Il sindaco Melchionda replica ai riformisti: “accuse infondate e inutili bassezze per avvelenare il clima cittadino alla vigilia delle primarie del centrosinistra”.
Guerre di potere, di gruppi di potere che utilizzano danaro pubblico, i nostri soldi contro noi stessi, per affermare un dominio che ha corrrotto e messo in ginocchio una Città, riducendola al declino morale, politico, culturale, economico e sociale e che ha rubato il futuro ai nostri figli.
EBOLI – C’era da aspettarselo che ci sarebbe stata una risposta altrettanto violenta di uno dei diretti interessati posto sotto accusa dai “Liberi e Riformisti” e dal “Coordinamento dei Comitati Pro-Renzi”. E così che arriva puntuale da parte del Sindaco di Eboli Martino Melchionda, la replica alle accuse gravissime mosse dal gruppo consiliare dei Riformisti: Antonio Petrone, Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Armando Cicalese; relativamente alla “presunta” ed “infondata“, come le definisce il Sindaco, presenza di irregolarità nell’ambito delle attività di registrazione alle primarie del centrosinistra previste per il prossimo 25 novembre.
“E’ un vero peccato. – dichiara il primo cittadino – Un bel momento di partecipazione, e di riavvicinamento alla politica, deve essere trasformato in un’occasione di diffusione di tossine e calunnie di ogni tipo.
Guarda caso, – aggiunge Melchionda accusando a sua volta i suoi accusatori – non si fa mai un nome e un cognome, si lanciano veleni. Non è vero nulla di quanto riferito dai “riformisti”; lanciare veleni senza fare alcun preciso riferimento è un tipico tentativo di intimidire, di condizionare, e di trasformare ad Eboli le primarie in una rissa.
Come sempre, – incalza il Sindaco e rimanda al mittente le accuse rivoltegli puntando il dito accusatore su ‘un’azienda dedita alla riabilitazione‘, che ci vuole poco ad individuare nell’Elaion, così come ci vuole poco ad individuare ‘quell’antica presenza’ nell’ex Ministro Carmelo Conte, nemico ed alleato a fasi alterne dello stesso Sindaco – è dal pulpito sbagliato che arriva la predica; ad Eboli esiste una cancrena, che deforma l’attività politica: un’azienda dedita alla riabilitazione ridotta dal suo padrone a strumento politico ed elettorale, con dipendenti, fornitori, e, purtroppo, spesso anche gli utenti disabili, portati a votare a primarie e congressi di partito, o ad assistere a convegni ed incontri sui più svariati temi, nei quali è fissa un’antica presenza che, sul clientelismo ha costruito le trascorse fortune politiche.
Insomma, – fa notare come siano strumentali le accuse ‘infondate’ come le definisce il Sindaco e i riferimenti locali, sebbene i temi sono di carattere nazionale e coinvolgono l’intero centro-sinistra – sono le primarie per scegliere il leader del centrosinistra, dell’Italia, non di Eboli, né di Santa Cecilia; ci sforzeremo perché tali rimangano.
A tutti coloro che vorranno partecipare, – conclude il Sindaco di Eboli Martino Melchionda con un accorato appello e una labile speranza – ai dirigenti del centrosinistra, l’invito a non accettare provocazioni, a non scadere nella rissa, ad isolare chi, del tutto estraneo alla nostra parte, usa questo occasioni per avvelenare il clima cittadino, con bassezze di ogni tipo.”
Purtroppo ci è difficile immaginare da quale parte sia la ragione se non una colpa grave, gravissima che si rifà al potere. Il potere che ha corrotto intere generazioni e viene ancora utilizzato per continuare a corrompere anche le speranze dei nostri giovani. Quel potere che ha messo in ginocchio una Città riducendola al declino morale, politico, culturale, economico e sociale. Quel potere che sempre più arrogante e prepotente viene esercitato da postazioni pubbliche, utilizzando danaro pubblico: i nostri soldi. I nostri soldi utilizzati contro noi stessi.
E’ difficile spiegare ai giovani perché devono sperare in un posto da commessi pur avendo conseguito Lauree a pieni voti, e magari i figli di chi si sta contendendo a suon di schifezze passano attraverso scorciatoie e scavalcano decine e decine di giovani bravi e meritevoli, colpevoli solo di non essere individuati loro stessi o i loro fratelli, le loro sorelle, le loro madri, i loro padri come “cagnolini ubbidienti” o “ciechi seguaci” pronti a qualsiasi sacrificio anche a quello di annullare il proprio orgoglio pur di non “guastare” i rapporti, e al contrario con atteggiamenti dimessi ingraziarsi il padrone di turno.
Se le accuse che si lanciano reciprocamente sono vere o verosimili, fino a prova contraria, è veramente vergognoso. Se si deve dare un giudizio analizzando i vari comunicati e cercando di verificarli con la realtà, compiendo tutti gli sforzi, specie quelli di criptare i messaggi di linguaggi simil-mafiosi del dire e non dire, allora possiamo trarne delle conclusioni che ci portano a dire che se gli uni “puzzano“, gli altri “fetono“, lascio a voi giudicare l’aggettivo giusto da attribuire ai contendenti.
Fatto sta che il clima politico è disturbato dai veleni più pericolosi e dalla violenza più inusitata che rende i percorsi politici, anche quelli più democratici e limpidi, condizionati e opachi. Insomma sporcano tutto e rendono il terreno inpraticabile, simile ad una palude politica piena di trabbocchetti e di sabbie mobili, familiare solo al loro modo di agire.
Intanto la Città è bloccata ed è in mano a poteri antichi, a gruppi minoritari ma ben organizzati, e a giudicare di come si muovono, spregiudicati. Una Città prigioniera di poteri antichi e moderni, ma prigioniera di residuati ideologici che nel corso degli anni, anziché produrre percorsi limpidi e democratici e fare giustizia del passato, hanno praticato strade demagogiche e indottrinate che hanno finito inesorabilmente di distruggere ogni piccolo tentativo spontaneo di libertà.
Ma cosa fare oggi? Invocare la strada di indagini appropriate, affidandole alla Procura della Repubblica, per risolvere definitivamente una partita politica non utilizzando mezzi politici e istituzionali piuttosto che scorciatoie giudiziarie, è una sconfitta. Ma cosa si deve fare e cosa si può fare se questi gruppi di potere continuano sfacciatamente a giocarsi delle regole fondamentali della civiltà politica e praticare i loro consueti metodi? La Procura salernitana sta indagando sul tesseramento del Popolo della Libertà, e lo sta facendo seguendo piste che vanno da Sapri a Scafati, passando per alcune aree su cui si è acceso un “focus” particolare, per scoprire gli intrecci tra malavita, politica e affari, ipotizzando che attraverso il tesseramento si possa controllare le postazioni politiche e si possono controllare i voti, e attraverso i quali si possono concedere favori, individuandoli in appalti e monopoli sugli appalti.
Se veramente si vuole dare un contributo di libertà e di trasparenza, si potrebbe incominciare nel rendere pubblico l’elenco degli iscitti alle Primarie, ma basterebbe anche rendere più trasparenti anche i percorsi di affidamento di taluni servizi e rendere pubblici i nominativi del personale che viene utilizzato, e poi si potrebbe utilizzare un codice etico rendendo pubblici tutti i nominativi dei dipendenti delle strutture pubbliche e delle imprese che a vario titolo hanno a che fare con il danaro pubblico, e magari potremmo sfatre dubi e sospetti per le ditte che lavorano con il Comune, con l’ISES, con l’Elaion, con Campolongo Hospital, di cui solo oggi si ricordano rapporti e utilità, e così via passando magari anche per gli incarichi professionali e quelli di cui al Piano di Zona S5 e perché no la Sarim, e magari anche rispetto ad alcune questioni urbanistiche appese, e di qualche appalto concesso per 20 anni come quello dell’illuminazione, o di ditte che offrono soluzioni che fanno risparmiare centinaia di migliaia di euro fornendo determinati corpi illuminanti, escluse per favorirne altre.
Possiamo fare chiarezza?
Eboli, 24 novembre 2012
che vergogna che delusione che squallore quest’uomo doveva essere il male minore x la nostra citta’,si e’rivelato il peggiore in assoluto ,il piu’venduto,il piu’compromesso.Se non vado errato erano tutti suoi amici i ragazzi elaion e i lavoratori elaion nonche’ il loro padrone forse perche’gli servivano i voti x raggiungere quella poltrona.caro sindaco mangia un poco di fosforo cosi’non dimentichi il passato.