“E mo’ basta con tutte queste sciocchezze!” E Di Pietro accusa il Sistema piduista dei poteri forti.
Di Pietro: “Starei sciogliendo IDV. E’ killeraggio politico. I signori della disinformazione si devono liberare dell’Italia dei Valori prima delle prossime elezioni nazionali. Questa non è lotta politica. E’ premeditato omicidio politico”.
ROMA – Riteniamo sia interessante pubblicare le riflessioni che il Leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha affidato al suo Blog, specie dopo il “Terremoto politico” che ha interessato il suo Partito, la sua persona, la sua famiglia, e tutte le dichiarazioni, oltre che ipotetici scenari, che la stampa e l’informazione nazionale hanno voluto attribuire all’ex PM di Mani pulite, dopo la trasmissione televisiva REPORT, andata in Onda su RAI3 domenica scorsa.
Di Pietro sente la necessità di intervenire ad alta voce ribadendo che il suo impegno non è mutato, che il suo partito non è in liquidazione, che tutti gli scenari disegnati, che lo riguardavano secondo la stampa, ivi compresi quelli tra lui e Beppe Grillo, non rispondono per niente alla verità. Antonio Di Pietro parla di “Killeraggio politico” e ancora di un “Premeditato omicidio politico”, messo ad arte su da quei poteri forti che egli ritiene di combattere accomunando il “sistema piduista dei poteri forti” e il “Governo dei banchieri“, per evitare che il suo Partito ed egli stesso raggiunga alle prossime elezioni politiche il quorum per entrare in parlamento. Il Leader di Italia dei valori tiene a sottolineare che non solo non scioglierà il Partito, non ha intenzione di formarne un altro, ma che sarà presente alle prossime elezioni a scapito di chi gli avrebbe attribuito in proprietà i 56 appartamenti di cui alla trasmissione di Milena Gabanelli.
Di Pietro per quello che ha rappresentato in Italia, è necessario che faccia chiarezza. Ci auguriamo lo faccia anche in fretta proprio per quello che lui ha significato in Italia, divenedo il simbolo di “Mani Pulite“. Ce lo auguriamo per lui e per noi: Per lui perché ritrovi la sua serenità e perché non possa poi essere destinatario del nostro disprezzo; e per noi perché è indispensabile per gli italiani acquisire la fiducia necessaria nei opartiti e nelle istituzioni.
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E mò basta
di Antonio Di Pietro
Questa mattina ho appreso, leggendo la solita ‘Unità’ e facendo finta di ascoltare il solito TG4, che avrei lasciato al proprio destino l’Italia dei Valori per fondare un nuovo partito, di cui addirittura avrei già pronto il simbolo di colore viola che racchiude semplicemente la parola “Basta”.
Ovviamente io non ne so nulla, come non sapevo nulla delle 56 case che di recente mi hanno falsamente attribuito, pur di farmi passare per palazzinaro. Ma una cosa è vera, anzi due: sto diventando davvero “viola” di rabbia per le continue falsità e calunnie che mi vengono riversate addosso. Soprattutto mi viene davvero voglia di urlare una volta per tutte: “E mo’ basta con tutte queste sciocchezze!”.
Sono ben conscio che i signori della disinformazione e del killeraggio politico si devono liberare dell’Italia dei Valori prima delle prossime elezioni nazionali. Il motivo è semplice e banale: sanno che non siamo disponibili a squallidi inciuci e compromessi inaccettabili e quindi vorrebbero semplicemente evitare che IdV possa tornare ancora una volta in Parlamento. Addirittura stanno arzigogolando una nuova legge elettorale, cucita a misura solo per evitare che IdV, e solo IdV, possa raggiungere il quorum.
La lotta politica mi sta bene, a patto però che essa venga giocata senza colpi proibiti e senza trucchi, tipo quest’ultima boiata informativa secondo cui io starei sciogliendo il partito: “ballon d’essai” lanciato appositamente per indurre i simpatizzanti, dirigenti e quadri operativi del partito a sciogliere le righe e andare tutti a casa.
Questa non è lotta politica. E’ premeditato omicidio politico e, cioè, esattamente ciò che avevo denunciato anche giorni addietro in una mia accorata intervista su “Il Fatto quotidiano”, allorché dissi che alcune mirate calunnie stavano facendo morire il partito.
L’Italia dei Valori è una formazione politica scomoda alle politiche dell’inciucio, finora portate avanti a destra e a sinistra, e quindi un nostro forte successo elettorale e la conseguente massiccia nostra presenza in Parlamento, nella prossima legislatura, impedirebbero al centrosinistra di fare alleanze con chi ha fatto comunella in tutti questi anni, prima con il Governo Berlusconi e ora con il Governo Monti (parlo dell’UDC se non si è capito, la cui mission è stare al governo, non importa se con la destra o con la sinistra purché ci sia una poltrona da spartire).
In questi ultimi tempi, poi, IdV, grazie alla sua forte opposizione in Parlamento, ha svelato agli italiani la “furbata” della finta legge anticorruzione, ha denunciato il tentativo di intorpidire il corso del processo, in svolgimento a Palermo, sulle cosiddetta trattativa Stato – Mafia. Inoltre, stiamo raccogliendo le firme per due referendum contro la Casta, abolizione dei finanziamenti pubblici e abolizione delle indennità parlamentari, e per altri due referendum a favore dei lavoratori: reintegro al loro posto dei lavoratori licenziati ingiustamente e salvaguardia del contratto collettivo nazionale. Insomma, l’IdV si è messa contro il sistema piduista dei poteri forti e della disinformazione organizzata che vuole far credere che in Italia tutto sta andando per il meglio e che, se qualcuno si lamenta, è colpa sua (ricordate la Fornero quando ha detto che la mancanza di lavoro è dovuta soprattutto ai nostri giovani che fanno troppo gli schizzinosi?).
E allora, metto, ancora una volta, qui nero su bianco, ciò che farò io e che farà l’Italia dei Valori nel prossimo futuro. Niente di nuovo, sto solo ripetendo quel che l’Esecutivo nazionale IDV prima, e l’Ufficio di Presidenza poi, hanno unanimemente già approvato:
- vogliamo contribuire alla costruzione di una coalizione, avente alla base un programma di governo totalmente agli antipodi di quello berlusconiano, che ha usato le istituzioni solo per farsi i fatti e gli affari propri, e anche alternativo al Governo Monti, le cui politiche riteniamo essere state inique e fortemente penalizzanti per la classe sociale più debole e più onesta del Paese;
- per questa ragione, e proprio in ossequio alle predette deliberazioni assunte dai massimi organi collegiali IdV, avevo scritto nei giorni scorsi una lettera aperta ai segretari politici del centrosinistra per offrire la disponibilità di IdV ad aprire un dialogo politico con essi, al fine di verificare la fattibilità di un comune programma di governo, anche in considerazione del fatto che, dopo la rinuncia di Berlusconi a candidarsi nuovamente a premier, c’era e c’è il rischio che tutto il centrodestra si ricompatti e finisca per vincere, nuovamente, le elezioni. Non vogliamo che si ripetano gli errori commessi ai tempi della “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto in cui il centrosinistra era sicuro di vincere e poi perse miseramente;
- a livello nazionale, ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta alla nostra proposta ma è nostra intenzione aspettare fino alla fine delle Primarie di PD, SEL e PSI, dato che al loro interno vi sono vistose divergenze sul futuro politico e programmatico che intendono portare avanti. Sia ben chiaro, però, che accordi di coalizione con noi vi potranno essere solo su base programmatica, come ad esempio: l’accettazione degli obiettivi dei nostri quesiti referendari, il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, una più equa ripartizione del carico fiscale, una maggiore attenzione al mondo del lavoro e, più in generale, una dichiarata esplicita discontinuità dalle attuali politiche del Governo Monti. Questo esecutivo, infatti, sta andando avanti solo a colpi di fiducia in Parlamento, in quanto nessuna forza politica approverebbe, nel merito, gli iniqui provvedimenti che sta emanando, tipo il “patto di stabilità” attualmente in discussione;
a livello territoriale, invece, i presupposti per coalizioni vincenti e convincenti già sono presenti in molti casi e cominciano a realizzarsi anche in relazione alle scadenze elettorali prossime future. Mi riferisco, soprattutto, alle imminenti elezioni regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise, ove IdV, salvo ripensamenti dell’ultimo momento dei nostri alleati, ha già raggiunto accordi e sarà presente all’interno di coalizioni di centrosinistra proprio sulla falsariga della foto di Vasto, nonostante quello che dicono i vari detrattori o finti tali.
in ogni caso, IdV sarà presente alle prossime elezioni politiche nazionali – sola o ben accompagnata, lo valuteremo cammin facendo – per continuare ad essere un punto di riferimento di chi non vuole rassegnarsi al Governo dei banchieri e dei poteri forti. Quelli, cioè, che tutto controllano e tutto influenzano solo a esclusivo loro uso e piacimento, trasformando i diritti in piaceri e i cittadini in sudditi;
la scelta dei nostri candidati alle prossime elezioni avverrà con modalità ancora più stringenti rispetto al passato (anche se abbiamo sempre chiesto certificato penale senza carchi pendenti) per evitare infiltrazioni di persone indesiderate e/o inqualificabili: metteremo in rete i loro curricula alcune settimane prima della scadenza delle candidature, alla stregua delle “pubblicazioni di matrimonio”, in modo che i cittadini e gli elettori possano aiutarci a sceglierli bene, valutando la loro idoneità politica e morale all’incarico a cui aspirano;
Io e Beppe Grillo, in questi giorni, non ci siamo nemmeno sentiti ma immagino che pure lui si stia facendo un sacco di risate leggendo e sentendo le mille ricostruzioni fantasiose circa il nostro comune futuro politico (che ad oggi non abbiamo nemmeno ideato o programmato, ma di cui leggiamo ampie immaginifiche ricostruzioni da parte di variegati commentatori politici) e, soprattutto, percependo le paure che una tale eventualità incute al sottobosco della politica tradizionale;
quanto ai rapporti con i militanti e gli attivisti del Movimento 5 Stelle, rispettiamo il loro impegno civile e apprezziamo la loro tenacia nel cercare di cambiare il volto e gli obiettivi della politica nel nostro Paese. Prima di loro, ci abbiamo provato noi dell’IdV, ci stiano provando e vogliamo ancora provarci. Il successo di M5S, anche maggiore rispetto al nostro, non ci infastidisce affatto. Anzi ci stimola a migliorare, soprattutto con riferimento alle modalità di ricerca e selezione della classe dirigente, e a trovare sinergie in battaglie comuni;
per quanto mi riguarda, rimarrò alla guida di IdV fino a quando Dio e i nostri iscritti e militanti lo vorranno!
Ad maiora!
Roma, 5 novembre 2012