Nuovo Psi: Nemmeno Monti salva Melchionda

Monti non salva Melchionda dai debiti. La lenzuolata non c’è stata per ripianare l’immensa voragine del bilancio.

Il Sindaco di Eboli, invece di dimettersi per la sua manifesta incapacità amministrativa, se la prende con il governo Monti, criticando il decreto salva comuni dal quale si aspettava una pioggia di milioni, utile a tirargli le castagne dal fuoco.

Ginetti-Di Benedetto-Cariello-Fido

EBOLI – E’ saltata ogni speranza, la “lenzuolata” che si aspettava, che avrebbe dovuto avere solo il compito di sanare i bilanci comunali, non c’è stata e Eboli, l’Amministrazione comunale e il Sindaco ritornano, a precipitere nella voraggine dei conti e consolidando per questo, non più tanto peregrina l’ipotesi di un dissenso politico.

“La grave situazione finanziaria del Comune di Eboli, – scrivono i Consiglieri Comunali del Nuovo PSI Santo Venerando Fido, Ennio Ginetti, Massimo Cariello, e il segretario cittadino Cosimo Pio Di Benedetto anche alla luce delle dichiarazioni dell’amministrazione, che ritiene di potervi far fronte  solo con aumenti gravosi per il contribuente, e che continua scaricare sui governi nazionali  responsabilità e colpe, è invece conseguenza diretta solo ed esclusivamente della mala gestio della Res Publica, che in tutti questi anni si è sviluppata sia in pessime e scellerate determinazioni politiche che hanno solo indebitato il Comune e quindi i cittadini sia per la negligente  gestione delle scadenze contabili e delle riscossioni crediti.

Giova a tal proposito ricordare – continuoano i responsabili del Nuovo Psi – che come per tutti gli altri anni, anche per il 2012, l’amministrazione Melchionda presenterà il documento contabile e gli atti di  riequilibrio e quindi la ricognizione e riconoscimento dei debiti fuori bilancio oltre i termini di legge (30.09.2012,non è una giustificazione il rinvio al 30 novembre deciso dal governo Monti) e ciò non solo fa seriamente pensare che l’amministrazione non sia capace di far quadrare i conti e che siamo ormai precipitati nel dissesto ma in ogni caso mette a rischio i termini e scadenze del bilancio, tanto importanti da comportare come sanzione lo scioglimento del consiglio comunale, e ancora fa sì che i consiglieri comunali debbano valutare se tali debiti siano da riconoscere e quindi sopportare in prima persona le somme legittime non riconosciute come debiti fuori bilancio (che nel caso sono ingenti), proprio perchè sostanzia una necessaria  verifica sia riguardo alla gestione di competenza (accertamenti e impegni), sia sulla gestione dei residui.

Così come è evidente l’incapacità di riscossione dei tributi e crediti.

A tal proposito si vuole stigmatizzare ancora una volta la condotta dell’amministrazione che ha affidato alla Censum srl la riscossione dei canoni dell’acqua, senza che vi fosse recupero se non dopo il ballottaggio del 2010 (atti del 13 aprile 2010) con la conseguenza che non solo i presunti crediti si sono prescritti ma sono maturate anche spese legali e per questo dovremo presentare esposto alla Corte dei conti per valutare chi ha deciso i tempi e i modi del recupero del credito, con gravi perdite economiche per l’ente.

Ebbene –  Concludono la loro nota politica Ginetti, Cariello, Fido e Di Benedetto – il Sindaco di Eboli, invece di dimettersi per la sua manifesta incapacità amministrativa, se la prende con il governo Monti, criticando il decreto salva comuni dal quale si aspettava una pioggia di milioni, utile a tirargli le castagne dal fuoco. Questo decreto però riserva solo un massimo e, neppure garantito, di  100 euro a cittadino (in realtà molti meno visto la scarsità del fondo messo a disposizione dal governo), pari a poco meno di 4 milioni di euro (che per una amministrazione in predissesto rappresenterebbe una vera e propria manna dal cielo). Di fatto questi spiccioli, da un lato non consentiranno di ripianare l’immensa voragine del bilancio di Melchionda, che ammonta a decine di milioni di euro di debiti creati dalla sua disamministrazione e dall’altro, dovranno essere approvati dalla corte dei conti che metterà ancora una volta sotto la lente di ingrandimento tutta la gestione amministrativo-contabile di questa giunta comunale già severamente ammonita per la superficiale e inefficace condotta gestionale.

Eboli, 12 ottobre 2012

2 commenti su “Nuovo Psi: Nemmeno Monti salva Melchionda”

  1. L’analisi è precisa ma evidentemente ancora non chiara nelle sue criticità all’opinione pubblica ebolitana.
    A questo punto la dichiarazione di dissesto potrebbe apparire addirittura il male minore sebbene le conseguenze peserebbero in maniera diretta e traumatica sulle famiglie.
    Mi auguro che la politica socialista riformista di Cariello possa essere preludio di una nuova stagione politica ad Eboli che non cancelli il passato ma anzi lo tenga ben a mente,per non ripetere gli stessi errori…fra i cui responsabili il giovane cariello sicuramente non può sottrarsi del tutto.
    Un ultimo pensiero:mi spiace ma è doveroso affermare che vedendo la foto dell’articolo è evidente che la coalizione carelliana alle scorse comunali non aveva molta possibilità di vittoria,sebbene abbia sfiorato l’impresa senza tra l’altro l’appoggio dei due principali partiti italiani PD-PDL, e fondandosi quasi esclusivamente sulle capacità e carisma del suo leader.
    In futuro, ed è un auspicio personale che estendo a tutte le liste ebolitane, mi auguro che le stesse siano costruite su alcuni punti cardine quali certamente il rinnovamento della classe dirigente ma unitamente alla formazione personale, preparazione politica e forte senso di appartenza ed amore per la propria comunità dei suoi rappresentanti, con agire disinteressato ed inoppinabile!
    Infine consiglio a Cariello di non presentarsi con l’effige dell’ormai decaduto PDL:la sua personalità umana e politica, come tra l’altro quella del governatore caldoro (presidente del nuovo psi),non si rispecchia certamente in un partito che in campania vuol dire ‘cosentinos’ e che per venti anni è stato con gli eredi di Almirante e Andreotti,gli xenofobi della Lega e le puelle di Berlusconi.

    Buon lavoro e buona fortuna.

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  2. Ai territori credo , è una mia opinione, non interessi molto la preparazione politica quanto la formazione personale e la capacità di amministrare bene. Detto così sembra un gioco da ragazzi ma in realtà è abbastanza complicato da farsi.
    L’amministrazione è fisiologicamente sintetica nel senso che si deve trovare sempre una sintesi tra le diverse anime che la compongono. Qui sorgono i problemi.
    C’ è un filo sottile che lega le passate amministrazioni Rosania con Melchionda e Cariello. Si stanno praticamente passando la palla da venti anni e il disegno è , nei loro piani , incompleto perchè manca un tassello.
    Non ci si può ritenere discontinui rispetto a quanto detto prima se si è partecipato a vario titolo agli ultimi venti anni di amministrazione e poi, repentinamente, si è cercato di togliersi i panni sporchi per indossarne di nuovi.
    Il vecchio è il vecchio e questo è oggettivamente riscontrabile se non si ragiona con partigianeria e oggi l’usato garantito ( semmai lo fosse garantito) non è più appetibile. Rottamazione e nuovo di zecca questa è la tendenza attuale.
    Rottamazione non fatta dall’alto come vuole farla Renzi ma bensì dal basso cioè partendo dai territori.
    Spero di non avere urtato la sensibilità di nessuno.

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