Si doveva parlare del nuovo Piano Spiagge. Un altro Consiglio Comunale a vuoto. Povera Eboli.
Una Maggioranza “politicamente morta” dilaniata al suo interno da guerra di interessi e di occupazione di spazi di potere, che ormai completamente paralizzato la città.
EBOLI – “Ancora una volta, – si legge da una nota di Sinistra Ecologia e Libertà che commenta il Consiglio Comunale che non si è tenuto per mancanza del numero legale – il Consiglio comunale di Eboli non si è riuscito a svolgere. Una Maggioranza “politicamente morta” dilaniata al suo interno da un’ eterna guerra di interessi e di occupazione di spazi di potere, che ormai prosegue da mesi e che ha completamente paralizzato la città, non è stata capace di mettere insieme più di 9 consiglieri a fronte dei 16 richiesti dalla legge per dare validità alla seduta!
Eppure – per SEL – all’ordine del giorno c’erano questioni molto importanti: il “nuovo” piano spiagge, che a noi di Sinistra Ecologia e LIBERTA’ dà più l’impressione di un’altra grande operazione affaristica, che fa il paio con quelle edilizie su “Fontanelle” e sul “vecchio macello comunale”, ma che “lor signori”, con ripetuti interventi sulla stampa, hanno presentato invece come un grande strumento di sviluppo. Ma, soprattutto, c’era all’O.d.G. la questione dei provvedimenti da assumere per portare il Comune fuori dallo stato di “pre-dissesto” in cui 7 anni di amministrazione Melchionda l’hanno portato.
Niente da fare! questi signori, fino a quando non risolvono le loro guerre per bande e non trovano il punto di sintesi che accontenti tutti, continueranno a bloccare le istituzioni, la città ed a non dare risposte agli Ebolitani. Una città non può essere governata in questo modo!
Ormai non hanno più alibi, – prosegue SEL – il fallimento è sotto gli occhi di tutti, glielo scrivono anche i “loro” tecnici, che non hanno alcun input politico e non sanno quali decisioni assumere, soprattutto su un terreno così delicato quale quello della situazione finanziaria dell’ente. Ad esempio, nella relazione alla delibera sul piano di risanamento consentito dalla legge, a proposito di una società comunale (la “patrimonio s.r.l.”) preposta a vendere i beni comunali, la quale fino ad ora, oltre a produrre circa 248.165 euro di perdite in due anni di vita, non ha venduto praticamente nulla, ma ha contratto un mutuo con una banca di circa 4.000.000 di euro, mettendo a garanzia un patrimonio comunale di circa 8.000.000 di euro che scade nel 2013 e che prevede che se non si riescono a vendere beni comunali per l’importo del mutuo da restituire, la banca si prenderà (praticamente a metà prezzo!) il patrimonio comunale messo a garanzia ma che per mesi è stato senza l’amministratore, i revisori del conto scrivono: “per tale sodalizio si è manifestato durante gran parte dell’esercizio 2012 un imbarazzante vuoto amministrativo in seguito alle dimissioni dell’amministratore unico. Questa assenza di direzione ha comportato un grave rallentamento nella realizzazione degli obiettivi prefissati”.
E mentre questi signori continuano a litigare sul come spartirsi qualche pezzo di potere, sono 18.463.143,90 gli euro che il Comune deve pagare a fronte di fatture già messe in liquidazione, ma rispetto alle quali non c’è la disponibilità di cassa per emettere il mandato di pagamento: fornitori, professionisti, imprese… tutti impossibilitati a percepire quanto dovuto per la prestazione fatta al Comune di Eboli.
Ed intanto, in questo quadro devastante, il Comune non riesce a riscuotere più del 60% dei propri tributi…
Avevamo chiesto da mesi – conclude nella sua nota SEL – che si corresse su questo terreno, che questa Maggioranza venisse in Consiglio con un piano di rientro o per dichiarare il dissesto (che noi di S.E.L. riteniamo, comunque, un dramma per la città!) dichiarando la nostra disponibilità a confrontarci a viso aperto in Consiglio. Ora è addirittura la legge che consente di predisporre questo piano di risanamento (pagando, comunque, un prezzo altissimo, in termini di tasse e di limitazione dell’azione del Comune!).
E questa Maggioranza, che comunque ha accumulato altri 3 mesi di ritardo, non trova neanche la forza di assicurare il numero legale in Consiglio comunale.
Cosa bisogna aspettare ancora perché se ne vadano via, sindaco in testa, e consentano ai cittadini ebolitani di riappropriarsi del diritto di decidere chi deve governare questa città in una fase così drammatica?
Povera Eboli!
Eboli, 24 novembre 2012