Francese: Per Santomauro non c’è alternativa alle dimissioni immediate

Battipaglia è in uno stato comatoso. La maggioranza è responsabile e incapace. Non ci sono alternative alle dimissioni immediate. Siamo fuori tempo massimo.

“Noi non ci dimettiamo. Non raccogliamo firme per dimetterci e lasciare il Consiglio senza opposizione, chiediamo, viceversa che questa maggioranza si dimetta, vada a casa, e riconsegni il futuro di Battipaglia ai battipaglesi.

Cecilia-Francese

BATTIPAGLIA“Governo “Tecnico” o dimissioni immediate?” – E’ con questo interrogativo che Etica per il Buon Governo e la sua fondatrice e leader Cecilia Francese apre la sua nota politica che consegna alla stampa per chiarire la sua posizione e quella del movimento rispetto ad una notizia “ritenuta falsa” circa una raccolta di firme tra i Consiglieri Comunali per tentare la strada della decadenzza e mandare a casa il Sindaco Giovanni Santomauro.sulla base della proposta avanzata qualche giorno fa dal capogruppo del Popolo della Libertà Giuseppe Provenza che osservando il fallimento dell’Amministrazione comunale Santomauro, avanzava l’ipotesi di un “Governo di Larghe intese” che egli chiamò di “Governo di Salute pubblica“.

“Abbiamo seguito con attenzione il dibattito politico cittadino, che si è aperto in questi giorni sul tema del come uscire dallo stato “comatoso” in cui questa maggioranza ha cacciato la città di Battipaglia. – prosegue la nota di Cecilia Francese che nella sua analisi non tralascia nulla di quello che lei dall’inizio del suo mandato man mano che l’Amministrazione Santomauro andava avanti. Appuntamenti mancati, occasioni perdute, finanziamenti persi, insicurezza amministrativa e improvvisazioni costringendo una Città come Battipaglia, capoluogo naturale della Piana del Sele ad una lenta agonia e ad una crisi, che per quanto sia intervenuta quella nazionale legata alle scelte del Governo Monti, Battipaglia non aveva mai conosciuto –

La manifesta incapacità di una amministrazione comunale, – prosegue la Francese – palesemente ed in modo quasi imbarazzante, priva di un progetto, di un disegno della città che si vuole costruire, aggravata da una permanente lite interna,tutta fondata sulla “spartenza” di quote di potere che ha portato al cambio di una quarantina di assessori in 3 anni privando la città di interlocutori istituzionale credibili ed attendibili, ha determinato il completo blocco economico, sociale e culturale di Battipaglia. Quella che un tempo era il polo di sviluppo dell’intera provincia di Salerno, è ridotta ad una realtà ripiegata sui propri problemi e drammi sociali, senza alcuna prospettiva, costretta ad assistere impotente alla continua fuga di risorse finanziarie, di imprenditori, di risorse umane a partire dalle decine di giovani diplomati e laureati che ogni anno scappano.

Tre anni di amministrazione Santomauro hanno fatto incancrenire questa situazione di fatto già presente negli anni passati, senza che nulla fosse messo in piedi per contrastarla.

Anche perchè consci di questo, – aggiunge –  noi di Etica per il Buongoverno, subito dopo le elezioni del 2009, che videro la vittoria, senza la maggioranza in Consiglio di Santomauro, proponemmo un governo tecnico a termine,che coinvolgesse tutti i soggetti politici presenti in Consiglio Comunale, che prevedesse la presenza in Giunta Comunale di forti professionalità e che affrontasse tre/quattro questioni per evitarne la degenerazione e poi ridesse la parola agli elettori.

Noi pensavamo ad una autorevole amministrazione, sostenuta da tutto il Consiglio Comunale che mettesse mano:

  • alla crisi finanziaria del Comune ed evitasse il dissesto, che noi continuiamo a vedere come una jattura per la città;
  • alla situazione dei fondi europei (il “più Europa“) per non perdere l’apportunità, e utilizzare quei fondi per ripensare interamente la città, la sua organizzazione urbana, le sue priorità di sviluppo economico;
  • alla riorganizzazione della macchina amministrativa, perchè senza una organizzazione del comune ripensata e rimotivata non c’è proposta di governo che tenga;

Su questi punti, e su qualche altra, riconosciuta, emergenza avrebbe dovuto misurarsi il “governo tecnico” e poi tornare alle votazioni perchè, così come è giusto, la città si ridesse un governo politico di lunga gittata capace di mettere in campo un disegno a medio e lungo termine.

Giovanni Santomauro respinse con sdegno la nostra proposta. – contiinua la leader di Etica – Molto più semplice la mera gestione del potere, garantendosi maggioranza in Consiglio distribuendo un poco di “becchime”, darsi al “calcio mercato” dei consiglieri favorendo cambi di casacca e costruendosi una maggioranza tenuta insieme soltanto dal collante della gestione del potere.

Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti:

  • la amministrazione più screditata della storia di Battipaglia, lontana dalle esigenze e dai drammi che attraversano la città;
  • una situazione finanziaria del comune prossima al dissesto finanziario, perchè fino ad oggi si è proceduto soltanto con artefici contabili per vantare miglioramenti che in realtà non ci sono, nonostante l’aumento della tassazione comunale diventata, ormai, insopportabile per i battipagliesi, già tartassati dai provvedimenti del governo Monti; nostante la svendita del patrimonio comunale, nonostante la crescita dell’indebitamento comunale. Più tasse, meno patrimonio, più debito: dopo tre anni di cura Santomauro i Battipagliesi sono più poveri;
  • Il ” Più Europa” ridotto ad interventi di ” arredo urbano” privato della visione strategica che si intendeva dare all’impiego di quei fondi;
  • Perse occasioni strategiche fondamentali per il futuro della nostra città e della Piana del Sele, della quale noi riteniamo che Battipaglia debba essere città capofila: persi i Fondi del “patto di reciprocità“, persi i fondi degli interventi in agricoltura; perso l’interporto…….;
  • La macchina amministrativa penalizzata ed intimorita sulla base della maggiore o minore fedeltà al “capo”, senza nessun riferimento alla produttività, alla premialità, alla crescita della professionalità, all’aggiornamento, alla formazione.
  • Completo abbandono delle politiche sociali, con il dramma della casa che esplode in tutta la sua drammaticità, con il problema dell’assistenza che diventa sempre più impellente per intere famiglie che si sentono sempre più abbandonate a se stesse;
  • Questioni culturali e questioni civili, a partire dalla questione della parità di genere, irrisolte per le liti interne alla maggioranza;
  • Un Consiglio Comunale messo ai margini della vita politica cittadina, convocato solo quando fa comodo a questa maggioranza e ormai non chiamato a discutere da circa tre mesi, per evitare che esplodessero in quella sede le contraddizioni della maggioranza;

Se questo è lo scenario, – si chiede Cecilia Francese – e per noi di Etica questo è, noi riteniamo che qualsiasi proposta i “governo tecnico“, ormai, sia FUORI TEMPO MASSIMO! Un governo tecnico, per altro, così come noi proponemmo nel 2009, nasce con una “missione” ben definita e per un periodo di tempo ben determinato. Nel caso specifico, invece, si tratterebbe di “accompagnare” Santomauro” fino alla fine della legislatura! Per fare cosa?

Noi riteniamo che questa ipotesi contribuirebbe ad accrescere la confusione politica nella citta’, il clima di sospetto verso “le istituzioni” ed il mondo politico.

In questo momento, invece la citta’ ha bisogno di capire con chiarezza cosa voglia fare ogni forza politica, quale il suo modo di intendere il governo della cosa pubblica, quale la proposta per il futuro. Le nostre sono sicuramente alternative a quelle di Santomauro e della sua maggioranza e ci teniamo ad evidenziarlo e rimaniamo convinti che per Battipaglia sarebbe bene che questo sindaco, che questa maggioranza andassero a casa e smettessero di arrecare danni.

Ci vorranno anni di lavoro duro, appassionato e disinteressato, per rimediare ai danni e per colmare l’abisso culturale,sociale economico, in cui Santomauro ha precipitato la citta’, noi ci candidiamo a farlo ma per riuscirci sappiamo di avere bisogno della fiducia dei battipagliesi, e per averla quella fiducia, sappiamo che dobbiamo “parlare” un linguaggio di chiarezza, di trasparenza, di partecipazione e noi non abbiamo nessuna intenzione di uscire da questa traccia.

Non stiamo raccogliendo nessuna firma per dimetterci come consiglieri, dal Consiglio Comunale, come qualche giornalista poco attento va dicendo sulla stampa. – tiene a precisare la leader di Etica per il Buon Governo Cecilia Francese a conclusione della sua nota politica di analisi e di chiarimento – Comprendiamo bene che a “qualcuno” la nostra opposizione senza sconti, fatta di proposte ( checcè ne dica qualche consigliere di maggioranza(?), probabilmente poco attento,che rimandiamo alla lettura delle proposte di delibera, alle decine di emendamenti presentato sulle più svariate  deliberazioni di inziativa della giunta comunale, alle mozioni che abbiamo presentato in questi anni; oppure alle richieste di convocazione del consiglio comunale che abbiamo presentato, addirittura arrivando a scrivere al prefetto per ottenere un Consiglio Comunale che non veniva convocato in aperta violazione dello statuto e del regolamento comunale!); di presenza fra i cittadini (siamo l’unica realtà politica battipagliese che non ha paura del confronto in piazza!); di lavoro costante sulle questioni cittadine, di attenzione alle fasce sociali più deboli,ai drammi della città;di costruzione costante, mattone dopo mattone, di un progetto altro per questa città, possa dare fastidio. Comprendiamo che la politica Battipagliese non  era abituata ad una presenza politica come la nostra, fuori dagli schemi, non dedita al compromesso (quello deteriore!), agli accordi sottobanco, agli “inciuci”, non ricattabile e non disposta a farsi “tirare la giacchetta” da poteri più o meno forti della città, ma noi siamo nati per questo: per rompere gli schemi, senza mai indulgere all’ “antipolitica” od al populismo. Per tutto questo noi non raccogliamo firme per dimetterci e lasciare questi signori senza opposizione in Consiglio, noi chiediamo con forza, viceversa che questa maggioranza vada a casa si dimetta, riconsegni il futuro di Battipaglia ai battipaglesi”.

Battipaglia, 23 ottobre 2012

 

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