Il 6,1% di Vendola è un brutto risultato rispetto al ruolo che ha avuto la sinistra alternativa a Eboli. Se non fosse per il peso politico e culturale che ancora esercita Rosania nessuno si accorgerebbe di SEL.
18 firmatari all’attacco di SEL: “Pensiamo che il nostro partito sia guidato da un gruppo dirigente inadeguato, autoreferenziale ed isolazionista che lo ha trasformato in un’associazione culturale”.
EBOLI – “Siamo un gruppo di compagni iscritti a Sinistra Ecologia Libertà, circolo la Sinistra di Eboli – scrivono Mariateresa Imparato, Massimiliano Curcio, Alfonso Del Vecchio, Giovanni Tarantino, Carlo Manzione, Giuseppe Trotta, Carmine Caprarella, Maria Vita Della Monica, Ines Guerriero, Gianluca Di Carlo, Stefania De Rosa, Giuseppina Santimone, Massimiliano Luongo, Caterina Manzione, Vincenzo Fresolone, Carmine Pannutini, Rossella La Salvia, Cosimo Basili, firmatari della seguente nota politica indirizzata al Segretario Provinciale di SEL Michele Ragosta, al segretario del Circolo la sinistra di Eboli Carmine Pirozzi, al consigliere comunale di SEL di Eboli Gerardo Rosania, che partendo dalle ultime Primarie di coalizione del Centrosinistra, dal risultato, ritenuto negativo per Nichi Vendola, da presunti disimpegni, si apre una discussione politica che sicuramente è destinata ad accogliere più di una riflessione, si spera anche proveniente dall’esterno di SEL, utili sicuramente ad arricchire un dibattito, di cui la sinistra in generale, SEL in particolare e i dirigenti stessi, ne hanno veramente bisogno. –
Nelle settimane scorse abbiamo dato vita al Comitato Eboli Vendola Presidente. – aggiungono i 18 vendolani – Siamo stati impegnati prima con la raccolta delle firme a sostegno della candidatura di Vendola e poi nell’ufficio elettorale con le iscrizioni all’albo degli elettori del centro-sinistra. Con mezzi esigui e scarsità di risorse abbiamo organizzato banchetti, distribuito volantini, incontrato cittadini. Sia il 25 novembre che il 2 dicembre, siamo stati impegnati nei seggi come scrutatori e rappresentanti di lista a garantire il corretto svolgimento della competizione elettorale. Il tutto è avvenuto in un clima di grande cordialità con gli amici e compagni del Partito Democratico, i quali ci hanno ringraziato per la lealtà, l’attaccamento e la responsabilità dell’impegno profuso.
Queste primarie hanno rappresentato un grande momento di partecipazione democratica per l’Italia. In una fase in cui l’antipolitica dilaga, questo traguardo non era scontato. L’aver portato al voto tre milioni di elettori in due occasioni, a distanza di una settimana, è stato un risultato straordinario a testimonianza del fatto che i cittadini hanno voglia di impegnarsi e dare il proprio contributo.
La vittoria di Bersani apre nuove speranze e nuove prospettive per chi vuole ricostruire un’alleanza progressista e democratica capace di affrontare con un punto di vista di sinistra i gravosi problemi che affliggono il paese. Occorre rimettere al centro dell’agenda politica temi quali il lavoro, la cultura e l’ambiente. Come sostenuto da Vendola, si ritorna a respirare dopo molti anni di nuovo un’aria di sinistra.
Il risultato raggiunto da Vendola – fanno notare nella nota i firmatari del documento – al primo turno è stato positivo se si tiene conto delle forze che erano in campo. Anche in provincia di Salerno abbiamo registrato un risultato ottimo con percentuali superiori al 23% in molti comuni e con punte, addirittura del 40% in altri.
I nostri voti sono stati poi determinanti nella vittoria di Bersani.
Ad Eboli, purtroppo, – continuano i dissidenti – il risultato non è stato altrettanto positivo. Il 6,1% è un brutto dato se si tiene conto del ruolo e del peso che la sinistra di alternativa ha avuto nella nostra città dal 1991 in poi. Mai ad Eboli si era avuto un risultato così deludente, la nostra città per anni è stata roccaforte in provincia di Salerno sia di Rifondazione Comunista e sia dei Comunisti Italiani. Inoltre Eboli per nove anni è stata governata da un sindaco espressione dell’area della sinistra comunista. Oggi, invece, si rischia, proprio qui ad Eboli, l’erosione di un importante bacino elettorale e siamo preoccupati del fatto che ciò avvenga nel totale “disinteresse” del circolo locale di Sinistra Ecologia Libertà.
Il risultato delle primarie, inoltre, ci porta ad alcune considerazioni. Innanzitutto, bisogna dire che le primarie ad Eboli sono state catalizzate da uno scontro violentissimo interno al PD, tra l’area che fa riferimento all’ex ministro Conte, che sosteneva Renzi, e l’area del sindaco Melchionda che sosteneva Bersani. Questo fatto le ha snaturate, trasformandole in un referendum pro o contro la maggioranza amministrativa ed in una sorta di pre – congresso cittadino. C’è da dire anche che la partecipazione al voto è stata poco democratica con tanti cittadini “costretti” a votare dai potenti di turno. Tuttavia, molte delle situazioni che si sono verificate non rappresentavano una novità per Eboli, anzi possiamo affermare che sono state il leit motiv di tante campagne elettorali. La differenza è che oggi il tutto è avvenuto nella totale indifferenza della sinistra. In altri periodi, saremmo stati capaci di mobilitare l’elettorato trasformando il voto a favore di Vendola in un voto contro questo stato di cose.
Ci rammarica dirlo, – proseguono i 18 iscritti a SEL – ma il gruppo dirigente locale di Sel ha scelto deliberatamente di disimpegnarsi. Un esempio su tutti: il 25 novembre, invece di fare campagna elettorale e di cercare di convincere il maggior numero di cittadini ad esprimere la loro preferenza per Vendola, i dirigenti locali di Sel erano in piazza, impegnati con un banchetto in un’altra iniziativa. Era un’iniziativa sicuramente importante, ma poteva essere svolta anche successivamente. I dirigenti attuali del circolo La Sinistra hanno, così, dimostrato il loro scarso entusiasmo ed il loro disinteresse per le elezioni primarie, come per tutto ciò che è nel “dna” di Sinistra Ecologia Libertà.
Questo apre una riflessione forte sul ruolo di Sel ad Eboli. – di quì l’affondo alla dirigenza di SEL ritenuta inadeguata – Pensiamo che il nostro partito sia guidato da un gruppo dirigente inadeguato, autoreferenziale ed isolazionista che ha trasformato lo stesso in un’associazione culturale. Non neghiamo che il partito abbia organizzato iniziative importanti su alcuni temi come l’ambiente, ma pensiamo che il ruolo di un partito debba essere ben altro. Compito di una forza politica non è soltanto quello di denunciare ed offrire sbocchi e soluzioni ai problemi, ma di costruire alleanze per incidere sui problemi. Sel era nata ad Eboli per dare una nuova prospettiva alla sinistra ebolitana. Un gruppo dirigente all’altezza dovrebbe porsi il problema del radicamento del partito sul territorio, aprire alle giovani generazioni (invece di denigrarle nei comizi), diventare punto di riferimento di tutte le istanze sociali che si sviluppano nella città, elaborando una propria proposta per tutti i problemi. Un partito dovrebbe avere strumenti di analisi adeguati per analizzare i processi di trasformazione che attraversano il nostro territorio. Invece Sel ad Eboli ha un gruppo dirigente minoritario, con vocazione, occorre ripeterlo, sterilmente isolazionista rispetto all’area del centro – sinistra, per nulla incisivo sul territorio, chiuso in se stesso e completamente slegato dai problemi veri della città.
Se non fosse per il peso politico e culturale ancora esercitato da Gerardo Rosania e da qualche altro compagno, – Concludono la nota politica i 18 firmatari – nessuno si accorgerebbe dell’esistenza di Sel ad Eboli.
Pertanto, prima che sia troppo tardi, prima che venga cancellata la presenza della sinistra nella città chiediamo le dimissioni dell’intero gruppo dirigente e la convocazione di un congresso straordinario che chiarisca definitivamente il ruolo del partito nella città. Ad Eboli c’è bisogno di una sinistra non minoritaria, non isolata, con un rapporto dialettico con il PD e capace di raccogliere il meglio delle esperienze maturate negli ultimi anni per rafforzare la propria presenza in città, in vista anche dei prossimi appuntamenti elettorali, e per ridare speranza ai tanti, giovani e meno giovani, che pensano che la sinistra possa avere ancora un ruolo importante.
Per quanto contenuto nella forma, nella sostanza i firmatari “dissidenti” di SEL, o meglio, dissidenti rispetto all’attuale dirigenza, esercita una critica feroce che fa comprendere come SEL sia in difficoltà e come SEL voglia essere in difficoltà, non tanto perchè non esisterebbe come dicono, se non ci fosse la figura di Rosania, ma poichè l’azione politica di SEL non è in sintonia con i cittadini e con i nuovi bisogni dei cittadini. Va aggiunto che quella sintonia, anche se non del tutto piena, è riuscita a far mantenere un rapporto che man mano è andato scemando, e più ci si allontanava e più non ci si rendeva conto delle distanze sempre più marcate fino ad arrivare ad una desertificazione che i 18 rilevano nello scarso risultato elettorale che per la prima volta scende sotto le due cifre.
Che vi fosse stata una presenza davanti ai seggi, di quei dirigenti richiamati come distratti, il risultato sarebbe stato sempre lo stesso. Non si vuole capire che evidentemente non si è in sintonia con quell’elettorato tradizionalmente legato alla sinistra e a quello che è rimasto di rifondazione, dei Coministi e di SEL.
Una delle grandi contraddizioni, era sicuramente proporre un’alleanza con il PD e il PSI a livello Nazionale, mentre in Città SEL è collocata saldamente all’opposizione di un’Amministrazione a maggioranza PD. Forse, senza entrare nel merito delle valutazioni che potrebbero giustificare una divaricazione politica e magari anche una feroce opposizione, è stato poco compreso da quegli elettori che pure vedevano in Vendola l’uomo giusto a guidare alle prossime elezioni il centrosinistra.
Forse SEL e/o la sinistra in generale, deve imparare ad essere più chiara e offrire una sola e comprensibile posizione: o governare ed assumersene solidarmente tutte le responsabilità, o decidere di stare all’opposizione e magari scavare le trincee vivendo perennemente in una frontiera senza avere rapporti ne con le retrovie e ne con l’avanguardia.
Nichi Vendola in questi ultimi anni ha realizzzato un grande sforzo di cambiamento, comprendendo come siano cambiati gli approcci rispetto alle politiche generali, alle loro problematiche e alle loro risoluzioni. Sebbene i temi sono sempre gli stessi, sono mutati gli approcci e sono mutate le modalità con le quali si devono affrontare. E’ cambiata la società, sono cambiati i bisogni e sono cambiate le aspettative. l’unica cosa che non accenna a cambiare è la forma partito ancora legata ad una staticità e un alentezza che non li fa essere al passo con i cambiamenti.
Vendola con Sinistra Ecologia e Libertà ha voluto coniugare il bagaglio politico e culturale di percorsi straordinari legati al passato, l’attenzione verso l’ambiente, la natura, il creato e l’uomo, con tutti i suoi valori, ponendolo al centro di ogni processo ma senza prevaricare nessuno. Ma ponendo al centro di ogni processo l’uomo e non l’ideologia, si è affermato forte il principio della fluidità politica rispetto ai processi e rispetto alle circostanze nelle quali quei processi si presentano, dando un valore variabile e non assoluto, facendo saltare quel principio schematico che voleva si fodde d’accordo solo grazie all’ideologia.
E’ capace SEL e la Sinistra più in generale, sono capaci i 18 di affrontare questa nuova sfida ed avventurarsi nella fludità del pensiero legato all’uomo, ai sui bisogni, ai suoi sentimenti, ai suoi valori non più prigionieri di schemi e poter condividere con altri uomini battaglie anche occasionali ma utili a migliorare il mondo?
Eboli, 11 dicembre 2011
Credo che il travaglio dei “18” non possa essere considerato come “considerazioni” che interessano SOLO gli aderenti a S E L . Se i 18 chiedono una “forte riflessione politica a sin del PD” dopo le primarie questo significa che OGNUNO di noi, democratici ed uomini IDEOLOGICAMENTE collocati in una grande area che per sintesi identifico a SINISTRA dell’attuale PD deve essere attento e seguire l’evoluzione degli eventi!
Da socialista, che resta tale a sin dell’ATTUALE PD, a volte mi chiedo perchè la “sinistra” storica TUTTA non riesce a capire che ci sono momenti in cui è indispensabile uno sforzo UNITARIO. Questo non significa avere tutti e condividere tutti le stesse idee. Certamente io non ho condiviso e non condivido molte posizioni del PD di SEL, ma ho condiviso per es.l’accordo di “ITALIA BENE COMUNE” fra PD,SEL e PSI. Ha ragione Massimo quando cerca di “segnalare” l’anomalia ebolitana, in cui SEL “ufficiale” non contesta, ma non partecipa attivamente, all’accordo ed alle primarie, ma si ostina a considerarsi in ETERNA CAMPAGNA ELETTORALE. Gerardo, a cui va non solo la mia stima personale e l’affetto, mi sembra sempre “l’ultimo giapponese” convinto che la guerra ancora non è finita. Se tolgo dalla nota dei 18, i riferimenti interni a SEL ed alle ipotesi congressuali che evidentemente devono interessare i tesserati ed aderenti a SEL, CONDIVIDO quanto da loro rappresentato. Ho collaborato direttamente con molti di loro ( Del Vecchio, Manzione, curcio, Imparato, etcc) durante le fasi delle primarie e desidero TESTIMONIARE, il loro impegno, la correttezza, la serietà nel non accettare “provocazioni” che non sono mancate. Ho osservato , durante il mio umile “volontariato” quanta forte determinazione “ideologica” alberga nei “giovani” di SEL per cui esprimo tutta la comprensione del loro “travaglio” e ricordo loro della grande responsabilità che hanno nel NON DISPERDERE l’esperienza UNITARIA delle primarie, indispensabile nella prossima camapgna elettorale, considerato tutto quello che deriva dal RITORNO AL PASSATO di qualcuno!!!