La scorsa notte, è stato dato alle fiamme il portone di entrata del Museum of Operation Avalanche, situato nel Complesso Monumentale di Sant’Antonio di Eboli.
Melchionda condanna il grave atto vandalico perpetrato nei confronti del Museo dello Sbarco: “un oltraggio alla cultura e all’intera comunità. Contrasteremo con forza questi gesti. Chiamo a raccolta la scuola e il mondo delle Associazioni per diffondere maggiore rispetto per la propria città”.
EBOLI – Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, insieme all’intera Amministrazione Comunale, condanna con forza il grave atto vandalico perpetrato nei confronti del Museum of Operation Avalanche.
La scorsa notte, difatti, è stato dato alle fiamme il portone di entrata del Museo dello Sbarco, situato nel Complesso Monumentale di Sant’Antonio di Eboli.
Il MOA, inaugurato lo scorso 9 settembre, in occasione della giornata di commemorazione dello sbarco delle truppe alleate nel 1943, custodisce armi e cimeli degli eserciti protagonisti del secondo conflitto mondiale, documenti e immagini dell’epoca, una mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio di Angelo Pesce ed un sala emozionale con un plastico dinamico ed interattivo, unica nel suo genere nel meridione d’Italia, dove i visitatori possono rivivere le fasi salienti degli avvenimenti bellici che ebbero come scenario la Piana del Sele. Esso rappresenta, dunque, una importante struttura che serba e rievoca uno degli eventi più importanti della nostra storia, entro il quale si alternano iniziative ed attività di grande spessore artistico e culturale.
A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Con grande sconcerto ho appreso ieri la notizia. Si tratta di un gesto grave nei confronti dell’intera comunità, sintomo di una preoccupante crisi di valori che conduce alla degenerazione dei comportamenti e delle azioni.
Danneggiare un museo che custodisce la memoria del secondo conflitto mondiale, un luogo di cultura, – allestito con tanta passione e sacrificio da parte dell’Amministrazione, della Sophis e di tutte le persone che hanno offerto il proprio contributo – significa non amare la propria Città e, dunque, non rispettarla.
Sono profondamente amareggiato e, a un tempo, preoccupato. Occorre fermarsi a riflettere.
Questo gesto – incalza il primo cittadino – si unisce all’inciviltà di chi quotidianamente abbandona i rifiuti lungo le strade, sui marciapiedi, ignorando le regole, le modalità e gli orari di conferimento; esprimendo profondo disprezzo e noncuranza nei confronti della propria città.
Stiamo intervenendo con serrati controlli nei confronti dei trasgressori, numerose sono le sanzioni elevate nelle ultime settimane.
Rispettare le norme che regolano la raccolta differenziata significa tutelare l’ambiente, oltre che migliorare il decoro e l’immagine di Eboli.
Il riciclaggio dei rifiuti consente importanti risparmi di energia e di materie prime, che riutilizzate diventano una fonte di ricchezza e non di inquinamento.
Mi sento, pertanto, di chiamare a raccolta i comitati di quartiere, le associazioni, il mondo della scuola e tutti coloro che, dotati di responsabilità e buon senso, possano incidere, affinché – di concerto con l’Amministrazione Comunale – svolgano un’attività di sensibilizzazione, favorendo la diffusione di ideali di rispetto e amore per il proprio territorio.
Soltanto così, unendo le forze, si potranno raggiungere i risultati sperati.
Auspico che le forze dell’ordine riescano a trovare in tempi brevi i responsabili di un’azione così vile. Presto provvederemo ad estendere il sistema di video-sorveglianza anche presso il Complesso Monumentale di Sant’Antonio, al fine di garantire sicurezza ai cittadini, per prevenire atti del genere e salvaguardare il nostro centro storico.
Purtroppo – conclude il sindaco – c’è ancora chi pensa di poter agire calpestando le regole della civile convivenza e violando la legge. Tuttavia, l’Amministrazione Comunale continuerà a contrastare con forza queste azioni.
Chi ama la città non può tollerare che si ripetano episodi di questa gravità”.
Eboli 12 novembre 2012
La scuola e le associazioni non possono sostituire le responsabilita della politica,non è la prima volta che succedono fatti del genere nel centro storico e in quel luogo spesso trafugato di opere artistiche .Qui la cultura centra poco se si pensa che tra i banchi di scuola si possa da soli eliminare il delinquere quando poi si ha contro tutti e fuori non c’è questo tipo di cultura che Melchionda e i suoi seguaci delegano ad associazioni e ambienti scolastici. La scuola ha un ruolo importantissimo nellaq societa,pedagogico innanzitutto e poi nozionistico,ma se pensiamo che tanti uomini potenti che male rappresentano la politica e le istituzioni passando anche loro tra i banchi di scuola sarebbe impensabile colpevolizzare la scuola perche ha fallito nel forgiare la personalita di costoro iniziando dal primo cittadino ebolitano.E’ facile delegare ad altri le responsabilita’ proprie. negli ultimi mesi il centro storico in particolare è scenario di fatti molto piu violenti come stupro ,omicidio, spaccio e prostituzione e come al solito si aspetta il morto per fare un po di polverone politico.Non siate falsi e cercate di guardare in faccia alla realta se ci riuscite guardatevi allo specchio quando nessuno vi vede e se avete il coraggio non rimproveratevi che avete fatto tutto per non far succedere questo.