Melchionda interviene in merito al Piano spiagge: “si tratta di una vera e propria svolta per la fascia costiera”. Gli assenti all’ultimo Consiglio comunale, hanno precise responsabilità nei confronti della Città.
Per il Sindaco “Il dibattito politico deve tornare ad essere un momento di confronto”.
EBOLI – Il Consiglio Comunale di ieri sera era stato chiamato ad esprimere il proprio parere in merito al progetto preliminare PUA fascia costiera. Un provvedimento, che il Sindaco di Eboli Martino Melchionda tiene a precisare, di competenza della Giunta, ma che si è deciso di portarlo in Consiglio comunale perchè si riteneva, a giudizio sempre del Sindaco, potesse essere arricchito da ulteriori valutazioni e essere più ampiamente condiviso. Va da se che tutti gli altri provvedimenti analoghi adottati in Giunta sono manchevoli di quella partecipazione che li avrebbe resi sicuramente più ricchi dal punto di vista progettuale e più condivisi dal punto di vista decisionale, oltre che meno chiacchierati dal punto di vista dei probabili effetti.
Ma purtroppo la seduta, per mancanza del numero legale, non ha consentito che si potesse affrontare la questione, un rinvio forzato che costringe ad uno slittamento de i lavori ad un’altra seduta. In aula dopo una sospensione dei lavori, hanno risposto all’appello solo 15 consiglieri, costringendo il Presidente del Consiglio Comunale Luca Sgroia a sciogliere la seduta per mancanza di numero legale. Mancavano le opposizioni: quella di centro-destra, PdL e Nuovo PSI; quella interna al PD, formata dal gruppo dei Liberi e Riformisti, Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Carmine Campagna, Armando Cicalese, sospesi dal Partito e nelle prossime Primarie del centrosinistra, sostenitori del Sindaco di Firenze Matteo Renzi; Mancava Paolo Polito di FLI; Mancava Massimiliano Atrigna dell’UDC; Francesco Rizzo dell’IdV, e Mario Di Donato del PD. Qualcuno impegnato, salvo poi a farsi vedere nei corridoi, e nei pressi del Comune, qualche altro ha disertato deliberatamente non negando un certo malcontento per non essere stato coinvolto dalla maggioranza.
Se per Rizzo di IdV poteva essere una scappatoia, allo scopo di evitare ulteriori pressioni sul suo partito, già in difficoltà, per via della trasmissione di RAI3 REPORT, sulle Case di Antonio Di Pietro, condotta da Milena Gabanelli, per Atrigna non è un problema ammettere che deliberatamente non ha voluto assicurare la sua presenza per aperti dissensi con una parte del suo gruppo e per il resto della maggioranza, poiché non è stato per nulla avvisato ne coinvolto nei processi decisionali che hanno preceduto il Consiglio. Decisioni ignorate e per questo osteggiate dal consigliere dell’UDC Atrigna. Una presa di posizione che ci dice che quei problemi che erano alla base della crisi politica e amministrativa che hanno portato poi al Melchionda bis, non sono superati, nonostante la famosa “Cabina di Regia“.
Quello che si contestava allora si contesta ora: I consiglieri non si sentono coinvolti nelle decisioni. Mentre Rizzo glissa e Atrigna lo dice apertamente, emerge ancora più inquietante l’assenza di Di Donato. Il PD non trascura mai di mostrare le sue divisioni e ora l’uno ora l’altro sembra si faccia una staffetta per mettere in difficoltà il Partito e l’Amministrazione, entrambi di per se già pieni di problemi.
Senza entrare nel merito delle questioni che erano all’ordine del giorno del Consiglio Comunale ed inispecialmodo del PUA “Fascia costiera” e delle soluzioni progettuali che andrebbero ad intervenire in un’area sconquassata dall’abbandono, dall’incuria e dalla mala amministrazione di anni, quello che preoccupa in questo momento sono le Casse del Comune e le difficoltà di far quadrare i conti, anche alla luce del così detto recente Decreto “Salva Comuni“.
E il fermo di ieri se non è legato a piccole aspirazioni personali, assume altri significati ed è ancora più preoccupante perché mette in evidenza tutta l’inadeguatezza di un’Amministrazione che fonda la sua ragion d’essere solo ed esclusivamente sui numeri più che sulla politica e il coinvolgimento dei singoli in un progetto comune.
A riguardo del mancato numero legale e del conseguente rinvio del Consiglio Comunale e degli argomenti posti all’o.d.g. interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “il progetto preliminare relativo al Piano Urbanistico Attuativo della fascia costiera rappresenta una vera e propria svolta per il tratto di litorale compreso tra il limiti dei territori comunali di Capaccio e di Battipaglia.
Area che ricopre un importante ruolo strategico nell’ambito del tessuto economico e produttivo del nostro territorio.
Il proposito è quello di favorire una concreta e reale destagionalizzazione delle attività presenti nell’area allo scopo di inquadrarla fra quelle che a pieno titolo sono parte integrante del sistema produttivo locale.
Difatti, – prosegue il primo cittadino – lo sviluppo di strutture permanenti, la cui attività si prolunga all’intero anno, significa promuovere il turismo e soprattutto riportare decoro ad un’area oggi scarsamente popolata – tranne che nella stagione estiva – e che, dunque, soffre problemi di significativo degrado.
Il Consiglio Comunale di ieri sera è stato chiamato, dunque, ad esprimersi su un progetto davvero importante per il rilancio turistico, commerciale e produttivo del nostro territorio.
L’emendamento presentato, nel corso della seduta consiliare, è stato ampiamente condiviso da tutti; non condivido, pertanto, l’assenza di alcuni rappresentanti della maggioranza politica.
Ritengo opportuno, quindi, – conclude il Sindaco di Eboli – appellarmi al senso di responsabilità di coloro che ieri sera non sono stati presenti al dibattito. I consiglieri comunali sono trenta, e tutti, nessuno escluso, hanno il dovere di partecipare al confronto.
L’opposizione non deve assolutamente sentirsi assolta: essa ha il dovere nei confronti dei cittadini, al pari della maggioranza, di prendere parte alle sedute consiliari, anche soltanto per esprimere il proprio dissenso e per contrastare, in maniera costruttiva, le proposte della maggioranza.
Io credo – conclude il Sindaco Melchionda – che il dibattito politico non dovrebbe ridursi sempre e soltanto a scontro fra opposte fazioni, a prescindere dal merito delle questioni. Nell’interesse dell’intera Città, esso deve tornare ad essere un momento, anche serrato, di confronto, all’esito del quale si giunga a determinazioni il più largamente possibile condivise”.
Eboli, 15 novembre2012
Signor Sindaco un’….Area che ricopre un importante ruolo strategico nell’ambito del tessuto economico e produttivo del nostro territorio……. non si lascia per 10 anni in preda agli extracomunitari ( che , lo ripeterò fino alla noia, servono da manodopera per le aziende agricole della zona) facendola diventare sempre più una specie di enclave straniera. Sia l’amministrazione Melchionda che quella precedente ( Rosania) non hanno mosso una foglia laggiù in 20 anni circa. Ci vuole molta sfacciataggine ad affermare che si considera quella zona come strategica dopo un’assoluta inerzia durata un ventennio. Se una zona che viene ritenuta strategica viene considerata così non oso immaginare cosa succede per le zone non strategiche.
Continuate a comportarvi ( tutti i politici attuali) come imbonitori cercando di mistificare la realtà che è sotto gli occhi di tutti. Già dopo la fine della Prima Repubblica eravamo in notevole ritardo per quanto concerne lo sviluppo della fascia costiera, sono passati altri 20 anni e la situazione è addirittura peggiorata. Lei è reponsabile di questo in prima persona perchè da accentratore quale è non può scaricare su nessuno questa responsabilità.
Dica all’assessore Lavorgna che dei controlli volti a identificare qualche prostituta nessuno ha bisogno. Abbiamo bisogno di identificare i numerosissimi irregolari presenti sul territorio per poi espellerli sia in litoranea che nel centro storico. Liberare la zona da chi la occupa senza titolo e il primo passo per ristabilire la legalità di una zona che lei ritiene ( a chiacchiere) strategica e che dovrebbe effettivamente esserlo se venisse gestita adeguatamente. Lei deve essersi obbligato a far permanere lo status quo, non si può spiegare diversamente la trascuratezza , l’abbandono totale e la superficialità con cui si è gestito per decenni questo problema.