irreversibili per l’agricoltura. E ancora: rischio per la salute umana e animale. Disastro voluto, doloso. Pur di guadagnare. Grazie al trasferimento dei rifiuti del Nord Italia in Campania. Nel caso specifico nella zona di Giugliano, località Scafarea dove la società “Ecologia 89″ del boss sversava scarti industriali provenienti prevalentemente dal Nord Italia, in particolare dall’Acna di Cengio.
Opera firmata dal boss dei Casalesi Francesco Bidognetti, Cicciotto ‘e mezzanotte , al quale ieri è stata notificata in carcere una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere a conclusione delle indagini della Dia. Ma la vicenda, seguita dall’Antimafia del procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, coinvolge altri personaggi. Tra questo l’ex commissario ai rifiuti per la Campania Giulio Facchi (per il quale sono state ritenute mancanti le esigenze cautelari), Cipriano Chianese, imprenditore del clan, e Gaetano Cerci. Solo le cifre possono chiarire la gravità di quanto accaduto alle falde acquifere di quel territorio.
L’area inquinata – gestita dalla Setri poi diventata Resit srl – si estende su quasi ventidue ettari. Il percolato che avrebbe attraversato il suolo ammonta a 58 mila tonnellate, i rifiuti smaltiti sono stati 807 mila tonnellate. Lo smaltimento ha provocato la fratturazione del tufo al di sotto degli invasi, unica
naturale tra gli invasi stessi e la falda acquifera. In breve, per l’Antimafia, un disastro permanente.
L’indagine che ha portato all’emissione il 5 dicembre scorso del provvedimento restrittivo per Bidognetti, notificato oggi dalla Dia di Napoli nel carcere di Padova, è nata nel 2006 e ha trovato un primo elemento fondante in una perizia depositata dai pm nel corso do un processo a carico di Cipriano Chianese. La perizia effettuato da esperti, docenti dell’ateneo napoletano Federico II, indicano che la falda acquifera di Napoli, grazie all’attività di smaltimento illegale a Giugliano, nella discarica della Resit in località Scafarea, 21.4 ettari infiltrati da 57.900 tonnellate di percolato derivanti da 806.590 tonnellate di rifiuti, è irrimediabilmente compromessa fino al 2080 con rischi per l’agricoltura e la salute umana.
Tra l’altro, nel terreno e nell’acqua sono presenti ben oltre la soglia massima consentita dalla legge di 1,2-dicloropropano e tri-tetra-cloroetilene, con picco di contaminazione previsto entro il 2064. La Resit tra il 1987 e il 1991 ha smaltito 30.600 tonnellate di rifiuti pericolosi dell’Acna di Cengio. Chianese Cipriano è stato arrestato una prima volta il 4 gennaio 2006 per associazione a delinquere di tipo mafioso e per la gestione di 4 discariche mai autorizzare tutte in località Scafarea, e anche in quel caso l’inchiesta evidenziava il suo ruolo nei Casalesi e i suoi legami con il sub commissario Giulio Facchi da cui otteneva autorizzazioni definite dal pm Federico Cafiero de Raho “abnormi e/o illecite”. L’uomo poi è stato destinatario di una seconda ordinanza, il 30 dicembre 2009, per cui è ancora ai domiciliari, relativa ad estorsioni compiute in danno del commissariato governativo per l’emergenza rifiuti in Campania.
Nel settembre 2002 ottenne dal commissariato una autorizzazione l’emissione di una ordinanza illeggittima all’esercizio da parte di resit della discarica di tipo 2B sul sito cava Z che era sottoposto a sequestro preventivo, proprio dopo il blocco degli impianti di smaltimento e la minaccia di ridurre i conferimenti nel periodo estivo, lasciando Napoli in ginocchio per l’impossibilità di smaltire i rifiuti. Un comportamento che fruttò solo nel 2002 10 milioni di euro alla sua società.
Bidognetti, attraverso la Ecologia 89, dava una copertura formale all’illegale smaltimento transregionale di rifiuti, sia intimidendo chi voleva far luce su quanto accadeva, sia fornendo persino gli autisti per il trasporto dei carichi illegale. Per Facchi, Gaetano Cerci e Chianese il gip non ha ritenuto sussistere esigenze cautelari
……………………………… … ………………………………..
GIULIO TARRO – Nato a Messina il 9/7/1938, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli (1962), dove ha studiato con il Prof. F. Magrassi problemi di chemioterapia antivirale. Quindi ha lavorato con il Prof. A.B. Sabin all’Università di Cincinnati, Ohio (1965-1969) e a Frederick, Maryland (1973). Gli studi più noti hanno dimostrato l’associazione degli herpesvirus con alcuni tumori dell’uomo. Ne è scaturito il primo marker tumorale etiologico (TAF test, USA patent 43919-11). Nel “79 ha isolato il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti durante E’ riuscito a separare gli antigeni tumorali ed identificare il loro valore nell’immunoterapia (Brevetto Europeo N. 88830058.9, The Hague 21/4/88). Libera docenza in Virologia (D. M. 29/1/71) conferma definitiva (D.M. 15/12/76). Ricercatore del CNR dall’1/1/66, in congedo come ricercatore capo (1975). Specialista in Malattie nervose e mentali (1968). Assistant Professor, University of Cincinnati Ohio (USA) 1968-69. Professore ufficiale di Virologia Oncologica I Facoltà Università di Napoli dal 1971-72 al 31-10-85. Incaricato di insegnamento di Microbiologia ed Immunologia applicate alla Nefrologia presso la Scuola di Specializzazione in Nefrologia Medica I Facoltà Università di Napoli dal 72-73 ad oggi. Direttore di progetto del National Cancer Institute (USA) 1971-75, Senior Scientist al N.C.I. Frederick Cancer Research Center, Maryland (USA), 1973.
Primario di Virologia presso il Presidio Ospedaliero D. Cotugno di Napoli USL 41 (1/6/73) primario di ruolo dal 1981. Presidente a vita della Fondazione T. e L. de Beaumont Bonelli, per le ricerche sul cancro (DPR. 3/1/78). Tra i premi e riconoscimenti Premio internazionale Lenghi dell’Accademia dei Lincei, Roma, per studi di Virologia, 1969. Medaglia d’oro del Ministro della Pubblica Istruzione, conferita dal Presidente della Repubblica (1975). Medaglia d’oro del Ministro della Sanità conferita dal presidente Ciampi. Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio (1985). Pubblicazioni oltre 300. Laurea Honoris Causa University Cattolica Albany (New York), 1989. Il 23/11/2006, data del suo pensionamento è stato nominato Primario emerito presso l’A.O. “D.Cotugno”.
In data 2/1/2007, è stato nominato Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera UNESCO, a Parigi. Professore aggiunto del Dipartimento di Biologia alla Temple Univ. di Filadelfia (USA) dall’ 1-4-2007. Presidente della Norman Academy (2008). Premio alla carriera , Sbarro Health Research Organization, Philadelphia 2010. Global Education Award al Festival Mondiale di Creatività nella Scuola, Sanremo 10-04-2011.E’ autore con Antonio Giordano – direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Moleculer Medicine presso la Temple University di Philadelphia (USA).
E’ AUTORE CON ANTONIO GIORDANO ,”direttore dello SBARRO institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia”, DEL LIBRO : CAMPANIA,TERRA DI VELENI.
……………………………… … ………………………………..
Eboli, 18 dicembre 2012
Incontro di grande spessore culturale che avrebbe dovuto vedere l’intero consiglio comunale presente, visto che si parla del futuro del territorio,che invece hanno scelto mandare un delegato. Mentre il territorio ebolitano è continuamente minacciato da incursioni esterne, che in alcune zone ci sono concentrate morti sospette di tumore e leucemia, che la Piana è la prossima terra di conquista dei signori dei veleni (molte avvisaglie sono delle microdiscariche disseminate sul territorio), questi “signori” si permettono anche il lusso di distarsi in altre faccende affaccendati.
Antonio Lioi ed il suo gruppo hanno ancora una volta dimostrato grande sensibilità a compensare quella che manca a chi ha la sventura di amministrare il nostro destino.
Armando V.