L’Api “scippa” un Consigliere comunale all’Udc e diventa il secondo partito della maggioranza e il PD resta a guardare.
I rutelliani Bello e Marra con Atrigna rafforzano Partito, maggioranza e Melchionda. Ma all’orizzonte c’è da votare nel consiglio del 4 dicembre il decreto salva comuni e cercare una via d’uscita ai 55 milioni di debiti.
di Arriva l’Alba*
EBOLI – L’Api “scippa” un consigliere comunale all’Udc e diventa il secondo partito della maggioranza. Massimiliano Atrigna lascia il partito di Casini, saluta Pietro Mazzini ed Emilio Masala, nemici eterni, e approda sulle sponde di Rutelli. Non tira un vento incoraggiante tra le fila dell’Api. Alle primarie per il centrosinistra l’assessore e parlamentare Bruno Tabacci è arrivato ultimo, addirittura dietro la Laura Puppato.
Per Salvatore Paravia, segretario provinciale: “non bisogna scoraggiarsi, il progetto va avanti, l’Api resta una forza indipendente, non si scioglierà per approdare nel Pd”. Alle primarie per il centrosinistra l’Api ebolitano non ha fatto la figura della Cenerentola. Tabacci è arrivato al quarto posto a pochi voti da Nichi Vendola: “La sezione di Eboli era e resta la migliore sezione politica in provincia di Salerno” giura Paravia, complimentandosi con Francesco Bello, Arturo Marra e soci.
Ma perché Atrigna ha lasciato l’Udc per approdare al suo terzo partito in tre anni (era stato eletto con Noi Sud)? “nell’Udc – risponde Atrigna – non c’era democrazia. Non si discuteva di nulla. Ho sollevato diverse questioni, i problemi seri delle periferie, nessuno mi ha ascoltato”. Dopo l’epurazione di Pierino Infante (assessore alle attività produttive fino al giugno scorso) Atrigna si è auto-epurato. Ha salutato i casiniani, Mazzini e Masala, trovando casa e ospitalità nell’Api. Ad accoglierlo a braccia aperte c’era Giuseppe La Brocca, segretario in pectore dell’Api e “inquilino” di Santa Cecilia. “Con Massimiliano ci ritroviamo su tanti problemi che affliggono le nostre periferie. Il partito è aperto a tutte le novità” dichiara La Brocca.
Da parte sua Atrigna è felice di ritrovare gli amici assessori Francesco Bello e Stefania Cardiello, “i consiglieri democratici e cristiani”, Pasquale Lettera e Arturo Marra. Nella sede di via Vignola arriva anche l’assessore del Pd, Adolfo Lavorgna. Saluta i presenti, fa gli auguri ad Atrigna, poi torna in strada, chiama i vigili urbani e distribuisce multe agli automobilisti in doppia fila. Gli amici dell’Api si salvano in calcio d’angolo, la conferenza stampa si interrompe per cause di forza maggior (le multe da evitare).
Il più in palla della mattinata è il capogruppo Marra: “Siamo pronti ad affrontare il consiglio comunale del 4 dicembre per votare il decreto salva comuni. Le nostre responsabilità ce le assumiamo tutte. Risaneremo i conti pubblici”. I conti pubblici da risanare ammontano a 55 milioni di euro. Ma prima Marra vuol parlare di due arabe fenici in città: il Puc e la società Eboli Patrimonio. Il capogruppo dell’Api giura che sono entrambe vive e ormai definite: “il Puc è pronto, lo approveremo a breve. La Eboli Patrimonio deve preparare le gare d’appalto per vendere i beni comunali. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto che si passasse dall’amministratore unico al consiglio di amministrazione con tre persone. Anche alla Multiservizi dovremo istituire un consiglio di amministrazione a tre persone”.
Per molti la Multiservizi è prossima al fallimento. Marra ribatte sicuro: “abbiamo sbagliato a dare i parcheggi in riva al mare in estate alle ditte esterne. Dobbiamo aumentare i parcheggi, non diminuirli. Non appena scadrà il contratto con Equitalia sarà la Multiservizi a gestire la lotta contro gli evasori. Nessuno lavoratore verrà licenziato se applichiamo il piano industriale”. Marra è un fiume in piena, sottolinea i numeri in consiglio comunale. L’Api è il secondo partito con due assessori e tre consiglieri comunali.
Dopo la vittoria di Bersani al primo turno delle primarie del centrosinistra, Martino Melchionda non solo ha stra-battutto Carmelo Conte (sostenitore di Matteo Renzi) ma ha anche riconquistato due consiglieri comunali nella sua maggioranza, Massimiliano Atrigna e Armando Cicalese, ex contiano, non più riformista.
Dopo un’estate di tribolazioni l’Api ha offerto un tetto e un “alloggio” a Massimiliano Atrigna. L’Udc resta nelle mani del gruppo Cobellis. Ma ora è meno forte. È meno decisivo in consiglio comunale. In modo inconsapevole l’Api ha rafforzato la maggioranza del Sindaco. Ma il 4 dicembre si torna in aula per votare il decreto salva comuni e cercare una via d’uscita per i 55 milioni di debiti. Per Damiano Cardiello, Fausto Vecchio (Pdl) e Paolo Polito (Fli) il comune di Eboli è già in dissesto finanziario. Per la maggioranza (Pd-Api e Udc) i conti verranno risanati e l’amministrazione Melchionda arriverà alla fine del mandato (2015). Chi ha ragione e chi ha torto, già martedì prossimo potremmo scoprirlo.
* “Arriva l’Alba” è uno pseudonimo
Eboli, 2 dicembre 2012
a che gioco stanno giocando ???
A scilipoti han dato 300.000,00 euro di finanziamento al proprio movimento politico .
A razzi han garantito un corposo vitalizio .
Alla corrente cosentino del PD ebolitano han dato incarichi vari ……. .
Ma non siamo in anticipo per il mercato di gennaio.
Da osservatore, l’elemento che forse risulta esser maggiormente stridente è il totale disinteresse verso un senso di disgusto diffusissimo verso questa politica.
Capisco che il dogma della coerenza si è parte della preistoria, ma posso garantire che questa concezione non aiuta a combattere il populismo e la demagogia che invece vengono costantemente alimentati.
La mancata distinzione tra i partiti trova la sua ragion d’essere in queste campagne acquisti.
Rivolgo un invito ai giornalisti in platea, avete un ruolo importante nella società civile, ignorate queste vicende che nulla hanno a che fare con i problemi e la concretezza del vivere quotidiano, non inquinate la vostra funzione partecipando a quelle conferenze senza senso.
Lo ribadisco dopo averlo già scritto in un altro articolo: Atrigna è stato candidato di destra alle scorse comunali; successivamente è passato all’UdC; adesso all’ApI. E tutti ad accoglierlo a braccia aperte.
Ma che fine hanno fatto termini come coerenza ideologica/programmatica e rispetto nei confronti del proprio elettorato??!!
Scrivo ciò con dispiacere, perchè considero la sezione ApI di Eboli un’ottima realtà politica locale, ma è ora che anche lì i “vecchi volponi” lascino il posto (quantomeno ai figli..) e figure certamente ambigue, mosse unicamente dalla ricerca di un “tozzo” e non delle briciole…non fossero accolte a braccia aperte.
Ma questa certo è un’altra politica, basata su idee e valori e non sul “pacchetto voti”…una politica che a breve spazzerà tutti questi politichesi, compresi quelli giovani anagraficamente ma “vecchi” per modus operandi.
perchè consideri l’API una ottima realtà,se si presta a queste pratiche
Lo Scillipoti ebolitano,ed organizzano anche una conferenza per presentarlo:che vergogna!
che teatrino eboli e la politica ebolitana,se poi la si chiama politica questa che fanno questi signori,insieme al gran BURATTINAIO nonchè pinocchio Melchionda…cert che stam proprio N’GUAIAT noi tutti ebolitani peggio di loro c’è solo la fine del mondo.-