La denuncia di SEL riguarda l’amianto della copertura dell’ex Stabilimento Pezzullo, in pieno centro città, presso la Galleria dei servizi.
Da oltre un decennio la vecchia Fabbrica dell’ex Pastificio Pezzullo è abbandonata e cade in rovina costituendo una vera e propria “Bomba” ecologica. E’ stato predisposto un Progetto: si vada avanti e si bonifichi l’Area.
EBOLI – “Ma vi sembra normale che nel nostro paese, in pieno centro, possa esistere un così grande e evidente pericolo di respirare fibre di amianto provenienti dalla fatiscente copertura in eternit della ex-Pezzullo? – Sichiede Adriano Naimoli militante e dirigente di Sinistra Ecologia e LIbertà nel momento in cui denuncia la presenza di amianto sulla copertura di uno dei capannoni dell’ex Pastificio Pezzullo, tra latro, mal conservato e per questo seriamente pericoloso per chi in quell’area ci vive e ci lavora.
Sarà da oltre un decennio che quella vecchia fabbrica è lì, in rovina, – sottolinea la nota del responsabile di SEL – con la sua bomba ecologica ad orologeria. Dicono che deve essere abbattuta, che c’è già un progetto di finanza privata approvato da tempo, … ma che non si sa quando e se realmente si realizzerà mai.
Noi – aggiunge Naimoli indicando tra l’altrro anche altre situazioni simili – vogliamo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per chiedere che un pericolo per la nostra salute tanto grande (tumore al polmone) venga rimosso prima possibile … COSI’ COME PREVEDE LA LEGGE! Di eternit ad Eboli ce n’è tanto altro: sui tetti dei palazzi, dei capannoni industriali ed agricoli, nelle vecchie grondaie e nei tubi di scolo delle acque piovane annessi, in special modo nel centro storico.
Giuseppe, Anna ed io – informano i responsabili del Gruppo Ambiente di S.E.L. – intendiamo organizzare, in piazza, una proiezione di foto che documenti il più possibile l’amianto (eternit) sparso su tetti e tettoie di Eboli, per chiedere al Sindaco e alla ASL di preoccuparsi DAVVERO della nostra salute. – si rivolgono alla Città – Tutti potete darci una mano, fotografando l’eternit che vi capita di vedere in giro, forse anche vicino casa vostra.
Inviate le vostre foto al mio indirizzo e-mail, indicando il luogo a cui ognuna di esse si riferisce:adriano.naimoli@teletu.it . Proponete, se volete, anche altre idee per continuare a fare pressione.
Proviamo ad insistere fino ad ottenere il risultato che ci prefiggiamo:
LA RIMOZIONE DI QUELLA FATISCENTE COPERTURA IN ETERNIT
ED IL RISPETTO DEL NOSTRO DIRITTO ALLA SALUTE!
Non vogliamo lasciare a nessuno un possibile cancro ai polmoni per l’apatia dei responsabili della salute pubblica.
Eboli, 21 ottobre 2012