Veleni “rossi”: Tarantino risponde a SEL e Rosania

“Parenti serpenti”: Si continua nelle accuse reciproche.

Tarantino a Rosania e a SEL: La forza e l’esperienza maturati in anni di militanza mi inducono a ribadire la richiesta di dimissioni. Decine di giovani si sono allontanati, questa è l’ultima occasione che si presenta per rinnovare una classe dirigente che di dirigente non ha nulla.

Giovanni Tarantino

EBOLI – Mentre ci si avvicina al turno di Ballottaggio, mancano meno 24 ore, che vede contrapporsi  il Segretario del PD Pierluigi Bersani e il Sindaco di Firenze Matteo Renzi continuano polemiche e battibecchi tra Giovanni Tarantino, il gruppo dirigente di SEL, e Maria Teresa Imparato della Fabbrica di Nichi. Tra botta e risposta volano le accuse e non mancano frecciatine avvelenate: veleno “rosso”. Veleno che ormai nemmeno segretamente si somministrano per rinfacciarsi o accusarsi, disimpegno nel sostegno al loro Segretario Nazionale di SEL Nichi Vendola, che nel primo turno delle Primarie, ha raccolto ad Eboli una manciata di voti in netta controtendenza rispetto al dato nazionale, provinciale e del sud in generale.

Rosania-Tarantino

Si è partiti con una richiesta di dimissioni da parte di Tarantino, che accusava di disimpegno Rosania, perché nel corso delle votazioni di Ballottaggio di domenica scorsa non si sarebbe fatto vedere davanti ai seggi a “mendicare” voti. Si è proseguito, in una lettura fantasiosa dell’attacco di Tarantino, ritenendo il suo peso politico ed elettorale uguale a zero, ed indivuduando il suo intervento come una manovra di “occupazione” del Partito in previsione delle elezioni. Nel frattempo si aggiungeva alle critiche una nota politica di Maria Teresa Imparato della Fabbrica di Nichi che con modalità diverse metteva sotto accusa i compagni di SEL.

Parenti serpenti“, si dice, quando si attribuisce alle persone più vicine delle cattive azioni che altri non avrebbero mai il coraggio di fare. E di quì i “veleni”. In questa vicenda i vari personaggi non si fanno specie di attribuirsi poco peso, politico ed elettorale, dando la lettura di un Partito praticato da pochi intimi, ed è forse questa è la lettura giusta. I vari protagonisti forse dovrebbero leggere quei magri risultati non come uno scarso impegni di questo e quello che ha disertato i seggi elettorali, ma piuttosto come un risultato che fotografa una scarsa attenzione nei confronti di SEL, che non riesce più a rappresentare le istanze dei cittadini elettori, confondendoli a seguito delle loro scelte politiche discordanti e presentando l’immagine di partito scollegato dal resto di una coalizione di centrosinistra, che si presenta manco a farlo a posta unita, nel caso delle Primarie, e pronta per governare il Paese, a fronte di un Partito a livello locale, che al contrario, non ha nessun legame con il resto del centrosinistra e vive una sua realtà isolata. Condizione questa che espone in maniera pericolosa anche il PD locale e gli altri alleati minori (API e PSI) ad errori politici che successivamente si ripercuotono rovinosamente sull’attività amministrativa dell’attuale maggiornza che sostiene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda.

A queste osservazioni la risposta che segue di Tarantino non da una lettura diversa e non offre spiragli prospettici, mentre continua ad arrovellarsi al passato e a fatti e circostanze che non interesserebbero più nessuno se non a contrapporsi come macigni a risoluzioni moderne che dovrebbero vedere una classe politica e dirigente, indipendentemente da riferimenti anagrafici, proiettata verso soluzioni politiche attuali e moderne, ricordandosi che il mondo sta cambiando e le Primarie rappresentano quel grimaldello che ha divelto quelle porte corazzate che impediscono l’apertura di nuove frontiere.

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Risposta di Giovanni Tarantino a Gerado Rosania e ai sellini

Quando nei giorni scorsi ho lanciato la sfida della richiesta di dimissioni, sapevo che non me la sarei passata liscia, ma mi aspettavo un minimo di autocritica e la conferma del loro impegno così come hanno fatto nella seconda parte del comunicato stampa. Non mi aspettavo una risposta così feroce circa il mio contributo di idee e rappresentatività politica, per cui sono “costretto” a difendermi non per giustificare la somma di zeri che mi è stata attribuita nella valutazione da chi pur mi conosce da tanti anni, ma per ricordare che all’ultimo congresso cittadino io non ero candidato a nulla, tant’è che ero anche andato via prima del voto che mi risulta si sia svolto tra un piccolo gruppo di persone autoreferenziali, tant’è che hanno proposto loro di candidarmi a mia insaputa, e poter forse dire un giorno che non ho preso neppure un voto! Quanto alla mia rappresentatività politica, basti ricordare che quando loro mi hanno proposto la candidatura alle regionali, da me accettata per dare un contributo al partito, i voti ci sono stati e i numeri sono stati ben altri e loro li conoscono bene.

Per quel che riguarda il contributo di idee e proposte sulle cose da fare, posso solo dire che alle riunioni non le hanno mai verbalizzate né prese in considerazione, altrimenti non staremmo al punto in cui siamo.

Mi permetto perciò di ricordare che quando ero io a guidare il partito negli anni dell’ascesa al governo cittadino, i numeri del partito erano ben altri, a partire dagli iscritti (eravamo il circolo più forte della provincia, senza tesserare nemmeno un mio familiare) e i voti erano tanti, altrimenti non avremmo eletto un sindaco (Rosania) e un consigliere provinciale (Tarantino), per chi l’avesse dimenticato! Ma questa ormai è storia e non serve alla politica di oggi.

Anzi, proprio quella forza ed esperienza maturati in tanti anni di militanza mi inducono a ribadire la richiesta di dimissioni. Che poi, io parli solo per me è la dimostrazione che non ho “organizzato” nessuna “prova tecnica di occupazione del partito in vista delle elezioni” altrimenti avrei avuto anch’io un gruppo e non un partito così come dovrebbe essere!

Dopo aver perso, negli ultimi due anni, il contributo di decine di giovani che per “maternalismo” si sono allontanati dall’attività politica, sarebbe il caso di non perdere l’ultima occasione che abbiamo per rinnovare una classe dirigente che di dirigente non ha proprio nulla.

Per fare una battuta finale, mi viene da dire che vedendo l’attivismo con cui si spendono nell’allenamento politico, con un attivismo irrefrenabile e la pubblicazione di decine di comunicati alla settimana, e poi perdersi la partita domenicale, è la dimostrazione che l’allenatore è da cambiare!

Eboli, 1 dicembre 2012

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