I Costruttori salernitani in corteo a Napoli protestano. 127 imprese sono a rischio fallimento, 46 le imprese salernitane. La conseguenza è la perdita di centinaia di unità lavorative.
L’Unione Costruttori Salernitani scende in Piazza e protesta contro il mancato svincolo dei finanziamenti di cui alle Opere pubbliche finaziate e appaltate., e chiede all’Assessore Cosenza e al Governatore Caldoro l’immediato sblocco dei fondi.
NAPOLI – L’Unione Costruttori Salernitani presieduta dal dott. Pietro Andreozzi insieme al Comitato “Art. 18 Legge Regionale 1/2009” coordinato dal Cavaliere del Lavoro Nicola Granata di Sala Consilina, sceglie la strada della protesta e scende in piazza, e nella mattinata di ieri 11 ottobre 2012, ha organizzato una Manifestazione pubblica a Napoli per portare alla luce e protestare contro e la Regione Campania riguardo al mancato sblocco dei fondi relativi alle opere pubbliche finanziate ed appaltate in forza dell’art. 18 della Legge Regionale n. 01/2009 – POR FESR 2000-2006, e in taluni casi anche ultimati.
E così si è dati appuntamento a Napoli e l’Unione dei Costruttori ha sfilato per le strade insieme a Sindaci ed Amministratori partendo alle 10,00 da Via Alcide de Gasperi fino a giungere in Piazza Santa Lucia dinanzi alla sede della Regione Campania.
L’iniziativa sebbene ha utlizzato una forma estrema ed inconsueta di protesta, è stata una strada obbligata per gli Imprenditori, per portare alla luce una problematica che rappresenta l’ultima possibilità, per l’anno in corso, per esigere dalla Regione Campania l’immediato svincolo dei finanziamenti della legge Regionale 1/2009, anche in virtù dello sblocco dei fondi avvenuto con delibera del CIPE del 11.07.2012, pubblicata sulla gazzetta ufficiale n. 232 del 4/10/2012.
La protesta dei Costruttori Salernitani è indirizzata alla regione Campania, al Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro e all’Assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza e l’Assessore Giancone, che in più di un incontro si erano impegnati a risolvere il problema, accordandosi sull’ipotesi di un immediato sblocco dei fondi pari al 50%, rinviando la restante quota in tempi brevi da concordare. Contravvenendo all’impegno preso di cui ai decreti di finanziamento della legge 1/2009, 127 imprese esecutrici dei lavori in tutta la Regione Campania e ben 46 imprese nella sola provincia di Salerno, corrono il rischio di chiudere i battenti, e fallendo centinaia di lavoratori perderanno il lavoro.
I Costruttori salernitani con la protesta di ieri culminata con un sit in d’avanti alla sede della Regione Campania a Santa Lucia, chiedono l’immediata erogazione dei finanziamenti di cui alla Legge Regionale 1/2009, già resi disponibili dal CIPE.
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Lettera dell’Unione dei Costruttori salernitana ai soci e ai Sindaci
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Salerno 12 ottobre 2012
Le organizzazioni di categoria territoriali hanno piu’ volte lanciato l’allarme sulla situazione pietosa del comparto nella provincia,e su rischi imminenti di fallimenti a catena,oltre all’usura sempre nell’ombra. quindi:Crisi edilizia, e fallimenti record gli appelli delle associazioni Alla fine di agosto (dati studio Skema) le procedure avviate per i fallimenti di altrettante imprese erano già le proposte di concordato per la chiusura preventiva sono copiose.Le associazioni chiedono inoltre di “”Tirare fuori dai cassetti” le opere pubbliche già cantierabili pensando in particolare alle piccole-
medie imprese locali affinché abbiano la reale possibilità di partecipare agli appalti; sbloccare tutte le procedure autorizzative urbanistiche e relative agli interventi diretti per permettere di investire a chi vuole e ne ha ancora la possibilità di farlo; pagare i crediti che le imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni superando, ove possibile, il Patto di Stabilità o utilizzando quanto previsto dai decreti riguardanti la certificazione del credito.I PAGAMENTI DOVUTI SONO UN DIRITTO DA PARTE DELLO STATO PESSIMO PAGATORE, MA SOLERTE CREDITORE,PER UN SETTORE TRAINANTE DI TUTTA L’ECONOMIA ITALIANA!