SEL: Perché il Consiglio Comunale, come al solito, viene tenuto fuori dal dibattito su queste vicende?
Nuova interrogazione di Sinistra Ecologia e Libertà sulla questione ambientale e la Centrale a biomasse che si sta costruendo a Contrada Isca di Femina morta.
EBOLI – Stavolta l’attenzione del partito della sinistra ebolitana si è appuntata sulla questione della centrale a biomasse che dovrebbe essere costruita nel cuore della Piana del Sele, e che tante preoccupazioni ha suscitato e sta suscitando, innanzitutto fra i cittadini che abitano nella valle, al punto da aver spinto i comitati di quartiere delle frazioni e delle località della zona a riunirsi per esprimere la propria netta contrarietà alla centrale.
L’ interrogazione di S.E.L. è tesa a sapere innanzitutto se l’amministrazione comunale ha rilasciato pareri o autorizzazioni a tale costruzione, e poi a capire quali garanzie tecniche e contrattuali e di controllo sono state chieste ed ottenute dall’amministrazione, per evitare che quella centrale diventi, una volta costruita, un nuovo inceneritore di rifiuti; e ben sappiamo che di vicende analoghe la Regione Campania è piena.
Inoltre, Sinistra Ecologia e LIBERTA’ chiede di sapere se il comune di Eboli riceverà un qualche “ristoro” da quella struttura. Il dubbio del Partito è che qualcuno abbia pensato di scambiare la salute dei cittadini con qualche migliaia di euro, dopo aver perso la grande opportunità della centrale fotovoltaica sui monti di Eboli, dalla quale c’è un comune, Salerno, che riceve benefici milionari, mentre la nostra città ne ha ricavato solo i problemi consequenziali.
Infine S.E.L. ritorna su una questione che fa parte della “scostumatezza istituzionale” di quest’amministrazione comunale: perché il Consiglio Comunale, come al solito, viene tenuto fuori dal dibattito su queste vicende? Dovere del Sindaco, dinanzi a questioni di tale importanza, che toccano nel vivo la qualità del vivere di tutti i cittadini, sarebbe stato quello di una comunicazione al Consiglio Comunale. Come al solito, invece, si cerca l’emarginazione del massimo consesso cittadino, cosa che dovrebbe suscitare l’indignazione innanzitutto dei consiglieri di maggioranza, chiamati, ormai da anni, a svolgere solo il poco edificante ruolo degli “alzatori di mano”.
SEL si promette di dare conto alla Città delle risposte che riceveranno in Consiglio Comunale.
Eboli, 28 settembre 2012
Noto, tristemente, che la politica non ha competenze specifiche e, facendo leva sulla demagogia, fa credere ai cittadini che l’iniziativa privata in questione (impianto digestione anaerobica) costituisce un INCENERITORE DI RIFIUTI e arreca gravi danni alla salute.
Innanzitutto va precisato che un impianto a biogas sfrutta il metano prodotto dalla “digestione” di sottoprodotti dell’agricoltura (letame, scarti di lavorazione di frutta e verdura). Ovvero si sfrutta un processo naturale. Quindi non brucia alcun rifiuto!! In aggiunta al termine del processo, i sottoprodotti diventano comune fertilizzante.
Senza dilungarmi, la politica avrebbe dovuto prima informarsi sul funzionamento.
In relazione alle domande poste dal politico, basta usare internet (come ha fatto il sottoscritto) e cercare il decreto autorizzativo emesso dalla Regione Campania.
L’impianto è soggetto ad autorizzazione unica, un procedimento particolare e complesso al quale partecipano diversi enti, ognuno incaricato di esprimere parere nella materia di competenza (Arpa per ambiente, soprintendenza per l’archeologia, ecc..).
Nonostante queste iniziali rassicurazioni (se poi i politici mettono in discussione le istituzioni..questo è un altro discorso), per aiutare i politici troppo impegnati (per carità è normale che abbiano mille impegni…), segnalo il link del decreto dirigenziale : http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/directServlet?DOCUMENT_ID=43506&ATTACH_ID=56208
Da una attenta lettura (augurandomi che lo facciano) e in base alla normativa di settore, si evidenzia che :
– in data 11.7.2012, con repertorio n. 5391 del Comune di Eboli, è stata stipulata una convenzione, nella quale viene stabilito che la società proponente realizzerà interventi quali misure di ristoro (quindi non è necessario scomodare un consiglio comunale…ma basta accedere agli atti in forza della legge 241/90)
– il comune di Eboli ha espresso parere favorevole nell’ambito della Conferenza di servizi indicando prescrizioni di natura tecnica che l’impianto dovrà rispettare
– ARPAC (Ente per la protezione ambientale) ha espresso parere favorevole imponendo tutte le attività di monitoraggio da effettuare durante l’esercizio dell’impianto (fumi, aria,ecc..)
– L’Area Generale di Coordinamento Ecologia, Tutela
dell’Ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile ha espresso parere favorevole imponendo l’installazione di dispositivi per la per la verifica dei limiti delle emissioni in atmosfera
– L’Area Generale di Coordinamento Governo del Territorio Beni Ambientali e Paesistici ha espresso parere favorevole in quanto l’intervento non rientra in zone vincolate
– L’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Sele
fa presente di non essere tenuta al rilascio di parere
Orbene, il privato (società agricola) ha seguito tutto il percorso imposto dalla legge e, visto che l’Italia è ancora un paese democratico, ha ottenuto la prescritta autorizzazione in quanto gli enti hanno espresso parere favorevole!! Quindi non vedo dove sia il problema!
Nella denominazione del loro partito non c’è la parola : LIBERTA’??
Ritengo quindi assurda questa “crociata” nei confronti di un impianto che, utilizzando fonte rinnovabile, apporta dei benefici ambientali.
Nella denominazione del loro partito non c’è la parola :ECOLOGIA ??
Tocca poi alle istituzioni controllare constatemente che l’impianto sia in fase costruttiva che di esercizio, rispetti le prescrizioni (…l’ILVA di taranto è un esempio di come gli enti controllano…).
Inoltre, la legge (visto che siamo un paese civile) riconosce facoltà di ricorso giurisdizionale al T.A.R.
competente o in alternativa, di ricorso straordinario al Capo dello Stato…quindi se loro sono convinti della non correttezza del progetto…utilizzino gli strumenti di legge per ottenere l’annullamento dell’autorizzazione (d’altronde la società agricola ha ha rispettato la legge presentando la pratica e svolgendo la conferenza di servizi…insomma ha fatto lo stesso)
Scusate il mio tecnicismo, ma ritengo che questa politica, così antica e ostativa su tutto, stia distruggendo l’Italia e non possiamo più accettarlo!
Anche SEL,come il Npsi, si è accorta del problema un mese dopo che admin ha LANCIATO L’ALLARME !!!
Ma non hanno proprio il senso del ridicolo?
Il commento dell’ex ebolitano è condivisibile nella parte in cui condanna l’ostracismo a priori e l’uso demagogico delle problematiche ambientali. E’ pur vero, però, che un comune che si rispetti dovrebbe pianificare anche la localizzazione di queste attività. Benchè l’impianto in questione non produrrà rifiuti, comunque costituirà un polo para-industriale, con ripercussioni al contorno. Basti pensare alla viabilità interna ed esterna. In questo modo non si limita l’uso del suolo produttivo.
L’energia rinnovabile è una opportunità di sviluppo sostenibile ma, se non regolata, può diventare un boomerang. Le autorizzazioni istituzionali sono una garanzia, ma se l’ente non ha un regolamento ( o non lo applica) il parere può essere del tutto opinabile. E qui la tecnica deve lasciare spazio alla politica.
E’ davvero informatissimo questo ex ebolitano. Chissà quando ha cambiato la residenza se prima o dopo l’inizio dei lavori della centrale a Biogas,tanto per allontanarsi un poco da un pericolo incombente.
La sua competenza tecnica non fa una grinza: si tratta probabilmente del progettista,del tecnico comunale,del proprietario dell’area o di qualche altro addetto ai lavori.
Lo ringraziamo davvero per l’ottima relazione tecnico-amministrativa. E’ stato bravo come quel dottore che spiegò esattamente come era morto il paziente ma non la cura per salvarlo.
Qua il problema è di natura squisitamente politica circa l’opporunità di localizzazione dell’impianto.
Tutte le asettiche elencazioni dei documenti e dei pareri necessari,c’entrano come i cavoli a merenda!
Ancora una volta si vogliono confondere le acque,da parte di “supertecnici” interessati che,invocano il modernismo e l’applicazione delle nuove tecnologie energetiche solo pro domo suo.
Nessuno è contrario alle energie alternative,anzi in questo settore dobbiamo essere post-moderni più che moderni,considerato che la Germania si trova al primo posto nel fotovoltaico mentre il nostro bel paese del sole, è in coda alle nazioni europee!
Ma fra non molto anche quel pò di fotovoltaico italiano farà una brutta fine a causa dell’esaurimento degli incentivi statali…
Ma,tornando a bomba, Il Comune di Eboli non dispone dell’apposito regolamento in materia di biogas. Ovvero,se invece ne dispone(come qualcuno afferma),lo applica malissimo,rendendo del tutto aleatorio il parere gioiosamente espresso.
@Antidoto : il comune non ha alcuna competenza in materia.
Legiferare in questo settore spetta allo Stato che, di fatto, con una norma del 2010, autorizza le regioni e le province ad individuare siti non idonei alla localizzazione di impianti a fonti rinnovabili.
Tuttavia, è utile tener conto dei benefici per la collettività che un impianto a fonte rinnovabile apporta : minori quantità di rifiuti agricoli e quindi minori costi di gestione da parte degli enti, riduzione di anidride carbonica, possibilità di creare indotto e lavoro, minori costi per la società agricola (energia elettrica, calore, tasse su rifiuti, ecc..) che non sono male vista la crisi di questo periodo.
La invito a visitare un impianto a biogas per rendersi conto che non si tratta di un POLO PARA-INDUSTRIALE! Ma capirà che si tratta di un esempio dove natura e tecnica si interfacciano perfettamente.
Sottolineo poi che gli impianti da fonti rinnovabili stanno contribuendo ad abbassare il costo dell’energia sul mercato (purtroppo bisognerebbe seguire il mercato elettrico per notarlo) ma i cittadini non ricevono tali benefici in quanto i gestori (ENEL in primis) aumentano i prezzi di vendita dell’elettricità poichè le classiche centrali a carbone e ad olio i loro proprietà funzionano meno; malgrado ciò… se funzionano di meno, inquinano di meno!!
Per quanto riguarda la tecnica e la politica….beh le comunicazioni fatte dall’assessore all’ambiente (quindi un politico) sono allineate a quelle tecniche fornite nel mio commento.
In merito allo sottrazione di spazio produttivo, è vero che qualche strada in più sottrae un po’ di terreno (qualche centinaio di mq), ma non è paragonabile all’area pip di eboli (pianificata dal politico di SEL che attacca l’impianto) che fu localizzata in una area agricola di circa 1 milione di mq, sottraendo spazio alla coltivazione!!
Come vede la politca non è la salvezza!
@cicalese : ho cambiato la residenza molti anni prima a causa della gravosa disoccupazione che attanaglia il nostro Paese ed in particolare il sud Italia. Purtroppo non avrei potuto vivere di rendita e dopo tanti anni trascorsi sui libri avevo sete di esperienze lavorative sempre più qualficanti.
Nonostante la sua provocazione, la informoche non ricopro alcun ruolo all’interno del progetto. La mia competenza deriva dalla partecipazione ad altri interessanti progetti (distanti centinaia di km) che ora sono in funzione senza che essi rappresentino un pericolo.
Non ritengo azzeccato l’esempio del dottore.
Io ho fornito soltanto elementi che, invece di confondere le acque, hanno cercato di fornire chiarimenti e precisazioni sull’argomento a chi non ha competenze in merito, per di più supportati da elementi concreti…non da cose sentite dire….
Come spiegato sopra, la localizzazione di un impianto è già disciplinata…quindi noto che Lei vorrebbe che la politica (locale??) agisca in difformità dalle leggi!! Molte volte è capitato, ma gli organi giuridici (Corte costituzionale) hanno dichiarato illegittimi vincoli e restrizioni imposte dalla politica locale, rafforzando il concetto che viviamo in un paese democratico e civile!!
Noto inoltre che Lei non ha alcun rispetto per le leggi e soprattutto le istituzioni che hanno espresso dei pareri confluiti in una autorizzazione!!
Mi spieghi Lei allora quale potrebbe essere il percorso che un privato deve fare per ottenere “civilmente e legalmente” l’autorizzazione a costruire un impianto ???
Infine, visto che amo fare chiarezza su argomenti in base ad elementi concreti, l’Italia in ambito fotovoltaico non è affatto fanalino di coda, anzi, secondo un rapporto del GSE (Gestore dei servizi elettrici) l’Italia è al secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica in esercizio.
Nonostante il suo disprezzo per il fotovoltaico, La informo che grazie agli incentivi degli anni scorsi, si è assistito ad una rapida discesa dei prezzi delle componenti tanto che sono in corso installazioni di impianti fotovoltaici che funzioneranno anche senza incentivi ma grazie alla sola vendita di energia. In Spagna lo fanno già da un anno con ottimi risultati e gli esperti vedono interessanti prospettive di crescita anche in Italia.
Siamo arrivati all’atto finale di una commedia all’ebolitana.
Caro Rosania, le sue interrogazioni possono ricever risposte tanto esaustive tanto immediate direttamente dal tavolo tecnico, di fatto si è allineato alla maggioranza, le ricordo che quella che lei come altri definisce senso di responsabilità viene volgarmente tradotto in presa in giro.
Chi ha espresso il consenso nei suoi confronti attendeva la seduta al tavolo oppure l’alzata di tono per una puntuale opposizione?
Spero che il senso di responsabilità degli elettori si dimostrerà sufficientemente diffuso, questa condizione sarà necessaria per la svolta, il pensionamento politico, avrà tempo per meditare sugli orrori posti in essere nel suo decennio con una perseveranza diabolica.
Saluti
@ex ebolitano- Poichè lei non si firma non potrò mai sapere che si cela dietro questa sigla e non potrò mai credere alla storiella del povero intellettuale emigrante.
Inoltre,dall’alto della sua supponenza tecnica,lei afferma che io NON HO ALCUN RISPETTO PER LE LEGGI e mi vorrebbe impartire lezioni di legalità,quando, per mestiere il sottoscritto la insegna ogni giorno nella scuola.
Lei invece non ha inteso affatto il senso del mio ragionamento perchè addirittura mi fa dire che io DISPREZZO IL FOTOVOLTAICO.
“Ma mi facci il piacere…” avrebbe risposto il grande Totò e non citi solo il rapporto interessato del GSE. Ci sono fonti molto più autorevoli che contrastano nettamente questo rapporto.
Qualche sera fa a “Porta a Porta” era ospite l’ormai famoso Fiorito.
Bene, il Fiorito, incalzato dalle domande, si difendeva dicendo che “PURTROPPO” una legge del 1998 (e ci teneva a specificare non fatta da lui) riconosceva circa 5.000 euro mensili ai consiglieri regionali come rimborso forfettario senza richiedere alcuna giustificazione o rendiconto.
“PURTROPPO” aggiungeva lui ha agito nel rispetto delle leggi. Ha utilizzato i fondi che “PURTROPPO” avevano a disposizione e che “PURTROPPO” erano stati aumentati (poichè altra legge lo prevedeva).
L’Italia è il paese dei “PURTROPPO”.
Detto questo domattina se “PURTROPPO” a norma di legge domattina è possibile sostituire qualsiasi tipo di coltivazione nella piana del sele con impianti fotovoltaici non ci si può limitare a dire che “PURTROPPO” le norme lo consentono. La politica a che serve ? Se così è oltre alle province sciogliamo anche i comuni.
Piuttosto che sentire “è consentito dalla legge quindi è legale” avrei preferito sentire “è utile, è necessario, è volontà politica realizzare questa o quella opera”.
Devo però aggiungere che ogni volta che in questo paese qualcuno con i propri soldi prova a mettere in campo qualche iniziativa diventa sempre “affare di stato”. Si scatena subito la macchina del fango, il terrorismo psicologico (questo impianto veniva descritto come un tumurificio…), la dietrologia, il complotto.
E poi ci lamentiamo dello stato in cui versa Eboli…
@cicalese : Egregio professore, non ritengo necessario specificare le mie generalità. Mi pare che le regole del blog non specifichino quale condizione necessaria per la pubblicazione del post, l’inserimento del nome e cognome,
In relazione alla qualifica da Lei attribuitami ( “poverello intellettuale emigrante”), La ringrazio per l’intellettuale (ebbene nel mio mestiere prevale il pensiero), ma, visto che mi considero una persona modesta, preciso che sono un normalissimo laureato che come tanti altri ha lasciato il proprio paese di origine per motivi di lavoro! Spero che Lei creda alla storia…altrimenti non so che farci!
Purtroppo avere competenze in materia, mi ha spinto a rendere i miei post molto dettagliati. Mi scuso se ho dato l’idea di supponenza…non voleva essere questo il mio obiettivo!
Comunque, volendo evitare qualsiasi polemica, nei miei post ho descritto fatti oggettivi al fine di far comprendere la conformità, i benefici e la correttezza dell’insediamento dell’impianto.
Lei che insegna Legge dovrebbe sapere bene che essere obiettivi è fondamentale!
Anche Lei non ha compreso il discorso sulla legalità. Lungi da me voler insegnare materie in cui non sono competente. Tuttavia ho messo in evidenza che il rispetto delle leggi sia condizione necessaria per salvaguardare sia gli interessi privati che pubblici. Quindi paragonare i pareri di enti competenti a dei cavoli mi è parso come una offesa alla legalità! Le ripropongo la domanda : quale è il percorso giusto perchè un privato abbia tutte le autorizzazioni per costruire un impianto senza ledere i diritti di terzi??
Io non sostengo che Lei abbia detto “disprezzo”, bensì nella sua frase ho avvertito un sentimento e atteggiamento di totale mancanza di stima verso il fotovoltaico. Lei sostiene che il fotovoltaico “farà una brutta fine..”.
Infine, visto che Lei insegna materie giuridiche, sarebbe utile citare la fonte dei rapporti che mettono in discussione quello del GSE (che ricordo, è l’ente presso il quale devono iscriversi tutti gli impianti…pertanto conoscono bene il numero degli impianti in funzione in italia e li confrontano con quelli degli altri paesi).
@Del mese : Egregio ingegnere non ritengo esatto il paragone con Fiorito. Io ho fatto riferimento a Leggi ormai consolidate e “giuste”!
Quelle di batman e company invece sono eccezioni da condannare!
Io invece direi che PURTROPPO lo scempio creato da alcuni impianti è stato possibile proprio a causa della politca locale; le regioni e le province hanno infatti legiferato (sottolineo…senza averne le competenze e il diritto….in assoluto contrasto con la Costituzione) creando solo caos e guardando soltanto ai propri “tornaconti” (vedi comuni che hanno richiesto misure di compensazione a 9 zeri ai privati).
Nonostante ciò, dopo tanti anni lo Stato ha messo ordine e ha legiferato. Ed in base a queste norme nazionali finalmente vengono costruiti gli impianti in maniera giusta.
Lei ritiene che per costruire una opera si debba solo considerare l’utilità, la necessità, la volontà politica ??? Secondo me è sbagliato : veda l’esempio del centro commerciale in Eboli, realizzato prima che la procedura di valutazione ambientale fosse completata! Oppure veda l’impianto fotovoltaico sui monti di eboli (voluto dalla PROVINCIA…non da un privato!!) costruito senza il rispetto di alcune prescrizioni dell’autorizzazione.
Eppure la volontà politica aveva sostenuto che era utile, necessario, ecc…Ma se non vengono rispettate alcune norme che devono salvaguardare tutti, allora possiamo ritenere tale opera giusta?
Secondo me subordinare una opera soltanto alla volontà politica è deleterio!! Il rispetto di norme emanate dagli organi preposti e competenti (espressione del popolo) è invece l’unica garanzia perchè una opera possa ritenersi utile e fattibile!
Caro Gabriele PURTROPPO non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. E’ inutile continuare la discussione perchè si stravolgono i fatti e le idee.
PURTROPPO non c’è verso per far capire che in merito al rispetto della legge siamo pienamente d’accordo con Platone nella sua APOLOGIA DI SOCRATE.
Ma per quanto riguarda normative che toccano la salute dei cittadini,oltre al rigoroso rispetto delle leggi,vogliamo essere sicuri al 100%.
PURTROPPO il caso dell’amianto presente nell’eternit non docet! Eppure si usava nel pieno rispetto delle leggi…e si potrebbero portare decine di altri esempi simili.
Ogni commento ha portato con se elementi di verità.
E’ vero, come dice ex ebolitano, che il comune non ha competenza diretta nel procedimento autorizzativo, normato con il DM 10 09 2010 del Ministero dello sviluppo economico. E’ altrettanto vero, però, che la legislazione nazionale non è di per se una garanzia di sviluppo sostenibile. Non tutte le leggi sono “giuste” e quindi è riduttivo dire “ma è legale”(condivido l’osservazione di Gabriele Del MEse). Quella legge non è giusta perchè mina alla base la programmazione territoriale dei comuni, fondamentale per una crescita organizzata e condivisa con le popolazioni locali. In Italia si assiste ad uno strabismo legislativo imbarazzante: se per un qualsiasi piano urbanistico, anche per un particolareggiato, sono previsti vari momenti di condivisione delle scelte con la popolazione, di contro un impianto che produce energia rinnovabile, solo perchè tale, può collocarsi praticamente ovunque, anche stravolgendo il territorio, che magari rinnovabile non è. Infatti il dm 10 09 2010 individua, come zone precluse all’installazione di tali impianti, solo quelle con particolarissimi pregi ambientali, riconosciuti a livello nazionale o internazionale, alla rete natura, all’Unesco e così via. Praticamente ad Eboli, si potrebbe fare un impianto dovunque, o quasi. La Regione Campania, inoltre, ha recepito pedissequamente la legislazione nazionale, senza mappare nessuna ulteriore area protetta.
In questo contesto ha senso condurre una battaglia politica per pretendere il diritto di programmare il proprio territorio. Ad Oliveto Citra la popolazione si è ribellata in massa alle scelte calate dall’alto, proprio riguardo ad un impianto a biomassa.
Certo, come dice Gabriele Del Mese, non bisogna demonizzare ogni intervento sul territorio ma, fin quando rimarrà questo quadro normativo, sarà inevitabile.
La speculazione sull’energia pulita può produrre danni enormi. Purtroppo l’aumento degli investimenti è stato incoraggiato tramite la diminuzione dei vincoli, piuttosto che con un piano di sviluppo chiaro, definito e certo. Manca una impostazione urbanistica, con tutte le conseguenze del caso. Chi può conoscere le caratteristiche del territorio meglio delle popolazioni che ci vivono? Perchè per il settore energetico si ammette il centralismo delle scelte mentre per i servizi ai cittadini il federalismo? Se l’impianto previsto ad Eboli ricadesse in una zona PIP credete che molti di noi starebbero qui a lamentarsi? Tutt’altro!
Perciò, perchè bisognerebbe accettare e rassegnarsi? Solo perchè è legale?
Infine, l’amministrazione non può farsi scudo della legge nazionale. Sono molteplici gli esempi di amministrazioni che, con il loro peso politico, hanno guidato lo sviluppo del territorio in modo eccelso. Non trasgredendo alla legge, ma semplicemente proponendosi come interlocutori credibili degli imprenditori e proponendo valide alternative. Assistiamo di nuovo ad una amministrazione che giustifica gli investimenti dei singoli, piuttosto che ascoltare e dare risposte alle preoccupazioni della collettività. Non può il Sindaco fare la parte di quello che ha subito la decisione, perchè se fosse stato contrario all’intervento, lo avrebbe reso esplicito in consiglio comunale, magari in occasione del bilancio previsionale.